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Autore: Potteriana_V    25/10/2020    3 recensioni
Sono passati quattro anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Hermione torna in Inghilterra dopo avere iniziato la sua vita in Francia. Tante cose sono cambiate ed è proprio il suo ritorno che le aprirà gli occhi su tanti aspetti della sua vita: nuove attrazioni, vecchie storie e tanto altro sono pronti a coinvolgere i nostri protagonisti. Gli anni di terrore sembrano ormai storia passata... ma se così non fosse?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Lasciare la macchina in quel parcheggio e smaterializzarsi era stata l’alternativa più veloce e, vista l’urgenza che traspariva dalla voce dei loro amici/colleghi, anche la più sensata. Fu così che si trovarono di fronte al Magic Ritz; i maghi e la loro nuova ossessione per il mondo babbano avevano dato vita a tanti remake di elementi della loro cultura nel mondo magico, esempio lampante la catena di Hotel a cinque stelle, ispirata all’omonima babbana, che vantava una sede in ogni grande città magica. Sciolsero le loro mani, legate per la smaterializzazione congiunta, e salirono i cinque scalini che li portavano all’entrata. Trovarono la grande Hall vuota, eccezion fatta per Pansy e Dean Thomas che probabilmente avevano svuotato l’aria al pubblico.

-Thomas, Pansy, si può sapere che è successo?- domandò Draco Malfoy che aveva ormai assunto il suo cipiglio serio e professionale che usava nelle ore di lavoro, quasi dimentico della situazione dove si trovava qualche minuto prima.

-Draco sali sopra, Harry ti aspetta.- disse dandogli una pacca sul braccio -Sesto piano, camera 312- così il biondo avanzò verso l’ascensore e, prima che si chiudessero le porte, lanciò uno sguardo ad Hermione.

-A te spieghiamo tutto noi.- prese parola Pansy, riferendosi alla riccia.

-Cosa è successo?- chiese, dando ai due colleghi tutte le sue attenzioni.

-Ti va se ci sediamo?- disse Dean indicandole delle poltrone della hall.

Con quella domanda Hermione capì che c’era qualcosa che non quadrava. Che senso aveva aspettare? Annuì e si andò subito a sedere.

-Allora… da dove iniziare… ci hanno telefonato mezz’ora fa, era una cameriera che stava riempendo il suo carrellino per il giro di domani mattina- iniziò Dean Thomas con un tono cauto, quasi come pesasse le parole -Stava per scendere negli spogliatoi quando ha notato una camera aperta, cosa strana ad un certo orario della notte.- in quel momento Hermione lanciò uno sguardo all’orologio posizionato sopra il bancone della reception: erano l’una di notte passate.

-Ha trovato un corpo, per fortuna qui fanno seguire un corso di addestramento al personale, perciò ha verificato se fosse vivo con un incantesimo e non ha contaminato il corpo e gran parte della scena del crimine.- continuò Pansy con la voce leggermente incrinata: ennesimo campanello d’allarme.

-Ok.- incalzò Hermione -per ora non c’è nulla di diverso da quello che abbiamo visto spesso a Parigi. Perché siamo qui?- domandò con i sensi allertati. Aveva capito che qualcosa fosse fuoriposto e che c’entrasse qualche cittadino francese, altrimenti non l’avrebbero mai chiamata.

-E’ Antoine.- sputò Pansy. Hermione sentì come un secchio di acqua gelata sul corpo.

-Il corpo- riprese Dean -è di Antoine Bernard, vostro ex collega.-

-Ma come… non è possibile.- lo sguardo che balzava dall’amica al compagno di casa -fino a due ore fa stava bene.-

-Sapevi fosse qui?- domandò Pansy.

-Sì, l’ho incontrato al San Carlo Cicchetti, mi ha detto che era in Inghilterra per uno scambio di manufatti magici e che si sarebbe incontrato lì con un elemento del Ministero Inglese.- spiegò brevemente, stringendo le mani sulle ginocchia.

-Hai visto chi era questo esponente?- domandò Dean.

