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Autore: lmpaoli94    25/10/2020    0 recensioni
In un tempo dove i cavalieri si conquistavano l’onore cavalcando per il popolo, le varie suddivisioni di 17 contrade si sfidavano per la supremazia del Regno di Numarsa.
Il primo giorno d’estate era il momento in cui gli uomini dimostravano il loro valore combattendo in duelli controversi.
Le battaglie duravano un tempo illimitato e la contrada vincitrice festeggiava in giro per il Regno dopo aver conquistato tutto il potere.
Ma i giochi sporchi di tali organizzazione andavano a macchiarsi di sangue e di tradimenti che il momento più importante del Regno veniva oscurato da una guerra improvvisa.
Ma cosa sarebbe successo se la pace avesse avuto le sembianze di una… donna?
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli abitanti di Nunarsa si apprestavano a popolare la piazza fin dalle prime luci dell’alba.
La musica, il chiasso e il vociare di tutte le persone facevano presagire una bellissima aria di festa.
Ma non tutti nel Regno incontaminato e protetto dai cavalieri si poteva dire lo stesso.
Gokir, il servo fedele del Conte Fregio, vagava nei vicoli maleodoranti e oscuri del Regno in cerca di coloro che avrebbero fatto di tutto per rovinare la festa di tutto il popolo.
Mentre percorreva locande e altri luoghi frequentati da gente poco raccomandata, ladri e assassini non erano sufficienti per organizzare una rivolta in procinto di scoppiare da un momento all’altro.
Si doveva fare le cose con calma, soprattutto durante questo tipo di feste che duravano tanti giorni.
Domandando al locandiere dove potesse trovare la persona giusta per fare un lavoro degno del nome del Conte Fregio, il locandiere gli rispose di andare dietro la capanna dove si stava svolgendo un importante partita dove venivano scritte le sorti di tali partecipanti.
< Uno storpio come te non sarebbe ammesso a tale duello > fece il locandiere con voce grave < Ma visto che sei il servo del Conte Fregio, farò un’eccezione alla regola. >
< Anche perché non è consigliabile evitare gli ordini del mio padrone. Si rischia la vita. >
< Ricordati che la mia vita è più importante della tua, stupido uomo. >
< Occhio a chi offendi, vecchio locandiere. Non sono così stupido come si può pensare. >
Facendo una risata in modo che tutti i suoi clienti lo potessero sentire, Gokir lasciò la locanda per intraprendere la via versoil circolo priato.
In quel luogo le persone senza scrupoli aumentavano sempre di più e sentiva la sua vita appesa ad un filo.
< Dove stai andando così velocemente? >
< Ho bisogno di vedere alcune persone. Forse voi mi potete aiutare. >
< Spiacente. Questo non è posto per gente come te. >
< Mi manda il Conte Fregio, miei signori. Non posso tornare indietro a mani vuote. >
< Allora vorrà dire che subirai una morte atroce in maniera indegna. >
Gokir, che non sopportava la mancanza di rispetto, cercava di farsi forza per poter compiere la sua missione delicata.
< Lasciatemi passare. Non mi tratterrò a molto. >
< Allora forse non ci siamo spiegati > fece un volgare assassino con il volto coperto < Questo non è posto per te. >
< Allora vorrà dire che metterò a repentaglio lo stesso la mia vita, se così volete. >
< Molto bene. Ma sappi che non avrai nessuna possibilità. >
Mentre un’orda di ladri e assassini stavano circondando lo storpio, una voce acuta risuonò in tutto il corridoio come se stesse facendo tremare la terra.
< Che diavolo sta succedendo qui?! Perché state urlando? >
< Mio signore, questo storpio voleva passare da voi a tutti i costi per parlarvi. >
Fissandolo con sguardo serio e malefico, l’uomo misterioso capì subito con quale storpio aveva a che fare.
< Gokir. È da un bel pezzo che non ci si vede. >
< Signor Tarvo. È un grande piacere ritrovarvi > rispose il servo inchinandosi.
< Lasciatelo passare. Questo servo appartiene ad un mio grande amiuco che non vedo da molti anni. >
Mentre i ladri raggruppati si stavano facendo largo per farlo passare, Gokir si sentiva come una persona ammirata.
Una volta entrato nella stanza privata dell’uomo, un forte senso di apprensione si impadronì di lui.
Sottovoce, per quanto potesse odiare la sua esistenza, aveva il timore di fare una brutta fine come la maggior parte della gente che bazzicava in tali luoghi.
Ma Tarvo, per quanto potesse essere gentile, si dimostrò un uomo colto e molto rispettoso verso un uomo che ai suoi occhi, era più inutile di qualsiasi altra cosa.
