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Autore: C_Totoro    04/10/2020    3 recensioni
La colazione della domenica al Maniero dei Lestrange viene sconvolta da un articolo scandalistico sul Settimanale delle Streghe, firmato da Rita Skeeter, che insinua come tra Lord Voldemort e Bellatrix Lestrange ci sia del… tenero. Quale sarà la reazione del Signore Oscuro? Riuscirà Rita a scampare alla sua furia?
[Bellatrix/Voldemort]; [accenni alla Rabastan/Rita]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Mangiamorte, Rabastan Lestrange, Rita Skeeter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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INVIATA SPECIALE

Erano ormai almeno quattro anni che i Lestrange e i Malfoy avevano l’usanza di fare colazione insieme alla domenica. Lucius e Rodolphus si sedevano vicini a confabulare di politica sfogliando e commentando la Gazzetta del Profeta, mentre Rabastan, Narcissa e Bellatrix chiacchieravano degli ultimi pettegolezzi leggiucchiando il Settimanale delle Streghe, ridacchiando e scherzando. Tuttavia, da quando Bellatrix aveva intrapreso la sua relazione con il Signore Oscuro, era capitato sempre più spesso che, o mancasse del tutto a quegli appuntamenti, oppure arrivasse in clamoroso ritardo, quando ormai la colazione era finita e le risate erano già svanite dalla stanza. Nessuno domandava a Rodolphus dove fosse sua moglie: tutti sapevano perfettamente ciò che stava accadendo. Eppure, quella domenica mattina d’autunno, tutto sembrava essere tornato come agli inizi del matrimonio di Bella e Rod; si erano accomodati tutti e cinque insieme nel salotto e avevano iniziato a mangiare sorseggiando tè e caffè, parlando del più e del meno mentre aspettavano l’arrivo dei rispettivi giornali. Quando i gufi infine entrarono dalla finestra, Bella stava spiluccando delle uova strapazzate e quindi non degnò di mezzo sguardo il Settimanale delle Streghe che cadeva con un tonfo sordo in grembo a Rabastan.

“Ah, finalmente” commentò Rab mentre apriva il pacchetto e dispiegava il giornale. Bellatrix si aspettava uno dei suoi commenti salaci e, invece, ciò che seguì fu un lungo silenzio.

“Mettilo via, Rabastan” sussurrò Cissy preoccupata e Bella, immediatamente, alzò lo sguardo incuriosita.

“Cosa succede?” chiese cercando di allungare il collo per scorgere la copertina.

“Niente, Bella” intervenne ancora Narcissa mentre Rabastan iniziava a ridacchiare incontenibile. Ben presto attirò l’attenzione anche di Rodolphus e Lucius che alzarono lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta e rivolsero un’occhiata inquisitoria agli altri tre. Bella si strinse nelle spalle mentre Narcissa cercava di sporgersi su Rabastan per afferrare il giornaletto scandalistico.

“Oh Cissy, fidati, è meglio che venga subito a galla… tanto prima o poi verremo inondati di gufi. Credi che tua madre non manderà una strilettera?” chiese alzandosi in piedi per mettere definitivamente il Settimanale delle Streghe fuori dalla portata di Narcissa.

“Ci siamo noi?” chiese Bellatrix spalancando gli occhi sorpresa.

“Ci sei tu” precisò subito Rabastan sempre con quel sorriso irriverente che a Bellatrix stava iniziando a dare sui nervi. Rabastan le mise sotto il naso la rivista; una sua foto svettava in copertina e subito sotto di essa un titolo a caratteri cubitali recitava:

BELLATRIX: MADAME LESTRANGE O SIGNORA OSCURA? TUTTA LA VERITÀ SULLA STREGA PIÙ INVIDIATA DEL MONDO MAGICO.

 

La bocca di Bellatrix si spalancò inorridita ma, prima che potesse anche solo arrivare a comprendere appieno il significato di quel titolo, Rabastan si riappropriò della rivista e iniziò a leggere a voce alta.

 

Nati Babbani, Mezzosangue e Purosangue. Siamo tutti uguali, così ci viene detto, così ci viene insegnato. Cresciamo con la convinzione di avere uguali diritti e uguali doveri, di avere uguali possibilità. Inutile tuttavia nasconderci dietro a vane parole, già dal nostro ingresso nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts iniziamo a capire come giri realmente il mondo. Chi di noi non è rimasto con occhi sgranati e meravigliati a osservare i modi regali di alcuni maghi e di alcune streghe? Sì, sto parlando di loro, dell’aristocrazia Purosangue. Di quei maghi che sono il caposaldo della nostre tradizioni e che fanno di tutto per preservare la magia.

Lestrange e Black, due cognomi altisonanti per due delle famiglie – facenti parte delle Sacre Ventotto – più antiche della nostra comunità. Due delle famiglie più invidiate. Tutti noi siamo cresciuti sentendo a ripetizione il loro cognome alla radio o leggendo delle loro avventure e cospicue donazioni sulla Gazzetta del Profeta. Famiglie come queste sono sempre attente alla loro immagine e, infatti, raramente sono capitati degli scandali. Tutti noi siamo rimasti con il fiato sospeso a leggere della fuga del primogenito di Walburga e Orion Black, Sirius, a casa dei Potter; il nostro cuore ha palpitato con quello di Andromeda quando ha lasciato la rigida etichetta di Casa Black per rifugiarsi tra le braccia amorevoli di Ted Tonks, un Nato Babbano. A seguito delle loro disdicevoli azioni – disdicevoli per le vedute Medioevali di queste famiglie – entrambi i due giovani ragazzi sono stati eliminati dall’arazzo dei Black, bruciati, come se non fossero mai esistiti. Pensavamo di aver visto tutto e, tuttavia, la nuova generazione dei Black sembra aver sfornato dei ribelli pronti a far parlare di loro. Un altro scandalo sta per scuotere il mondo invalicabile, a noi comuni mortali interdetto, dei Purosangue. Ebbene sì, sto parlando della primogenita di Druella e Cygnus, sorella maggiore di Andromeda e cugina di primo grado di Sirius: Bellatrix.