-No, poi mi sono concentrata sulla mia cena e l’ho perso di vista- ammise amareggiata -il locale era pieno… non ho fatto caso a lui nemmeno quando sono uscita.-

-Non potevi immaginare.- disse Pansy mettendo le mani sulle sue.

-Hermione- iniziò Dean -non vi ho fatte salire prima perché Harry controllando i registri ha visto che è stato vostro collega per più di 2 anni, quindi potrebbe esservi un legame affettivo, perciò prima di salire dovete confermarmi di non avere nessun tipo di legame emotivo con la vittima. Il signor Bernard era cittadino francese, non verrà richiesto l’aiuto del Portogallo perché il suo contratto sarebbe stato confermato ufficialmente dopo la prova ad Ottobre.- guardò negli occhi prima Pansy, poi Hermione -Siete dentro o fuori?- domandò.

-Siamo dentro.- disse Hermione per entrambe ma cercando comunque conferma negli occhi di Pansy -Però mi andrebbe di specificare una cosa, non vorrei ci fossero problemi in futuro per questa scemenza.- non le andava di sbandierare la sua vita sessuale ai quattro venti, ma era pur sempre Hermione Granger: la professionalità scorreva nelle sue vene.

-Dimmi tutto.-

-Io ed Antoine abbiamo avuto un rapporto particolare durante il periodo in cui eravamo colleghi. Non vi era nessun interesse sentimentale, era un legame prettamente sessuale. Il tutto era finito ormai da tempo, ma so come vanno le cose durante le indagini, meglio mettere tutte le carte in tavola fin dal principio.- affermò convinta.

-Non ci sono problemi per queste situazioni, non penso che Harry e Draco avranno dubbi sull’accettarti in missione.- disse convinto accennando un sorriso, mentre la riccia pensava al fatto che quel “problema” dovesse essere esposto al biondo.

 

 

Appena arrivato al sesto piano Draco non si stupì di trovare gli elementi migliori della loro squadra a lavoro: dopotutto se avevano chiamato anche Pansy e la Granger, per motivi a lui ancora sconosciuti, doveva esserci sotto qualcosa di grosso che richiedeva il meglio.

Seguì il rumore degli scatti e dei flash della macchina fotografica magica che usavano durante le indagini e fu così che si trovo alla porta della stanza 312.

-Draco.- Harry lo stava chiamando da dentro, con un fascicolo tra le mani.

-Potter che succede?- domandò con un tono leggermente piccato, solo per far notare al collega di avere interrotto qualcosa.

-Mi dispiace avere interrotto il tuo appuntamento galante, ma qui la situazione è grave.- disse incamminandosi verso un’altra stanza.

La camera della vittima era una sorta di mini-appartamentino, si entrava in un salotto ben arredato ed accogliente, poi vi erano due porte: una per il bagno e l’altra per la camera da letto.

-La vittima è un maschio, di 25 anni.- iniziò a spiegare il moro mentre entrava nella camera da letto.

-Il suo nome era…- ma venne subito interrotto dal biondo

-Antoine.- disse Malfoy, riconoscendo subito il ragazzo che aveva incontrato poche ore fa.

-Come fai a conoscerlo?- domandò Harry.

-L’ho incontrato al ristorante stasera, sembrava mangiarsi la Granger con gli occhi.- disse studiando il volto del corpo, unica parte scoperta da un telo bianco punterellato qua e là da qualche macchia di sangue.

-Capito.- disse sovrappensiero l’altro -allora Hermione racconterà tutto a Dean per l’idoneità a partecipare alla ricerca.-  Malfoy annuì.

-C’è stato un bel trambusto qui.- constatò guardandosi intorno -si è difeso.- affermò.

-Sì, vi sono diversi segni di colluttazione e la porta è stata forzata.- descrisse il grifondoro.

-Dinamiche diverse dall’omicidio di Flint, che collegamento abbiamo?- domandò curioso.

-Hannah, puoi mostrare il corpo a Malfoy per favore?- chiese Harry alla bionda che stava ordinando dei campioni nella sua valigietta. La Tassorosso annuì ed alzò il telo che copriva il corpo del francese.

