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Autore: Lisbeth Salander    24/10/2020    10 recensioni
[Storia partecipante all'iniziativa A scatola chiusa del Gruppo Facebook Caffè e Calderotti]
C’è stato un tempo in cui lei e Lily erano inseparabili, in cui la mano di sua sorella era ben stretta nella propria, in cui aveva creduto che nessuno potesse capirla meglio di Lily, che nessuno potesse volerle più bene.
***
Se fossero state nel tempo giusto, se le loro vite non avessero smesso di andare all’unisono, sarebbe stata sua sorella e non Amber, la fedele compagna di dormitorio, a farle da damigella d’onore.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Petunia Dursley | Coppie: James/Lily, Petunia/Vernon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Storia partecipante all'iniziativa A scatola chiusa del gruppo Facebook Caffé e calderotti.

Till Life do us part

 

Cokeworth, 17 luglio 1978

 

L’orchestra suona ancora, anche se alcuni invitati stanno andando via.
Petunia, stretta al braccio di suo marito, con un cognome nuovo di zecca, stringe mani, sorride radiosa, ascolta i complimenti per quel giorno perfetto.
Nulla è stato fuori posto. 
Ha passato una vita intera a sognare quella giornata, una in cui sentirsi speciale, una che ruotasse solo ed esclusivamente intorno a lei, una giornata che non la vedesse eternamente seconda.
Nulla è stato fuori posto - nemmeno la sua stramba sorella e il suo ancor più strambo fidanzato.
Se ne sono stati in disparte, a ridere e scherzare tra di loro, chiusi nella loro bolla, in cui nessuno sembra poter entrare e tutti sono rimasti fuori.
Petunia osserva sua sorella aggrapparsi al braccio del ragazzo. 
Ne riconosce i movimenti meccanici e semplici di quando è nervosa e a disagio e, proprio come lei, picchietta nervosamente le dita sul tavolo. 
Lily è avvolta in un vestito azzurro ma è un colore sbagliato. 
Avrebbe dovuto vestire di rosa, del colore dell’abito delle sue damigelle.
È lei - e non Marge - che avrebbe dovuto sistemarle il velo, stare attenta allo strascico, porgerle il bouquet.
C’è stato un tempo in cui lei e Lily erano inseparabili, in cui la mano di sua sorella era ben stretta nella propria, in cui aveva creduto che nessuno potesse capirla meglio di Lily, che nessuno potesse volerle più bene. 
Quel tempo è finito troppo presto, separandole in mondi diversi, facendo sì che tra di loro si ergessero barriere insormontabili che nessuna di loro riusciva ad abbattere.
Lily le si avvicina timorosa come non è mai stata e nei suoi occhi Petunia legge distintamente che il dispiacere ha prevalso sull’offesa di essere stata lasciata all’angolo in quel giorno così importante.
In quel sorriso amaro, che non l’ha mai abbandonata, Petunia sembra quasi scorgere la Lily di un altro tempo, che correva da lei a farsi consolare per un ginocchio sbucciato. 
Nel verde degli occhi di sua sorella, c’è una preghiera silenziosa, una supplica disperata che Petunia non può permettersi di ascoltare dopo tutta la sofferenza che Lily le ha provocato.
Lily le stringe le mani, l’abbraccia con una forza ed una disperazione che non si sarebbe mai aspettata - nemmeno credeva che sua sorella potesse stringerla così forte.
Si lascia andare solo un secondo a quell’abbraccio che sa di addio.
Non dormiranno mai più sotto lo stesso tetto, Lily andrà via con quel Potter, lei ha un cognome e una casa diversi. 
Il filo che le ha sempre legate non è mai stato così sottile.
«Vi auguro tanta felicità, Tuney. Te la meriti».
La voce di Lily è ridotta ad un sussurro ma Petunia sa che si è imposta di non tremare e di non piangere, nonostante le sue iridi le appaiano velate.
La vede andare via, mano nella mano con l’uomo che ha scelto in quel mondo che l’ha risucchiata.
Doveva essere tutto diverso - è tutto quel che riesce a pensare.