Non è, ovviamente, la prima volta che il nostro giornale si ritrova a dover parlare di Bellatrix. I nostri lettori ricorderanno sicuramente il fastoso e incredibilmente magico matrimonio tra Bellatrix e Rodolphus Lestrange avvenuto ormai sei anni fa. Chi non ha sospirato d’invidia guardando le foto della giovane Bellatrix che baciava appassionata il bellissimo e affascinante Rodolphus? Sembrava non esistere unione migliore, sembrava non esistere una coppia più affiatata di loro due. La principessa Black che si trasforma nella regina Lestrange. Tutti noi ci saremmo aspettati l’annuncio di un erede dopo poco tempo… Streghe – e perché no, anche maghi – mi rivolgo a voi, foste state al posto di Bellatrix non vi sareste fatte dare due colpi di bacchetta da Rodolphus? E invece sono passati mesi, poi anni… e nessun figlio è mai nato dall’unione tra Bellatrix e Rodolphus Lestrange. La vostra inviata, Rita Skeeter, è più volte tornata sull’argomento: interviste ai parenti, missioni top secret al San Mungo in cerca di spiegazioni mediche. Nessuno sembra saperne niente e, tuttavia, l’unica risposta plausibile sembra essere, per quanto strano possa sembrare, una domanda: e se la coppia perfetta che abbiamo sempre osservato e invidiato da lontano non fosse poi così perfetta?

Per capire a cosa io mi stia riferendo, dobbiamo fare un passo indietro e aggiungere all’inappuntabile coppia Lestrange, un terzo tassello, un terzo uomo. Sulle pagine della Gazzetta del Profeta il suo nome continua a comparire a profusione sebbene, dati i recenti avvenimenti, sempre più spesso s’iniziano a utilizzare diverse locuzioni per riferirsi a lui. Voi-Sapete-Chi, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, il Signore Oscuro. Ebbene sì. Stiamo parlando proprio di lui, Lord Voldemort.

Inutile dire che intorno alla figura di Voldemort aleggi il mistero più cupo. Albus Silente, l’eccentrico preside di Hogwarts amante dei Babbani, non fa che ripetere da anni di chiamare il Mago Oscuro con il suo vero nome: Tom Riddle.

La paura di un nome non fa altro che incrementare la paura della cosa stessa. Non dobbiamo creare pseudonimi o locuzioni per riferirci a un mago che, per quanto incredibilmente dotato e malvagio, rimane un uomo. E il suo nome è Tom Riddle”, queste le parole di Silente in merito alla faccenda e, tuttavia, strane cose continuano ad accadere a chiunque osi riferirsi al Mago Oscuro con il suo nome di battesimo. Voldemort non ha mai negato le proprie origini Mezzosangue – smascherate in un clamoroso “outing” sempre da Silente – e, anzi, da quando Silente ha evidenziato la dinastia “non Purosangue” del Signore Oscuro quest’ultimo ha sempre portato esempi privati circa la brutalità, la violenza e la bassezza dei Babbani (per maggiori dettagli, vi rimando al numero di febbraio: LORD VOLDEMORT, VITTIMA O CARNEFICE? L’INFANZIA ATROCE DEI MAGHI CHE VIVONO TRA I BABBANI).

Ma perché stiamo parlando di Lord Voldemort se l’articolo tratta Bellatrix?” Vi starete chiedendo. I lettori più attenti, si ricorderanno di aver visto Bellatrix in ognuna delle foto con cui corrediamo gli articoli dedicati al Signore Oscuro; la ragazza, infatti, è sempre, immancabilmente, al fianco di Voldemort, alla sua destra. Sguardi languidi, sfioramenti di mani, sorrisi imbarazzati e rossore sulle gote. Se Lord Voldemort ci appare sempre freddo e distaccato, quando si rivolge a “Bella” – così, infatti, la chiama lui – il suo atteggiamento cambia in modo che, ai più perspicaci, apparirà incredibilmente esplicito. Ma, cari lettori, non dovete fidarvi della penna verde della vostra inviata preferita, valutate voi stessi. Osservate con attenzione le foto.

 

Rabastan interruppe la lettura per dare modo a Bellatrix, seduta accanto a lui, di osservare le foto di cui parlava la Skeeter nell’articolo. In una foto Voldemort e Bellatrix erano uno in piedi accanto all’altro, Bella si alzava sulle punte per sussurrargli qualcosa all’orecchio e sul viso del Signore Oscuro compariva un sorriso sghembo, mentre il suo sopracciglio si alzava con fare inquisitorio. Bellatrix osservò quella scena per qualche secondo. Era la prima volta che poteva osservare le dinamiche tra lei e il Signore Oscuro da fuori e, con una stretta al cuore, si disse che, effettivamente, sembravano decisamente molto complici. Nel guardare la seconda foto, Bellatrix arrossì come un peperone. Ricordava perfettamente quel momento. Il Signore Oscuro aveva appena finito uno dei suoi comizi, Bella lo guardava estasiata mordendosi un labbro vogliosa. Sapeva di essere stata vogliosa perché ricordava perfettamente quella sensazione piacevole al basso ventre… ciò di cui non si era resa conto era stato il sorriso che le aveva rivolto il Signore Oscuro appena finita la filippica. Si era girato verso di lei, le aveva sorriso e le aveva strizzato l’occhio… Salazar…

Rabastan spiegazzò le pagine e tornò a leggere con voce stentorea, un sorrisetto iniziava a increspargli le labbra.

