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Autore: Nikita Danaan    04/10/2020    3 recensioni
La nascita di una nuova vita è sempre un evento straordinario. Lo è specialmente quando è la nascita del proprio figlio.
I pensieri di Inuyasha e Kagome il giorno della nascita di Moroha.
[Fanfiction scritta "in onore" dell'uscita del primo episodio di "Hanyo no Yashahime", uscito il 3 ottobre 2020]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Birth is the sudden opening of a window, through which you look out upon a stupendous prospect.
For what has happened? A miracle.
You have exchanged nothing for the possibility of everything”.
William MacNeile Dixon
 
Era il grande giorno.
Correva, correva come un disperato.
Quel maledetto demone! Ci aveva messo troppo tempo a sconfiggerlo.
Non ricordò nessun momento, nemmeno quando erano alla ricerca di Naraku, in cui avesse corso così veloce. Forse tutte le volte in cui si era precipitato in soccorso di Kagome aveva corso così tanto, ma quel giorno si consumò i piedi.
Il motivo era molto semplice.
Doveva vederla.
Non poteva perdersi la nascita di suo figlio.
La nuova vita che lui e Kagome avevano generato.
Il frutto del loro amore. La continuazione del loro essere in una nuova vita. La sintesi tra il suo essere mezzo demone e l’essenza di umana con poteri spirituali della sua Kagome, la ragazza del futuro.
La ragazza che aveva posto fiducia in lui, che gli aveva insegnato a credere negli altri, a sorridere, ad amare.
La ragazza che era nato per incontrare.
La ragazza che amava e che ora era la madre di suo figlio.
Se ci pensava ancora non ci credeva!
Lui che era sempre stato discriminato.
Lui che si era dovuto abituare a cavarsela da solo e a contare unicamente sulle proprie forze.
Lui finalmente aveva un luogo da poter chiamare casa. Aveva una famiglia, degli amici e delle persone da amare incondizionatamente.
‘Sto arrivando!’.
 
“Spingi, Kagome! Brava, così, si vede la testa!”.
Lei spingeva e spingeva. Stava sudando parecchio e stritolando la mano della povera Sango, che sedeva accanto a lei. Le dava indicazioni e continuava a incoraggiarla, dicendole che stava andando alla grande e che presto lui sarebbe arrivato.
‘Dove sei? Sta per nascere nostro figlio!’.
Quel giorno faceva parte dei tre giorni più importanti della sua vita. Uno era quando lo aveva visto per la prima volta, il loro primo incontro deciso dal destino, e l’altro era quando era tornata nell’epoca Sengoku, tre anni dopo la sconfitta di Naraku.
Questi giorni avevano come fulcro l’uomo che amava.
Il mezzo demone testardo, impulsivo, infantile ma allo stesso tempo dolce, sensibile e premuroso che l’aveva protetta e salvata così tante volte.
Il mezzo demone di cui si era innamorata senza nemmeno accorgersene inizialmente. Quel sentimento sì generò in maniera naturale.
Se ci pensava era così ovvio. Quanto era stata ingenua!
Strinse i denti. Una contrazione più forte delle altre. Non ce la faceva più!
Urlò. Non sapeva nemmeno lei se era per il dolore o per la rabbia.
‘Dove diavolo sei? No, angelo mio, non adesso! Aspetta che arrivi papà, ti prego!’.
Non poteva perdersi la nascita di suo figlio per nulla al mondo.
“Kagome!”.
La sua voce!
La sacerdotessa spalancò gli occhi. Continuava ad inspirare ed espirare affannosamente, ormai madida di sudore.
Era allo stremo delle forze, ma appena lo vide le venne in mente tutte quelle volte che arrivava per salvarla.
Alla fine arrivava sempre, il suo Inuyasha.
Sorrise. Aveva le lacrime agli occhi “Inuyasha…”.
Inuyasha mosse le orecchie. Era poco più che un sussurro, ma aveva sentito chiaramente la voce di Kagome chiamarlo.
Si spostò rapidamente accanto alla ragazza, facendo cenno a Sango di lasciarle la mano. Si mise al posto della sterminatrice di demoni e afferrò la mano di Kagome.
“Scusami, ho fatto più in fretta che ho potuto. Quel dannato demone era più ostico di quanto pensassi!”.
Kagome scosse piano la testa “Sono felice che tu sia qui”.
Kaede diede il comando finale “L’ultima spinta, Kagome, che ci siamo”.
Lei ubbidì.
 
