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Autore: Lacus Clyne    25/10/2020    4 recensioni
Per Aiolia, l'indomito Cavaliere del Leone, non c'è sfida che egli tema. Ma la notte di Ognissanti, si sa, porta con sè eventi strani e inquietanti... tanto più che Aiolia si ritrova a vivere una notte piuttosto... impegnativa!
Questa storia partecipa a Una Challenge in Zucca indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo Aiolia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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--- Cuor di Leone ---

 

 

 

 

Tutto si poteva dire sul Cavaliere del Leone, tranne che fosse un codardo.

Così come decretato dalle stelle che governava, fierezza e coraggio ne erano sempre stati i tratti distintivi. Pertanto, non vi era sfida che egli temesse e ogni ostacolo presente sulla sua strada, ebbene, Aiolia del Leone era pronto a combatterlo e a vincerlo, in nome della divina Atena, per un bene superiore.

Era stato così anche in quella notte di fine ottobre che i Gold trascorrevano nella più assoluta normalità, tra allenamenti, meditazione e protezione.

Aiolia, in particolare, aveva fatto ritorno alla Quinta Casa dopo un'intensa sessione d'allenamento col giovane Seiya. Aiutarlo, più o meno clandestinamente, gli ricordava quei tempi in cui era lui l'allievo, alle prese con quel fratello tanto amato e tanto odiato. Col senno di poi, la mancanza di quei momenti era diventata sempre più intensa, tanto da arrivare quasi a crogiolarsi nell'illusione di qualcosa che non sarebbe più potuto essere, eppure tanto vivido, al pensiero di quel ragazzino che, come lui, si impegnava con tutto se stesso per essere all'altezza del suo maestro e di ciò che le stelle avevano impresso nel suo stesso destino.

Quei pensieri, uniti alla stanchezza, ne avevano adombrato l'animo, rendendone per un istante tremulo il cosmo ruggente.

Gli ci era voluto poco per riprendersi, quando, affacciandosi sulla scalinata, aveva osservato la notturna volta celeste, punteggiata di lucenti fuochi lontani, rinfrancandosi del loro lontano, eppure curativo, calore. E si era rilassato, per un istante, socchiudendo gli occhi e lasciando che il suo cosmo ritrovasse la stabilità.

Rientrato nelle proprie stanze, in quel Sancta Sanctorum il cui accesso era riservato soltanto a servitù e ai suoi pari, Aiolia si concesse tregua, rinfrancando le membra e abbandonandosi al meritato riposo. Il suo ultimo pensiero, prima di lasciare che Morfeo ne mettesse a riposo la coscienza, fu per le parole di un quantomai divertito DeathMask che, in barba ai riti pagani, trovava che quella notte dell'anno fosse la migliore per rimpolpare le sue bizzarre collezioni, tanto più che gli aveva raccomandato di far bene attenzione agli spiriti inquieti... il tutto usando una zucca come ventriloquo.

Scrollò le possenti spalle a causa di un brivido, per poi, finalmente, abbandonarsi al sonno.

Non durò a lungo: sogni inquieti lo riscossero prima del tempo. Le ombre dei traditori, i pericoli che aleggiavano da tempo, le preoccupazioni... e quella dannata zucca che continuava a tornargli in mente. Ma a farlo trasalire fu la sensazione di una presenza in quelle stanze. Prima ancora che la mente tornasse vigile, istinto e le vibrazioni di un cosmo in risonanza l'avevano riportato nella veglia, pronto a difendere la sua Casa.

Seduto sul grande letto spartano, seppur ancora immerso nell'oscurità di una notte sempre più fredda, Aiolia percepì chiaramente una presenza. La sua fede era talmente radicata da non fargli dubitare in alcun modo dell'esistenza dei Campi Elisi, tanto più che le parole di DeathMask risuonarono nella sua mente improvvisamente troppo vivide e infauste, tanto da fargli mancare un battito.

"Chi va là!" esclamò, stendendo il braccio nudo per accendere la lanterna al suo fianco.

