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Autore: PGV 2    29/09/2020    1 recensioni
Serie di tre One Shot dedicate a tre personaggi specifici del Marvel Cinematic Universe.
Personaggi che, arrivati ad un certo punto della loro vita, hanno dovuto compiere una scelta ricolma di responsabilità. Che cosa hanno pensato in quel momento? Qual è stata la loro vita per spingerli ad arrivare a quel momento dove qualunque scelta avrebbe determinato il loro destino?
One Shot senza pretese, create soprattutto per elogiare tre personaggi di questo franchise di cui non ho mai avuto occasione di scrivere e di cui mai potrò scrivere purtroppo.
Spero vi piacciano come One Shot :).
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Thanos, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!!! :)
Questa sarà l’ultima One Shot dedicata al Marvel Cinematic Universe che pubblicherò, anche se ammetto che avrei voluto scriverne una su Capitan America, ma è un personaggio di cui ho già trattato nelle mie fic e di conseguenza ho deciso di saltarlo ;).
In questa occasione il personaggio di cui parlerò sarà Peter Parker/Spider-Man, ed il motivo è molto semplice… è il mio personaggio dei comics americani preferito in assoluto, ed almeno una volta nella mia vita volevo poter scrivere qualcosa su di lui XD ;).
Mi spiace non averlo mai potuto inserire in una mia fic, ma almeno ho riparato parzialmente al torto con questa One Shot T_T.
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


QUINDI CHE PENSI DI FARE?
ONE SHOT SU PETER PARKER/SPIDER-MAN




Quindi che pensi di fare?

Una bella domanda, posta nel momento peggiore della mia vita, quello in cui ho perso tutto…
C’era stato un tempo, anni fa, in cui avevo qualsiasi cosa che un ragazzo della mia età potesse desiderare. L’unica cosa che avrebbe potuto volere.
Amicizia. Amore. Fama. Potere.
Era tutto mio, tutto quanto… eppure non ho mai alzato la testa, mai una volta che mi sono vantato finendo per diventare uno sbruffone.
Però in fondo ho sempre avuto il miglior maestro per evitare certi comportamenti… il che è ironico se ci si pensa, dato che un tempo era lui il primo a adottarli…
Ma facciamo un passo indietro e torniamo all’inizio, quando ero ancora uno sbarbatello del Queens, a New York City…

Quindi che pensi di fare?

Vivevo una vita semplice. Da quando i miei genitori erano morti, i miei zii Ben e May avevano deciso di prendersi cura di me.
Mi trattarono con amore e rispetto, divennero i miei veri genitori e gli volevo un mondo di bene, anche se purtroppo erano l’unico raggio di luce della mia vita…
A scuola venivo bullizzato continuamente perché prendevo sempre voti alti e non ero molto bravo nelle tecniche di autodifesa, anche se quel bullo, quel Flash Thompson, non adoperava la violenza fisica.
No, lui preferiva una via più subdola e meschina. La violenza psicologica.
Mi faceva sembrare un idiota continuamente davanti a tutta la scuola, ridicolizzando il mio comportamento e schernendo la mia intelligenza. Anche per questo divenni lo zimbello della scuola, non era una situazione piacevole…
Fortuna che riuscii comunque ad ottenere un amico, un compagno leale e su cui potevo contare.
Ned Leeds.
Era il classico nerd che si esaltava all’uscita dell’ultimo film di Star Wars oppure quando un Avengers passava per caso sotto casa. Il mio tipo in pratica.
Già, condividiamo svariate passioni noi due, e tra queste c’è l’ammirazione per gli Avengers. Ma in fondo chi non li ammira?
Hanno salvato il nostro mondo talmente tante volte che ho ormai smesso di contarle. Erano i miei miti ed i miei eroi, e desideravo diventare come loro…
Chi l’avrebbe mai detto che effettivamente sarebbe successo?

Quindi che pensi di fare?