Un vagito.
Prima lieve, un piccolo singhiozzo.
Poi un pianto. Il primo pianto, indice di vita.
Era nato appena in tempo!
Quel giorno era nato il loro bambino!
Kagome e Inuyasha si sporsero in avanti per vederlo, la prima con qualche difficoltà.
“Stai giù, Kagome, sarai distrutta. Lo prendo in braccio io, ma poi prometto che te lo passo subito” le disse Inuyasha, cercando di riportare delicatamente la sua testa sul cuscino del futon.
“Te la passo, semmai” si intromise la vecchia Kaede.
Inuyasha la guardò perplesso. Sango lavò il neonato e poi lo porse con cautela al padre.
“È una femmina, ragazzi”.
Anche la sterminatrice si era lasciata scappare qualche lacrima. Kaede, invece, sorrideva.
Una bimba.
Inuyasha la tenne tra le sue braccia, goffamente. Non aveva mai tenuto in vita sua un bambino appena nato in braccio.
Poi osservò la piccola. Un ciuffetto di capelli corvini, come la mamma.
Facendo molta attenzione a non graffiarla senza volere con gli artigli, le accarezzò piano il nasino e la boccuccia.
La bimba aveva gli occhi aperti e lo stava fissando in silenzio, come se aspettasse una sua mossa. Anche gli occhi erano scuri.
Assomigliava tantissimo a Kagome. Questo lo rendeva felice.
“È bellissima…” sussurrò.
La passò a Kagome, aiutandola ad alzarsi seduta mentre cullava la nuova arrivata.
Kagome sorrise con estrema dolcezza. Era lo stesso sorriso che gli rivolgeva sempre sua madre.
“Vero, è bellissima, Inuyasha”.
“Ti somiglia” le fece notare.
Lei annuì, un po’ meno contenta. “Mi dispiace che non abbia qualcosa di tuo”.
“A me no”.
Kagome lo guardò male. Pensò che ancora non accettasse la sua parte semidemoniaca.
“Va bene così. È perfetta così”.
In quel momento, Inuyasha sorrise. Era un sorriso dolcissimo.
Kagome gli prese una mano e ne accarezzò il dorso.
Sango chiese “Come la chiamerete?”.
I due si guardarono, mentre la bimba si dimenava tra le braccia della madre.
Durante i mesi di gravidanza avevano pensato a tantissimi nomi, sia maschili che femminili.
Avevano deciso un nome che piaceva ad entrambi e stranamente senza litigare. Avevano pensato che fosse il più adatto se fosse nata una femmina.
“Pensavamo Moroha” rispose Kagome. Inuyasha, in tutta risposta, le strinse la mano.
Le due donne sorrisero. Era perfetto.
 
Poco dopo uscirono dalla capanna della vecchia Kaede. Fuori c’era Miroku con il piccolo Hisui e le gemelline, Kin’u e Gyokuto.
Il monaco accarezzò la testa della bimba “Grazie ai Kami non assomiglia a Inuyasha, ma ha ereditato la bellezza della Divina Kagome!”.
Tale commento fece adirare non poco il mezzo demone, che fece per scagliarsi contro Miroku, ma Kagome lo fermò tempestivamente.
Non lo mandò a cuccia. Il tono che usò per richiamarlo fu più che sufficiente a pietrificarlo.
 
Inuyasha voleva riportare a casa Kagome per far sì che si riposasse al meglio, così salutarono gli amici. Salutarono anche Rin e Shippo, che avevano aspettato fuori. Entrambi avevano accarezzato la testolina di Moroha.
“Congratulazioni!” disse loro Rin.
“È davvero bellissima!” fece Shippo. “Speriamo non erediti il pessimo carattere di Inuyasha…” borbottò tra sé e sé.
“Ma la piantate tutti di dire le stesse cose di me!” sbraitò Inuyasha e si mise a inseguire il piccolo demone volpe, che mutò tempestivamente aspetto nella palla fluttuante rosa e volò via.
Kagome scosse la testa rassegnata, mentre Inuyasha urlava contro Shippo.
“Sì, tesoro, speriamo che tu non diventi irascibile come il papà” si rivolse alla bambina, che porgeva le sue manine verso il volto della madre.
Inuyasha si voltò di scatto verso le due. Si era leggermente allontanato per inseguire quel moccioso e volle imprimere quella scena nella sua mente.
Kagome che reggeva il ditino di Moroha, le faceva le smorfie e le parlava.
Sorrise mentre osservava i due amori della sua vita.
Aveva tutto ciò di cui aveva bisogno per essere felice.
 
Angolo dell’autrice
Con queste due frasi, che vi scrivo qui, ho ripreso due frasi che vengono dette nell’anime. Le ho leggermente modificate per rendere più aderenti al contesto: 
  • La ragazza che aveva posto fiducia in lui, che gli aveva insegnato a credere negli altri, a sorridere, ad amare. La ragazza che era nato per incontrare.
  • Il mezzo demone di cui si era innamorata senza nemmeno accorgersene inizialmente.
Hisui, Kin’u e Gyokuto: sono i nomi ufficiali dei figli di Miroku e Sango. Vengono detti nel primo episodio del sequel di Inuyasha, ovvero “Hanyo no Yashahime” (uscito oggi!).
Moroha: nome ufficiale della figlia di Inuyasha e Kagome. Sarà una delle tre protagoniste del sequel!
Penso di avervi detto tutto!
Alla prossima!
Nikita
   
 
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