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Autore: veronica85    09/10/2020    3 recensioni
Poco dopo aver unificato i Reami, Regina propone ad Anastasia di insegnarle ad usare la magia e lei, dopo un periodo di titubanza iniziale, accetta. In questa storiella assistiamo ad alcune delle lezioni tenute dalla Regina dei Reami Uniti.
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Tremaine, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In ritardo galattico, eccomi a postare, finalmente, la storia per il prompt 7 del Writober. Lo so, sono indietro, ho un sacco da recuperare, ma ho lavorato un sacco sti giorni e ehm, una non può neanche stare perennemente davanti al pc, giusto? E poi, fidatevi che se stai a lavoro quasi dodici ore, l’unica cosa che vuoi fare quando torni è dormire xd. Però, mi era piaciuta troppo l’idea che avevo avuto per questa storia, quindi mi ci sono dedicata e spero che vi piaccia.
 
» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: Salvia
» N° parole: 1.443

 

 
«Ben arrivata, mia cara, sei pronta per la nostra lezione?» Regina Mills accolse la giovane Anastasia con un larghissimo sorriso. Era stata contenta di averla ritrovata, dopo che Gothel era stata sconfitta e i Regni erano stati unificati: aveva lasciato andare lei e Drizella per metterle al sicuro perché ormai era cambiata e non avrebbe augurato di morire neanche al suo peggior nemico e sapere che stavano bene ed erano tornate a vivere una vita tranquilla la rassicurava. Non si frequentavano molto, le due sorelle preferivano fare una vita piuttosto ritirata. Eppure, ricordava molto bene che la minore delle due (o la maggiore? Quella storia era la più strana che le fosse capitato di sentire e ancora non era riuscita a trovarne la quadra) era sembrata eccezionalmente portata per la magia e, soprattutto, aveva assorbito anche i poteri della sorella riuscendo a gestirli senza difficoltà. Questo, e il fatto che fosse stata anche lei in parte istruita e testata da Rumple, rendeva la Regina dei Reami Uniti curiosa come non mai e l’aveva spinta ad avventurarsi fino a casa delle due ragazze per proporre ad Anastasia di insegnarle la magia come a suo tempo aveva fatto con sua sorella. Proprio quest’ultima, inizialmente era stata piuttosto diffidente e aveva avuto qualche resistenza, facendo leva sul fatto che non ne avevano alcun bisogno, che ora erano in pace e quindi che motivo c’era di preoccuparsi? E Anastasia aveva dato l’impressione di volerla assecondare, per cui a Regina non era rimasto, inizialmente, che andarsene con la coda tra le gambe. Ci aveva riprovato un paio di settimane dopo, ancora senza successo e, circa un mese dopo, stava valutando l’idea di desistere quando era stata proprio Anastasia a bussare alla sua porta, chiedendole di insegnarle. Come aveva scoperto in seguito, in quel periodo, i poteri della ragazzina erano cresciuti ancora e lei stava facendo sempre più fatica a controllarli; al punto che il giorno prima, nel tentativo di comprendere i suoi limiti, aveva causato una piccola esplosione rischiando di ferire una delle loro domestiche. E quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso e che l’aveva convinta ad accettare l’aiuto di qualcuno con una maggiore esperienza.
Così avevano avuto inizio le lezioni di magia 3.0 di Regina Mills, due ore al giorno, cinque giorni a settimana, durante i quali la matrigna di Biancaneve aiutava la ragazzina ad acquisire maggior consapevolezza e controllo dei suoi poteri. Ma la magia era solo una parte di quel loro addestramento: Regina aveva deciso di istruire Anastasia anche a distinguere tra i vari tipi di erbe e nella preparazione di tisane, decotti, infusi e pozioni di vario genere. La ragazzina aveva accettato entusiasta, dimostrandosi un'allieva diligente e desiderosa di imparare e, di volta in volta, aveva appreso gli usi dell'ortica, dell'aloe e di una serie di altre erbe e fiori per lei insospettabili. Ormai Anastasia attendeva quelle lezioni con la stessa impazienza con cui un bambino aspetta il giorno di Natale o del suo compleanno. «Buongiorno a voi, Maestà. Allora, qual è l'argomento di oggi?» salutò la giovane accompagnando quelle parole con un lieve inchino del capo e andando a sedersi prima che la sua interlocutrice avesse il tempo di protestare. Dal canto suo, Regina aveva alzato gli occhi al cielo: quella ragazzina era intelligente ma più testarda di un mulo. Una volta che aveva preso una decisione tirava avanti per la sua strada senza ascoltare più nessuno. Il che, se da un lato poteva essere positivo perché significava che nulla l'avrebbe distolta dal suo obiettivo… dall'altro era una disgrazia, soprattutto perché Ana aveva deciso di rivolgersi a lei sempre con un registro piuttosto formale che tendeva a creare un certo distacco che avrebbe potuto essere un problema per certi tipi di magia. Per fortuna avevano ancora tempo per aggiustare il tiro.