< Non ho notizie del Conte Fregio da moltissimo tempo > cominciò a dire Tarvo < Pensavo che fosse fuggito dal Regno di Numarsa. >
< In principio era così > rispose Gokir < Ma qesto Regno ormai fa parte della sua vita e farebbe di tutto per poter tornare ad essere importante senza poter vagare nell’ombra come sta facendo lui e voi. >
< Parole sante, vecchio mio. E come pensa di tornare alla ribalta? Scatenando una guerra in tutto il regno? Le contrade di Numarsa faranno di tutto per seppellirlo ancora una volta, sai? >
< Certo che lo so. Il mio padrone l’ha già messo in conto… Abbiamo bisognpo di alleanze sincere e veritiere. Voi potreste essere dei nostri? Magari potremmo organizzare una brutta sorpresa alla gente di questo luogo? >
< Stai forse parlando di uccidere in un agguato gente innocente? >
Tarvo, pensando al futuro di questo regno, passeggiava nervosamente nella sua stanza.
< Voi non sareste d’accordo? >
< Sai Gokir, ho combattuto per questo Regno fino all’inizio dei tempi. Quando Numarsa era una terra deserta e non cresceva il nulla. Festeggiavamo le nostre doti e i nostri onori organizzando banchetti affinché la nostra pace duratura potesse essere riconosciuta nei millenni avvenire.
Ma i tradimenti e le ingiurie ci hanno portato a combatterci a vicenda per il male del nostro Regno. Per questo la mia Contrada e quella del tuo padrone sono state soppresse. Perché non ci volevano tra i piedi… Abbiamo tentato di rinascere dalle nostre ceneri, ma inutilmente.
Le Contrade più potenti di noi governano questo Regno smisurato, nascondendo il male nei vicoli malfamati dove la gente come noi muore o soffre in maniera indicibile. Tutto questo per te è giusto? >
< Certo che no, mio Signore. Per questo io e il mio padrone stiamo cercando di cambiare il mondo. Non è giusto che tutti noi soffriamo. >
< Oppure facciamo gli egoisti. Dobbiamo combattere a fondo per i nostri ideali… Ma dobbiamo farlo alla nostra maniera. >
< E sarebbe? >
< Vedi Gokir, le altre contrade pensano di essere più furbi di noi. Per questo dobbiamo fargli cambiare assolutamente idea. Dobbiamo fargli capire che anche noi abbiamo bisogno del nostro spazio e l’unico modo per farlo è alzare la voce. Un duello all’ultimo sangue potrebbe essere un’idea giusta, senza fare altri spargimenti di sangue. Ma io ho in mente un’altra idea. >
< Mi avete portato ad essere curioso, mio signore. Cosa avete in mente? >
< La violenza e il dolore è quello che contraddistingue la Contrada del Gallo e di tutti noi. Quindi l’unico modo è sopperire con la forza i nostri nemici, dando un volto nuovo al Regno di Numarsa. Sarebbe il nostro giudizio. Il nostro sogno. >
< Il Conte Fregio sarà assolutamente contento di sentire tali parole. Vado subito a riferirgliele. >
Ma Tarvo, che aveva ordinato con un cenno ai suoi scagnozzi di richiudere la sua stanza segreta, Gokir si sentiva molto confuso.
< Signor Tarvo, perché non riesco ad uscire? >
< Perché la mia Contrada e quella del tuo padrone non ha bisogno di te. Per questo dobbiamo togliere di mezzo la parte inutile. Mi capisci, vero? >
Mentre un’orda di uomini aveva circondato il povero servo storpio, Gokir si sentiva intimorito e spaventato.
< Parlerò personalmente con il tuo padrone dopo la fine della mia partita a carte… Perché i piaceri della vita non devono essere interrotti in nessun modo. Hai chiaro il concetto? >
< Vi prometto che non lo far più. Però vi prego: lasciatemi andare. >
< Temo di non poterlo fare, amico mio. Ma ti ringrazio di avermi rivelato informazioni del Conte Fregio. Ne farò assolutamente tesoro. >
Dopo averlo sgozzato dinanzi ai suoi occhi, Tarvo ordinò ai suoi uomini di ripulire immediatamente la stanza e di far sparire immediatamente il corpo di Gokir.
< Ma Signore, se il suo padrone… >
< Fregio è troppo intelligente per cercare questa povera nullità. In questo momento avrà dimenticato che esiste. Rip8ulite il tutto e preparatevi ad una bella sorpresa. Quest’anno anche noi avremo il nostro momento di gloria. >
< Con immenso piacere, Signore > replicò uno degli assassini prima di sparire nel buio della locanda.
   
 
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