Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Teo5Astor    07/10/2020    13 recensioni
Nessuno poteva immaginare che una vecchia lampada apparentemente senza valore avrebbe potuto cambiare il destino di così di tante persone, perché nessuno sapeva che conteneva sette sfere magiche in grado di evocare un Genio-Drago capace di realizzare qualunque desiderio, a patto che non fossero più di tre.
Non lo immaginava Aladdin Goku, un giovane ladro dal cuore d’oro, e nemmeno la principessa Chichi, la futura regina del regno di Agraba che sognava il vero amore e rifiutava qualsiasi matrimonio politico nonostante le pressioni del padre, il sultano.
Non potevano immaginarlo nemmeno un’ancella, un principe e una principessa venuti da lontano e una tigre molto speciale.
Non lo immaginava neppure il Genio in persona che il destino potesse cambiare anche per un essere immutabile come lui.
Lo immaginava solo il malvagio Gran Visir di quel regno, perché aveva in mente un perfido piano da tanto tempo e aspettava solo l’occasione giusta per concretizzarlo. E, allo stesso modo, lo sperava anche il suo astuto pappagallo, che aveva un sogno segreto nel cuore.
Rielaborazione a tema Dragon Ball di Aladdin.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
31 – La libertà è un’avventura che non finisce mai
 
 
«Adesso sapete tutto. È questa la nostra storia!» sorrise Radish, guardando i suoi figli che lo osservavano a bocca aperta e occhi sgranati con aria sognante, stretti a Lazuli. «E siamo anche arrivati… vi era mancata Agraba?»
«Ecco perché siamo andati tutti insieme a fare una vacanza proprio sull’isola di Milos in Grecia!» esclamò la bambina, a cui brillavano gli occhi di ghiaccio così simili a quelli di sua madre. «È così romantico!»
«Io avrei preferito andare sulla luna, però… mi ci porti, papà?!» sbuffò il bambino, guardando di sbieco la sorellina.
«Sarebbe un po’ complicato per me portarti lì, ora che non sono più un genio della lampada… devi pensare a un nuovo desiderio!» rise Radish, scompigliando i folti capelli del figlio, così simili ai suoi. «Ad esempio, se vuoi, posso insegnarti qualche trucchetto per conquistare le ragazze. Mi ringrazierai quando sarai più grande, fidati!» aggiunse, facendogli l’occhiolino.
«Rad, piantala» lo fulminò con lo sguardo Lazuli.
«Però, ora che ci penso, vostra madre la mando ancora sulla luna ogni volta che me lo chiede!» sorrise sghembo l’ex genio, sollevando ritmicamente le sopracciglia.
«S-smettila di fare il cretino!» sibilò lei, irritata, arrossendo visibilmente e sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Wow, papà! E come fai?!» domandò ammirato il piccolo di casa.
«Sono i segreti di un uomo questi! Un giorno capirai, figliolo» gli cinse la spalla Radish, osservando l’orizzonte con fare vissuto. «Bisogna sempre mantenere dentro di sé lo spirito del drago e la sua energia! E poi, al momento opportuno, occorre tirar fuori direttamente il drago che c’è in noi dai pantal… ahia!» si interruppe, visto che Lazuli si era alzata e gli aveva pestato vigorosamente un piede.
«Non ascoltate vostro padre» intervenne, incenerendo nuovamente il marito con lo sguardo.
«Uffa, Là, sei cattiva…» protestò Radish.
«La mamma non è cattiva. Sei tu che sei stupido, papà» lo apostrofò la figlia, imitando la madre nei modi di fare e nelle movenze, compreso il gesto di sistemarsi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio.
«Sarai tu ad essere stupida!» le fece la linguaccia il fratello, che prese le difese del padre e colse l’occasione per ricominciare a bisticciare con la sorella. «Il papà era un drago!»
«Anche la mamma era diventata un drago!» rispose alla linguaccia la piccola di casa.