«Regina, Anastasia, puoi chiamarmi per nome, lo sai… ma veniamo a noi. L'argomento di oggi è la salvia, di sicuro ti sarà capitato di averci a che fare a volte, viene usata molto spesso per cucinare. Ma pochi sanno che ha anche notevoli proprietà terapeutiche e viene utilizzata per la preparazione di infusi, tisane, decotti per guarire o attenuare molte malattie». Anastasia annuì: non sapeva tutto, ovviamente, ma le era capitato di leggere qualcosa da alcuni libri della biblioteca di mamma Cecelia che era appassionata di queste cose.
«Mamma Cecelia la usava quando io, Drizy ed Ella eravamo ammalate: ci preparava un decotto con miele e salvia e passava tutto».
«Era una buona idea, ma non era l'unico modo di usarla. Io ad esempio l'ho utilizzata molto mescolata con l'aloe per preparare un infuso che placasse i dolori mestruali e devo ammettere che almeno da quel punto di vista non ho mai avuto problemi. Un altro uso ottimo è come conservante: basta metterne un rametto ad ogni angolo della dispensa e il tempo di deperimento dei cibi sarà notevolmente rallentato. E ci sono ancora molte altre proprietà, ma non te le elencherò tutte, puoi trovarle in questo libro» concluse, facendo apparire un tomo piuttosto alto intitolato Erbe, fiori, frutti: dove trovarli e come usarli. «Studia bene il capitolo sulla salvia e, mi raccomando, fai molta attenzione ai paragrafi sulle controindicazioni: nonostante sia benefica per moltissime cose non tutti possono usarla. In generale chi soffre di malattie nervose non dovrebbe farlo perché può causare crisi epilettiche. Ma troverai tutto spiegato meglio nel libro».
La ragazzina annuì, concentrata, prendendo alcuni rapidi appunti sul quaderno che portava sempre con sé in occasione di quelle lezioni, dopodiché tornò ad osservare la sua insegnante in attesa: era finalmente arrivato il momento della lezione che preferiva, quello in cui Regina le insegnava a preparare una pozione che aveva come ingrediente principale il tema del giorno. E non vedeva l’ora di scoprire su cosa sarebbe ricaduta la sua scelta quella volta.
«Se non hai domande, possiamo passare alla parte pratica. Oggi ho pensato di dedicarci ad una semplice pozione protettiva. Innanzi tutto, vai a prendere il calderone e riempilo con un litro d'acqua».
Anastasia si alzò prontamente, eseguendo l'ordine e dirigendosi nello stanzino accanto alla cucina dove, alla fine di ogni lezione, Regina le chiedeva di riporre gli strumenti. La sua insegnante sosteneva che per diventare una buona strega anche piccole cose come ordine, pulizia e organizzazione fossero fondamentali e l'aveva costretta ad impararlo a sue spese la prima volta che aveva dimenticato sul fuoco una pozione e questa si era bruciata appestando l'aria per giorni. Oh, Regina avrebbe potuto far sparire l’odore nel giro di un battito di ciglia, ma si era rifiutata e a distanza di tempo aveva compreso perfettamente la ragione: quel disagio le era servito da monito, spronandola a non ripetere lo stesso errore.
Mentre la sua mente vagava, le sue gambe e le sue mani si muovevano da sole e, in men che non si dica, aveva trasportato il calderone nella sua solita postazione. Regina aveva aperto il libro alla pagina della ricetta spostandosi poi nel solito angolo da cui la teneva d'occhio senza essere invadente e lei aveva cominciato a leggere la ricetta.
"Riempire il calderone, che deve essere di peltro od ottone con un litro di acqua fredda… fatto… e far macerare al suo interno 300 grammi di salvia, 200 di eucalipto, 100 grammi di timo e 3 grani di pepe nero… dunque… salvia… eccola.. timo… eucalipto… ecco qua…e il pepe nero… poi lasciar macerare per sei ore… e a questo punto direi… che per ora non posso fare più nulla, giusto? E devo tornare tra sei ore, poi farla bollire per mezz’ora, poi filtrarla con un colino e metterla in un contenitore… giusto?»
«Eccellente riassunto mia cara, ci rivediamo tra sei ore, allora. Mi raccomando , puntuale.» si raccomandò Regina annuendo e osservando la ragazzina uscire.
«A più tardi, Maes… Regina» si congedò la ragazzina, raccogliendo le sue cose e dirigendosi verso la casa che condivideva con la sorella.
Come promesso, si ripresentò puntuale, sei ore dopo, per concludere il procedimento. Dopo aver acceso il fuoco sotto il calderone ad una temperatura media, si dedicò a preparare il contenitore in cui avrebbe conservato l’infuso ottenuto poggiandovi sopra un colino che trattenesse le parti più grandi, lasciando scorrere solo il succo. Quaranta minuti dopo, fu il momento di spegnere il fuoco e finalmente, versare l’infuso nel contenitore. Chiunque ne avesse avuto bisogno avrebbe potuto berlo una volta che si fosse raffreddato appena un po’ e sarebbe stato al riparo da ferite e magie di livello basso.  Forse non era ancora molto, ma Anastasia era certa che col tempo sarebbe arrivata a livelli ancora più alti e non vedeva l’ora di scoprire cosa sarebbe stata capace di fare.
   
 
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