-La vittima è stata uccisa alla babbana.- iniziò a spiegare Hannah -ha ricevuto diverse pugnalate al collo.- disse indicando le ferite profonde -ma il collegamento è questo.- mostrò alzando ulteriormente il lenzuolo.

Davanti agli occhi dei tre svettava il petto della vittima, inciso per scrivere la parola “vengeance”.

-Vendetta in francese.- disse il biondo accovacciandosi accanto alla Medimaga, per vedere le diverse ferite da vicino -questa scritta però è stata incisa con un pugnale magico.- constatò dopo pochi istanti. Pochi avevano la capacità di riconoscere segni magici ad occhio nudo come lui.

-Lo penso anche io. Comunque ho preso dei campioni da analizzare, in mattinata avrò le risposte a tutto.- affermò professionale lei, alzandosi.

-Perfetto, poi fammi sapere quando avrai terminato l’autopsia.- disse -Ah… Hannah.- la chiamò.

-Dimmi tutto.-

-Probabilmente avremo gli Auror francesi con noi in questo caso, quindi se vuoi puoi lavorare con la Granger.-

-Oh wow, certamente la contatterò.- disse sincera, facendo un cenno col capo a mo’ di saluto.

Si avvicinò al suo capo che stava parlottando con alcuni componenti della squadra. Squadrò la camera e studiò nuovamente il disordine che c’era in giro.

-Beh sicuramente si è difeso.- constatò notando alcuni segni lasciati da incantesimi sulla tappezzeria e sui vari mobili -abbiamo residui di traccia da questi segni da incantesimo?- domandò.

-La squadra sta raccogliendo tutto, foto, tracce, informazioni dallo staff dell’hotel e da vicini di stanza, oggetti personali della vittima… tutto.- elencò il Grifondoro guardandosi intorno -termineranno all’alba e, quando avremo tutto, potremo iniziare le indagini vere e proprie.-

In quel momento entrarono Dean, Pansy ed Hermione nella stanza, le due ragazze iniziarono ad analizzare l’ambiente.

-Harry, Draco serve il vostro assenso per aggiungere Hermione e Pansy nell’indagine.- disse attirando la loro attenzione.

-Cosa non quadra?- chiese Harry, perché se Dean si era rivolto a loro era perché vi erano motivazioni che potevano creare conflitti di interesse o cose simili.

-Meglio lasciare i colleghi lavorare in pace.- fece notare Draco professionale come sempre – Andiamo nel piccolo salottino del piano.-

Hermione ingoiò a vuoto; aveva giustamente capito ci volesse il consenso del capo per una situazione come la sua, anche loro avevano quel protocollo… pensava che il quesito venisse posto solo ad Harry, invece avrebbe dovuto passare la valutazione anche del biondo e sperò che non dimostrasse la poca pazienza che aveva avuto al ristorante.

 

 

 

-Allora- prese parola Dean appena tutti e cinque presero posto su una delle comode poltroncine molto simili a quelle della hall -Per me non ci sono problemi ad integrarle nell’indagine- iniziò leggendo il file che aveva compilato mentre aveva posto loro delle domande -anche perché il signor Delacour ha consigliato loro e, su richiesta del protocollo, ci servono due elementi appartenenti alla nazione della vittima.- spiegò nonostante sapeva che i suoi interlocutori fossero a conoscenza di tutti quei cavilli che andavano seguiti -unico neo della situazione è che Hermione ha intrattenuto per qualche mese una relazione, prettamente a sfondo sessuale e non amoroso, con la vittima.- la ragazza in questione avrebbe voluto sotterrarsi, sia per lo sguardo sbalordito di Harry, che sì le aveva sempre lasciato vivere la sua vita ma non si aspettava che potesse tenere una relazione senza interesse amoroso, e Malfoy che continuava a guardare Dean con la stessa aria professionale di qualche istante prima -Tutto ciò è terminato da ormai mesi e sappiamo tutti come Hermione sia professionale nel suo lavoro, ma volevo avere prima il vostro via.- terminò lui.