Fu un caso, solamente un caso.
Un ragno radioattivo che mi morse sul polso dette inizio a tutto.
Inizialmente stetti male, mi rintanai nel mio letto per tutta la notte. Sentivo una febbre altissima, avevo seriamente paura di morire…
Poi però, la mattina successiva, cambiò tutto.
Stavo bene, e per di più avevo acquisito dei poteri di ragno. Riuscivo a prevedere gli attacchi prima che potessero colpirmi. Potevo arrampicarmi. La mia forza fisica era aumentata.
Una situazione ai limiti dell’assurdo… ma era esattamente ciò che avevo sempre desiderato!!
Volevo diventare un eroe come gli Avengers, e finalmente avevo ottenuto il potere che tanto desideravo. Poteva andare meglio di così?
Certamente, così come poteva andare anche molto peggio… e purtroppo fu questa l’eventualità che si verificò…

Quindi che pensi di fare?

Bastò che mi facessi prendere troppo la mano per un secondo, un solo secondo, ed una delle persone più importanti della mia vita ne pagò il prezzo…
Zio Ben, mio zio, quello che era stato come un padre per me, fu ucciso perché non feci la cosa giusta. Ne rimasi distrutto, abbattuto, schiacciato.
Non avete idea di cosa si provi a sapere che si poteva impedire la morte di una delle persone più importanti della propria vita.
Fu davvero opprimente per me, ma anche rivelatore.
Quell’esperienza mi cambiò, mi fece crescere e mi fece comprendere l’importanza di usare i poteri per uno scopo benevolo, per aiutare il prossimo, per correggere le ingiustizie.
Perché se non lo fai, e poi succedono cose brutte… succedono per causa tua.
Già, le stesse identiche parole che, sei mesi dopo aver ottenuto i poteri, ripetei a qualcuno di inatteso. Qualcuno che si presentò in casa mia quando meno me l’aspettavo.
Qualcuno che non chiedeva mai il permesso e che aveva bisogno proprio di me.
Tony Stark.
Uno dei miei idoli di sempre era in casa mia. Ero letteralmente sbalordito.
Cosa ci faceva uno come lui a casa di uno come me?
Cosa voleva?

Quindi che pensi di fare?

Fu presto detto.
Aveva capito subito che io ero Spider-Man, e mi voleva a Berlino per combattere Capitan America e la sua squadra, che non volevano firmare gli Accordi di Sokovia.
Ne rimasi perplesso, io, un ragazzino di quindici anni, a combattere gli Avengers?!
Dovetti ammettere che non era proprio ciò che volevo incontrare per la prima volta i miei idoli da avversari, ma a quanto pareva avevano assunto atteggiamenti da criminali, ed andavano fermati assolutamente.
Il Signor Stark mi costrinse ad accettare in pratica.
Mi diressi a Berlino insieme ad Happy, il capoccia della sicurezza delle Stark Industries ed ex guardia del corpo del Signor Stark. Non dovevo stargli simpatico all’epoca, mi rimproverava per qualsiasi cosa…
Comunque sia, finii per ritrovarmi in mezzo agli Avengers. Un sogno che si avverava…
Peccato che alcuni di loro erano miei avversari, e mi ritrovai a dover prima dare la caccia ad un tizio con delle ali da falco e ad un altro tizio con il braccio d’acciaio. Fighissimo.
Dopo di loro, toccò addirittura a Capitan America in persona, a cui ero riuscito a rubare lo scudo per di più.
Era troppo forte per me. Ci provai a contrastarlo, ma riuscii a replicare ad ogni mia singola mossa grazie all’esperienza…
Però alla fine mi fece addirittura i complimenti. Che onore, complimenti da Capitan America…
Alla fine, dovetti abbandonare la battaglia dopo che un tizio gigantesco mi buttò giù. Effettivamente ero messo male, però contribuii a sconfiggerlo. Non potei di certo lamentarmi del risultato.
Potevo solo sperare di aver stupito il Signor Stark…

Quindi che pensi di fare?

