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Autore: Rosette_Carillon    17/10/2020    1 recensioni
Possono sempre trovare conforto l'uno fra le braccia dell'altro, quando cala la notte, e ricordi colmi di sangue e sofferenza si affacciano alla mente. Il presente è diverso, è gentile, e possono viverlo assieme; possono amarsi liberamente e prendersi cura l'uno dell'altro.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                Cozy evening












 
 
Quando si perde qualcosa, qualcuno, che si ama e che era importante quasi quanto la vita stessa, la cosa più naturale è cercare tutto ciò che su questo mondo ricorda quanto, o chi, è stato perso.
Allora, anche le cose più banali e insignificanti acquistano nuova importanza, un valore inimmaginabile.
Lan Zhan guarda in silenzio la giara di ‘Sorriso dell’imperatore’, la guarda intensamente e non può fare a meno di ricordare come si è sentito quando ha deciso di comprarla. È un dolore vecchio, ormai attenuato dal tempo trascorso; non gli toglie più il respiro, non sente più un dolore fisico all’altezza del petto, ma è impossibile da dimenticare.
<< Lan Zhan! >>
Viene avvolto da due braccia sottili, un corpo caldo si preme contro il suo. Mani delicate si aprono sul suo petto, stringono la stoffa delle sue vesti in un leggero fruscio. Un volto preme morbidamente contro la sua schiena, sfrega piano una guancia contro i suoi capelli.
Wei WuXian è forse l’unica fonte di rumore che i Meandri delle Nuvole abbiano mai conosciuto.
<< Sei sempre così teso, così serio… cosa c’è? >>
Quella voce non è mai stata rumore né l’ha mai davvero infastidito; la sua risata è allegria, vita, eppure ora gli rimbomba nelle orecchie e lo stordisce.
<< Va…tutto bene? >> Wei WuXian si sistema al suo fianco.
<< Mn. Pensavo. >>
<< A cosa? >> chiede a voce più bassa. Gli prende una ciocca di capelli fra le dita, la attorciglia e la liscia con movimenti lenti e ritmici, rilassanti.
<< Questi tredici anni. >>
<< Oh. >> Ridacchia nervosamente << ora sono qui, > lo dice in un sussurro, con una voce calda e avvolgente, come se avesse davanti un bambino smarrito. << È tutto finito, >> lascia andare i capelli e gli accarezza il volto, allunga un dito e lo posa in mezzo alla sua fronte, sopra la fascia bianca, poi lo lascia scivolare lungo la curva del naso in una delicata carezza.
Sorride intenerito nel vedere gli occhi dell’uomo seguire il suo dito, incuriosito da quel gesto affettuoso. Wei WuXian lo fa di nuovo, lascia scorrere il dito dalla fronte alla punta del naso.
<< Ssh, >> mormora, e Lan Zhan chiude gli occhi abbandonandosi al contatto. << Basta pensare. Lascia che mi prenda cura di te. >>
L’altro uomo accetta di buon grado e si rifugia fra le sue braccia, posando la testa sopra le sue gambe, mostrandosi vulnerabile in una maniera che a nessun altro è concesso vedere.
<< Così, da bravo, >> mormora Wei WuXian.
Gli accarezza i capelli e glieli slega lentamente. Per prima cosa, gli toglie la fascia che porta in fronte: la snoda con attenzione e la fa scivolare via, sfiora la pelle tiepida con la punta delle dita in una leggera carezza. Sfila la bacchetta con lentezza, e infine la fascia per capelli.
Affonda le mani fra i folti capelli castani, li snoda delicatamente, li liscia, e li sposta tutti da un lato con movimenti lenti e delicati, quasi ritmici e ipnotici.
<< Sono qui, non me ne vado. Sono qui, >> rassicura accarezzandogli la fronte con la mano calda, la voce sempre più bassa, un sussurro appena udibile che trascina in un piacevole abbandono e calma la mente.
Lascia scivolare le unghie corte fra i capelli, accarezza una guancia col dorso della mano.
Traccia il profilo di un orecchio con le dita calde, e lo fa con attenzione, perché sa che quella è una zona particolarmente sensibile. Vuole che l’uomo sia sereno fra le sue mani. << È tardi, non è ora di andare a dormire? Andiamo a letto. >> 
Lan Zhan si mette a sedere. Ha lo sguardo perso, gli occhi socchiusi: era sul punto di addormentarsi.
Wei WuXian gli rivolge un sorriso e gli accarezza il volto con un mano, Lan Zhan la prende fra le sue e si mette in piedi << andiamo. Devi dormire. >>
<< Io? >>
L’altro annuisce << sei stanco. Dormi poco. >>
Wei WuXian boccheggia preso in contropiede. Non è lui che doveva occuparsi di Lan Zhan? Perché i ruoli si sono improvvisamente invertiti?
<< Letto. >>
<< Lan Zhan, >> mette il broncio << dovevo essere io a occuparmi di te, questa sera. Lasciamelo fare, >> chiede circondandogli i fianchi con le braccia, prima di iniziare a slegare la fascia stretta in vita.
Gli sfila lentamente tutti gli indumenti, uno a uno, lasciando che scivolino per terra in un delicato fruscio di morbido tessuto. Quando termina, resta in silenzio e lascia che le braccia ricadano inermi lungo il corpo.
Lan Zhan, nudo, comincia a spogliarlo a sua volta, impedendogli di protestare con un unico sguardo.
I vestiti sono sparsi ai loro piedi: il bianco si perde nel nero, il rosso nell’azzurro. I due uomini si abbracciano in silenzio, ascoltano i loro cuori e il ritmo dei loro respiri.
È un contatto intimo e piacevole, caldo, confortante; li tiene ancorati alla terra e fa capire a entrambi che, dopotutto, sono assieme, sono vivi e la vita continua.







 
  
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