 

Bella e Voldemort sono intimi. Si occhieggiano come una coppia di amanti e ciò che colgono orecchie indiscrete dei loro dialoghi non fa altro che andare ad alimentare i dubbi: i due s’intrattengono insieme sotto le lenzuola? Abbiamo già detto che Voldemort si permette di chiamare Bellatrix Black in Lestrange “Bella”, come se fosse un suo caro amico… o altro, ma in quale modo invece Bella si rivolge al Signore Oscuro? Pare che neanche a lei sia concesso di chiamarlo “Tom” ma, il nostro informatore, ci dice che la ragazza si rivolge a lui sussurrando “mio Signore” o “Padrone” appellativi che, più che a un leader politico, sembrano adatti a giochi di ruolo piccanti. Che la Lady Oscura, ehm, pardon, Madame Lestrange abbia un debole per Voldemort è ormai assodato. Indiscrezioni ci informano che la maggiore delle figlie di Druella e Cygnus Black aveva già una cotta per il Mago Oscuro – classe 1926 e coetaneo quindi dei genitori di lei – già dai tempi di Hogwarts.

Rita, non immagini come si intratteneva Bellatrix nel dormitorio di notte!” mi ha sussurrato con aria maliziosa una compagna Serpeverde di Bellatrix “Collezionava ritagli di giornale e poi, ecco, chissà cosa ci faceva una volta chiuse le tende del baldacchino! I gemiti che si sentivano, però, non hanno mai lasciato adito a dubbi…”

Altre indiscrezioni ci giungono direttamente dal Maniero dei Lestrange, sembra infatti che Bellatrix non viva più in pianta stabile nella lussuosa fortezza del marito ma che passi la maggior parte del suo tempo altrove. Che stia prendendo “lezioni di Serpentese” dal “suo Padrone”?

 

“Maledizione Rab! Sei uno stronzo!” interruppe Rodolphus alzandosi in piedi tremante “Sei andato a spiattellare tutto alla Skeeter?”

“Fammi capire, Bella ti mette le corna e lo stronzo sarei io?” domandò Rabastan con espressione offesa “E poi, Merlino, Rod usa la testa una volta tanto! Ti sembra una cosa che farei? Sparlare del Signore Oscuro? Guarda che io ci tengo alla pelle, eh”

“In questa casa viviamo noi tre, però… e che tu e la Skeeter ve la intendiate non è poi questo grande segreto”

“Secondo Rita ci viviamo solo noi due qui” lo interruppe irriverente Rabastan “Che vuoi che ti dica, Rodolphus. Non so come ottenga le sue informazioni…” poi, rivolgendosi a Bellatrix con un ghigno divertito aggiunse “Anche questa cosa che ti toccavi pensando a lui guardando le sue foto” fece una pausa e lumò Bellatrix con finto sguardo scandalizzato “Ah, sarei voluto essere una mosca solo per godermi una scena del genere!”

“Finiscila!” sibilò Bellatrix, il viso chiazzato di rosso.

“Hai ragione, devo proprio finire” rispose Rabastan raddrizzando le spalle e continuando l’articolo.

 

Lo scandalo di una relazione clandestina basterebbe a rovinare il migliore dei matrimoni, cosa accadrà a questa coppia che, invece, sembra essere stata in crisi già dal giorno dopo il fatidico “sì”? Sono quindi vere le voci che insinuavano che il matrimonio tra i due fosse combinato e non un matrimonio d’amore? Cosa sarà di Bella che, non solo sembra vivere la propria vita come se non avesse mai cambiato cognome, ma pare tradisca il marito Purosangue con quello che, secondo la sua famiglia d’origine e la sua famiglia acquisita, altro non sarebbe se non uno “schifoso Mezzosangue”? Che i Black, ormai, siano i veri paladini dell’integrazione, nella comunità magica, di Babbani, Nati Babbani e Mezzosangue? Sarà Bellatrix Lestrange la prossima a venire diseredata e disonorata dalla famiglia Black, allontanata per una passione illecita con un uomo di quasi trent’anni più grande? Cosa ne sarà della campagna elettorale di Lord Voldemort? I due sedicenti amanti sprofonderanno nell’imbarazzo e si ritireranno dalle scene? Tutte domande alle quali, al momento, ancora non abbiamo una risposta. L’unica Black che sembra stare rispettando gli ideali con cui è cresciuta è Narcissa Black in Malfoy, la più piccola delle figlie di Druella e Cygnus, la sola speranza che rimane a una famiglia come quella dei Black di mantenere in alto il loro cognome.

La nostra simpatia, a ogni modo, va tutta indirizzata a Rodolphus. Di una cosa possiamo essere certi: dovesse ritornare scapolo non lo rimarrebbe molto a lungo, nessuno rinuncerebbe a un bel giro con il rampollo dei Lestrange.

