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Autore: CatherineC94    23/10/2020    2 recensioni
Incontrarti per la prima volta all’angolo di quella strada è stata una dichiarazione di vita, una poesia mai letta, un’esplosione di colori, una scala appoggiata nel cielo, migliaia di fiori di campo appesi a ogni tua parola.(Fabrizio Caramagna). Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Ginny..'
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Cwtch: non un semplice abbraccio, non un abbraccio qualsiasi, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro, quel luogo in cui ci sentiamo veramente a casa, tra le braccia della persona amata.

 
Sfumature
Questa storia partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.


23#Cwtch
Ingoiare un altro boccone sembrava un’impresa impossibile, titanica. Teso lanciò l’ennesima occhiata furtiva a Ginny, che lo ignorava con tutte le sue forze. Ripensò al disastroso appuntamento ai Tre Manici di Scopa quando l’aveva fatta aspettare per ore il suo arrivo; alla fine era andata via cosparsa da una furia gelida che non le aveva mai scorto sul viso.
Da quel giorno non l’aveva più degnato di una parola, di una risposta alle sue lettere. Il silenzio totale in assoluto, rifiutando di rimanere persino nella stanza assieme ad eccezione di quel giorno; era il due maggio e riuniti festeggiavano Victorie, la piccola di casa ricordando con il cuore ricolmo di tristezza gli affetti venuti a mancare durante la battaglia.
«Harry, non hai toccato cibo. Non ti senti bene? » chiese apprensiva la Signora Weasley; fece un segno di diniego notando con una morsa al cuore che i suoi occhi erano arrossati. Come poteva dirle che aveva lo stomaco chiuso per via di Ginny?
La cercò di nuovo, notando che aveva preso posto fuori in giardino; si guardò intorno per constatare se il campo fosse libero. Si alzò e titubante si diresse verso  di lei, doveva rimediare in qualche modo, non avrebbe sopportato di perderla.
«Ginny…» iniziò mesto.
Lei non si voltò, il suo sguardo era duro e fisso verso l’orizzonte i lunghi capelli rossi che tanto amava Harry si mossero sospinti da una leggere brezza fresca tipica di maggio. Si sentì uno stupido, nella fretta di fare del suo meglio per la comunità magica aveva scordato l’immensa fortuna di averla nella sua vita; rapido prese posto di lato.
«Se sei venuto qua con delle stupide scuse è inutile, Harry» mormorò con voce tagliente.
Harry sospirò, costringendosi a non voltarsi per non perdere la concentrazione; il suo volto, i suoi occhi erano così belli che non riusciva nemmeno a descriverli.
«Proudfoot ci aveva convocati perché una frangia di Mangiamorte ancora in libertà era stata individuata. Non volevo farti aspettare, mi sono torturato per giorni» sussurrò desolato.
Ginny scosse la testa.
Un’ondata di frustrazione lo colse quando percepì il muro, sembrava che lei non lo capisse e di questo se ne dispiaceva; di scatto si alzò, Ginny non fece una piega.
«Mi tormento notte e giorno, devo prenderli tutti! Sennò ricominceranno daccapo, e le morti…si le morti saranno state tutte inutili» disse senza voce.
« Davanti a me c’è sempre qualcos’altro di più importante da fare» scoppiò lei« Da brava Ginny, fatti da parte sù! Tu non sei abbastanza forte da potermi sostenere, devi metterti da parte, devo salvarti. Qua ti sbagli, io non ho bisogno  di essere salvata, io potrei combattere con te!» concluse irata.
Harry rimase sbigottito.
«Se vuoi che io faccia parte del tuo mondo, devo farlo appieno. Non avrebbe senso il contrario» sussurrò lei rauca trattenendo le lacrime.
Non se lo fece ripetere due volte, disperato la strinse.
«Non devi affrontare tutto da solo, non più» ammise.
Mentre la stringeva più forte Harry finalmente si sentì più leggero.
   
 
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