-Per me può essere integrata senza problemi.- disse il biondo sicuro. Pansy lanciò un’occhiata della serie “sei nei guai” alla riccia, che sicuramente non capiva le reazioni di Malfoy come Pansy che lo conosceva da una vita.

-Per me va bene pure.- disse Harry leggermente più esitante.

-Daphne?- domandò Pansy per virare il discorso e smorzare l’aria.

-Daphne e Blaise sono in viaggio di nozze da 24 ore, per ora non abbiamo una situazione che richieda più mani e occhi di quanto non abbiamo già, perciò se servirà più avanti li faremo tornare.- disse Harry.

-E per l’appartamento? Noi domani dovremmo lasciarlo e, senza richiesta di prolungamento, non penso ci consentano di restare.- chiese Hermione che aveva trovato la parola.

-Ho già pensato a questo.- disse il capo Auror -verrete entrambe a Grimmould Place, c’è una camera doppia vuota oltre alla mia, quindi starete lì.-

Entrambe annuirono, Hermione tranquilla e Pansy illuminata già dalle diverse chance che avrebbe potuto usare col grifone.

-Perfetto, lascialo lavorare la squadra, facciamoci tutti un bel sonno ristoratore e ci vediamo al Ministero alle 8 scoccate.- si alzò e prima di congedarsi disse -Draco dai tu le ultime linee guida alla squadra, io farò ambientare Hermione e Pansy a casa. Ti va bene?- domandò.

-Si va benissimo, a domani mattina.- disse riferendosi a tutti e tre.

-Vai anche tu da Hannah domani? Tanto lei non mi tratta mai come tratta te… sarà perché la vizi con le colazioni.- scherzò Harry, non pensando di scatenare una qualche reazione all’interno della sua amica di sempre che, quando sentì quelle frasi, puntò lo sguardo sul biondo, che non la degnò di uno sguardo.

-A differenza tua, io sono un gentiluomo Potter ghignò - comunque sì, andrò domani prima di venire in ufficio. Dopotutto senza autopsia che indagine vogliamo fare?- disse e, dirigendosi di nuovo nel luogo del delitto, fece un cenno di saluto.

 

Grimmould Place non era più quel posto che scuro e polveroso che era stato ai tempi della guerra, era stato un posto molto barocco ed eccentrico a causa della presenza tossica di Ginny ed ora, dopo il rinnovo che Harry aveva tenuto nell’ultimo periodo, era una dimora semplice, essenziale ed arredata con discreto gusto.

-Bel posto.- constatò sincera Pansy dopo aver posato le valigie a terra che Harry fece levitare al piano di sopra.

-Grazie.- disse sorridendo imbarazzato alla Serpeverde, iniziando ad avanzare -Hermione già conosce il posto, ma per te che sei nuova questa è la cucina.- disse aprendo la spessa porta in legno e mostrando alle ragazza la grande camera.

Harry aveva deciso dare a tutte le camere un aspetto confortevole, perciò per la cucina aveva deciso di tinteggiare le pareti di un color crema, con i mobili i mobili di un legno rossastro. Aveva deciso di inserire un lungo tavolo, per ricordare quello che aveva ospitato diverse riunioni dell’Ordine della Fenice, circondato però non da scomode panche, ma da comode sedie con seduta e schienale ben imbottiti.

Sicuramente aveva gestito meglio lo spazio, perché vicino al caminetto tirato a nuovo, era riuscito ad inserire una piccola zona salotto che ricordava la Sala Comune di Grifondoro, con due poltrone e ed un divano rosso pieni di cuscini dai toni caldi, con un tavolino pieno di riviste. Unica nota diversa era il televisore. I muri erano pieni di foto, dai tempi di Hogwarts, fino alla squadra Auror.

-Hai gusto in fatto di arredamenti.- disse la mora.

-Grazie, ma i dettagli sono stati tutti curati da Hermione.- ammise grattandosi il capo -comunque lì c’è la dispensa e lì un bagno.- disse indicando due porte.