Non ci rimane che attendere i prossimi sviluppi, da Madame Lestrange a Signora Oscura il passo sembra essere molto breve, questione di mesi? Dalla vostra inviata speciale è tutto, Rita Skeeter.

 

Calò il silenzio poi Narcissa diede un colpetto di tosse.

“Lucius, contatta il tuo avvocato. Possiamo denunciarla per diffamazione?” chiese Narcissa.

“Dire la verità non è diffamazione, Narcissa” sibilò Rodolphus con gli occhi socchiusi osservando attentamente Bellatrix. Si sentiva umiliato nel profondo. Se è vero che dall’articolo la sua immagine usciva intatta, Rod non voleva assolutamente passare per vittima, per il povero marito cornuto. S’immaginava già le prese in giro dei colleghi, degli amici, dei parenti…

“Verità o no” interruppe Rabastan ancora divertito per la faccenda “Eviterei di denunciare Rita: sarebbe come darle ragione, no?”

“Tanto non è tua moglie che accusano di essere fedifraga” ringhiò Rodolphus battendo un pugno sul tavolo che fece saltare in aria il piatto con la pancetta e le uova “Non sei tu a farci la figura del povero scemo”.

“Concordo con Rabastan” fece piano Malfoy con la sua voce strascicata “Credo sia meglio ignorare tutta la faccenda, non è altro che gossip. Infamante, forse, ma pur sempre gossip” fece una pausa “Ciò che potremmo fare è dare una festa, invitare giornalisti e farvi vedere come una coppia affiatata, innamorata...”

Bellatrix sbuffò e si alzò in piedi “Come al solito mancate il punto: bisogna chiedere cosa fare all’Oscuro Signore” s’interruppe “E, Malfoy, se credi davvero io possa pomiciare in pubblico con Rod non hai capito davvero niente”.

Rodolphus digrignò i denti pronto a risponderle, quando la porta del salotto si spalancò facendo entrare Dolohov, Rookwood, Travers e Yaxley. Antonin aveva in mano una copia del Settimanale delle Streghe e continuava ad attorcigliarla nervoso “Avete letto?” berciò agitato scuotendo la rivista.

Rabastan alzò gli occhi al cielo “Sì, Tony, abbiamo letto” rispose piano “Stavamo giusto cercando di capire cosa fare”.

“Sarai contenta” intervenne Rodolphus sempre guardando Bellatrix con occhi fiammeggianti “Sarai contenta, ora tutti sanno che sei diventata la sua sgualdrina”.

Bellatrix gli riservò una delle sue occhiatacce altere. Non si faceva intimidire da nessuno, men che meno da Rodolphus. Non poteva nascondere di essere stata presa in contropiede da quell’articolo – davvero non pensava che qualcuno, al di fuori dal Cerchio dei Mangiamorte, si fosse accorto della sua passione per il Signore Oscuro – ma, tutto sommato, non riusciva a esserne infastidita: appena pensava a quelle foto, quelle foto testimonianza inequivocabile del rapporto che intercorreva tra lei e il suo Padrone…

“Sono contenta che tutti sappiano che preferisco mille volte essere la sua sgualdrina che non essere tua moglie!” gli sibilò velenosa in risposta Bellatrix. Rodolphus fece per mettere mano alla bacchetta ma venne prontamente bloccato da Lucius.

“Sei patetico” commentò Bellatrix guardando con alterigia Rodolphus e Lucius che cercava di calmarlo.

“Non crederti tanto superiore, Bella” le disse Rabastan ficcandole sotto il naso il Settimanale delle Streghe “Anche tu ci fai una figura abbastanza patetica”.

Bellatrix sorrise sfrontata afferrando la rivista “Almeno adesso ho altre foto con cui impegnare le mie notti quando sono costretta a dormire qua…”

“Basta” interruppe Dolohov scuotendo la testa “Smettetela di comportarvi come dei ragazzini. Dobbiamo informare il Signore Oscuro”.

“E da quando il Signore Oscuro si occupa di gossip?” chiese Yaxley confuso “Io avrei proposto invece di lasciarlo all’oscuro di tutto”.

“Il Signore Oscuro è l’unico che possa sapere come agire. Non è tanto per le… ehm… insinuazioni. Non credo saranno quelle a dargli fastidio…” fece Dolohov titubante.

“E allora cosa? L’articolo verte tutto su quello” chiese Travers corrugando le sopracciglia senza cogliere, come al solito, il punto.

“L’articolo lo chiama schifoso Mezzosangue” rispose Rabastan incrociando le braccia “Non so voi, ma non credo che il Signore Oscuro ne sarà felice”.

“Esatto” concordò Antonin annuendo con la testa, poi lanciò un’occhiata a Bellatrix “Dovresti essere tu a parlargliene”.

“Io?” Bellatrix alzò un sopracciglio sorpresa “E perché mai?”

“Perché la sua sgualdrina sei tu” le urlò Rodolphus in risposta.

