Alla mia dolcezzina, l'archeologa più tosta che possiate incontrare, all'amica migliore che abbia avuto la fortuna di incontrare ed alla sorella cui voglio un mondo di bene!
Sinfonie
di Sogliole e Siamesi
{
Il Primo Incontro tra un Angelo Custode e un Demone Consigliere}
L'iter professionale di
Ezekiel era stato...Folkloristico.
Nessun Angelo nasce
fatto, finito e pronto all'uso dalla Mente di Dio: nessun Arcangelo
ha mai emesso il primo vagito in armatura, né i Cherubini hanno
aperto gli occhi svolazzando di qua e di là per riempire l'etere dei loro gorgheggi.
Come tutti, anche
Ezekiel ha dovuto armarsi di pazienza ed affrontare quel mostro che è
il percorso burocratico paradisiaco -Voci non confermate sostengono
come Lucifero abbia plasmato la burocrazia terrestre su modello di
quella dell'Eden, ma sono tutte baggianate.
Insomma, Dio vide che
Ezekiel era cosa buona e lo piazzò a fare il Grigori.
Ed andò bene...per
qualche Era geologica o giù di lì.
Il problema è che
vedere un combattimento territoriale tra lucertoloni equivale
ad averli visti tutti. Certo, l'Angelo cercava di far passare il
tempo tra una glaciazione e l'altra spintonando qualche anfibio fuori
dall'acqua, inveendo contro quelli che tornavano in mare,
arricciolando tra le dita una o due galassie, spruzzettando di nuove
stelle il firmamento, ma la noia è noia, poco importa che il tuo
velociraptor personale abbia il boa di piume più appariscente della
nidiata.
Giocherellare con un
asteroide di passaggio e farne la propria pallina anti-stress
personale non gli era sembrata un'idea così pessima, finché...Beh,
sappiamo tutti come è andata, inutile rivangare il passato.
Guardando il rovescio
della medaglia, è merito di Ezekiel se Jurassic Park ha fatto
diventare famosi i paleontologi.
Poiché Dio è
magnanimo, il Suo piano ineffabile ed il Suo cuore ha ragioni che la
ragione non conosce, non si arrabbiò più di tanto.
È persino probabile che
si fosse già stancato del suo terrario rettile -Avete mai avuto a
che fare con una divinità affetta da AHDH? I mortali non sono stati
creati con una aspettativa di vita tanto breve per crudeltà, bensì
per mantenere alta la soglia di attenzione nell'Alto dei Cieli. Non
giudicate male le vostre diversità, sono quelle che vi mantengono
vive agli occhi del Signore.
Letteralmente.
Comunque, tornando ad
Ezekiel, sebbene l'Armageddon tirannico macchiò irrimediabilmente il
suo curriculum con un feedback negativo, gli venne concessa una
seconda possibilità. Forse con i dinosauri non era andata bene per
una semplice questione di affinità, capita, anche San Giorgio non
andava d'accordo con i Draghi, all'epoca, eppure la sua croce
sventola ancora ovunque e i genovesi l'hanno venduta ad un prezzo
niente male.
Forse, così pensava
l'ufficio del personale capeggiato da Sandalphon, con dei bipedi
pelosi ed ora anche eretti Ezekiel si sarebbe trovato a proprio agio.
In effetti l'Angelo
scoprì che era divertente trotterellare in mezzo a quegli sparuti
gruppi di ominidei ed osservarli mentre si affaccendavano tra una
carogna e l'altra, contando le proprie prede sulla punta delle dita
senza la benché minima nozione matematica, e riempire pareti e pareti di
roccia con qualche immagine propiziatoria dalle zampe sghembe.
Camminando e
bighellonando tra le vaste praterie del mondo, che un po' gli
ricordavano l'Eden prima dell'invenzione del giardinaggio, Ezekiel
s'imbatté in una pietra molto, ma molto bella, e molto, ma molto
affilata, e poiché non aveva niente da fare se non scappare
all'ennesimo tentativo di catturarlo per cena, la raccolse di getto,
pronto a scagliarla contro quei tipacci tutto pelo e poca igiene
personale. Nel farlo aveva sollevato una buona dose di polvere, che
gli si attaccò alle narici, cominciò a prudere a prudere e prudere
e prudere e---”Santo--Etciù!”