Un fruscio poco lontano glielo impedì, costringendolo a balzare fuori dal letto, pronto ad attaccare qualunque opponente avesse avuto l'ardire di entrare illegittimamente nella sua dimora sacra, fosse esso spirito o meno. Udì un tintinnio in lontananza e i suoi occhi si mossero nella direzione del suono. Poi dei passi in corsa. Passi felpati, eppure rapidi. Sorrise, Aiolia, seguendo la sconosciuta che si era introdotta nella Quinta Casa nel cuore della notte.

La trovò poco lontano, sul primo gradino, illuminata dalla luce lunare che rischiarava la notte degli spiriti. Si sedette accanto a lei, a giusta distanza, in segno di rispetto. Sapeva che quel divario tra loro non sarebbe più esistito soltanto quando quel loro legame clandestino avesse superato quella naturale ritrosia da parte di lei. Eppure, Aiolia adorava quel suo animo indomito, temerario tanto da addentrarsi, di notte, persino nella Casa del Leone.

Tese appena la mano, in attesa. La rossa chioma folta di lei si mosse, scossa dal vento notturno. Si tese a sua volta, lasciandosi cullare dal calore che proveniva dal cosmo di lui, per poi avvicinarsi, lasciando andare la diffidenza e cercando la sua mano. Aiolia ne fu compiaciuto, per poi sorprendersi quando lei gli si accomodò in grembo, concedendogli di guardarla in volto. Profondi e attenti occhi cangianti di un colore indefinito ricambiarono quel suo sguardo.

"Sei stata davvero coraggiosa" disse Aiolia. "Avresti potuto imbatterti in zucche parlanti, lo sai?"

Un miagolio fu la sola risposta che ebbe. La gattina si accoccolò tra le sue braccia, regalando al Leone le fusa più dolci che avesse mai sentito.

Aiolia sospirò. L'aveva intravista spesso nei giorni precedenti, dopo essersi allenato con Seiya e, a giudicare dal collarino con linguetta in acciaio, aveva dei padroncini da qualche parte. La sua sola speranza, in quel momento, fu che DeathMask non avesse deciso di rimpolpare le schiere proprio con loro. Guardò più in basso, verso la Quarta Casa, illuminata dalle lanterne e poi rivolse lo sguardo verso la gattina. Quel manto rosso gli ricordava senza ombra di dubbio qualcuno di molto importante per lui e gli venne istintivo carezzarlo.

"Marin..." bisbigliò appena, il sorriso sul volto nel pronunciare quel nome.

La gattina tornò a guardarlo, come se l'avesse chiamata. Aiolia battè le palpebre.

"Marin?" fece eco e lei inclinò la testolina.

Il sorriso sul volto del Cavaliere del Leone si fece improvvisamente perplesso, salvo poi scuotere la testa al pensiero di quanto avesse bisogno di dormire. Si rialzò e la gattina si liberò dalla presa, rimanendo a guardarlo con aria assorta.

"Devi tornare a casa, eh? Ci sarà certamente chi ti starà aspettando. Questo non è posto per te, piccola."

Miagolò. Un miagolio lieve, ma deciso.

"Non ti capisco... su, torna a casa. E bada a non introdurti nella Quarta Casa... al massimo nella prima: Mu potrebbe darti del latte... forse."

La gattina gli rispose con un altro miagolio.

"No, non si può. Non puoi rimanere qui. E io devo tornare a dormire... ah, dei, sto parlando con un gatto..."

Stavolta il miagolio che le venne fuori sembrò di disapprovazione. Aiolia grattò la tempia, poi fece un passo indietro.

"Buonanotte." disse, ma lei non si mosse.

Sospirò, accingendosi a tornare nelle sue stanze, quando sentì, poco lontano, altri miagolii. Si voltò, incerto, salvo poi sgranare gli occhi quando vide, dietro di lei, una moltitudine di occhi di vari colori osservarlo assieme a lei. E che moltitudine... Aiolia non aveva mai visto tanti felini tutti insieme. Battè nuovamente le palpebre e deglutì.

"Questo però... è un po'... inquietante? DeathMask? Che hai in mente?" domandò, alzando la voce, che gli venne fuori incerta.