“Se devi continuare a insultarmi e a fare il bambino, Rodolphus, puoi anche lasciare questa stanza: non è ciò di cui abbiamo bisogno al momento” lo riprese Bellatrix mettendo le mani sui fianchi. Non le dispiaceva l’idea di vedere Voldemort, era sempre entusiasta di chiamarlo tramite il Marchio Nero o smaterializzarsi direttamente da lui, ma… come avrebbe potuto parlargli di quell’articolo? Erano amanti. Lo erano da anni. Amanti segreti, di baci nascosti, di notti di passione rubate… non tanto per Rodolphus che, per quanto Bella lo insultasse e lo ritenesse tale, scemo non era; quanto piuttosto proprio per proteggersi da tutti quei pettegolezzi che sarebbero usciti. Rita Skeeter, nel suo articolo dissacrante, aveva colto il punto: lei era Purosangue e, certi atteggiamenti, non se li sarebbe mai dovuti neanche immaginare. E poi il Signore Oscuro… Bella si morse le labbra. Al Signore Oscuro non importava davvero nulla di tutto quello, Bellatrix lo sapeva molto bene. Non che non fosse preso da lei, non che non fosse un amante passionale ma, di fatto, Bella aveva la sensazione di non essere nulla di più di un semplice svago. Non avrebbe mai rischiato tutto il suo lavoro di anni per scappare con lei… e Bella, tutto sommato, neanche l’avrebbe voluto: lei era una guerriera, non una matrona casalinga. Forse era per questo che, nonostante tutto, il loro rapporto funzionava così bene: nessuno dei due si aspettava dall’altro nulla di diverso da quanto già ricevevano. Non che io possa pretendere nulla da lui, si corresse mentalmente Bellatrix con un piccolo sospiro.

“Devi parlargli tu, Bella, perché credo tu sia l’unica che possa permettersi di farlo” le spiegò Antonin avvicinandosi un po’ di più a lei, sempre con la rivista in mano. “A me non ha mai rivolto uno sguardo tanto indulgente” le disse indicando una delle foto allegate all’articolo.

Bellatrix rimase per qualche istante interdetta, un sopracciglio inarcato. La verità le era evidente: gli altri Mangiamorte avevano semplicemente paura di beccarsi una punizione, di essere cruciati e magari anche uccisi. Mandavano avanti lei solo perché non volevano rischiare la propria pellaccia, non di certo per una qualche stima nei suoi confronti, non perché la ritenessero in qualche modo superiore o più vicina e intima al Signore Oscuro. No, lo sapeva bene che lei, per loro, era solo “la sgualdrina dell’Oscuro Signore” come l’aveva chiamata poco prima Rodolphus.

“E sia” sospirò Bellatrix lisciandosi delle pieghe invisibili sul vestito “Gli parlerò io”.

“Bene, allora aspetta che noi ce ne andiamo e poi chiamalo” le ordinò Rookwood alzando un dito con fare ammonitorio. Bellatrix in tutta risposta strinse le labbra “Non ho nessuna intenzione di chiamarlo, andrò io direttamente da lui”.

“Sai dov’è?” le chiese stupito Dolohov “Hai accesso ai suoi nascondigli?” domandò ancora, sempre più basito. Possibile? Possibile che quella ragazzina, effettivamente, avesse più ascendente su Lord Voldemort di lui, Antonin Dolohov, spietato Mangiamorte e consigliere del Signore Oscuro da anni, da ancora prima che Bellatrix nascesse? Gli sembrava assurdo. Certo, capiva perfettamente la voglia di Voldemort di andarci a letto – era effettivamente una ragazza notevole, zigomi alti, capelli lunghi splendenti, labbra carnose, seno formoso ma non troppo grosso – ma da spassarsela con lei tra le lenzuola ed eleggerla a suo braccio destro ci passava un abisso…

“Ti stupisce?” gli chiese Bellatrix, arrogante “Certo che ho accesso ai suoi nascondigli, certo che so dov’è” fece una pausa, poi finse un’espressione stupita “Tu, che ti vanti tanto di essere il suo braccio destro, no, Tony?” rise forte e si smaterializzò velocemente lasciando tutti i Mangiamorte indietro spaesati, interdetti e basiti. Il più basito di tutti fu tuttavia Rabastan. Può essere? Si chiese mentre osservava la cognata scomparire nel nulla con un sonoro crac, quello che Bella aveva tra i capelli era un… si morse le labbra forte, mentre un brivido di preoccupazione gli scendeva lungo la schiena. Oh Rita, non sai in che guaio ti sei cacciata…

Sì, Bellatrix sapeva sempre perfettamente dove trovare il suo Signore e, tuttavia, solitamente si guardava bene dal presentarsi da lui senza invito: non era un uomo al quale piacessero le sorprese. Entrò quindi con titubanza in quella casetta a due piani nel pieno delle Highlands scozzesi.

“Padrone?” lo chiamò piano. Sentiva la sua magia vibrare su ogni parete del cottage, era sicuramente in casa. Si diresse verso il salotto con fare incerto – non voleva di certo coglierlo di sorpresa e rischiare di essere affatturata – e rimase quindi ferma sulla porta d’ingresso per qualche istante. Voldemort era seduto su un divano di pelle scura ed era… Bellatrix arrossì. Era a petto nudo, a piedi scalzi. Indosso aveva solo dei pantaloni scuri di flanella. Rimase qualche istante in silenzio a osservarlo mezza nascosta dietro lo stipite della porta. Non era la prima volta che lo vedeva mezzo nudo, ma allora perché ogni volta si emozionava a quel modo? Era incredibilmente pallido e quindi le cicatrici sul braccio sinistro e sul petto – eredità del suo passato all’orfanotrofio – risaltavano in modo quasi doloroso. Era magro, magrissimo, eppure si intuiva anche una certa prestanza fisica, aveva le spalle larghe…

“Bella, fai la guardona?” sibilò piano Voldemort senza alzare lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta che sembrava stare analizzando con grande cura.

