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Autore: Freaky_Frix    22/10/2020    0 recensioni
Dal testo: "Era in momenti come quelli che desiderava ardentemente non sapere chi fosse suo padre. Sarebbe stato di gran lunga meglio un posto vuoto nelle foto di famiglia rispetto alla figura massiccia e minacciosa di suo padre, Victor."
Buona lettura!
Frix
[Questa flashfic partecipa al #writober2020 indetto da fanwriter.it!]
Genere: Dark, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Unholy ghost

Unholy ghost

Quel posto era il più claustrofobico della città: uno stanzone sotterraneo illuminato da luci rosse e fari psichedelici. E quella sera era pieno di persone ondeggianti, simili a sardine appena pescate. La musica era assordante, e non si riusciva a sentire altro se non le note elettroniche e i bassi, talmente profondi da scuotere fin nelle viscere.

Era un locale adibito a discoteca, anche se molti lo scambiavano per un night club, nascosto com’era: insegna minuscola, nessun numero da contattare. Ed era, per questo motivo, il luogo perfetto in cui rimorchiare la prossima vittima, se si era un assassino a caccia.

John deglutì, respingendo un conato di bile. Era in momenti come quelli che desiderava ardentemente non sapere chi fosse suo padre. Sarebbe stato di gran lunga meglio un posto vuoto nelle foto di famiglia rispetto alla figura massiccia e minacciosa di suo padre, Victor.

Victor, quello che aveva picchiato moglie e figli per anni prima di essere arrestato e rinchiuso in galera.

Victor, quello che avevano rilasciato in anticipo per buona condotta.

Victor, quello che si era rivelato essere più di una persona spregevole: un mostro vero, mezzo demone mezzo scarto d’umanità.

E ora anche assassino. Il “fantasma sconsacrato”, così l’avevano ribattezzato i cacciatori di demoni.  

Aveva deciso di unirsi al gruppo d’investigazione del Dipartimento perché si sentiva responsabile delle morti. Tre famiglie, era disgustoso. E lui di riflesso si sentiva disgustoso in egual misura perché per metà era sangue dello stesso sangue con quel macellaio.

Un tocco leggero lo fece trasalire. Si era seduto al bancone del locale per allontanarsi dalla massa strusciante, e oltre la spalla vide un paio di occhi attenti che lo scrutavano.

Rebecca.

«Tutto ok?» gli urlò nell’orecchio.

Il ragazzo annuì, passandole automaticamente un braccio intorno alla vita.

«Sì, ero solo perso nei miei pensieri, tutto qui» le urlò di rimando.

La ragazza indugiò un altro istante, in apprensione.

Era maledettamente bella quando si preoccupava, le sopracciglia leggermente corrugate e le labbra piegate all’ingiù; John avrebbe voluto baciarla (cosa che gli capitava spesso, da quando si erano rivisti), soprattutto con quella canzone in sottofondo che sembrava inibire ogni parvenza di autocontrollo, ma abbandonò l’idea, riportando la mente alla rivoltante realtà.

Non c’era più molto tempo.

Avrebbe ucciso di nuovo.


Angolo dell'autrice: buonasera! Giorno 22 del #writober2020 indetto da fanwriter.it con il prompt "night club". Non ho molto da dire: la mia vena sperimentale è riemersa di nuovo, dando vita ai miei OCs.Ah, e la canzone a cui pensavo mentre scrivevo è questa qui. Spero che apprezziate e vi ringrazio se avete letto, significa tanto per me!♥
Alla prossima!
Frix

   
 
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