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Autore: sheermadness    05/10/2020    0 recensioni
In un regno dove le valli sono sempre bianche e la neve scende sempre copiosa, Eileen sa di non sapere nulla. Ascolta, guarda e non parla. Mai.
In un regno dove il sole bacia ogni singolo angolo di terra, Leanna sa di sapere. Ascolta, guarda e urla. Sempre.
In un regno dove i confini del buono e del giusto sono più labili che mai, il Re Oscuro sa di volere. Ascolta, guarda e pretende. Di più. Ancora di più.
In un mondo dove mai come prima d'ora gli equilibri sono stati così a rischio, storie di personaggi differenti si incrociano, si riconoscono e si disprezzano. Perchè nessuno resta innocente per sempre.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 - JAMES

Da quella distanza riusciva a vedere il profilo della città che finalmente si stagliava di fronte lui. Le colline rocciose erano esattamente come se le ricordava. Le case in mattoncini ed il porto avevano lo stesso aspetto dei sogni che lo avevano assillato negli ultim cinque anni.
Strinse più forte entrambi le mani, aggrappandosi al parapetto della nave come se ne dipendesse la propria vita. Fu riscosso dalla presa salda sulla sua spalla destra «Sei a casa finalmente » lo raggiunse la voce di Viktor. Tenne lo sguardo fissò avanti a sé come se avesse paura che anche solo distogliendo l'attenzione per qualche secondo quel posto che aveva vissuto in tutti i suoi sogni potesse sfuggirgli dalle mani ora che era quasi riuscito ad afferrarlo.
« Non ancora » rispose « Non ancora » ripetè scuotendo leggermente la testa.
Era da giorni che quella morsa allo stomaco non lo abbandonava. Aveva aspetto quel giorno per anni – tre per l'esattezza- ed ora che finalmente era arrivato non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che fosse tutto sbagliato.
Hai solo paura, vedi di darti una calmata si disse dentro di se. Aveva paura, ed odiava sentire quella sensazione sotto pelle, che lambiva ogni suo singolo organo, ogni goccia di sangue che aveva. Era stato lontano troppo a lungo, ed aveva paura di qualsiasi cosa ci fosse ad aspettarlo. Che tutto fosse diverso, ecco quale era la sua paura più grande.
In quei tre anni che era stato via, James era cresciuto ed era cambiato. Aveva perso parte di quella sfrontatezza che in primo luogo lo aveva portato a tutto quel casino.
Ma, se lui in quei tre anni era cambiato, questo significava che probabilmente anche le persone che aveva lasciato dietro di sé lo erano.
La sorellina che aveva lasciato che era a malapena una bambina era ormai diventata una ragazzina, il viso di sua madre – giovane e fiero- aveva sicuramente iniziato a mostrare i segni del tempo che inevitabilemente passa per tutti, le sue mani, sicuramente, avrebbero avuto spazio per nuovi calli e duroni dati dal duro lavoro di quei tre anni.
E Leanna, anche, era cresciuta. Oh, Leanna, pensò. Ricordava tutto di lei, i suoi occhi chiari e fieri, i suoi capelli rossi ribelli e indomiti. E ricordava come l'aveva guardato, quell'ultima volta, ai piedi del tempio della Dea mentre lui era inginocchiato a terra sporco di sabbia e sangue. La ricordava in piedi, al limite della folla, mentre veniva trattenuta da qualche ragazzo. " James " aveva urlato. Quel suono non lo aveva più abbandonato. Come non lo aveva più abbandonato quello che aveva letto nei suoi occhi quando finalmente era riuscito a focalizzarsi su qualcosa oltre che sulla sabbia che continua a farlo lacrimare. Che cosa hai fatto, ecco cosa aveva letto nei suoi occhi. E non aveva avuto nessuna spiegazione plausibile da darle, nulla che potesse veramente essere compreso, e così quando la mattina seguente era partito per l'esilio, lo aveva fatto con il favore delle prime luci dell'alba e non l'aveva salutata.
E ora, tre anni dopo, stava finalmente tornando a casa, e tremava di paura al solo pensiero che finalmente avrebbe rivisto quegli occhi che avevano popolato tutti i suoi sogni e che gli avevano dato speranza quando speranza non c'era.