La struttura, nonostante fosse appartenuta ad una famiglia purosangue, non aveva niente a che vedere con i soliti Manor che si vedevano in giro, perché quest’ultimi erano ben divisi e con una gestione dello spazio calibrata e ben studiata, mentre invece Grimmould Place aveva spazi gestiti male, ed era per questo che Harry aveva buttato giù vecchi muri per gestire meglio la casa.

Gli unici piani rimasti invariati a livello di spazi erano il piano terra ed il primo piano. Quest’ultimo aveva appunto un corridoio con tre stanze: la camera da letto dove avevano dormito Hermione e Ginny prima della guerra, un salotto ed un bagno. Il salotto era diventato uno studio minimale, pieno di documenti e dossier, con appesi al muro diversi riconoscimenti. Il bagno era stato completamente modernizzato sui colori dell’azzurro.

-Questa è la camera dove dormirete voi.- disse aprendo la porta e mostrando alle ragazze un’elegante ed ampia camera da letto, divisa in due zone, ognuna col suo letto, il suo armadio, la sua scrivania e tutto l’essenziale. I muri erano arancioni e vi erano appesi un paio di quadri con qualche paesaggio verde.

Per quanto riguarda i piani superiori il ragazzo aveva dedicato il secondo piano alla camera patronale e ad un grande bagno.

Il terzo invece era diventato un open Space che rivestiva il ruolo di zona svago, perché oltre ad esservi una zona televisione simile al piano terra ma con più posti ed una televisione più grande, vi era un piano bar con diversi tipi di bottiglie e bicchieri ed un biliardo.

-Qui venite a guardare le partite con gli altri vero? Se non sbaglio Blaise e Draco ce ne avevano parlato.- disse Pansy guardando sorridendo i diversi poster delle squadre appesi al muro.

Il quarto ed ultimo piano era una palestra e, a considerare il quantitativo di attrezzi, oltre alla sala tv anche quella veniva usata dai componenti della squadra.

-Beh, è meglio andare.- disse guardando l’orologio -abbiamo appuntamento con gli altri alle 8, perciò riposate queste poche ore che abbiamo. Buonanotte.- e se ne andò chiudendo la porta dietro di sé.

-Allora?- disse subito Pansy voltandosi verso di lei curiosa.

-Cosa?- domandò lei mentre con un colpo di bacchetta si mise il pigiama e si lavò, non aveva né la forza né l’umore di andare a struccarsi e lavarsi i denti, la magia ogni tanto aiutava.

-Com’è andata?-

-Fin troppo bene.- sospirò. Ed iniziò a raccontare tutto, il viaggio in auto, la cameriera, l’incontro con Antoine, la passeggiata, il bacio, la situazione prima che li interrompessero.

-Cazzo, Draco avrà voluto ucciderci.- ridacchiò.

-Beh, poi quando è arrivato anche il tuo Patronus ci siamo iniziati a preoccupare veramente.- ammise mordendosi le labbra.

-Cos’hai? Mi sembra che sia andato tutto bene.-

-Sì, ma non lo so.- continuò torturandosi il labbro inferiore.

-Cosa non sai?- domandò Pansy che aveva capito che fosse strana fin da quando avevano lasciato l’hotel.

-Cos’è questa confidenza con la Abbott?- sputò il rospo, nonostante non avesse alcuna posizione per contestare i rapporti del biondo Hermione non riusciva a farsi andare giù quello scambio di battute tra lui ed Harry.

-Ah ecco perché ti sei mutata di colpo.- disse la sua amica -Sinceramente non so che rapporto abbiano, però Draco si fa volere bene subito e visto che lavorano insieme avranno preso confidenza. Dopotutto se avessero avuto qualche tipo di rapporto speciale lo avremmo notato anche quando avete curato Blaise, invece non c’è stato nulla di strano.- constatò sincera.

Dopo questa frase la riccia iniziò a scandagliare tutti i ricordi dei giorni all’ospedale, cercando qualche particolare, una frase detta in modo diverso, un sorriso in più, ma niente le venne in mente. Poi ricordò di averli visti chiacchierare e ridere al matrimonio, e se non sbaglio avevano anche ballato.