«Su, su, basta litigare, bambini» intervenne ridendo Radish. «La mamma ha ragione: io sono stupido, ma lo faccio solo per farvi divertire. E per far ridere lei. Non trovate che sia ancora più bella quando sorride?»
Il volto di Lazuli avvampò nuovamente, mentre una leggera brezza marina le smuoveva i capelli dorati e illuminava il rossore che si era dipinto all’improvviso sulle sue guance. La sua espressione era dolce, serena. Era felice, e di una tenerezza disarmante.
«La mamma è sempre bellissima!» disse la bambina, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Uhm… in effetti lo è…» confermò il piccolo, imbarazzato nel fare i complimenti a sua madre. «Sicuramente lo è più di te!»
«Anche il papà è molto più bello di te! Anzi, lui è il più bello di tutti!» ribatté lei.
«Vostra madre, comunque, era stupenda anche quando era diventata un genio e poi un drago…» li zittì dolcemente Radish, sollevandoli entrambi, uno per braccio, e stringendoli a sé. «Molto più di me. Avreste dovuto vederla».
Lazuli si limitò a sorridere, felice e imbarazzata, mentre il marito e i bambini la osservavano e sorridevano a loro volta.
«Non potevo… non potevo lasciarlo andare via da solo» disse con un filo di voce, voltandosi e incrociando le braccia sotto il seno.
Era molto cambiata rispetto a sette anni prima, ma non era ancora del tutto a proprio agio nell’esternare i propri sentimenti. Non sempre, almeno. Però il suo cuore batteva forte, più forte di quanto avesse mai battuto prima che Radish entrasse nella sua vita e gliela sconvolgesse, togliendole ogni certezza che credeva di avere e costruendone di nuove, più solide.
«Ma davvero lo zio Goku era così stupido?» domandò il bambino, rivolto a Radish.
«Oh sì, anche più di quello che potreste immaginare dopo il mio racconto. Dovreste chiederlo allo zio Lapis, lui sì che si ricorda tutte le perle del nostro sultano e le racconta meglio di chiunque altro!» scoppiò a ridere l’ex genio. «Però senza di lui nessuno di noi sarebbe qui, bisogna sempre dargliene atto».
«E davvero la zia Chichi ha dovuto baciare quello schifoso di Freezer?! Bleah!» sbottò la piccola.
«Una scena che vorrei rimuovere dalla mia mente, in effetti. Per fortuna vostra madre si è potuta risparmiare quel momento, non li ha visti!»
«Ma lo zio Vegeta era sul serio un pappagallo?!» chiese il bambino, sempre più incuriosito.
«Sì, ma non ricordateglielo, altrimenti comincia a borbottare e lamentarsi e poi non ce la caviamo più…» sorrise il padre.
«Ma sapeva parlare?!» aggiunse la bambina.
«Ah, non taceva un attimo! Diceva una parola e poi tre parolacce, non molto diverso da adesso, in pratica!»
«Ecco, vedete di non prendere esempio da Vegeta, voi! Che già devo tenere d’occhio continuamente il linguaggio di vostro padre…» alzò gli occhi al cielo Lazuli.
«E invece come hai fatto a far diventare la zia Bulma una donna così bella, se era una tigre?» chiese ancora la piccola, stretta con le braccia intorno al collo di Radish.
«Perché ero un genio, no? Avevo talento, ragazzi! Però la sua bellezza non si avvicina neanche lontanamente a quella di vostra madre, giusto? Un capolavoro come lei nemmeno io sarei stato capace di crearlo!» disse Radish, facendo arrossire per l’ennesima volta colei che era stata la principessa di Asgard.
«Vedo che hai voglia di fare l’adulatore, eh?» accennò un sorriso, incatenando i suoi occhi di ghiaccio in quelli neri come la notte di lui.
«Oh, sì, ho molte voglie…» rispose, languido e roco.
«Rad!» lo sgridò Lazuli, stringendo i pugni e cambiando espressione nel giro di un nanosecondo.
