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Autore: LaMicheCoria    26/09/2020    5 recensioni
Sirius non era certo che lo avesse fatto per tenere loro fuori dalla sua testa. Era più probabile che stesse tenendo se stesso trincerato in qualche malsano vortice di recriminazione.
Lato positivo: non aveva gettato via la Cioccorana che gli aveva piazzato sotto il guanciale quella mattina.
Lato negativo: non l'aveva nemmeno scartata.
“Se la tieni ancora un po' in mano Herpo Lo Schifido ti accuserà di avergli rovinato l'acconciatura.” [Pre-Slash] [Hint Wolfstar]
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Someone Take Me Home'
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono,
ma sono di
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Sonetto del Dolce Lamento

-F. Garcìa Lorca



Moony..?”
Nessuna risposta, tranne il crocchiolio del camino.

Remus?”
Il Grifondoro alzò la testa e le pupille si restrinsero. Era stato uno scatto, uno scatto di
paura, il che fece sentire Sirius piuttosto in colpa. Non era stata propria intenzione spaventare l'amico, bensì sincerarsi delle sue condizioni: erano tornati dalla Stamberga Strillante la notte prima e da allora Remus non aveva più aperto bocca. Si era rintanato tra le coperte rosse oro, aveva ignorato i loro tentativi di farlo alzare, aveva spintonato via James ed aveva concluso la scenata nascondendo la testa sotto al cuscino.
Sirius non era certo che lo avesse fatto per tenere loro fuori dalla sua testa. Era più probabile che stesse tenendo se stesso trincerato in qualche malsano vortice di recriminazione.
Lato positivo: non aveva gettato via la Cioccorana che gli aveva piazzato sotto il guanciale quella mattina.
Lato negativo: non l'aveva nemmeno scartata.

Se la tieni ancora un po' in mano Herpo Lo Schifido ti accuserà di avergli rovinato l'acconciatura.” Sirius tentò un sorriso, indicando il dolce“Se la figurina è doppia puoi darla a me.”
Remus in tutta risposta appoggiò la Cioccorana sul comodino, quasi quella gli avesse ustionato le dita od il solo tenerla in mano lo facesse sentire indegno e stupido. Non disse una parola, ma la tensione nelle spalle era così evidente che non c'era bisogno di spiegare alcunchè.

Ti abbiamo fatto male?”
La domanda di Sirius era più che lecita.
Ogni mese, al sorgere della Luna Piena, lui, James e Peter accompagnavano Remus alla Stamberga Strillante.
Ogni mese, al riparo dietro le assi di legno, aspettavano che luce bagnasse la pelle e le mani e la bocca di Remus, che gli occhi verdi scolorissero in ambra e sangue, che le labbra s'assottigliassero, le gengive si ritraessero, la saliva colasse sul profilo delle zanne. Muovevano un passo indietro mentre le ossa dell'amico si piegavano e spezzavano e ricomponevano in vagiti e singhiozzi e sussulti ed il pelo cresceva ispido sulla gobba della schiena e le orecchie s'ingrandivano ed il naso si schiacciava, anneriva, e le nocche si gonfiavano e le unghie diventavano artigli.
Ogni mese, al primo ululato, ancora prima che i sensi inselvatichiti dell'altro stridessero e gridassero, assetati, affamati, bramosi, James piegava la testa, pronto ad ingabbiare il corpo nevrotico tra le ramificazioni del palco di corna.
A Sirius, da bravo canide parente alla lontana dei lupi -mannari o meno che fossero, spettava l'ingrato compito di far capire alla belva chi comandava, chi, tra loro due, fosse il maschio alfa, chi, tra loro due, fosse in cima alla gerarchia.
Funzionava pochissime volte.
Perché era vero che ogni mese, al sorgere della Luna, accompagnavano Remus alla Stamberga Strillante e, ogni mese, aspettassero con lui la trasformazione e, ogni mese, James fosse il primo a partire alla carica, tuttavia...Ogni mese la reazione dell'amico era diversa.
Alcune notti già al primo attacco di Prongs Remus guaiva, mostrava i denti, si ritraeva e girava loro intorno, per ore ed ore ed ore, fino al sorgere del mattino, in uno stallo sfiancante, tentando un assalto di quando in quando, forse a testare la loro resistenza, saggiando il momento opportuno per un attacco.
Altre il Lupo Mannaro pareva pervaso elettricità, una creatura di fuoco e di fiamme, inarrestabile, che puntava alla gola di James o spalancava le fauci per ingoiare Peter in un sol boccone oppure cercava di atterrare lui, Sirius, e strappargli le viscere a morsi.
Non avrebbero mai, mai fatto del male a Remus, ma al tempo stesso dovevano pensare a salvare la pelle: al contrario di loro che, anche nel mutare forma, mantenevano comunque lucidità e raziocinio umani, Moony perdeva completamente il controllo. Non il loro odore, non i loro occhi, nulla gli avrebbe mai restituito il senno.
E la notte prima, proprio per evitare che l'amico facesse scempio del corpo riverso di James, abbattuto da una zampata particolarmente violenta, Sirius era balzato in avanti, a zanne scoperte, ringhiando, latrando, colpendo il muso di Remus col proprio, girandosi di scatto per colpirlo agli occhi con gli artigli.
Gli stessi occhi ora di nuovo vivi, caldi, ed incredibilmente verdi fissi al suo collo.