-Ora non possiamo sapere niente di loro, in questi giorni se ci sarà qualcosa lo noteremo.- disse Pansy carezzandole i capelli -Poi magari avrò potuto perdere qualche virgola io, ma niente sfugge a Daphne, se la sentiremo in questi giorni le domanderemo se ha notato qualcosa.-

Hermione annuì e si mise a letto, con i pensieri rivolti a lui e alla Tassorosso.

 

 

La mattina arrivo presto e, come una mazzata nel cervello, arrivò la sveglia che Pansy aveva impostato qualche ora prima. Era una sveglia particolare che aveva fin dai tempi della scuola, l’aveva comprata dai tiri vispi Weasley: sembrava quasi una puffola pigmea grigia, però al momento della sveglia emetteva un rumore stridulo che ad Hermione ricordava quasi l’uovo d’oro del torneo Tre Maghi.

-Spegni quel dannato affare.- sbiascicò la riccia premendosi il cuscino sulle orecchie. Dopo qualche secondo sentì il suono ovattato della fattura che Pansy aveva lanciato nel dormiveglia all’oggetto che prontamente si spegneva e tornava al suo posto.

Quando scesero al piano di sotto dopo essersi preparate trovarono Harry seduto al tavolo mentre sorseggiava un po’ di succo di zucca mentre leggeva la Gazzetta del Profeta.

-Buongiorno.- disse sorridendo alle due ragazze -fate colazione.- ed indicò le brioche, i biscotti, il latte, il caffè e i succhi di frutta che aveva messo lì a loro disposizione.

-Dormito bene?- domandò quando le ragazze si erano ormai sedute.

-Benissimo.- disse Pansy afferrando un biscotto al cacao mentre Hermione annuiva e sfilava il giornale dalle mani dell’amico.

-E’ già in prima pagina.- constatò leggendo l’articolo riguardante l’omicidio della notte stessa che però conteneva solo supposizioni ed ipotesi; avevano deciso di non rivelare ancora dettagli alla stampa.

-HERMIONE!- esclamò tutto d’un tratto Pansy, indicando un punto poco sopra la spalla della riccia.

Si girò e vide un calendario appeso al muro.

-Cosa?- domandò confusa.

-Oggi è 18 Settembre.- disse con un tono a metà tra il disperato e lo stupito.

-Quindi? Non ti seguo.-

-Domani è il tuo compleanno Herm.- rispose Harry per la Serpeverde.

-Oh.- disse semplicemente Hermione. Aveva dimenticato il suo compleanno, dopotutto tra l’incidente di Blaise, il matrimonio, Draco Malfoy e gli omicidi di sicuro non si era soffermata sul suo compleanno. Non aveva mai amato quel giorno, non perché non le piacesse stare con i suoi amici, semplicemente perché odiava avere tutte quelle attenzioni concentrate su di lei, infatti ogni anno cercava di fare cose in piccolo o festicciole in cui le attenzioni sono tutte rivolte sugli alcolici.

-Che facciamo? Mezzanotte o domani sera?- chiese Pansy ed Hermione poteva sentire i meccanismi del suo cervello iniziare a correre.

-Con questa nuova indagine non mi va di fare una festa.- affermò semplicemente.

-Ogni anno trovi una scusa.-

-Questa è l’unica sensata però, concedimelo.- e Pansy non riuscì a darle torto, indagini del genere potevano veramente stancare.

-Facciamo così- prese parola il proprietario di casa -stasera quando torno da lavoro prenderò una torta e qualche alcolico per noi tre, così festeggerai senza niente di pretenzioso, non lo saprà nessuno. Poi se domani sera hai voglia di fare qualcosa provvederemo: che dici?- ed Hermione si rese conto di quanto le fosse mancato.

-Va bene.- annuì convinta lei.

-Ok ora andiamo.- disse il ragazzo guardando l’orologio. Harry indicò ad entrambe il cofanetto dove teneva la metropolvere e così tutti e tre si diressero al ministero.