I gatti gli erano di fronte, ma non osavano oltrepassare la soglia della Quinta Casa. Quello sembrava pronta per farlo proprio la gattina che tanto gli ricordava la sacerdotessa dell'Aquila.

Aiolia del Leone non era un codardo, anzi, era valoroso e temerario, ma... tutti quei gatti, tutti quegli occhi cangianti che lo fissavano come fossero spiriti attratti dal suo animo inquieto... gli occhi indefinibili di lei e quel miagolio che d'improvviso diventò sempre più vivido e corale... un'insolita sensazione di inquietudine che ben presto si tramutò in qualcosa in più... paura?

Il tocco di una mano sulla sua spalla.

Aiolia trasalì, riaprendo gli occhi all'improvviso e urlando. Mai nella sua vita era stato così sconvolto da un sogno. Anzi, un incubo. Forse.

Roteò gli occhi incontrando la maschera inespressiva della sacerdotessa che l'aveva appena risvegliato.

"Che è successo? Perchè sei qui?" domandò, con voce impastata.

Marin ritirò la mano, appoggiandola sulla coperta.

"Ho sentito che mi stavi chiamando. Il tuo Cosmo era inquieto... e sono venuta a controllare."

"Dunque è stato un incubo..." bisbigliò tra sè e sè.

"Sogni di tenebra, Cavaliere?"

Aiolia alzò le sopracciglia, al ricordo di un sogno ancora vivido che, a dirla tutta, non era certamente nato come tale. Le rivolse uno sguardo imbarazzato. Sarebbe stato più facile raccontarle di combattimenti all'ultimo sangue più che dire che aveva sognato una gattina che le somigliava e che comandava, con tutta probabilità, una schiera di gatti con pessime intenzioni.

"Sogni di tenebra... d'altronde, è la notte di Ognissanti, no? Almeno... così la chiamava DeathMask..."

Marin si era tirata un po' indietro, inclinando appena la testa. "La notte, si dice, in cui tutto l'occulto diventa reale... un presagio infausto grava su di noi, Aiolia?"

Aiolia sospirò. Non era sua intenzione prenderla in giro e d'altronde, sapeva che entrambi si fidavano l'uno dell'altra senza remore, ma dirle di quell'incubo proprio... lo temeva. Annuì. "Ma noi saremo in grado di far fronte a tutto. Dopotutto, siamo pur sempre Cavalieri di Atena".

Marin sembrò tranquillizzarsi nel sentire quelle parole, poi si rialzò. "Torno a casa. Magari per strada il sommo Mu mi darà del latte e così ritroverai la sanità mentale compromessa dal parlare con un gatto... Cavaliere del Leone."

Aiolia sgranò gli occhi e, per la prima volta in vita sua, non seppe come risponderle. "Io... Marin... ecco..."

"Buonanotte, Aiolia."

Percepì un sorriso divertito sotto la maschera della sacerdotessa, prima che lasciasse la Quinta Casa e il suo sconcertato padrone.

Aiolia non ebbe il coraggio di rispondere oltre. Dopotutto, per quanto nel suo petto battesse un cuor di leone... quando si trattava delle capacità inquisitorie di Marin dell'Aquila, non c'era coraggio che gli sarebbe bastato.

 

 

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PROMPT SCELTI:

9. Il tocco di una mano sulla spalla

64. Uno sconosciuto in casa, nel cuore della notte

26. Miagolio

 

Buon pomeriggio e buona domenica a tutti! Entro in punta di piedi nel fandom di Saint Seiya con una OS Halloween-esca (è la prima volta che ci provo) sulla mia OTP, ovvero Aiolia e Marin! Ho voluto divertirmi un po' con loro (ok, ammetto, più con Aiolia XD) perché quello di lui in particolare è un personaggio che mi piace tantissimo e che, assieme ai Gold in Soul of Gold, ha mostrato dei lati curiosi (grazie anche DeathMask per la partecipazione XD). Spero che il risultato sia gradevole! Un grazie a chi è passato e passerà e se volete lasciarmi un commento, mi fa piacere!

 

  
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