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Autore: Vale_P    10/10/2020    4 recensioni
Breve ritratto di uno stato d'animo: l'ansia di Jessy prima di un appuntamento particolare e la sua paura di non essere all'altezza.
"Questa storia partecipa al contest “Voglia di tè (II edizione)” indetto da elli2998 e Inchiostro_nel_Sangue sul forum di EFP"
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ADDIO, ROBERT.
.
Mentre fuori la neve cadeva lenta, delicata e inesorabile, all'interno del piccolo appartamento di Jessy si stava diffondendo un intenso profumo di menta.
L'acqua stava bollendo ormai da diversi minuti. Quel profumo pungente e avvolgente al tempo stesso, accompagnato dal gorgogliare della pentola sul fuoco, stava cullando Jessy verso il mondo dei sogni.
"No, non posso dormire!"
D'un tratto scosse il capo, decisa a cacciare via ogni traccia di sonnolenza.
Quella sarebbe stata una serata importante per lei!
Sarebbe uscita per la prima volta con Paul, il ragazzo svedese conosciuto in un pub qualche giorno prima.
Ma che cosa mettere? Come acconciare i capelli?
Era da molto tempo che non usciva con un ragazzo.
Da molto tempo, a dire il vero, non aveva alcun tipo di rapporto con il sesso maschile.
Mentre filtrava la tisana appena preparata utilizzando un vivace colino giallo a forma di Pokemon, la sua mente stava partorendo queste ed altre domande.
"Un colino con le orecchie... mi era sembrata un'idea divertente..."
Ora però se ne stava pentendo. Avrebbe dovuto nascondere quel genere di oggetti? Solo per sicurezza, nel caso in cui la serata fosse andata a buon fine e si sarebbe ritrovata Paul entrare in casa sua da lì a poche ore...
Oppure lui l'avrebbe considerata una cosa carina?
Bevve un sorso della sua tisana e chiuse gli occhi per pochi secondi.
Iniziava ad essere agitata.
Quando riaprì gli occhi si portò, terrorizzata, le mani alla vita stringendo quel lieve strato di grasso in eccesso che la ossessionava.
Maledisse il giorno in cui decise di non rinnovare l'abbonamento in palestra e si chiese cosa avrebbe pensato di lei Paul se mai l'avesse vista nuda.
"Non bella."
Disse lasciando le maniglie dell'amore e arricciando tra le sue dita una ciocca di capelli. La teneva sospesa sopra i suoi piccoli seni, ancora infagottati in una felpa oversize, e ci giocherellava... No, non le piacevano. I suoi capelli erano rovinati e pensò che chiunque l'avrebbe potuto notare.
"Non bella!"
Si toccò il viso: quel brufolo gigante era ancora lì!
Ora era decisamente in ansia.
Solamente un altro sorso di tisana la tranquillizzò un pochino.
Bevve un lungo sorso, poi tenne la tazza sospesa proprio sotto il mento per poter continuare a godere del suo aromatico e caldo abbraccio.
Aveva paura, ma sentiva anche una strana eccitazione. E non importava quante domande il suo cervello riuscisse a formulare; alla fine di tutto si sentiva sempre eccitata.
"Un bacio... un bacio dal misterioso Paul di Stoccolma..."
Tristemente ripensò che per lunghi anni aveva sentito sempre e solo il sapore di un unico bacio. Poi, all'improvviso, più nulla per mesi interi... o era già passato un anno?
Ricordò che anche quando Robert la lasciò stava nevicando...
Da quando aveva rotto con lui non aveva ancora trovato il coraggio di lasciarsi andare ad altre braccia. Temeva la sua inesperienza, temeva di essere giudicata.
In tutti questi anni Robert l'aveva resa una buona o una cattiva amante?
Jessy conosceva solamente il suo metro di giudizio. Non aveva mai avuto altre esperienze e si sentiva molto insicura a doversi mostrare ad un altro uomo.
Ogni volta che se ne presentò l'occasione la sua insicurezza vinse su tutto.
Però eccolo, di nuovo lì!
Quel brivido di eccitazione lungo la schiena...
Quel ragazzo le piaceva!
Ripensò al sorriso sbarazzino e malizioso con il quale Paul l'aveva invitata a bere qualcosa e arrossì. I suoi secondi fini erano evidenti, non face assolutamente nulla per cercare di nasconderli. E lei aveva davvero accettato?
Lo stava davvero per fare?
Voleva andare a letto con Paul Lo Svedese?
Respirò profondamente poi, quasi per caso, i suoi occhi si posarono sull'orologio a muro del discount che ticchettava prepotentemente nel silenzio di quella stanza.
Era giunto il momento: appoggiò la tazza sul tavolo della cucina e si diresse verso il bagno.
Mentre entrava in doccia tremava, eppure spalancò la porta con decisione ed entrò.
Le gambe quasi non la reggevano in piedi mentre si vestiva, eppure scelse il suo abito migliore e si vestì.
Il rumore del fono le sembrava assordante e rimbombava insopportabile dentro la sua testa, eppure finì, con cura e minuzia, di asciugarsi e lisciarsi i lunghi capelli castani.
Bevve l'ultimo sorso di tisana, che ormai si era freddata.
Buttò giù tutto in un unico colpo, come se fosse stata tequila, e guardò la sua immagine riflessa allo specchio per pochi secondi prima di uscire.
"Okay..."
Sussurrò tra sé e sé come breve incoraggiamento.
Aveva deciso e nulla l'avrebbe fermata, neanche la sua paura e neanche le sue doppie punte o i suoi pochi chili di troppo.
Quella sera avrebbe finalmente sentito il tocco di mani nuove sulla sua pelle.
Voleva provare sensazioni nuove sul suo corpo e sentirsi ancora Donna dopo molto, troppo tempo.
Un ultimo respiro profondo.
"Addio, Robert."
   
 
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