Bellatrix arrossì, le vennero in mente le parole della Skeeter…

Se Lord Voldemort ci appare sempre freddo e distaccato, quando si rivolge a “Bella” – così, infatti, la chiama lui – il suo atteggiamento cambia in modo che, ai più perspicaci, apparirà incredibilmente esplicito.

Fece qualche passo avanti mentre Voldemort alzava i suoi occhi rossi su di lei, le rivolse il suo solito sorriso sghembo poi, però, la sua espressione s’indurì e assottigliò lo sguardo.

“Vieni più vicina, Bella” le ordinò indicando il posto sul divano accanto a lui. Bellatrix eseguì immediatamente col cuore che le batteva forte, il Settimanale delle Streghe stretto in mano. Sentiva il respiro mozzarsi nel proprio petto, come avrebbe preso quello scandalo? Si sarebbe adirato con lei? Era così facile deluderlo, farlo risentire…

“Cosa ci fai qua?”

“Mio Signore, sono venuta per parlarvi di un articolo…” pigolò a bassa voce Bellatrix mentre il suo sguardo cadeva su Nagini acciambellata sotto il basso tavolino sul quale era posata la Gazzetta del Profeta. Ancora una volta, le parole dell’articolo le rimbalzarono nel cervello...

Che stia prendendo “lezioni di Serpentese” dal “suo Padrone”?

Arrossì vistosamente e tornò a concentrarsi sull’uomo seduto accanto a lei. Continuava a scrutarla con uno sguardo strano, sembrava starla soppesando.

“Di che articolo si tratta? Sto leggendo il Profeta ma non mi sembra ci sia nulla d’interessante, anzi”.

Bellatrix stropicciò il Settimanale delle Streghe e glielo porse con mano tremante. Voldemort afferrò la rivista senza staccare gli occhi di dosso a Bellatrix poi, lentamente, spostò la sua attenzione sul giornaletto.

“Bellatrix: Madame Lestrange o Signora Oscura? Tutta la verità sulla strega più invidiata del Mondo Magico” lesse ad alta voce, un sorrisetto gli incurvò un angolo della bocca “Cosa ne pensi Bella? Sei la Signora Oscura?” ridacchiò assottigliando lo sguardo, Bellatrix non riusciva a capire perché la stesse fissando a quel modo, la scrutava con un’intensità quasi inquietante. Bellatrix si strinse nelle spalle, rilassandosi un pochino. È vero che ancora non aveva iniziato a leggere ma già che fosse di buon umore la tranquillizava un poco.

“Sono qualsiasi cosa voi vogliate io sia, Padrone, come sempre” mormorò in risposta, cercando di non indisporlo. Voldemort annuì, soddisfatto, poi prese a leggere l’articolo velocemente. Lo vide sorridere, socchiudere gli occhi, mordersi le labbra adirato. Fece in fretta a finire l’articolo e Bella notò come non degnò neanche di mezzo sguardo le foto che lei invece aveva analizzato con così tanta passione. Terminata la lettura Voldemort buttò la rivista sul tavolino “Sto sprofondando dall’imbarazzo, Bella, dovrei proprio ritirarmi a vita privata” commentò riappoggiando la schiena sullo schienale e inclinando la testa di lato. Poi aggiunse posandosi una mano sulle labbra “Aspetta, posso chiamarti ‘Bella’?” scosse il capo, la sua voce si fece all’improvviso sprezzante “Quante idiozie”.

“Non siete irritato, mio Signore?” domandò Bellatrix avvicinandosi un po’ di più a lui.

“È spazzatura” commentò con disprezzo “Non mi preoccupano articoli scandalistici di questo genere. E se credono di farmi reagire dandomi del Mezzosangue dovranno rivedere le loro strategie. Mi preoccupa più il fatto che, è evidente, la stampa sia contro di me. Non appare nessun articolo sul Profeta e poi mettono su una farsa del genere sul Settimanale delle Streghe? Il Ministero sta cercando di affossare la mia campagna, vogliono tenermi lontano dalle scene… bisognerà passare a mezzi più, come dire, più persuasivi” calcò sull’ultima parola e allungò una mano verso un ginocchio di Bellatrix. Lei sospirò, il suo tocco la faceva sempre impazzire e, quando Voldemort prese a farle carezze circolari sulla cosca, il suo cervello si annebbiò.

“Che ne dici, sono persuasivo, Bella?”

Bellatrix annuì, non si fidava della propria voce. Come faceva Voldemort ad avere sempre questo potere su di lei?

“Iniziamo il piano B, mio Signore? La Campagna del Terrore?”

Voldemort annuì, si sporse verso di lei e iniziò a baciarle il collo con una delicatezza che gli era del tutto innaturale. Bellatrix sentì i brividi di piacere partirle dal collo e giungere a ogni altra parte del corpo… e poi la sua mano stava continuando a sfiorarle il ginocchio, la gamba, l’interno coscia…

“Che ne dici, facciamo vedere alla Skeeter come ‘ti do lezioni di Serpentese’?” le sibilò Voldemort in un sussurro concitato affondandole la mano nei capelli, Bellatrix inarcò la schiena e si fiondò sulle sue labbra. Si scambiarono un bacio intenso e colmo di desiderio, a Bellatrix sembrò quasi di levitare lontano, toccare le vette del cielo. Eppure continuava a esserci la mano di Voldemort che saggiava la sua chioma in modo strano, bizzarro, come se stesse cercando qualcosa. All’improvviso Voldemort le morse forte le labbra e si scostò da lei con un ghigno soddisfatto.

