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Autore: Lisaralin    21/10/2020    2 recensioni
Raccolta di flashfic ambientate in ogni epoca e ogni angolo della Galassia Lontana Lontana.
Un tributo agli eroi e ai malvagi non solo dei film, ma di tutte le opere della saga.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Onorato


Oltre le porte scorrevoli in duracciaio, il Senato rumoreggia come un’aula di scolaretti indisciplinati.
Ransolm sospira e sposta il peso da un piede all’altro. Continua a ripetersi che ci è abituato. O almeno dovrebbe esserlo.
Il suo ultimo discorso pubblico appartiene a un’altra vita. A voler essere del tutto onesti, negli ultimi sei anni non ha proprio parlato un granché. La sua prigionia è stata un’equa alternanza di gemiti di dolore e silenzi anestetizzati.
Passa nervosamente una mano tra le pieghe del mantello, cerca di farlo cadere meglio sulla spalla destra. Per l’occasione ha scelto un modello elegante ma semplice, di un bel verde smeraldo. Speranza, rinascita, fiducia in un futuro migliore. Leia avrebbe approvato.
Leia gli avrebbe anche detto che gli abiti costosi da soli non bastano a dare un’impressione autorevole. Lei riusciva a emanare regalità persino nei pratici outfit da campo da ufficiale della Resistenza, appoggiata a un bastone, con lo sguardo cerchiato dall’insonnia e dalla preoccupazione. Stanco, ma mai sconfitto.
Anche Ransolm avrebbe davvero bisogno di appoggiarsi a qualcosa, adesso.
La spia sulla calotta del droide usciere rimane inesorabilmente spenta. Non è ancora il suo momento. L’intervento preliminare della senatrice Vicly si sta protraendo oltre i limiti dell’umana sopportazione, incurante dei mormorii di curiosità ed eccitazione che percorrono la platea.
Il Senato e i miliardi di cittadini collegati in diretta olonet da ogni angolo della Galassia non vedono l’ora di posare gli occhi sul nuovo Cancelliere della Repubblica. Il primo dalla sconfitta del Primo Ordine.
Le dita leggermente sudate stringono il datapad, gli occhi corrono per la millesima volta in un minuto al file del discorso di insediamento che lampeggia sullo schermo.
Stimati senatori, cittadini della Repubblica. Sono onorato di comparire davanti a voi oggi…”
Scuote la testa. Sono davvero sue quelle parole vuote, senz’anima? Gli sembra di sentire lo sguardo beffardo di Leia formicolargli sulla pelle. La voce di lei lo punzecchia, nascosta da qualche parte nel fondo della sua coscienza.
“Che fine ha fatto l’affascinante Ransolm Casterfo, capace di piegare chiunque con le sue parole di miele?”
Le spalle del futuro Cancelliere si incurvano sotto il peso di un macigno invisibile. Le labbra si piegano in un sorriso amaro. L’affascinante Ransolm Casterfo, senatore di spicco del partito Centralista, è morto nei campi di lavoro del Primo Ordine assemblando celle energetiche per le armate del Leader Supremo. La calotta lucida del droide usciere gli restituisce l’immagine di un uomo che è solo l’ombra del politico di successo di un tempo: il viso emaciato e tirato, gli occhi circondati da una ragnatela di linee sofferenti. I capelli bianchi malgrado non abbia ancora quarant’anni. Un consulente del suo staff gli aveva consigliato di tingerli, almeno per le prime apparizioni pubbliche. Ransolm non ne ha voluto sentir parlare.
Il giovane senatore che mascherava le umili origini sotto strati di abiti lussuosi e pettinature alla moda ormai è morto e dimenticato.
Leia gli avrebbe detto di indossare le sue cicatrici con orgoglio, ed è quello che Ransolm intende fare.
Ma in questo momento il suo cuore non vuole saperne di smettere di martellare nel petto. 
“Sono onorato di comparire davanti a voi oggi…”
Parole vuote, ma vere. Perché è un onore anche solo essere ancora vivi quando tanti uomini e donne valorosi hanno sacrificato tutto per riportare la luce della speranza nella Galassia. È un onore accettare una carica così importante quando le persone che ne sarebbero davvero degne non sono più tra di noi.
Sta di nuovo pensando a lei. Non ha neanche potuto darle l’estremo saluto, un ultimo bacio sulla fronte, nulla. Il suo corpo si è semplicemente dissolto. Unito alla Forza, gli ha spiegato il generale Calrissian. 
Ransolm non è mai stato capace di percepire la mistica energia vivente come i Jedi del passato, ma sa che Leia era speciale. E gli piace pensare che, da qualche parte tra le postazioni fluttuanti dei senatori e gli occhi scintillanti di migliaia di olocamere, anche lei sarà lì per assistere al suo discorso. 
Motivo in più per fare bella figura, Senatore… no, Cancelliere Casterfo.
Ransolm raddrizza le spalle proprio mentre la temuta spia luminosa diventa finalmente verde. Le porte scorrevoli si schiudono, inondandolo con i neon accecanti provenienti dall’aula e il mormorio crescente di centinaia di senatori.
Mentre gli passa accanto sfiora con la mano il droide usciere e deposita il datapad nella stretta di uno dei suoi arti prensili. La voce metallica del piccolo droide lo insegue preoccupata fin sui gradini della pedana d’onore.
“Signore, il suo discorso… “
“Non ce ne sarà bisogno” sorride Ransolm a fior di labbra.
Le sue parole si perdono tra gli applausi scroscianti.



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Opere di riferimento: "Bloodline" (romanzo), di Claudia Gray; "Resistance Reborn" (romanzo), di Rebecca Roanhorse; Episodio IX: L'Ascesa di Skywalker.
L'episodio raccontato in questa flashfic non è canonico, almeno secondo il materiale pubblicato fino a questo momento. Ho voluto immaginare un finale post Episodio IX per uno dei miei personaggi preferiti in assoluto dell'universo espanso, e lo trovo in ogni caso piuttosto verosimile.

  
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