Schegge ovunque.
Et voilà, signori e
signore, il primo starnuto della produzione litica Acheuleana!
Da dove pensate che
derivi il nome di Saint-Acheul? Non credete a tutto quello che
vi dice Wikipedia. E' ovvio che si tratta della contrazione
vocalizzata di uno spasmo allergico.
Neanche a dirlo, la
notorietà di Ezekiel salì alle stelle, tant'è che lo fecero subito
Principato.
Ah! Com'era bello
solcare i cieli della Terra! Abbassare lo sguardo e vedere tutte
quelle formazioni bipedi coagularsi in minuscoli, frizzanti boccioli
di conglomerato sociale.
Poi ebbe la bella idea
di far incontrare Neanderthal e Sapiens e lo sterminio dei dinosauri
non gli parve più uno scivolone così epocale. Il numero
delle estinzioni di cui era stato causa salivano a due, il che
rendeva la sua collocazione lavorativa alquanto difficoltosa.
Se ne stette lontano
dalla storia per qualche secolo, giusto per dare agli altri il tempo
di dimenticare e a se stesso di fare un paio di corsi motivazionali
in Power Point, con manuale di istruzioni incluso e autografato da
Raffaele. Doveva lavorare sull'autocoscienza di sé, si disse,
Giacché cambiare la visuale delle cose era la chiave del successo: i
suoi non erano stati fallimenti, bensì...Deviazioni non programmate
dal risvolto particolarmente disastroso.
Succedeva anche ai
migliori. Michele era stato mandato a fare una reprimenda al Faraone
e ne era uscito con Dieci Piaghe e lo sterminio di tutti i
primogeniti d'Egitto -Su quella faccenda, però, ne avrebbero fatto
un film con Charlton Heston, mentre Ezekiel non sarebbe stato
nominato nemmeno ne La Valle Incantata.
Quando l'Agenzia di
Collocamento di Sandalphon, però, aveva pubblicato l'annuncio di un
posto a tempo indeterminato nella cerchia delle Potestà Ezekiel si
era riscosso dal tedio caravaggesco in cui era rimasto per tutto il
Medioevo. Rinnovò il curriculum, mise particolare enfasi sulla
potenza biospermatica del proprio starnuto, passò addirittura il
test di cultura ecclesiastica a risposta multipla col massimo dei
voti, accedendo così al tirocinio sul campo.
Scommettendo sul
candidato politico sbagliato.
Oh, andiamo. Quale
Angelo sano di mente e con occhi e aureola al posto giusto avrebbe
mai rifiutato il trono di Francia a Maria Antonietta? Era certo che
avrebbe fatto perdere la testa ai Parigini.
Non il contrario.
L'imbarazzo fu tale che
Ezekiel si rifiutò di mostrarsi alle serate di bridge il venerdì
sera per altri trecento anni.
Era quasi convinto che
le Alti Sapienze si fossero dimenticate di lui quando fu Metatron in
persona a mandarlo a chiamare.
Panico. Ansia. Terrore.
Ezekiel schizzò fuori
dalle coperte, mandò all'aria le varie Settimane Enigmatiche
accumulate accanto a letto, spense l'episodio di Chi l'Ha
Annunciato e si catapultò nella cripta-armadio. Con un bel bagno
di luce, i riccioli dorati, la veste e le ali linde sembrava
finalmente un Angelo rispettabile, appena dipinto da un'abile mano
rinascimentale.
Metatron era una di
quelle entità il cui sfrenato desiderio di sentirsi parlare sfociava
irrimediabilmente nell'egomania. In Paradiso tutti sapevano chi
fosse, quanto fossero ben incerate le sue dodici ali, a quale altezza
di note sapeva arrivare la sua voce e quanti abiti di Elvis Presley
tenesse in camera. Il fatto che sulla Terra non avessero la benchè
minima idea di chi fosse o che, comunque, lo considerassero un mero
altoparlante del Signore, un Vivavoce paradisiaco lo aveva lo aveva
impermalosito.