Sono io che ti ho fatto del male, Pads.” gracchiò l'altro, le prime parole dopo almeno dodici ore “Ti ho quasi ucciso.”
Istintivamente, Sirius si coprì la gola con la mano.
Il Lupo Mannaro non aveva apprezzato il suo assalto -Come dargli torto?- e aveva immediatamente contrattaccato. Per sua fortuna, più o meno, non aveva usato i denti, ma il solo ripensare agli artigli che affondavano nel collo gli fece stridere la spina dorsale.
Era stato come se un esercito di miliardi, minuscoli maghi avessero lanciato in contemporanea uno
Stupeficium dentro al cranio: un lampo bianco e rosso e nero, una bombarda tra le tempie, cenere e lapilli dietro le palpebre, la sensazione del sangue che ribolle e monta, monta, monta come marea nella trachea, nell'esofago, sale, sale fino al principio della bocca, viscido, una colata lavica sulla lingua, entro le guance, che brucia il palato e liquefa i denti.
Sirius aveva guaito, certo che sarebbe morto di lì a poco, certo che avrebbe perso la concentrazione ed in un unico, fatale attimo sarebbe tornato umano, alla mercé della Bestia. Niente e nessuno, in quel caso, avrebbe potuto salvarlo.
Per l'ennesimo colpo di fortuna della serata era arrivato James e Sirius non era mai stato più contento di vedere un cervo in vita sua.
Santo, Santo Prongs, sempre pronto a tirarlo fuori dalle situazioni più spiacevoli, che fossero una pozione dosata male od un Lupo Mannaro impazzito.

E' solo un graffio.”
Non è solo un graffio, Sirius!”
La rabbia e la disperazione nella voce di Moony lo gelarono sul posto. Istupidito, fissò l'amico mentre si portava le mani ai capelli e piegava le spalle in avanti, rilasciando dalla bocca un suono gutturale a metà tra un grido ed un singhiozzo.

Io sono un pericolo, non lo capisci? Io sono pericoloso. Io faccio male alle persone. Io non...Io non dovrei stare qui.” Remus scrollò la testa, i polsi che tremavano “Questo non è il mio posto.”
Non dire idiozie!”
Sirius non era mai stato un campione di eloquenza ed in quel frangente più che un'esclamazione il suo era sembrato un latrato, un sordo, petulante abbaiare.

"Qui, adesso, con noi, è esattamente dove devi stare.”
L'altro gli rispose con un verso sarcastico, accompagnato dallo storcersi della bocca.

Non potete starmi appresso per tutta la vita, Sirius.” gli fece notare “E verrà il giorno in cui voi sarete più stanchi od io sarò più forte oppure impazzirò più del solito o riuscirò a fuggire dalla Stamberga e raggiungerò Hogsmeade e---”
Sirius gli appoggiò una mano sulla testa.
Remus era stato così preso dal suo gesticolare, dal suo forsennato vomito di parole da non essersi accorto degli uno, due, tre passi che aveva fatto nella sua direzione. Non si era neanche accorto di come l'altro gli si fosse seduto accanto, si fosse allentato il nodo della cravatta con due dita ed avesse accavallato le gambe, dondolando il piede destro per mettere in mostra il calzino bucato col leone rampante dei Grifondoro.

Hai finito?”
Moony si girò, gli occhi tanto grandi e tanto basiti da farlo somigliare ad un barbagianni particolarmente perplesso.

Sai quante cose possono succedere, dall'oggi al domani?” gli domandò Sirius “La Evans potrebbe mettersi con James e sfornare una quantità di marmocchi inverosimili, costringendoci a far loro da baby-sitter con pannolini, latte caldo e piccole Nimbus che fanno su e giù per il salotto dalla mattina alla sera.” sorrise nel vedere un barlume di sollievo sorvolare la bocca dell'amico “O magari Peter, un giorno o l'altro, deciderà che ci odia tutti e ci farà fuori tutti quanti, oppure Mocciosus si rivelerà essere non quell'untuoso imbecille poco di buono che è, bensì un Mago dall'animo nobile, pronto a sacrificarsi per il bene comune...!”
A quelle parole Moony scoppiò a ridere, nonostante la sottile linea di pianto all'angolo dell'occhio, e Sirius si unì a lui più che volentieri.