«Di cosa hai voglia, papà?» domandò ingenuamente il bambino.
«Di… mangiare» sorrise compiaciuto lui.
«Di mangiare cosa? Io vorrei una torta!» esultò la bambina, alzando i pugni verso il cielo.
«Io il gelato!» aggiunse il fratellino, alzando a sua volta i pugni verso l’alto.
«Io… la patata!» disse invece Radish, facendo sgranare gli occhi ancora una volta a sua moglie.
«Guardate, bambini! Lo zio Lapis e la zia Lunch ci stanno aspettando sul molo!» esclamò Lazuli per cambiare discorso, indicando le due figure sempre più vicine che li salutavano con ampi gesti mentre la barca si avvicinava al porto di Agraba.
Radish appoggiò a terra i bambini, che corsero a prua e cominciarono a saltare e a salutare a loro volta gli zii che li stavano attendendo dopo il lungo viaggio che avevano fatto.
«Sei un imbecille, un porco e mi fai schifo! Dopo mi toccherà riempirti di botte!» sibilò tra i denti Lazuli, minacciosa e con un filo di voce, sicura che i figli non l’avrebbero potuta sentire.
«Oh, non vedo l’ora, mia regina e mia dea! Amo farmi picchiare da te… se vuoi puoi anche legarmi stavolta» ribatté roco, afferrandole delicatamente il mento tra indice e pollice e avvicinando pericolosamente la sua bocca a quella di lei.
«Te lo ripeto: fai schifo. Sei disgustoso…» disse Lazuli, con un filo di voce, distratta dalle labbra di lui e dal suo respiro così vicino.
«Sì, faccio schifo e ne vado fiero… e mi fai impazzire come la prima volta in cui ti ho vista» ribatté Radish, stringendola a sé per la vita e baciandola con foga.
La amava più di sé stesso, guardarla accendeva sempre in lui un desiderio incontenibile. Era il suo mondo, lei.
«Possibile che dobbiate sempre regalarci queste scene poco edificanti voi due?» domandò beffardo Lapis, non appena la barca fu vicina al molo. «Non vi stancate mai di dare spettacolo?»
«Ci siete mancati tantissimo!» batté la mani Lunch, sorridendo dolcemente e aprendo le braccia, aspettando che i bambini le corressero incontro.
«Zia Lunch! Zio Lapis!» urlarono, colmi di gioia, saltando giù dall’imbarcazione e correndo verso di loro non appena attraccarono e Radish gettò l’ancora.
«Irriverente come al solito, Lap? Grande!» rise Radish, dando il cinque al suo amico.
«Ciao Là! Tutto bene il viaggio?» chiese Lunch, abbracciandola.
«Benissimo. Poi ti racconterò tutto quando ci saranno anche Chichi e Bulma» sorrise lei, mentre i bambini reclamavano l’attenzione degli zii tirandoli per i vestiti e tempestandoli di domande.
«Allora, ha fatto qualche lapisata delle sue questo qui o è stato buono in nostra assenza?» domandò Radish a Lunch, ridendo.
«Mah, ormai sono abituata e non ho nemmeno più la forza di arrabbiarmi» alzò gli occhi al cielo lei, ironicamente rassegnata.
«Qualche randellata sui denti se la meriterebbe ogni tanto, secondo me… altro che rassegnarsi» ghignò Lazuli, punzecchiando il fratello.
«Noto che sei gentile e carina come sempre, sorellina» ribatté lui, sorridendo sghembo. «Oh, Rad, dopo devo troppo raccontarti una cosa che ha combinato Goku l’altro giorno! Ha mandato in bestia Vegeta! Dovevi vederli, era troppo divertente! Stavo male!» scoppiò a ridere, cambiando argomento.
«Non vedo l’ora! Ho bisogno di tutti i dettagli! Stasera voglio far impazzire anch’io Vegeta e prendermi un po’ gioco di Gò!» rispose Radish, entusiasta. «Facciamo anche a gara a chi butta giù più birra?!»