“Ezekiel, ragazzo
mio!”
Scintillante,
splendente, accecante, Metatron lo accolse nel suo ufficio a braccia
aperte. Ezekiel mise su un'espressione timorata e reverente, provata
e riprovata allo specchio, e giunse le mani, la bocca aperta ad un
sorriso deliziato.
“Sommo Metatron! Voce
di Dio! Ugola dell'Altissimo! Parola, Verbo e Avverbio! Analisi
Logica della Bibbia! Capoverso dell'Apocalisse!” Ezekiel era
consapevole di come Metatron avesse smesso di ascoltarlo alle prime
due lodi, ma finché non gli avesse fatto cenno di smettere avrebbe
continuato a nutrire il suo ego a suon di iperboli “Ottativo della
Candida Rosa! Vocalizzo della Magnificenza! Glorioso Inciso della
Creazione! Logogramma delle Virtù Oratorie! Concinnitas dell'Antico
Testamento! “
“Su, su, ragazzo, così
peccherò di vanità.”
Ezekiel ringraziò Iddio
Santissimo del tempismo. Non era certo che Ermetico truffaldino
della Potenza Oracolare Due-Punto-Zero
sarebbe passato
inascoltato alle orecchie di Metatron.
“Ho un lavoro per te,
Ezekiel, giovanotto. Un incarico di massima importanza.”
L'Angelo si sporse sulla
scrivania, al punto da sentirne il bordo mozzargli il
fiato.
“Qualunque cosa!” esclamò “Starnutirò su qualsiasi
pietra, coccio o catena montuosa che mi verrà indicata!”
“Sono felice di
vederti così bendisposto, ragazzo. Non è un compito che tutti
accetterebbero.”
“Ma
io non sono tutti!
Io---Ho due estinzioni
all'attivo! Michele ha al massimo un paio di stermini ed un pugno di
sale! E Gabriele, Gabriele è un figlio dei fiori! Qualsiasi compito,
oh Prolisso, qualsiasi missione io la compirò al massimo delle mie
capacità! Cascasse un altro asteroide!”
“Via, ragazzo.”
Metatron bofonchiò, a disagio “Siamo vicini al duemilaventi, c'è
una crisi anaffettiva dell'Altissimo alle porte, fossi in te ci
andrei piano con i giuramenti.”
Ezekiel si ritrasse,
ridacchiando imbarazzato, e si accomodò composto sulla seggiola di
vimini.
“Orbene, sono tutto orecchi e pronto a servire Dio con
tutto me stesso.” esordì “Quale sarebbe questo incarico...?”
Gatti.
Eleazar adorava i
gatti. Avrebbe volentieri trascorso l'intera esistenza demoniaca in
quella forma, a zampettare sui muretti, poltrire al sole, raggiungere
miagolanti donzelle in calore, poltrire al sole, abbuffarsi di pesce,
poltrire al sole...Aveva cercato di spiegare a Lucifero come i gatti
raccogliessero in sé gran parte dei Peccati Capitali senza finire a
puzzare come Belzebù, ma era stato inutile.
Il suo datore di lavoro
possedeva una spiacevole, incomprensibile inclinazione per i chiwawa
e gli altri cani da appartamento, piccoli di taglia tanto quanto
erano rognosi e sclerotici di indole.
Inutile. Eleazar aveva
un debole per i gatti fin dall'Antico Egitto: di tutte le divinità
indebolitesi nel corso dei secoli, Bastet era quella che era
sopravvissuta con appena un paio di rughe e qualche pelo bianco nel
manto, poiché nessuno, mai, neanche per un secondo, aveva smesso di
amarla. La più piccola carezza, anche nella più disperata parte del
mondo, era abbastanza perché Bastet vedesse il sorgere di un altro
giorno.