Una volta tornato a casa, mi affidò la tuta che mi aveva preparato per la battaglia Berlino e disse che potevo rivolgermi ad Happy quando volevo.
Non avrei mai pensato che un giorno avrei combattuto il crimine con una tuta creata dal Signor Stark in persona. Andavo alla grande…
Solamente che Happy faceva finta che non esistessi, e di conseguenza dovetti tornare alla mia noiosa vita scolastica. O almeno, quella che allora credevo fosse noiosa.
Com’ero ingenuo allora.
Volevo solamente far parte degli Avengers e dare il mio contributo a rendere il mondo un posto sicuro, ignoravo addirittura i miei compagni e cercavo di sfuggirgli come potevo.
Solamente con Ned potevo parlare, anche perché non avevo scelta dato che aveva scoperto la mia vera identità. E voleva essere il tipo sulla sedia che dà una mano al supereroe…
Beh, conoscendo Ned come ruolo gli starebbe pure bene.
All’epoca seguii un caso particolare, dove una banda di criminali capitanata da un Avvoltoio rubava tutta l’attrezzatura che veniva prelevata dai luoghi degli incidenti. Un compito che il Signor Stark riteneva troppo pericoloso per me.
Cercò di tenermi il più lontano possibile dalla missione perché non voleva che finissi nei guai… allora però ero troppo ingenuo per capire l’insegnamento che voleva darmi, e finii per mettermi nei guai.
Rischiai di uccidere tanti innocenti su una nave solamente perché non avevo voluto aspettare il Signor Stark, che aveva chiamato l’FBI affinché si occupasse del caso dell’Avvoltoio.
Fui stupido, e il Signor Stark mi tolse la tuta. Questa cosa mi distrusse completamente.
Capii ciò voleva insegnarmi troppo tardi, ed ormai aveva perso la sua fiducia.
L’unica cosa che potevo fare era di concentrarmi sugli studi, quello che avevo rigettato da quando avevo ottenuto i miei poteri…

Quindi che pensi di fare?

Ancora una volta però, l’ironia fu davvero crudele con me: il padre di Liz, la ragazza che mi piaceva, era Adrian Toomes, l’Avvoltoio!!
Per di più conosceva la mia identità, e mi minacciò di morte se avessi fermato il suo prossimo colpo.
Dovetti prendere una decisione, andare al ballo con la ragazza che mi piaceva… o fermare suo padre dal rapinare gli oggetti dell’Avengers Tower…
A malincuore, dovetti fermare il Signor Toomes. Riuscii a consegnarlo alla giustizia, ed anche a salvargli la vita, ma in questo modo persi per sempre Liz, che fu obbligata a trasferirsi in un’altra contea.
L’orrendo prezzo da pagare per fare la cosa giusta…
Però ci fu un lato positivo in tutto questo. Finalmente capii la lezione che il Signor Stark voleva insegnarmi, e finii per rifiutare il posto negli Avengers che avevo sempre desiderato per rimanere un semplice “Spider-Man di quartiere”.
Capii l’umiltà che mi era mancata per tutto questo tempo, quella che mi avrebbe evitato di commettere quell’orrendo errore sulla nave… quella che mi aveva impedito di salvare Zio Ben…
E proseguii per due anni abbondanti ad essere un semplice Spider-Man di quartiere, dovetti ammettere che andavo alla grande, e pure il rapporto con Happy era notevolmente migliorato.
Non avevo idea di cosa stava per abbattersi su di me, sul mondo e sull’Universo intero…

Quindi che pensi di fare?

Mentre io e la mia classe andavamo in gita al MOMA di New York, gli alieni attaccarono la città… di nuovo…
Pare che stessero cercando una specie di Gemma incastrata nell’amuleto del Dottor Strange, un tipo davvero particolare che adoperava delle magie davvero fighissime.
Nell’occasione ottenni anche una specie di armatura, quella che il Signor Stark mi voleva donare quando mi aveva proposto di unirmi agli Avengers. Era davvero sensazionale.
Con una mia strategia, riuscimmo a sconfiggere l’alieno che aveva rapito il Dottor Strange, e il Signor Stark decise di affrontare il suo Capo direttamente nel suo mondo natale. Ammetto che era la prima volta che viaggiavo nello spazio e mi sentivo… nervoso.
Fu allora che il Signor Stark fece di me un Avengers a tutti gli effetti.
Wow, il sogno di una vita finalmente realizzato… nonostante la situazione non lo richiedesse, ammisi di essere molto orgoglioso del risultato ottenuto.
Anche se volevo rimanere un semplice Spider-Man di quartiere, le circostanze mi avevano portato ad essere un membro degli Avengers, e questo era… stupendo.
Andammo sul pianeta di questo tipo, questo Thanos, e ideammo un piano per sconfiggerlo insieme a tre tipi strampalati che si facevano chiamare “I Guardiani della Galassia”.
Che tipi strani, c’erano un Terrestre che era convinto che Footlose un tempo fosse il più grande film della storia, un omone che non sembrava capire nulla di quello che dicevamo, ed una specie di insetto umanoide.
Però devo ammettere che si rivelarono molto utili. Con il loro provvidenziale aiuto eravamo ad un passo dal disarmare quel Thanos.
Già, ad un passo… quel Terrestre, Quill, rovinò tutto, e Thanos finì per sconfiggerci e rubare la Gemma del Dottor Strange.
Poi, dopo che se ne fu andato, riuscii a portare a termine la sua missione. Schioccò le dita, e metà dell’Universo venne polverizzata.
Io rientrati in quella metà. Ricordo ancora la paura che provai mentre svanivo, fu una sensazione orribile, come se mi stessi disintegrando dall’interno.
Una sensazione che non augurerò mai a nessuno nella vita…

