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Autore: veronica85    11/10/2020    0 recensioni
Poco dopo aver unificato i Reami, Regina propone ad Anastasia di insegnarle ad usare la magia e lei, dopo un periodo di titubanza iniziale, accetta. In questa storiella assistiamo ad alcune delle lezioni tenute dalla Regina dei Reami Uniti.
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anastasia Tremaine, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi anche quest’oggi, in ritardo come al solito, ma sto lentamente recuperando, si spera. Questo è il prompt 9 del Writober, Viola, scelto perché in OUAT ce n’è fin troppo xd. E perché adoro analizzare il significato dei colori.  Un’altra lezione di magia di regina e Anastasia, stavolta si parla di poteri e colori. Leggete e fatemi sapere che ne pensate.
 
» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: Viola
» N° parole: 1091
 

 
Erano trascorse circa tre settimane da quando la giovane Anastasia aveva cominciato a seguire le lezioni di magia al palazzo della Regina (di nome e di fatto) dei Reami Uniti e la curiosità che la spingeva era sempre maggiore, tanto che ormai si presentava alle lezioni sempre con un quarto d’ora d’anticipo, cosa che rendeva piuttosto orgogliosa la sua insegnante, che non aveva avuto un’allieva così entusiasta e soprattutto così portata, da anni. A chi glielo chiedeva, Regina Mills rispondeva di essere molto soddisfatta : Anastasia era molto interessata, era intelligente e imparava in fretta. Ed era curiosa, faceva un sacco di domande facendola sentire utile e dimostrandole che, nonostante il tempo trascorresse inesorabile, lei restava ancora la più alta autorità in fatto di magia (solo perché Rumple si era unito a Belle nell’aldilà, su questo non nutriva dubbi, se lui fosse stato ancora tra loro non ci sarebbe stata storia) anche se era certa che ben presto la sua allieva le avrebbe fatto mangiare la polvere. E glielo dimostrò quel giorno stesso, ponendole una domanda che non si era aspettata, su una questione che non aveva mai considerato più di tanto.
«Mia sorella mi ha detto che quando l’allenavi, la sua magia era viola come la tua, ma stai allenando anche me e ieri, quando ho provato, è uscito un fumo bianco, non viola. Perché? Che ho fatto di sbagliato? Avrebbe dovuto uscire viola anche a me, no?»
Regina rifletté un momento prima di rispondere: era una questione sulla quale non aveva mai riflettuto, considerandola ininfluente. Non le era mai importato il colore della magia, l’importante era che funzionasse. «In realtà… non c’entra nulla la parentela: mia madre era una strega, eppure il fumo che l’avvolgeva era rosso e quello che Zelena fa scaturire dalle mani è verde come la sua pelle nei suoi giorni peggiori». Si interruppe, riflettendo: era una domanda interessante, che meritava un approfondimento. Chissà, magari le avrebbe aiutate a conoscere meglio l’origine dei propri poteri e a padroneggiarli sempre meglio.
«In realtà, mia cara, così su due piedi non so rispondere alla tua domanda, ma possiamo ragionarci insieme. Innanzi tutto, sappiamo che ogni cosa ha un significato, perfino i colori. Il significato del viola qual è? Lo sai?»
Anastasia fece trascorrere qualche istante prima di provare a rispondere, poi esordì: «Se non sbaglio,  dovrebbe simboleggiare proprio la magia, la spiritualità: chi ama il viola si dice sia una persona saggia, da cui prendere esempio.» o almeno, così aveva letto da qualche parte, in quella strana scatola che somigliava alla televisione ma che Drizy le aveva detto chiamarsi computer e anche in qualche libro della biblioteca della sua matrigna.
«Giusto, ma non solo: per i cristiani, il viola ha anche un altro significato, quello che per noi in questo caso è il più importante: l’attesa. I preti indossano paramenti viola durante periodi di attesa, uno dei quali è anche di penitenza, ma che, comunque simboleggiano la capacità della persona di attendere fino al momento giusto qualcosa che desiderano fortemente. Per i Cristiani erano la nascita e la Resurrezione di Gesù, per me e tua sorella è stato il compimento della nostra vendetta. Decisamente meno nobile, ma il principio era lo stesso. Quindi si può dire che il viola, nel nostro caso, ha rappresentato la pazienza, ma anche la vendetta…». Incredibilmente, quello che aveva detto aveva un senso e, più ci pensava, più ne assumeva. «Continuando a parlare di colori, il fumo che avvolgeva mia madre era rosso e vista in questi termini ha senso, perché lei ha fatto tutto in funzione dell’amore che provava e dal quale non desiderava più essere condizionata. Ha imparato la magia per amore, per amore si è legata a Tremotino, per amore ha avuto mia sorella, ma l’amore per il potere l’ha portata a decidere di abbandonarla e sempre per l’amore per il potere ha ucciso molte persone e distrutto la vita di altre. Quindi possiamo dire che il fumo di mia madre era rosso perché simboleggia l’amore e il sangue che ha versato, uccidendo davvero molte persone o convincendo gli altri a farlo per lei. Ma l’amore per le sue figlie è stato anche quello che l’ha riscattata, grazie al quale è potuta passare oltre nel regno dei morti»
«E hai detto che per tua sorella è il verde… perché lei era invidiosa? Il verde si associa sempre all’invidia, vero?»
«Sì» annuì Regina «a quello e alla volontà di primeggiare sugli altri, due cose molto evidenti in Zelena quando ha sviluppato i suoi poteri. Ma il verde può anche avere delle connotazioni positive ed essere associato a maghi tranquilli e a cui piace isolarsi, con grandi principi positivi. E poi ovviamente ci sono i due classici: il nero e il bianco, che sono molto rari invece, perché trovare una persona esclusivamente buona o esclusivamente cattiva è molto più difficile di quanto si pensi. Emma è un’eccezione, ma la sua storia è molto particolare e non è questo il momento adatto per approfondirla. E poi… il suo potere non è stato sempre bianco». Già, anche se quello era un periodo di cui nessuno di loro parlava volentieri, in fondo era stato il momento più “basso” della carriera di Emma e a nessuno faceva piacere rammentarlo. A volte, però, era lei stessa a farlo, perché anche da cose del genere si poteva trarre un insegnamento. «Qualche anno fa, per un periodo, il suo potere ha cambiato colore, divenendo grigio per circa un anno e poi tornando al suo solito bianco. Quindi… secondo me si può dire che dipende anche dai nostri obiettivi, dalla nostra indole e dallo scopo che vogliamo raggiungere nell’uso della magia»
«E quando io imparerò a fare qualche magia, anche a me si assocerà un colore? Forse allora anch’io avrò il viola, magri più chiaro del vostro perché non amo la magia nera, ma sono una persona paziente e hai detto che il viola simboleggia la pazienza, no? Quindi forse…» Anastasia si interruppe, perdendosi nei suoi pensieri e lasciando che lo sguardo si dirigesse verso il sole al tramonto che, guarda il caso, stava tingendo proprio di viola il cielo dei Reami Uniti. Avrebbe lavorato, si sarebbe impegnata e avrebbe fatto del suo meglio per diventare un’eccellente strega. Avrebbe scoperto a breve qual era il suo colore, ne era certa e presto la magia non avrebbe avuto più segreti per lei. Perché quando Anastasia Tremaine si poneva un obiettivo lo raggiungeva, sempre.
   
 
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