«Sono peggio di due mocciosi quei due…» sospirò Lazuli, rivolta a Lunch.
«Zio, zio! Guarda!»
«Zia, zia! Lo sai cosa ho visto in Grecia?!»
Entrambi i bambini reclamavano le attenzioni dei propri zii, che cominciarono ad ascoltarli e fargli domande. Gli volevano bene. Anche Lapis si divertiva molto, poteva tirar fuori senza problemi il suo lato giocoso quando passava del tempo in loro compagnia e i bambini lo adoravano.
«Dai venite con me, ho deciso di farvi un regalo» sorrise beffardo l’ex principe di Asgard.
«Sììì! Che cosa?! Che cosa?!» gridarono in coro i suoi piccoli nipoti, saltellando intorno a lui.
«Lo zio vi regalerà un po’ di stile, stando con me imparerete le buone maniere e la classe. Tutte cose che non si possono comprare» spiegò, guardandoli con aria furba.
Lazuli alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
«Non vorrai rischiare di diventare uno scimmione come quel bestione di tuo padre, vero? E tu, invece, non vorrei diventare un ghiacciolo ambulante privo di sentimenti e ripieno di crudeltà come tua madre, giusto?» continuò Lapis, fissando negli occhi prima il bambino e poi la bambina, che lo osservavano con aria scettica.
«Lo zio ha sempre voglia di scherzare e di fare lo stupido, per questo voi bambini dovete dar retta solo alla zia, che tra l’altro vi ha comprato dei giocattoli nuovi!» intervenne Lunch, prendendo per un orecchio il suo compagno e trascinandolo via. «Così potrete giocare con vostro cugino Gohan, che è impaziente di rivedervi!»
Goku e Chichi, infatti, avevano avuto un figlio anche loro, di un anno più giovane dei gemelli, e stava crescendo come un bambino gentile e giudizioso proprio come voleva sua madre. Era molto intelligente e sapeva già leggere, sembrava che lo studio lo appassionasse sul serio e lo alternava volentieri ai momenti in cui si dedicava a giocare.
«Sììì!» esultarono i bambini, prendendola per mano.
«Dai, adesso torniamo al palazzo! Anche i vostri nonni Bardack e Gine vi hanno preso un regalo, però non ditegli che ve l’ho anticipato!» fece loro l’occhiolino.
«Allora farò la spia io» ghignò Lapis, guadagnandosi un’occhiataccia dalla sua ragazza e scoppiando a ridere. «Dai, sto scherzando, è divertente! Dopotutto dovrò punirti per avermi quasi strappato un orecchio».
«E come la punisci, zio?» chiese il figlio di Radish, incuriosito.
«Se le tiri anche tu un orecchio guarda che ti picchio!» lo guardò male la bambina. «La mamma mi ha insegnato a difendermi, anche se dice che posso farlo solo per una giusta causa!»
«Hai proprio lo stesso caratterino della mamma, eh?!» rise Lapis, accarezzandole i capelli dorati.
Era così simile a sua sorella alla sua età che a volte si perdeva nei ricordi quando la guardava. Per Sedici questo effetto era ancora più evidente. Adorava quella bambina, sapeva sciogliersi solo con lei. Era un nonno a tutti gli effetti per i gemelli, riuscivano a stare tranquilli solo quando erano da soli con lui.
«Ma state tranquilli: in questi casi porto vostra zia nella tana del lupo cattivo» riprese Lapis, sornione e misterioso.
«E cosa vuol dire?! Dov’è?!» domandò il nipotino.
«Ci stai prendendo in giro?!» sbottò la piccola, scettica.
«N-non è niente!» li interruppe Lunch, paonazza. «È… è s-solo un gioco!»
«Già, un gioco molto divertente» sorrise beffardo lui, fissandola attraverso i suoi occhi di ghiaccio e facendola arrossire ancora di più. «E, a proposito di giochi, vediamo chi arriva per primo a quella bottega di souvenir che c’è laggiù?» propose, cominciando a correre, inseguito dai suoi nipoti, felici quanto lui.
