L’Eleganza del Fumo

Pensieri dalle forme impalpabili, mai fermi, mai uguali a loro stessi, eppure tutti della stessa sostanza.
Li osservo intrecciarsi di fronte a me, cambiare direzione, mentre stringo la testa della pipa e cerco di assorbirne il calore.
In questa grigia giornata autunnale, scruto le pagliuzze di fuoco che si ravvivano ad ogni sorso di aria, e cerco di sentirne il sapore.
Quello del paesaggio che ho attorno, fatto di erba nutrita dalla pioggia e di un canarino che canta insieme a me sconfitte, speranze e vittorie.
Riempio le guance, fino quasi a scoppiare, e poi mi perdo nella nebbia.
Densa di ricordi, di segni e disegni, di un filo verde che oscilla mosso da un incantesimo, e di un castello testimone del mio primo bacio.
Sospesa, come le attese di un eroe che si prepara alla battaglia, o che forse la sta già vivendo.
Annuso l’aria, pregna di tempesta, e Sento che ci siamo.
La gola brucia di parole e la mia, di testa, ha un unico obiettivo.
Il resto lo affido agli Dèi e alla Giustizia.
D’altronde, io posso solo giocare con le carte che ho nel mazzo: Amore. Fede. Coraggio.
Le altre non le voglio, sono a faccia in giù e non mi appartengono.
Le strategie le lascio agli altri, e mi permetto il lusso di sorridere beffarda.
So esattamente dove andare.
Guardo un baffo grigio volare a sinistra, poi gonfiarsi e arrotolarsi a destra, come la coda di un gatto.
Osservo la radice di ogni svincolo mutare indirizzo, e capisco: le strade si inventano, giorno dopo giorno.
Ed è così che farò io.
Perché gli ignavi hanno sempre un prezzo da pagare.
Perché i Cavalieri di parola mi hanno insegnato che un’armatura è solo un’armatura.
E il Diavolo che la nudità vale più di una maschera.
L’Imperatrice fa crollare i castelli di carta, e io mi affido ai doni delle Stelle.
Una pipa, un libro e un grande Amore.
Ricomincio da qui, con percorsi da onorare e doni da decifrare.
Mi basteranno per navigare il Mare.