Quindi che pensi di fare?

La cosa buffa?
Mi dissero che, quando mi risvegliai, erano passati cinque anni... eppure a me sembrava passato giusto un attimo.
Così come mi ero polverizzato, ero tornato in un battibaleno. Certo che quel guanto e quelle Gemme funzionano in una maniera davvero curiosa…
Neanche il tempo di metabolizzare quello che era successo, che mi ritrovai catapultato di nuovo nella battaglia. Ma stavolta io, il Dottor Strange e quei Guardiani non eravamo da soli.
Ogni singolo Avengers sparso per tutto l’Universo era stato chiamato per partecipare alla battaglia finale contro Thanos ed il suo esercito. A quanto pareva aveva cambiato idea, e stavolta voleva polverizzarci tutti.
Pensai anche che finita la battaglia avrei dovuto ringraziare il Signor Banner per averci salvato, ma ammetto che ancora ora non ci sono riuscito. Bella riconoscenza che sto dimostrando nei suoi riguardi…
Ci schierammo tutti contro i nemici, e Capitan America pronunciò due semplici parole, ma che furono sufficienti per darci la carica. Credo di non essermi mai sentito così vivo come in quel momento.
Avevo attorno tutti i miei eroi, e stavo per combattere al loro fianco contro il nemico più pericoloso, fu qualcosa di fighissimo a voler essere riduttivi.
La battaglia però si rivelò più difficile del previsto, prendendo quel guanto per impedire che Thanos lo recuperasse rischiai parecchio. Quegli alieni quadrupedi per poco non mi fecero la festa.
Anche l’intervento di Capitan Marvel non servì a nulla, Thanos spazzò via anche lei e dovette intervenire il Signor Stark a distruggere lui e gli altri alieni…
A discapito della sua stessa vita…
Sì, avete capito bene. Il Signor Stark quel giorno morì… e io ne rimasi letteralmente distrutto.
Non potevo crederci, il mio mentore, l’uomo che dopo Zio Ben era stato come un padre per me… ci aveva lasciati.
Per sempre.

Quindi che pensi di fare?