Radish, intanto, aveva svuotato la barca dai bagagli e guardava sorridendo in lontananza insieme a Lazuli i loro bambini alle prese con gli zii. Si ritrovò a pensare a quante cose erano cambiate in quei sette anni dall’ultima volta in cui era uscito dalla lampada per non rimetterci più piede. E anche, soprattutto, a quante cose non erano cambiate per niente, come l’amore tra lui e la sua principessa. E quello tra le altre coppie che erano nate in quei giorni, che apparivano tutte più solide e affiatate che mai. Anche Bulma e Vegeta, infatti, avevano trovato il loro equilibrio. Nemmeno il caratteraccio dell’ex pappagallo era stato capace di rovinare il loro rapporto, perché lei sembrava l’unica in grado di capirlo e, soprattutto, domarlo, grazie al suo caratterino niente male da ex tigre qual era.
Anche il regno di Agraba era cambiato molto nel corso degli anni. La giustizia e l’uguaglianza sociale su cui aveva insistito Chichi fin da subito avevano fatto breccia nel cuore del popolo e l’avevano resa una sovrana amata da tutti. Circa sei mesi dopo l’incoronazione della principessa avvenuta in concomitanza con la sconfitta di Freezer, lei e Goku si erano sposati, e così anche l’ex giovane ladro era diventato sultano a tutti gli effetti, proprio come lei. Anche lui fece subito breccia nel cuore della gente grazie alla sua gentilezza, il suo buon cuore e il suo essere genuino. Continuavano a chiamarlo “l’eroe del popolo”, non era cambiato di una virgola e non guardava nessuno dall’alto in basso nonostante il suo titolo. Lunch e Bulma divennero Gran Visir alla pari, una rivoluzione voluta fortemente da Chichi e apprezzata anche dal popolo. L’ex ancella aveva la responsabilità del personale che lavorava nel palazzo reale, mentre l’ex tigre creò un centro di ricerca scientifica che, sotto la sua direzione, contribuì a far crescere l’intero regno e aumentarne il benessere e la ricchezza. Era più intelligente della media, una vera rivelazione che proiettò Agraba nel futuro prima di qualunque altro regno, facendo volare la propria economia. Radish, dal canto suo, divenne il gran cerimoniere di corte e organizzava eventi sia nel palazzo reale che nel resto del regno. Si esibiva spesso in prima persona cantando e suonando, era diventato ormai una celebrità più amata del sultano stesso da molte persone che lo idolatravano. Lazuli affiancava Radish nell’organizzare eventi culturali e si si occupava di garantire che tutti i bambini e le bambine del regno avessero un’istruzione adeguata. Dava anche una mano a Bulma nel seguire l’economia dell’intero regno quando la ragazza dai capelli turchini era troppo impegnata in laboratorio. Lapis, invece, affiancava Radish nell’organizzare gli eventi sportivi e anche lui era diventato ormai famosissimo. Lui e sua sorella, inoltre, non avevano mai smesso di allenarsi e aiutavano Sedici a formare i nuovi soldati del regno. Già, perché Sedici era diventato il capitano delle guardie del palazzo reale e, in generale, il responsabile delle forze armate del paese. Anche Goku partecipava sempre alle sedute di allenamento e preparazione dei soldati, talvolta anche Radish. Come vice di Sedici vennero promossi Yamcha, Tensing e Riff, mentre Crilin divenne il capo carceriere e si premurò che i detenuti vedessero rispettati i loro diritti stabiliti dalla legge. La prigione segreta voluta da Freezer venne smantellata e i prigionieri liberati, aiutati e risarciti per quello che avevano dovuto subire all’insaputa di tutti. Gine e Bardack si occuparono di far ricostruire la zona periferica del regno, dove le baracche e gli edifici fatiscenti lasciarono spazio a nuove costruzioni che vennero consegnate gratuitamente ai cittadini più bisognosi, che vennero anche aiutati a trovare un lavoro. Goku non voleva più vedere nessun bambino patire la fame, nessuno morire di stenti o dover cercare un riparo in mezzo a delle rovine malsane. Chichi la pensava esattamente come lui, così entrambi convennero che i genitori di lui potessero