Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Carmaux_95    23/10/2020    9 recensioni
Piccola raccolta inaugurata in occasione del compleanno del mio Diego e ispirata da una romantica challenge trovata su pinterest: una coppia; dieci capitoli; dieci baci.
Roberta gli assestò una debole gomitata sul pettorale. «Non dovevamo uscire a cena...»
«Ma è il mio compleanno!»
«Nell'ultima settimana abbiamo cenato al ristorante già tre volte.»
«Beh, dovevamo recuperare anche il tuo compleanno», biascicò Diego in risposta, avvicinandolesi e cingendola con un braccio da sopra le coperte.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
- Questa storia fa parte della serie 'Milano quotidiana'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bacio sulla pancia

 

23 ottobre 1996

La finestra era rimasta aperta e un soffio di brezza notturna fece rabbrividire Roberta che, rigirandosi sul materasso, recuperò il piumino e si affrettò a coprire il proprio corpo, nudo e increspato dalla pelle d'oca.

Sospirò e, spostandosi la frangia dalla fronte, rise: «Credo di aver mangiato troppo...»

«Come sarebbe a dire?»
Sdraiato al suo fianco, Diego sollevò la testa dal cuscino per lanciarle uno sguardo teatralmente disorientato. «Da quando ordinare, dopo una cena completa, un tiramisù e una fetta di torta significa “mangiare troppo”?»

La donna ridacchiò, coprendosi gli occhi con un braccio.

«Quale ti è piaciuto di più tra i due dolci?», la provocò Diego, di nuovo.

Roberta gli assestò una debole gomitata sul pettorale. «Non dovevamo uscire a cena...»

«Ma è il mio compleanno!»

«Nell'ultima settimana abbiamo cenato al ristorante già tre volte.»

«Beh, dovevamo recuperare anche il tuo compleanno», biascicò lui in risposta, avvicinandolesi e cingendola con un braccio da sopra le coperte.

Compivano gli anni il medesimo giorno, solo ad un mese di distanza. In quell'ultimo periodo, tuttavia, erano stati troppo impegnati con il trasloco per potersi concedere piccole distrazioni come una semplice cena fuori. Avevano noleggiato un furgoncino e, un poco alla volta, avevano trapiantato le loro vite dal lungolago di Lecco – e dalle vicine montagne valsassinesi, per quanto riguardava Diego – al confine del centro città milanese.
L'appartamento che avevano affittato non era particolarmente spazioso, ma sufficiente per una giovane coppia appena sposata.
Avevano passato le ultime settimane a trasportare mobili e ad arredare casa, aiutati anche dai propri fratelli.

Elia, fratello maggiore di Roberta, era stato obbligato da quest'ultima a cooperare con Diego per assemblare la cucina; nel frattempo, la neo-sposina aveva collaborato con il giovane Michele che, ancora minorenne, era stato più che disponibile a saltare qualche giorno di scuola per aiutarla a montare il letto e gli armadi della camera, tanto più che era il primo della classe.
Durante quei pomeriggi, dalla cucina erano volati parole e insulti irripetibili, cosa che aveva rallentato i lavori al punto che Michele e Roberta, alla fine, si erano occupati di montare anche il divano del piccolo salotto; infine, seduti su quei comodi cuscini – un pacchetto di patatine condiviso e una bottiglietta d'acqua in mano – avevano osservato i litigi dei rispettivi fratelli degenerare fino a quando i manuali d'istruzione non erano cominciati a volare e, a giudicare dai lamenti che erano seguiti subito dopo, a centrare i relativi bersagli.

“Non capisco la loro amicizia” aveva detto Michele, dopo un po'. Roberta aveva sorriso perché anche lui, sebbene affermasse di non comprendere fino in fondo il loro rapporto, lo aveva inquadrato nei termini di un'amicizia. A chiunque non li conoscesse, il loro continuo litigare avrebbe lasciato intendere una rivalità ben cementata, ma Robin, che conosceva fin troppo bene entrambi, sapeva riconoscere l'affetto nascosto dietro alle provocazioni che si lanciavano da quando erano compagni di classe.

«Dico davvero: se andiamo avanti così andrà a finire che metterò su la pancia.»

«È questo che ti preoccupa? Non si può certo dire che non abbiamo consumato quanto mangiato», asserì Diego, provocante. «Comunque sia, se era un modo un po' originale per proporre un secondo round bastava chiedere.»
Sogghignando, sollevò un lembo del piumino e vi si infilò sotto, scomparendo alla vista della giovine che non riuscì a trattenere un piccolo risolino quando le dita del marito le solleticarono i fianchi e la punta del naso andò a disegnare piccoli ghirigori attorno all'ombelico.

In quei momenti le sembrava impossibile che quello fosse lo stesso uomo che per poco non cominciava a imprecare non riuscendo a pronunciare gli improponibili nomi svedesi degli armadietti e delle mensole della cucina.

«Robin?», la chiamò, la voce ovattata dalle coperte, dopo alcuni minuti di silenzio. «Non mi dispiacerebbe... se ti venisse la pancia.»

Non capì il vero significato di quelle parole fino a quando non sentì le labbra di Diego depositarle un bacio sul ventre: non il solito bacio, accompagnato da sospiri carichi di aspettativa e mani che vagavano audaci verso i seni o i glutei; un bacio puro, privo di ogni malizia e, al contrario, pieno di devozione.

«Dici davvero?»