[495 parole]

 

Shropshire, 1 dicembre 1978

Lily osserva l’immensa distesa bianca al di fuori della finestra. 
È da poco terminata la prima nevicata dell’anno - appena in tempo per il suo matrimonio.
Ha sempre amato la neve, scenografia dei suoi migliori compleanni, di giochi, di risate, di momenti felici. 
Ricorda ancora la prima volta che l’ha vista, che ha camminato nella neve con passo insicuro e sospettoso, seguendo la sorella nel giardino della loro vecchia casa di Cokeworth.
Petunia le aveva preso la mano e le aveva fatto da guida tra la neve ed il suo passo era diventato più sicuro perché non esisteva nulla al mondo che le desse maggior certezza della presa salda di sua sorella.
Se la stretta di Petunia sia rimasta forte come la percepiva a poco più di tre anni, Lily non sa dirlo. 
Sono anni che sua sorella non stringe la sua mano, che mattoni più pesanti di quelli che compongono la barriera di King’s Cross separano lei e Petunia.
Sono mattoni insormontabili che non riesce ad abbattere, fatti di silenzi e rancori, che le hanno portate lontane da quel che poteva essere, che le hanno rese diverse da quelle due bambine che camminavano insieme nella neve mano nella mano.
Se fossero state ancora nella neve, Petunia sarebbe stata lì nel giorno del suo matrimonio. 
L’avrebbe aiutata a scegliere la pettinatura e i gioielli, le avrebbe sistemato il velo, avrebbe pianto nel vederla in abito da sposa.
Se fossero state nel tempo giusto, se le loro vite non avessero smesso di andare all’unisono, sarebbe stata sua sorella e non Amber, la fedele compagna di dormitorio, a farle da damigella d’onore. 
Il loro, però, è un tempo sbagliato, come le ricorda il biglietto di sua sorella che stringe nella mano sinistra, mentre picchietta nervosamente le dita della mano destra sul tavolo di noce.
«Vi porgiamo le nostre congratulazioni per il vostro matrimonio. Vernon e Petunia Dursley».
In quel biglietto corre tutta la distanza tra lei e sua sorella, grande assente alle sue nozze. 
Ad unirle non è rimasto nemmeno più il nome e, una volta sposate, nulla più dei loro nuovi cognomi rimarcherà quanto lontane siano Petunia Dursley e Lily Potter.
Eppure, se solo sua sorella avesse voluto, se solo avesse provato a non odiarla, se solo avesse superato tutto quel risentimento, ci sarebbe stato spazio per una vita diversa, per altri momenti insieme.
Se solo sua sorella avesse voluto, se solo quello fosse stato davvero il loro tempo, Lily le avrebbe riservato un posto in prima fila nella sua vita e non ci sarebbe il corpo sbagliato di Amber a riempire il vestito da damigella.
È il cigolio della porta ad interrompere i suoi pensieri, a ricordarle che è finito il tempo per essere una Evans ed è il momento di diventare una Potter.
Osserva ancora una volta il biglietto con la grafia elegante di sua sorella.
Poteva essere tutto diverso - è tutto quel che riesce a pensare.

[489 parole]

 


Note: la storia nasce nell'ambito dell'iniziativa A scatola chiusa del gruppo Facebook Caffè e calderotti, basata su un'iscrizione al buio e sull'assegnazione di una traccia soltanto in un momento successivo all'iscrizione. Rosmary ci ha assegnato la traccia 'Non è tempo per noi' da intendersi riferita alle dinamiche tra due o più personaggi legati da un rapporto forte, saldo, che ha la parvenza di essere irrinunciabile. Sono bene accetti tutti i legami: amici, nemici, innamorati, familiari. Ciò che conta è che il rapporto protagonista sia importante e che per qualche ragione “non sia il suo tempo”.
Inoltre, nello scrivere queste due flash, ho combinato il tutto con un prompt lasciatomi da 
LadyPalma nell'ambito dell'iniziativa Scrivimi del gruppo:
Personaggi: Lily e Petunia
Prompt: "Una sorella è sia il tuo specchio - che l'opposto" (obbligatorio)
Genere: introspettivo.
Vengo ora ad un paio di precisazioni. Da alcune dichiarazioni rilasciate sull'allora Pottermore (oggi Wizarding World) Petunia non volle Lily come damigella di nozze e il giorno del matrimonio dei Dursley, che avviene nell'estate del 1978 (questo secondo il Lexicon, ad onor del vero) è l'ultima volta in cui le sorelle Evans si incontrano, dato che Petunia e Vernon declineranno l'invito al matrimonio di James e Lily.
Il riferimento a Shropshire, contea gallese, è dovuta al fatto che, secondo un mio headcanon, James è gallese. Nonostante non sia esplicitato nella flash, Lily e James, secondo me, si sposano a casa Potter.
Il rapporto di Lily e Petunia mi ha sempre tanto tanto affascinata ed è un argomento del quale mi piace sempre scrivere perché mi consente di sviscerare queste due personalità così distanti e lontane.
Il titolo è un riadattamento della formula matrimoniale inglese Till Death do us part (Finché morte non ci separi), dal momento che volevo giocare sia sull'occasione (il matrimonio prima di Petunia, poi di Lily) sia sul modo in cui la vita, prima ancora della morte, ha separato le due sorelle.
Sperando che vi sia piaciuta,
un abbraccio
Fede

   
 
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