essere le persone giuste per un compito così stimolante e complicato. In breve, la povertà più lancinante sparì dal regno. Tutti avevano il diritto di vivere in maniera dignitosa e di poter avere le proprie chance di migliorare la propria vita grazie allo studio e al lavoro. Anche la sanità di Agraba fece enormi passi avanti, visto che Dende e Mr Popo cedettero alle pressioni di Chichi, di Gine e anche di Giuma e decisero di fermarsi in quel regno, dove venne costruito un ospedale di prim’ordine che accoglieva anche pazienti dai regni vicini. Giuma, in tutto questo, era felice di vedere i passi avanti che aveva fatto il regno e, soprattutto, di poter ammirare ogni giorno il sorriso e la determinazione di Chichi. Aveva fatto la scelta giusta a lasciare tutto nelle sue mani, sentiva che quella era stata la decisione più azzeccata che aveva mai preso durante i suoi lunghi anni da sultano. Era sempre allegro e pronto a dare consigli a tutti grazie alla sua esperienza, ma soprattutto amava avere dei nipoti, non solo Gohan, ma anche i figli di Radish e Lazuli lo consideravano a tutti gli effetti come un altro nonno. Passava tantissimo tempo coi bambini, giocava con loro ed era pieno di entusiasmo. Sembrava ringiovanito. Anzi, rinato, e per Chichi e Lunch era fantastico vederlo così. Anche Bubbles e la nuvola Speedy passavano molto tempo con i bambini, ma altrettanto con Goku, per non parlare di Radish e Lapis che li portavano spesso con sé per vivacizzare i loro spettacoli o eventi. Erano diventati celebri, ma, soprattutto, erano felici.
E Vegeta? Lui amava l’azione ed era pieno di energia e adrenalina da scaricare, così Chichi e il suo team di governo pensarono a un ruolo che sarebbe stato perfetto per lui, cioè quello di guidare le guardie che pattugliavano le strade del regno per garantire giustizia e protezione ai cittadini. Prese molto sul serio quel ruolo e si impegnava al massimo, cercando ogni giorno di diventare sempre più forte. Era un perfezionista, nessuno avrebbe potuto sconfiggerlo o creare problemi al regno finché ci sarebbe stato lui in giro. Era molto esigente e scontroso con i suoi uomini, ma presto tutti capirono il suo valore e impararono a valutarlo in base al suo coraggio e alla sua dedizione. Dopo circa un anno dalla ribellione di Freezer, Goku decise di perdonare i componenti della squadra Ginew, che erano stati chiusi in galera insieme agli altri rivoltosi. Si pentirono, si scusarono e spiegarono che avevano paura della reazione dell’ex Gran Visir nel caso non avessero eseguito i suoi ordini. Ginew, in particolare, implorò Goku di perdonarlo per quello che gli aveva fatto e gli aveva detto in passato. Propose a Goku di liberare almeno i suoi uomini e di lasciare solo lui in prigione, visto che era il loro capo ed era lui ad avere rapporti diretti con Freezer e a conoscere anche come avrebbe potuto punirli nel carcere segreto sotterraneo. Il neo sultano decise di credergli e volle perdonarli, a patto che avrebbero continuato a lavorare per il regno mettendo a disposizione la loro forza per proteggere il popolo e la famiglia reale con lealtà. Vegeta non era d’accordo, ovviamente, ma Goku ribatté, che, dopotutto, anche lui aveva molte colpe passate da farsi perdonare, eppure nessuno gliel’aveva fatto pesare. Anche Sedici fece pesare la forza del suo carisma schierandosi dalla parte di Ginew, col quale si era chiarito personalmente già prima che lo facesse l’attuale sultano. Lapis alla fine mise tutti d’accordo, ridendo mentre proponeva di assegnare proprio a Vegeta i cinque ex scagnozzi di Freezer, facendoli diventare delle guardie alle sue dipendenze. Aggiunse che era un modo per prolungare in qualche modo la loro pena, ma anche per sfruttare le loro capacità militari. E poi, soprattutto, che sarebbe stato divertente. Lazuli sospirò e alzò gli occhi al cielo, ma almeno su questo Vegeta fu d’accordo e così poté togliersi qualche sassolino dalla scarpa accumulato negli anni con loro, oltre a inquadrarli tra le sue fila.