Avrebbe mentito se avesse affermato di non aver mai pensato a mettere su famiglia ma non aveva ancora trovato il coraggio di proporlo a Diego. Sapeva che i bambini gli piacevano: non era stato questo a trattenerla, quanto il timore che potesse risponderle che era troppo presto. Dopotutto si erano sposati da poco e si erano appena trasferiti in una nuova città per lei, per venire incontro alle sue esigenze lavorative: da un certo punto di vista non le sembrava giusto caricarlo delle responsabilità paterne prima che fosse riuscito a trovare nuovamente un lavoro stabile.

Diego annuì, facendo frusciare lievemente il piumino e Robin ripiegò le labbra verso l'interno, emozionata. Gli accarezzò la testa da sopra le coperte: «Vorresti un maschio o una femmina?»

«Un maschio e una femmina... ma come primogenito pensavo al maschio.»

«A cos'altro hai pensato?», domandò nuovamente, gli occhi che cominciavano ad inumidirsi.

«Potremmo andare a vivere fuori città, ma non troppo lontano, così non dovremmo prendere il treno per andare al lavoro, come facevamo all'università.»

«Hai appena finito di litigare con Elia per montare la cucina e vuoi già traslocare?»

«Non subito: fra un paio d'anni, magari. Non ci staremo tutti e quattro in questo piccolo appartamento.» Altri due baci sulla pancia. «Compreremo una villetta con un giardino... dove i bambini impareranno ad andare in bicicletta senza rischiare di essere investiti dal tram.»

Quelle parole la intenerirono, riconoscendovi la nostalgia per la casa dove era cresciuto, in un piccolo paesino poco distante da Lecco e lungo le cui strade si era scapicollato ogni giorno per anni in equilibrio su due ruote.

«A patto che sia io ad insegnarglielo», scherzò, smaniosa di assistere alla reazione del marito che, infatti, non si fece attendere. Con un movimento quasi brusco, Diego si sollevò, spuntando finalmente dall'orlo del piumino:

«Non puoi togliermi questo!»

«Ti ricordo che quando ci siamo conosciuti ti eri appena slogato un polso cadendo proprio dalla tua bicicletta.»

«Sì, ma perché ero in bilico solo sulla ruota anteriore.»

«Tesoro, non darmi ragioni in più per trasformare uno scherzo nella realtà.»

Diego roteò gli occhi e borbottò qualcosa di incomprensibile, sdraiandosi al suo fianco, tenendo una mano ancora dolcemente appoggiata sulla pancia, al momento ancora piatta, della compagna.

Quest'ultima gli accarezzò il viso, le guance leggermente ruvide per colpa della barba appena accennata, e posò una mano sulla sua, in una muta risposta.

Diego sorrise ancora una volta e soffiò affettuosamente per scostarle dagli occhi una ciocca dei corti capelli scuri: quel gesto complice di approvazione e consenso era il miglior regalo che potesse ricevere.

 


 


 

Angolino autrice:

Buona sera!

Oggi, 23 ottobre, in occasione del compleanno del mio OC Diego (AUGURI *^*) ho deciso di avviare un piccolo progettino a cui pensavo più o meno da quest'estate, ma che non ero mai riuscita a mettere per iscritto. Si tratterà di una piccola raccolta di una decina di capitoli (potrebbero essere drabble, flash o lunghi più o meno quanto questo, ma non di più) che si ispira ad una challenge trovata su pinterest e ad altra piccola raccolta, firmata Sabriel_Little Storm (“Five Little Kisses”, se volete andare a leggerla ^^)!

Il primo prompt della challenge era “Bacio sulla pancia” con annesse faccine perverse, a dire il vero XD tuttavia, pensandoci, ho preferito sorvolare le faccine per dare a questo “primo” bacio un significato diverso e più importante (soprattutto per i protagonisti).

Come mio solito in questo ultimo periodo, non sono affatto convinta di quanto scritto: ultimamente, per diversi motivi, non sento mio il genere fluff, che di solito, insieme al comico, è il mio “cavallo di battaglia”...

E quindi perché non complicarsi la vita pubblicando una raccolta (per chi seguisse le altre mie serie potrebbe arrivarne anche un'altra :-P) romantica?

Io mi voglio male, è vero, ma voi non insultatemi troppo, per favore '^^ VI PREGO AHAHAHAH

Che altro aggiungere?

Il titolo della raccolta si deve a Soul_Dolmayan che se ne è uscita con questa piccola perla durante una conversazione circa i segni zodiacali dei nostri personaggi originali.
Diego, compiendo gli anni oggi, è uno Scorpione; Robin, invece è una Bilancia ^^

Il personaggio di Michele è comparso solo in un'altra shottina mentre Elia fa la sua prima apparizione qui, litigando – anche se dietro le quinte... per ora – con Diego XD Ma è il papà di un altro mio personaggio originale che chi mi ha già letto e segue questa serie ha già incontrato: Maia.

Per quanto riguarda il paesino vicino a Lecco di cui parlo, posso dirvi – anche se probabilmente non interesserà a nessuno – che si tratta di Barzio, località dove vado fin da piccola d'estate e dove hanno una casetta i nonni (e alla quale sono particolarmente affezionata). Proprio sulla piazzetta del paese, inoltre, si affaccia un negozio di articoli sportivi con, esposte all'esterno, sempre almeno una ventina di biciclette, motivo per cui ho fatto “appassionare” il povero Diego XD

Spero di non avervi fatto venire il diabete ma di avervi strappato almeno un sorriso.

A presto con il prossimo capitolo ^^

Grazie a chiunque sia arrivato fino a qui <3

Carmaux

P.S. Partecipa alla challenge “Just stop for a minute and smile”, indetta da Soul_Shine sul forum di efp.

P.P.S. Partecipa alla “Things you said” challenge, indetta da Juriaka sul forum di efp.

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Carmaux_95