 


 

La sabbia era soffice come se la ricordava.
« Per la Dea, affondo ad ogni passo » esclamò Viktor « Non dirmi veramente che ti è mancata questa roba perché è da barbari »
Soffocò leggermente una risata « Sei proprio una ragazzina, Viktor. Paura di qualche granello di sabbia ? »
« Fottiti »
James questa volta rise forte, e spostando lo sguardo di fronte a sé si accorse della piccola folla che si era formata vicino al porto. Sono qui per me si disse, sono venuti a vedere il ritorno dell'esiliato. Quella morsa allo stomaco si strinse più forte e per un secondo fu tentato di girarsi e tornare indietro verso la nave, salpare e non guardarsi più indietro verso quel posto che considerava casa e che lo terrorizzava.
Viktor lo aveva superato e aveva appena messo piedi al porto, dove l'amministratore della città gli stava tendendo la mano.
« Benvenuto nella nostra città, sempre sia lodato il Re » lo accolse l'uomo.
Viktor sbuffò « Si, sempre sia lodato. Sono due settimane che con i miei uomini siamo in viaggio, dove possiamo trovare una taverna? »
L'uomo sembrò confuso, e dedico solo uno sguardo a James che intanto si era avvicinato silenziosamente a Viktor. « Abbiamo preparato per voi e i vostri uomini degli alloggi in una fortezza alla base della nostra montagna sacra. Non abbiamo alloggi adeguati per uomini del Re, sapete il nostro è un piccolo villaggio indipendente, non abbiamo signori che vivono-..»
« E' una mia impressione o ha detto indipendente con un po' troppo orgoglio? » chiese un uomo dietro di James. Colin, pensò.
L'amministratore della città divenne ancora più pallido se possibile, scosse energeticamente la testa « Chiedo perdono, sempre sia lodato il nostro Re. Io e la città siamo fedeli al Re, e lo ringraziamo ogni giorno per la sua bontà »
Sbuffò una risata, mentre dall'altra parte Viktor decise di non nasconderla nemmeno « Non m'interessa di quali alloggi pensate che siano adatti a noi, io ed i miei uomini vogliamo una taverna, e saremmo grati se ci indicassi la via più breve »
James, scorse lo sguardo sulla folla. Non sapeva cosa si era aspettato esattamente, forse un'accoglienza più calorosa, ma nessuno gli aveva dedicato più di mezza occhiata da quando aveva varcato le soglie della città. Ogni sguardo era concentrato su Viktor.
E poi lo sentì « James! » l'urlo proveniva alla sua sinistra dal centro della folla, le persone davanti si spostarono e lui poté scorgere con lo sguardo la figura di sua madre. E buon cielo, quella vicino a lei doveva essere sua sorella. Prima ancora che potesse rendersene conto, entrambi stavano correndo l'uno contro l'altro e strinse in un abbraccio entrambe, mentre sua madre singhiozzava sulla spalla e gli accarezzava i capelli.
« Femminuccia » sbuffò Viktor dalla sua posizione. Tirò su lo sguardo pronto per riprendere il suo amico ma proprio mentre alzò lo sguardo dalla spalla di sua madre, finalmente la vide.
Era qualche passo indietro, era cresciuta di qualche centimetro, e quelle che prima erano forme acerbe, in quei tre anni si erano sviluppate lasciandole un corpo sinuoso e formoso, che era fasciato dal vestito color sabbia che indossava. I capelli rossi indomiti e mossi proprio come li ricordava le arrivavano alle spalle. Dea, era bellissima. E il suo cuore perse un battito.


 

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E'..E'..beh, non so neanche io come definirlo esattamente. La descrizione all'inizio è vaga, breve e fuorviante. Ma mi piaceva tenere il mistero su cosa effettivamente è incentrata questa storia; come se venga scoperta mano mano sia dai protagonisti che da chi legge. 
Vorrebbe essere un epic fantasy, ambientata in questo mondo fantastico che richiama un pò il nostro medioevo dove vari regno si contendono l'unica cosa per cui valga la pena lottare - chiedete al Re Oscuro- e cioè: il potere.
Non è una storia con una sola protagonista quanto più una storia corale che segue le vite di personaggi che si trovano a combattere le proprie battaglie; personaggi che apparentemente vivono vite in parallelo ma che prima o poi saranno destinati ad incrociarsi, in un modo o in un altro. 
Grazie a chiunque perderà cinque minuti del suo tempo per leggerla. 

 

  
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