Tutto questo passò davanti agli occhi di Radish in un istante, mentre il suo sguardo passava dai suoi bambini in lontananza in compagnia degli zii fino a posarsi sull’orizzonte infuocato di quel giorno meraviglioso. Sorrise e respirò profondamente, gonfiando il petto.
«A cosa pensi, Rad?» domandò Lazuli, stringendosi a lui.
«A quanta strada abbiamo fatto per arrivare fin qua. E a quanto è bello essere liberi» rispose dolcemente, accarezzandole i capelli e inebriandosi del suo profumo.
«Già… la libertà è quella che cercavo quando sono venuta qui dall’altra parte del mondo» accennò un sorriso lei. «È stato un lungo viaggio, ma l’ho trovata. E poi ho trovato anche te, ma non so se sono stata fortunata o meno per questo» aggiunse scherzosamente, tirando fuori la lingua.
«Credo di aver avuto più io una botta di culo a trovare te che mi sopporti, in effetti!» rise l’ex genio.
«Stai pensando anche ad altro, vero? Ti conosco…» domandò di nuovo Lazuli.
«Intendi se sto pensando a cose sconce? Ovvio, quello sempre! E sono cose un milione di volte più sconce di quanto tu potresti anche solo lontanamente immaginare…» rispose lui con nonchalance. «Anzi, se mi stai così vicino lo sai che dopo è un casino».
«Sono seria, scemo. A cosa stai pensando? Quando guardi così l’orizzonte lo so che stai pensando a qualcosa, e non mi riferisco alle tue solite idiozie da maiale pervertito».
«E va bene… stavo pensando a quello che provo… a quello che ho dentro…» sorrise Radish.
«E cos’è che hai dentro?»
«Te, Là».
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: chiudiamo questa long con una frase ad effetto degna del miglior Rad di “Remember me”, e stavolta ci tenevo con tutto me stesso che l’ultima parola la dicesse lui e che questa ultima parola fosse proprio “Là”. Chi ha letto “Remember me” magari si ricorderà che in quel caso l’ultima parola venne pronunciata da Lazuli e fu “Rad”. Ho voluto fare una sorta di parallelismo nonostante in questa long non fossero i protagonisti, però mi sono reso conto che sono stati dei veri e propri coprotagonisti accanto a Goku e Chichi anche dalle vostre preziose parole che mi hanno accompagnato in questi lunghi mesi di pubblicazione, che non sarebbero stati così intensi e gratificanti senza di voi al mio fianco.
Quindi grazie a tutti per essere arrivati fin qui, prima di tutto! Grazie a chi mi ha sempre lasciato un pensiero, a chi ha messo la storia nelle liste, a chi ha letto in silenzio e a chi vorrà darmi le sue impressioni finali alla luce di questo capitolo che spiega un po’ tutto quello che è successo negli ultimi sette anni e spero dunque vi sia piaciuto e sia stato esaustivo in questo senso. Penso di aver raccontato che fine hanno fatto tutti i personaggi e anche le sorti del regno, che magari è diventato un luogo più utopistico che reale in cui vivere, però sarebbe bello se la politica fosse gestita da persone come il team di governo guidato da Chichi. Di sicuro avremmo un mondo migliore.