Quello che voglio dire.” riprese “E' che non serve tormentarsi così. Forse un giorno sbranerai davvero qualcuno...”
Grazie, Pads.”
“...Oppure inventeranno qualche incantesimo o che so io per farti stare buono e tranquillo nella tua cuccia. Ti faranno giocare a Riporta-La-Bacchetta oppure trascorrerai le tue notti mannare a segnare il territorio sul letto di Prongs--”

Sirius.”
Era solo per rendere l'idea! Quello che conta, Remus, è che non sarai mai da solo. Scacciaci pure quanto vuoi, ma furia omicida o meno noi ti saremo sempre accanto. E se temi che troppa gente possa innervosirti o se soffri di ansia da prestazione allora ci faremo compagnia l'un l'altro a suon di morsi, ululati e grattatine alle orecchie” Sirius gli fece l'occhiolino “Sono un cane fedele, io.”
Remus rise, gli allontanò la mano con uno spinone e si allungò a prendere di nuovo la Cioccorana, staccando la figurina vuota di Herpo Lo Schifido -Questi, forse annoiato dalle continue chiacchiere o perché aveva di meglio da fare, aveva girato i tacchi e se n'era andato per un po'. Moony la porse a Sirius, per poi ritrarre la mano quando l'amico fece per prenderla.

L'avrai soltanto in cambio della figurina di Cliodna.”
Pads sbuffò, scostando una ciocca di capelli dalla fronte.
“D'accordo. E adesso fammi spazio.” gli intimò, mentre Remus si affaccendava a scartare la Cioccorana “Tu avrai pure dormito tutto il giorno, ma io non sono riuscito a schiacciare neanche un pisolino durante la Lezione di Lumacorno e ho così sonno che potrei addormentarmi sul dorso di un Graphorn.”



Ho timore di perdere il prodigio
Dei tuoi occhi di statua e la cadenza
Che mi posa di notte sulla guancia
La solitaria rosa del respiro.


Ho l'angoscia ch'io sia su questo lembo
Un tronco spoglio, e ciò che più m'accora
E' che non abbia argilla, polpa o fiore
Per il verme di questo mio tormento.




James e Peter abbandonarono la Sala Grande prima del dolce e nemmeno si attardarono in Sala Comune, ad arrovellarsi sul compito di Trasfigurazione come invece sarebbe stato loro dovere.
Il primo lasciò il tavolo perché tutto quel rumoreggiare gli dava il mal di testa e perché l'addome gli doleva, lì, sotto al costato, dove l'aveva raggiunto la testata inferocita di Remus. Non degnò di uno sguardo Severus, che dal tavolo dei Serpeverde lo fissava con quel cipiglio sdegnoso che tanto lo mandava in bestia; né diede attenzione alcuna a Lily, seduta di fronte a lui. Non si accorse nemmeno dello sguardo di lei mentre si allontanava, tallonato da Peter -Che invece se ne accorse eccome.
Quell'inconscia preoccupazione da parte della Evans, quel suo trattenere il fiato, la domanda inespressa non fecero che acuire il nervosismo del povero Minus.
Si sentiva a disagio con gli altri Grifondoro giacché nessuno aveva fatto caso a lui, ma si erano tutti chiesti perché James fosse così spento, perché Sirius non fosse venuto a cena, perchè Remus non stesse alzando gli occhi al cielo all'ennesima sfida su chi riuscisse a tenere più pasticcini alla crema in bocca.
Che lui fosse presente o meno, a nessuno dei suoi compagni di Casa sarebbe importato.
Che lui fosse stato presente o meno, la notte scorsa, niente sarebbe cambiato.
Lui non era che un topolino, mentre James e Sirius dall'alto dei loro alter ego animali erano capacissimi di tenere testa a Remus da soli. Il suo aiuto, la sua presenza non erano affatto rilevanti.
Se erano riusciti a cavarsela non era certo merito di Peter, né sarebbe stata colpa sua se le cose avessero preso una brutta piega. Per gli altri due sarebbe stato difficile fuggire dalla Stamberga, vista la mole, in quanto a lui...
Se Remus avesse davvero ucciso Sirius, chi mai avrebbe potuto accusare Peter della loro folle idea di diventare Animagus, e tenerlo nascosto non solo a Silente, ma anche al Ministero? James era quello con più carisma e tutti sapevano che Sirius avrebbe fatto qualunque cosa per Remus.
A nessuno sarebbe mai venuto in mente di puntare il dito contro Peter. Egli sarebbe sembrato semplicemente una povera vittima, trascinata dalla personalità ben più travolgente di Potter e Black.
Ma che fare se Remus avesse davvero ammazzato Sirius? Moony avrebbe di certo raccontato come Peter fosse coinvolto ad armi pari in tutta la faccenda.
Forse avrebbe fatto meglio a fuggire.
Abbandonare Remus a piangere sui corpi di Sirius e James, fingersi morto, magari lasciare una traccia, una prova dietro di sé, per rendere il tutto più credibile, un orecchio, un dito, una falange...L'esclamazione costernata di Prongs lo salvò da quella pericolosa girandola di pensieri.
Oltre James, una Cioccorana saltellava allegra da un letto all'altro, sui vestiti, sui calzini, sui libri, mentre Remus dormiva beato, abbarbicato al corpo canino di Sirius, col volto affondato nel collo peloso appena più sotto al bozzolo bianco della fasciatura.




Se mai sei tu il mio tesoro occulto
Se la mia croce, la mia intrisa pena,
Se il cane sono io del tuo dominio,


Fa' che non perda quello che ho raggiunto,
E le acque del tuo fiume pavesa
Con foglie dell'autunno mio in delirio.



   
 
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