Non era mai esistita
persona che si fosse dimenticata di dare una grattata alle orecchie
di un felino, ma quando è stata l'ultima volta che hanno portato
alla statua di Anubi il suo piatto di datteri preferito?
Ecco.
L'adorazione dei gatti
non aveva niente a che fare col del paganesimo. Adorare i gatti era
qualcosa di insito nella natura umana, come la voglia di pizza ed il
rutto libero.
Con l'avvento di
Facebook e l'aiuto di Tumblr -Sì, Eleazar andava molto fiero della
sua piattaforma di microblogging- la Dea era tornata alla ribalta e
lui ne aveva approfittato per farle visita. Che meraviglia i
pomeriggi annaffiati di erba gatta, a lanciarsi gomitoli colorati,
rincorrere topini di pezza, rotolarsi nelle scatole, il tutto coi
capezzoli di Bastet in bella vista che risplendevano di polvere
d'oro...! Perché vedete, Bastet non ha mai indossato nulla
che le coprisse il seno e non ha mai perso il vizio di
stringere i suoi adorati micetti al petto, di qualunque razza, peso o
sesso essi fossero.
Quando prendete in
braccio un gatto e questi miagola di disappunto, non è per la
posizione: è la mancanza di un generoso seno in cui affondare,
nonché la totale assenza di capezzoli dorati.
Lussuriosi buongustai.
Dondolando allegramente
coda e sedere peloso, Eleazar giunse infine a quella che sarebbe
stata la sua adorabile bicocca per gli anni a venire. Era carina, con
un bel terrazzino, un bell'intonaco color crema, le
finestrine-ine-ine e le tendine-ine-ine in pizzo e un vasetto di
fiorellini-ini-ini e oh, per le croste necrotiche di Ligur, stava per
rigurgitare una palla di pelo dalle dimensioni gargantuesche.
Balzò oltre il muretto,
giocherellò ad acchiapparello con le zanzare, inseguì un paio di
ranocchie, fece amicizia con una famiglia di ragni che aveva
sub-affittato il solaio e infine si sedette sugli scalini d'ingresso.
Sbadigliò, affamato, mettendo in mostra i dentini; addocchiò il
vasetto con i fiorellini-ini-ini, decise che no, quella schifezza
stava rovinando l'atmosfera generale della casa, allungò la zampetta
e tap tap tap, crash, oh che dispiacere, il vasetto si
era rotto ed i fiorellini-ini-ini adesso erano un pastrugno ammollato
dal continuo sbavarci sopra e tirarli e graffiarli e sedersi e
strusciarsi con le feline terga e—Eleazar drizzò le orecchie, la
coda dritta come il periscopio di un sommergibile.
Emise un Prrrrrmao!
tutto eccitato e si piazzò esattamente davanti ai cocci divelti.
Dal cielo ecco scendere
una cometa di piume, un ammasso di imprecazioni celestiali e tunica
stropicciata, un siluro infuocato sparato direttamente dalla Prima
Sfera del Paradiso -Insomma, il suo nuovo coinquilino.
Eleazar si allungò
beato sullo scalino, godendosi il nuovo arrivato finire proprio
proprio in mezzo ai resti taglienti del vaso. Il novello impiegato
dell'Altissimo, spiaccicato a terra nella miglior interpretazione di
Un Angelo Caduto In Volo, soffocò uno strillo contro il
ghiaino, batté i pugni, scalciò coi piedi, forse pianse, singhiozzò
di sicuro, agguantò l'aureola, la scagliò contro il portone di
ingresso, si puntellò coi gomiti e mise finalmente in mostra il
volto incrostato di polvere, icore argentato, petali-ini-ini,
foglioline-ine-ine -E contratto nell'espressione più splendidamente
incazzata che Eleazar avesse mai visto.
“E' vero! E' vero!”
miagolò “Ho visto proprio un Angelo!”
Custode?!
Se vuoi farmi fare
da balia ad un sozzo demone dell'Inferno dovrai prendermi a calci
nell'aureola!
Hai capito, Futurista
sghimbescio da strapazzo?!