“Ah” commentò avvicinandosi al viso l’indice e il pollice, Bellatrix ci mise qualche secondo a rendersi conto del fatto che tra le sue dita ci fosse un insetto. Cos’era? Una cimice? Uno scarabeo?

“Eccola qui, la nostra inviata speciale” commentò Voldemort sfilandosi la bacchetta dalla cintura e puntandola sullo scarabeo. Bellatrix lo vide muovere le zampine, poi, lentamente, l’insetto prese a mutare. Le zampe si trasformarono in mani sulle cui dita svettavano unghie rosa shocking, la testina s’ingrossò fino a diventare una testa umana dai boccoli biondi. In men che non si dica, seduta in grembo al Signore Oscuro, s’era materilizzata Rita Skeeter. Bellatrix aveva la bocca spalancata, sorpresa, inorridita…

“Vuole anche lei delle lezioni di Serpentese, signorina Skeeter?” le domandò con strafottenza Voldemort accennando a Nagini sul pavimento che, incuriosita, aveva alzato il capo e stava osservando la scena con i suoi inquietanti occhi gialli. Rita rimase interdetta, gettò un’occhiata fugace a Bellatrix, poi riportò l’attenzione su Voldemort e, quando incrociò i suoi terribili occhi rossi, fece un balzo all’indietro andando a scontrarsi con il tavolino e finendo rovinosamente a terra.

Voldemort rise e si alzò in piedi mettendosi una mano in tasca mentre con l’altra continuava a stringere la bacchetta magica.

“A quanto pare, no, non gradisce lezioni di Serpentese da me. I ‘colpi di bacchetta’ li gradisce solo da uno dei Lestrange…” commentò accennando un sorriso divertito poi si volse verso Bellatrix “Non te ne sei accorta?” sibilò irato “Come hai fatto a non accorgerti di avere un animagus tra i capelli?”

Bellatrix batté le palpebre “Padrone!” esclamò buttandosi in ginocchio ai suoi piedi “Mi dispiace, perdonatemi, non sapevo che la Skeeter fosse… fosse un’animagus!”

“Un’animagus non registrata” precisò Voldemort socchiudendo gli occhi mentre soppesava la giornalista che continuava a essere come pietrificata, stretta nel suo tubino verde acido “È così, vero? Sei un animagus non registrato, Rita, giusto?” poi si passò la lingua sulle labbra “Tranquilla, non sto cercando di sedurti. Mi basta aver rubato l’interesse amoroso di un Lestrange, lasciamo un po’ di divertimento all’altro…”

Rita represse un singulto e gettò un’occhiata a Bellatrix come se volesse chiederle aiuto ma, quando vide l’espressione furiosa dell’altra ragazza, riportò l’attenzione su Voldemort.

“Rita, non c’è bisogno di tutta questa paura, te lo assicuro” fece Voldemort risedendosi sul divano e girandosi la bacchetta tra le mani “Tuttavia, quando pongo una domanda desidero una risposta. Riproviamo. Sei un animagus non registrato?”

“Io…” Rita si schiarì la gola. Non avrebbe mai pensato di venire scoperta con talmente tanta facilità. Appena Bellatrix aveva messo piede in quel cottage, Rita si era sfregata le zampette da scarabeo felice, pregustando già lo scoop. Quando i due avevano iniziato a baciarsi, poi, aveva avuto la tentazione di tirare fuori la sua piuma prendiappunti subito, era tutto troppo perfetto ed eccitante per poter essere rimandato e, invece, aveva decisamente sottovalutato Lord Voldemort: era stata tutta una farsa costruita per lei… Rita scosse leggermente il capo. No, non proprio tutta una farsa… Bellatrix e Voldemort hanno una stioria. Assodato, appurato, sicuro.

“Sì” esalò infine “Sono un’animagus non registrato” ammise, suo malgrado. Aveva senso mentire?

“No, non ha senso mentire… a meno che tu non voglia ricevere una punizione” le rispose Voldemort e Rita arrossì. Legili…

“… mens, sì. Sono un Legilimens” le confermò Voldemort con un ghigno tutt’altro che rassicurante. Rita lo osservò in silenzio per qualche attimo, poi decise che forse poteva alzarsi in piedi.

“C’è qualcosa che posso fare per lei…?” chiese incerta. Occhieggiò con cura il corpo di Voldemort che prima, nella sua forma da insetto, non era ben riuscita a guardare. Pur avendo un che di inquietante – quegli spietati occhi rossi le facevano scendere brividi di terrore ogni volta – non era spiacevole da guardare, anzi…

“Voglio qualcuno che scriva articoli per me” rispose Voldemort tirando un leggero calcetto a Bellatrix e facendole segno di risedersi accanto a lui.

Ah!” Rita non riuscì a trattenere l’entusiasmo, aprì la sua borsetta in pelle di coccodrillo e tirò fuori pergamena e piuma prendiappunti “Già vedo i titoli Primo divorzio Purosangue: Bellatrix e Voldemort non vogliono più nascondere il loro amo-”

“No” l’interruppe con decisione Voldemort mentre con una mano riprendeva ad accarezzare Bellatrix “Decisamente, non è ciò che avevo in mente” aggiunse in un sibilo sommesso. Rita fece volare il suo sguardo dal viso di Voldemort e il suo sguardo impassibile alla mano che accarezzava Bellatrix, poi lo portò sul viso di Bellatrix, le gote rosse, emozionata… Rita alzò un sopracciglio “Mi sembra evidente voi…”

“Taci” le ordinò Voldemort minaccioso “Non m’interessa ciò che ti sembra, streghetta da quattro soldi. M’interessa che la tua piuma sia al mio servizio. Come stavo dicendo a Bella, è evidente ci sia un complotto contro di me e la mia campagna elettorale-”

“Questo è certo. Silente sta-” intervenne Rita.