Fu difficile accettare quanto gli era accaduto, neppure i nove mesi in cui dovetti recuperare l’anno perduto furono sufficienti a farmi passare il suo decesso.
Ogni volta che ci pensavo piangevo, e non potevo neanche evitare di pensare a lui perché il suo volto era dappertutto.
In suo onore, avevano creato dei murales in tutto il mondo, ed ovunque mi giravo vedevo la sua faccia. Era straziante ed al tempo stesso depressivo.
Fu difficile per me cercare di riprendermi e di andare avanti, ci riuscii solo grazie ai miei amici della scuola, e ad una ragazza che ammetto aveva iniziato a piacermi davvero molto.
Il suo nome era Michelle Jones. Abbreviato MJ.
Terminato l’anno scolastico venne organizzata una gita scolastica, ed io decisi di prendervi parte. Avevo bisogno di svagarmi, di pensare ad altro.
Dover sostituire il Signor Stark non era facile, e tutti continuavano a chiedermi se sarei stato io il nuovo Iron Man. Una domanda a cui non sapevo ancora dare una risposta.
Esisteva davvero qualcuno che potesse prendere il suo posto?
Io ci sto provando, ma non è per nulla facile riuscirci. Il Signor Stark era… il Signor Stark.
Forse un po’ di distrazione poteva solo farmi bene a questo punto… peccato che, per l’ennesima volta, mi sono ritrovato ad affrontare una situazione ai limiti del surreale!
Nick Fury, un tipo davvero inquietante oserei dire, mi ha ingaggiato per combattere questi Elementali insieme ad un uomo di un'altra dimensione, il Signor Beck…
O almeno, quello che credevo essere un uomo di un'altra dimensione…
Il Signor Beck ci ha ingannati tutti, dal primo all’ultimo. Ha sfruttato le sue invenzioni per farci credere che ci fossero questi mostri e convincermi a regalargli EDITH, l’intelligenza artificiale che il Signor Stark mi aveva donato come eredità.
Ed io come un idiota ci sono cascato.
Mi sono fatto ingannare dai suoi effetti speciali, e gli ho regalato l’unica cosa che il Signor Stark mi aveva donato. Mi sento uno schifo per questo.
Lui si fidava di me, ed io l’ho tradito donando EDITH ad uno dei suoi nemici. Ma come ho fatto ad essere così stupido?!
Ero troppo preso dal volermi dichiarare a MJ che non ho neanche pensato ad aguzzare il mio Peter Prurito. Ma come si fa ad essere così sciocchi?!

Quindi che pensi di fare?

Come se non bastasse ora Beck sa di MJ, Ned e di tutti gli altri. Credendo al suo ologramma di Nick Fury, gli ho rivelato chi conosce il suo segreto, ed è riuscito a fregarmi un’altra volta.
Ed ora sono qui, davanti ad Happy, che non so che cosa fare. Colto dalla disperazione di non poter adempiere al compito che il Signor Stark aveva pensato per me…
O almeno, era così fino ad un attimo fa.
Sono bastate poche parole, poche e semplici parole di Happy affinché capissi che forse non era ancora tutto perduto.
Secondo lui, io sono l’unica cosa su cui il Signor Stark non ha mai cambiato idea, quindi questo significa che anche quando aveva perso la fiducia in me… in realtà mi stava mettendo alla prova.
Voleva capire se fossi stato in grado di reggere alla pressione del momento, al peso del fallimento sulle mie spalle, un fardello che ogni eroe almeno una volta nella vita deve affrontare.
Il Signor Stark aveva sempre avuto fiducia in me, e ce l’ha ancora ora che non è più su questa terra, perciò non posso deluderlo, non posso assolutamente!!
Io non devo essere l’erede di Iron Man, di Iron Man ce n’era uno solo e ce ne sarà sempre e solo uno.
Io devo essere semplicemente… me stesso.
Lo Spider-Man di quartiere che ha protetto New York City per due anni. Lo Spider-Man che protegge gli indifesi ed affronta la criminalità nei limiti delle sue capacità.
Io devo essere… Spider-Man!!

Quindi che pensi di fare?

Gli farò il culo!!


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Anche se questa One Shot non è complementare alle due precedenti, come invece lo erano quelle dedicate a Thanos ed a Stark, funge comunque da “seguito” quasi indiretto rispetto alle due venute prima di essa.
Difatti in questa One Shot Parker sta ripensando alla sua vita mentre è sull’aeroplano con Happy durante il film Far From Home, che si svolge dopo Endgame e che di conseguenza ripercorre anche quanto accaduto dopo i due “Io sono…” ;).
Alcune parti di questa One Shot non sono presenti all’interno dei film e neppure nei fumetti canonici del MCU, come ad esempio Zio Ben, ma fanno comunque parte della sua storia come confermato da Feige e le ho per questo inserite ;).
Anche se rimanendo sul vago dato che non sappiamo precisamente cos’è accaduto… ma è sempre meglio di niente alla fin fine XD ;).
Come ultima cosa, il fatto che Peter e la sua classe stessero andando al MOMA di New York all’inizio di Infinity War viene detto all’interno dei fumetti canonici del MCU, per chi se lo stesse chiedendo ;).
Beh, credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo tra due giorni, giovedì 01 Ottobre, per la mia nuova One Shot singola che sarà pubblicata… nella sezione della categoria Film dedicata a Star Wars!! ;)
   
 
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