 

Hermione era già stata nell’area del ministero dedicata agli Auror, però aveva potuto studiare solo l’ingresso e lo studio di Harry, tutto il resto era ancora inesplorato. La stanza delle riunioni era un’ampia camera con le pareti grigie una della quali era piena di attestati, foto della squadra e targhe all’onore, una era totalmente occupata da un’ampia finestra che dava una luce confortevole all’ambiente e le altre due erano spoglie eccezion fatta per un televisore. Al centro della stanza regnava un grande tavolo circondato da sedie da ufficio, con sopra un vaso pieno di rose rosse che Hermione intuì subito non fosse tocco di Harry; probabilmente Heidi, la segretaria, aveva deciso di dare un tocco di colore all’ambiente.

Non era ancora arrivato nessuno e, dando uno sguardo all’orologio sul polso, Hermione constatò che fossero in anticipo, perciò presero tutti e tre posto attendendo gli altri. Pian piano arrivarono Dean Thomas, una certa Alexis che era lì per sostituire Blaise, aveva accento tedesco, probabilmente aveva frequentato Durmstang perché lei non ricordava affatto quel viso.

-Alexis ha frequentato Durmstang e, per fortuna, ha preferito tenere il corso di Auror qui… è un grande elemento.- disse Harry mettendo a tacere i suoi dubbi mentre le presentava.

-Chi manca?- domandò Pansy, cercando di distrarsi a tutte quelle moine che il ragazzo faceva verso Alexis.

-Draco.- rispose Harry -Doveva andare a prendere il referto dell’autopsia da Hannah e porterà anche lui gli altri documenti sul caso, sarà qui a momenti.- terminò poggiando la schiena alla sedia.

Passò qualche secondo e la porta della camera si aprì lasciando entrare il biondo Serpeverde.

-Buongiorno.- disse lui tranquillo.

Hermione maledì il suo cervello che sembrava essersi resettato per non pensare più a cosa nascondesse il suo rapporto con la tassorosso, ma per concentrarsi solamente su quanto fosse maledettamente perfetto. Indossava un semplice golfino blu scuro, con un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica, cosa che non avrebbe mai detto avrebbe visto su di lui, mentre la mano libera dai fascicoli teneva un trench beige e, quando lo poggiò sulla sedia, Hermione notò la stoffa interna tipica di Burberry, la famosa marca inglese… si trattava bene la serpe!

Prese posto tra Dean ed Alexis che avevano lasciato una sedia vuota a dividerli.

-Allora cosa abbiamo?- domandò la tedesca professionale posando i palmi delle mani sul tavolo.

-A te gli onori di casa Serpe.- scherzò Harry, lasciando presentare il caso al suo collega.

Il biondo così si rialzò e, con un colpo di bacchetta, fece arrivare ad ogni persona un fascicolo.

-Allora… abbiamo tre vittime divise in due scende del crimine:- iniziò a descrivere il caso -Marcus Flint e sua moglie Amelie Durand.- e le foto dei due andarono ad appoggiarsi sulla parete vuota -ed Antoine Fleu.- disse fissando gli occhi in quelli di Hermione, quasi a chiederle “è tutto ok?” ma lei distolse lo sguardo. Lui cercò di capire per un secondo cosa succedesse, per poi continuare a descrivere il caso, e la riccia dovette ammettere che fosse davvero bravo e professionale.

Quello che avevano di nuovo era che l’arma del delitto era un pugnale magico, impregnato di magia oscura, che doveva avere più o meno le dimensioni di un pugnale da guerra babbano. Dovevano iniziare a cercare l’esponente che Antoine avrebbe dovuto incontrare quella sera, che era probabilmente l’ultima persona ad averlo visto in vita oltre all’omicida e, per vedere che fine avessero fatto i manufatti magici che avevano scambiato. Un’altra traccia erano degli strani residui di erbe che avevano trovato in giro per la camera e per questo avrebbero chiesto un consulto a Neville.

-Bene, grazie Draco.- disse Harry congedandolo ed il biondo colse la palla al balzo per prendere nuovamente posto.

-Allora, Dean ed Hermione, voglio che troviate questo uomo misterioso, contattate il ministero Portoghese, cercate anche per gli uffici dei manufatti magici qui se si è veramente effettuato questo scambio.- disse mentre i due annuivano.