 
Per quanto riguarda il sondaggio, ovviamente il più odiato è stato Freezer e ha vinto per distacco, ma qui era facile la scelta. Per i personaggi più amati sono stato felicissimo di vedere che praticamente tutti sono stati apprezzati, hanno avuto diverse citazioni anche Lapis e Sedici e non era scontato, per questo ne vado fiero perché sono piaciuti anche a me. Però il personaggio maschile più amato è stato Radish, il tanto atteso genio che ha fatto sentire la sua mancanza nei primi capitoli e che poi ha dominato la scena. E ne vado orgoglioso, come sapete tengo molto al mio Rad personalizzato ed è molto gratificante constatare ancora una volta che sia piaciuto! Al secondo posto Vegeta, forse resterà nella storia questo ruolo da pappagallo, io stesso non avrei mai pensato che sarebbe piaciuto così tanto e ringrazio la mia dolce metà per avermi suggerito ormai più di un anno fa di mettere lui in quel ruolo, che in quel momento era vacante. E poi a chiudere il podio Goku, il protagonista che ci ha fatto ridere, arrabbiare e sognare. Tra le ragazze invece è stato un sostanziale pareggio tra Lazuli e Chichi, e sono felicissimo per questo. Due principesse molto diverse tra loro che sono state in modi differenti i veri motori di questa storia. Al terzo posto Bulma, che ha avuto meno spazio di altri ma che ha saputo valorizzare la sotto trama che la riguardava insieme a Vegeta.
Grazie per aver apprezzato le tematiche che ho provato a buttare dentro la storia qua e là e anche il mix di generi che ho cercato di proporre. Grazie anche per avermi sostenuto nelle parti fedeli alla storia originale e in quelle che ho stravolto o inventato. E grazie per aver letto tra le righe il grande tema che ha mosso fin dall’inizio tutti, ma proprio tutti, i personaggi di questa storia: la libertà. Un concetto, un ideale, un’aspirazione che ognuno di loro cerca di raggiungere in modi diversi e a seconda della propria situazione personale.
 
Niente, sto scrivendo note troppo lunghe, ma concedetemele visto che è la fine di una storia durata mesi che avevo però in testa anche da prima di “Remember me”, quando avevo appena finito di pubblicare “Beauty and the Beast”.
Una storia durata mesi, appunto, che ha avuto il difficile compito di farmi scrivere altro dopo la long a cui resterò sempre più affezionato e ha saputo farmi appassionare, cosa che non era scontata per me dopo tutto quello che avevo versato di me stesso dentro “Remember me”.
Una storia che avevo cominciato a postare proprio poco prima che il nostro mondo cambiasse a causa di questa maledetta pandemia… ed è strano e a tratti sconfortante essere ancora qui a parlarne dopo 31 settimane senza vedere all’orizzonte una soluzione chiara.
Spero di avervi fatto compagnia con questa storia e di avervi lasciato qualcosa di me. E che questi personaggi vi resteranno in qualche modo nel cuore, non solo i miei amati Rad e Là ma tutti quanti.
 
Ok, vi dico i nuovi progetti e me ne vado: settimana prossima, sempre di mercoledì, vorrei pubblicare una one shot collegata a “Remember me” che avevo voglia di scrivere. Sarà dedicata a Rad e Là e ambientata due anni e mezzo dopo l’ultimo capitolo, ma non conterrà spoiler significativi e potrà essere letta da tutti senza problemi. È il primo special che scrivo da quando ho finito quella long, spero ne sarete felici!
E poi, tra due mercoledì, tornerò con una nuova long di cui ho già scritto qualche capitolo. Sarà una nuova versione del mito di Perseo e Medusa in cui i protagonisti saranno Vegeta e Bulma. Ma ci saranno anche Radish, Lazuli, Lapis e tanti altri… spero che vi piaccia anche questa idea! Fatemi sapere cosa ne pensate, a me non resta che ringraziarvi ancora per avermi seguito in questa avventura, spero di ritrovarvi nelle prossime! A presto!
 
Teo
 
 
 
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Teo5Astor