“Non voglio essere interrotto quando parlo” disse Voldemort agitando la bacchetta per fare zittire Rita che, all’improvviso, si ritrovò senza voce a boccheggiare come un pesce.

“Dicevo” proseguì Voldemort sempre più sprezzante “La mia campagna elettorale è stata smantellata e ridicolizzata, la mia figura sminuita e quest’articolo – se così possiamo definirlo – non è altro che l’ennesimo esempio di diffamazione…” Rita ebbe l’impulso di dire qualcosa – non le sembrava proprio fosse diffamazione considerando che aveva assistito al diverbio tra i coniugi Lestrange (preferisco essere la sua sgualdrina piuttosto che tua moglie…) e che aveva assistito a un bacio appassionato tra il Signore Oscuro e Bellatrix – ma si morse la lingua: Voldemort iniziava a farle fin troppa paura.

“Non sono più disposto ad accettare una cosa del genere. Ho provato a usare le buone maniere ma, evidentemente, il Mondo Magico desidera altro. Come dicevo a Bella, passerò al piano B, alla Campagna del Terrore…” il suo sussurro divenne così sibilante e sommesso che Rita fece quasi fatica a sentirlo, a comprenderlo “Avrete così tanto terrore di me, di ciò che posso fare che sì, avrete paura a pronunciare il mio nome. E farò rimpiangere a Silente di aver tirato fuori Tom Riddle…

Rita abbassò lo sguardo perché gli occhi di Voldemort erano fiammeggianti, sembrava di guardare direttamente nell’inferno.

“Sarai la mia inviata speciale, Rita. Ti farò sapere che cosa desidero venga pubblicato sul Profeta e tu scriverai esattamente quello che desidero io: avrai informazioni scottanti, ovviamente, scoop da prima pagina e non questi articoli da romanzo rosa di terz’ordine” proseguì Voldemort accennando con un cenno del capo al Settimanale delle Streghe “Cosa ne pensi?”

Rita ci pensò un attimo poi chiese con voce incerta “Quali sono le mie opzioni?”

Voldemort le sorrise “Ne hai due” disse smettendo di accarezzare Bellatrix e tirando su la mano facendole con le dita il numero due “La prima opzione è accettare la mia più che generosa offerta” si passò la lingua sulle labbra “La seconda opzione, invece, è quella di diventare il pranzo di Nagini… da come ti guarda, sembri piacerle”. Rita gettò uno sguardo terrorizzato all’enorme serpente che giaceva immobile a pochi metri da lei e deglutì.

“Sarebbe la punizione perfetta per l’articolo che hai scritto” proseguì Voldemort “E invece, da signore misericordioso quale sono, ti sto offrendo un’altra possibilità… una collaborazione, per così dire”.

“Chi sarà a darmi le informazioni?” domandò Rita sempre più inquietata, non poteva rifiutarsi, era evidente. “Bellatrix?” gettò uno sguardo alla strega seduta accanto a Voldemort e pensò che, effettivamente, non era così sbagliato definirla Signora Oscura…

“No” rispose Voldemort scuotendo la testa “Credo che Rabastan sia la persona ideale per questo compito. Tra un colpo di bacchetta e l’altro sono sicuro avrete modo di discutere anche gli articoli”.

Rita sgranò gli occhi, sorpresa. Come faceva a sapere che lei e Rabastan…?

“Il Signore Voldemort sa sempre tutto, signorina Skeeter, se lo ricordi” disse freddamente Voldemort “Se farai il tuo dovere non dovremo più incontrarci” aggiunse, poi si rivolse a Bellatrix “Bella, accompagna la nostra amica giornalista a casa. Non ho più niente da dirle”.

Bellatrix scattò in piedi e fece cenno a Rita di seguirla. Erano quasi uscite dal salotto quando la voce sibilante di Voldemort le raggiunse ancora una volta “Torna poi qua, Bella, credo tu abbia bisogno ancora di qualche ripetizione di Serpentese…”

Rita sogghignò mentre usciva dal cottage insieme a Bellatrix. È vero, aveva rischiato ma, per lo meno, aveva avuto la conferma di una cosa: il suo istinto non sbagliava mai.

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Ciao a tutti! È la prima ff a rating verde che scrivo e, lo ammetto, è stato MOLTO difficile rimanerci dentro… spero che il risultato sia soddisfacente. Come non detto, ho modificato a rating giallo! XD Dedico questa ff a SeveraBartySha: è grazie alla sua MERAVIGLIOSA ff “La versione di Rabastan” che questa OS è nata! Gli accenni alla Ritastan (Rabastan Lestrange/Rita Skeeter) sono tutti merito suo, è sempre la cara Sev che mi ha fatta innamorare di questa bellissima (almeno per me XD) coppia!

Niente, spero vi siate divertiti a leggere… torno a scrivere ff rosse che mi sento più a mio agio ^^’

A presto,

Clo

P.S. non so se è chiaro. Rita le sue info le ha prese proprio come faceva nel Calice di Fuoco: trasformandosi in scarabeo. Rabastan se la intende con lei ma, certe cose, si guarda bene dal dirgliele…

 

 

 

 

 

  
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