-Alexis e Pansy, voi prendete la lista dei contatti di Flint e vedete se possiamo collegare qualcuno al signore Fleu. Draco tu occupati del pugnale e vai da Neville, io vado a parlare col Primo Ministro e ti raggiungo ok?-

-Va benissimo.- disse alzandosi.

Hermione era già uscita dalla stanza con Dean, parlottavano cercando di capire bene come muoversi.

-Thomas posso rubarti la Granger per un attimo?- domandò il biondo interrompendo il loro discorso.

-Certo, il mio ufficio è l’ultimo a sinistra, ti aspetto lì per vedere come muoverci.- disse alla riccia andandosene.

-Dimmi.- disse seria la riccia riferendosi al biondo.

-Si può sapere cosa ti succede?- domandò serio abbassando la voce e facendola rientrare nella sala riunioni ormai vuota.

-Niente Malfoy, cosa dovrebbe succedermi?-

-Ieri sembrava tutto a posto, ora perché sei così strana?!- chiese spazientito.

-Non succede niente Malfoy.- disse lei incrociando le braccia sotto al seno. Dopotutto come poteva dirle che era arrabbiata perché gelosa di una possibile relazione con una collega che si era creata nella sua mente solo per uno scambio di battute di Harry?

-Allora perché sei così fredda, quando ieri sembravi essere totalmente l’opposto?- iniziava a perdere la pazienza.

-Non so a cosa ti riferisci, io sono normale.- rispose lei alzando leggermente il capo con il suo solito fare da SoTuttoIo.

-Va bene Granger, sappi che ho provato a fare il ragazzo normale, ho provato a chiederti cosa ti turba, ma ora sinceramente mi sono stufato.- disse mettendosi il trench -fatti sentire quando avrai fatto pace con te stessa o quando avrai le palle di dirmi cosa ti fa sembrare un’acida bibliotecaria, buon lavoro.- disse congedandosi ed uscendo dalla camera.

Lei rimase immobile, mentre entrava Heidi per dare una sistemata alla scrivania, togliere le cartacce e riordinare le rose.

-E’ così passionale in tutto ciò che fa.- disse guardando anche lei la porta aperta come stava facendo Hermione -e quando dico tutto, intendo proprio tutto.- ridacchiò maliziosa facendole l’occhiolino, inconsapevole ovviamente di avere fatto una confidenza alla persona sbagliata.

-Siete stati insieme?- domandò Hermione dandole ciò che voleva, fingendosi pettegola ed interessata al gossip.

-Sì una volta, il miglior sesso della mia vita.- ammise sognante lei, ed Hermione per un attimo la invidiò -Lui aveva messo in chiaro di non volere niente di serio, ma penso di avere una chance.- ammise orgogliosa di se stessa prima di uscire.

 

 

 

Angolo autrice:

Ciao a tuttiiii, sono tornata con un bel po’ di ritardo! Spero vi piaccia questo capitolo, finalmente iniziamo ad avere un poco di azione anche dal punto di vista lavorativo! Cosa ne pensate di questo caso comune tra le due squadre Auror? Ne uscirà qualcosa di buono?!  E questo omicida cosa mai vorrà??

Per quanto riguarda Hermione so che in questo capitolo possa sembrare un poco isterica, ma non potevano mica avere un rapporto tutto fiducia, rose e fiori o  no?

Il prossimo capitolo sarà quello del compleanno di Hermione… cosa succederà?

Per quanto riguarda la nuova storia penso di iniziarla, però tra qualche settimana, prima voglio portarmi avanti con questa per non trascurarla. Sarà sempre una Dramione, ambientata sempre dopo la seconda Guerra magica, però vedo i nostri due protagonisti con altri mestieri e in situazioni diverse… vedremo!

Come va? State bene? Questa situazione sanitaria sta creando un mondo di casini ma spero voi stiate bene e che con la mia storia vi possiate un poco distrarre! Fatemi sapere come state <3

Per quanto riguarda la storia ringrazio nuovamente tutti voi che seguite, preferite, ricordate e recensite la mia storia, siete fantastici! Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, un bacio!

 

 

  
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