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Autore: Sakkaku    26/10/2020    2 recensioni
I protagonisti saranno i miei personaggi originali, ma anche se non li conoscete, potrete leggere lo stesso questa raccolta, perché ogni capitolo sarà una storia a sé e gli avvenimenti non sono per niente collegati alla storia principale.
Questa raccolta partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Day and Night'
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Oversize




Becky si stava annoiando. Dolly quella sera non era presente, mentre Dwight aveva rapito Grace per portarla a vedere un film. Aveva voglia di prendere in giro qualcuno, ma senza il rossiccio, l'unica vittima poteva essere solo una: Timothy. Il suo migliore amico continuava a fissare il barista, che era molto impegnato a servire i clienti del bar e lo aveva a malapena salutato. Timothy rispondeva a monosillabi e nella mente la donna stava elaborando un piano per divertirsi.
«Che tu sappia c'è qualcosa di particolare?» chiese a Mitchell.
«Perché mi fai una domanda simile? No, non ci sono eventi particolari» rispose l'amico, non comprendendo il senso di quella domanda.
«Allora saranno qui a vedere il proprietario del Dreams Hunters. Si vede che conoscono la sua abitudine» ridacchiò Becky, soffiando nella cannuccia ed emettendo bolle nella sua bibita gasata.
Timothy corrucciò le sopracciglia non capendo cosa intendesse dire, ma quando vide che gli intimava di guardare oltre il bancone capì. La serata era particolarmente afosa, quindi Eric si sbottonò alcuni bottoni la camicia, lasciando allacciati solo gli ultimi tre. Molti clienti si misero ad osservarlo, interessati al fisico in bella vista. Mitchell si alzò dalla sedia sulla quale si era seduto per avvicinarsi al bancone. Il barista in quel momento era concentrato a preparare diverse birre e non lo notò.
«Secondo me non è necessario mostrare così tanta pelle. Tanto il caldo lo avverti lo stesso. Dovresti metterti una maglietta più leggera» borbottò Tim, lasciando sul bancone il proprio bicchiere vuoto.
Ward sentendo la voce del cliente si voltò a guardarlo.
«Scusa, ero concentrato e non ti stavo ascoltando… dicevi?» chiese il barista.
Mitchell alzò gli occhi al cielo. Fece il giro del bancone, lo prese per mano e lo trascinò nel suo ufficio.
A quel punto lo afferrò per il colletto della camicia e avvicinò il viso al suo, facendo sfiorare i loro nasi.
«Ho detto che se hai caldo invece di sbottonarti da sembrare in spiaggia, dovresti metterti una maglietta più leggera a maniche corte» gli ripeté.
Lo sguardo serio e gli occhi fermi, fecero sorridere Eric.
«Perché mai dovrei?» domandò.
«Perché te lo dico io» fu la risposta di Tim prima di unire le loro labbra e spingere il barista contro il muro.
In risposta Eric lo abbracciò.
«Ok. Sei stato abbastanza convincente» gli concesse con un sorriso sghembo.
«Allora fai scegliere a me» disse Mitchell con occhi luminosi.
Si allontanò da lui per aprire l'armadietto e valutare quale maglia fosse adeguata, visto e considerando la temperatura di quella serata.
«Potrei mettere quella con i tagli sulla schiena e sulla pancia» propose Eric, appoggiando il mento sulla sua spalla e parlando vicino al suo orecchio.
«No» disse in tono secco Tim facendo il broncio e voltandosi a guardarlo di sottecchi «Se dici così, vuol dire che non hai capito quello che ti ho detto.»
«Probabilmente non ti stavo ascoltando» disse il barista «Mi piace la tua reazione quando non ti presto attenzione.»
«Non esagerare a tirare la corda» lo avvertì il cliente, prima di afferrare una maglia larga a manica corta. «Questa è perfetta!»
«Hai scelto l'unica maglia oversize che ho. Sei davvero astuto, nonostante il tuo aspetto ingenuo» affermò Eric ridacchiando passandosi la lingua sul inferiore.
Mitchell gli fece la linguaccia, si voltò per uscire e lasciarlo cambiare, quando una mano gli si appoggiò all'altezza dello stomaco e lo tirò all'indietro.
«Se vuoi che cambio abbigliamento, devi fare lo stesso» gli sussurrò il barista con voce roca all'orecchio, appoggiandosi alla sua spalla.
«Sono vestito normale» protestò Timothy, lasciandosi abbracciare e coprendo con la propria la mano del altro.
«È troppo attillata per i miei gusti» si lamentò Eric «Puoi prendere una mia maglia, ho comunque una taglia più di te.»
«Va bene» acconsentì con un sospiro.
«Sei così adorabile» il barista sfregò con la propria guancia quella del cliente.
Si separarono da quell'abbraccio e Mitchell prese la maglietta che Ward gli passò. Entrambi si diedero le spalle per cambiarsi. Su Tim la maglia risultava essere una oversize, ma il tessuto era morbido ed emanava il profumo del suo proprietario.
«Mi piacerebbe portarla nel giorno» bisbigliò più a se stesso che per farsi sentire dal barista.
«Puoi prenderla in prestito tutte le notti che vuoi» gli disse Eric con un sorriso.
Gli si era avvicinato di soppiatto ed ora lo osservava arrossire, preso completamente alla sprovvista.
«Io... io...» balbettò in imbarazzo il cliente, facendo guizzare gli occhi a destra e a sinistra, alla ricerca di qualche idea che lo aiutasse a uscire da quella situazione.
«Va bene così» affermò il barista accarezzandogli la testa «Cercare di giustificare la tua affermazione, potrebbe peggiorare la situazione od offendermi.»
Gli occhi profondi e neri di Tim si rispecchiarono in quelli ambrati e chiari di Eric, che gli rivolgevano uno sguardo dolce e rassicurante. Mitchell appoggiò la fronte sul petto di Ward, sospirando.
«Mi piace il tuo profumo» ammise il cliente senza muoversi.
«Ed io preferisco il tuo» dichiarò il barista, abbassandosi per appoggiare il naso sul collo del più basso. «È difficile descriverlo, ma potrei diventarne dipendente se ti rimango troppo vicino, poi non ti lascerei allontanare da me.»
«Adesso dovresti tornare a servire i clienti» cercò di cambiare discorso Mitchell.
«Ancora cinque minuti, Tim. Ti prego» lo supplicò Eric parlandogli contro il collo, colpendo la pelle con l'alito caldo.
Timothy emise un suono d'assenso e lo abbracciò, stringendo la maglietta all'altezza della scapola, mentre l'altro lo circondava per la schiena. I minuti passarono e loro rimasero in silenzio, con gli occhi chiusi, ad inalare l'uno il profumo dell'altro. Controvoglia il barista si allontanò.
«Grazie a te, posso arrivare alla fine di questa notte. Con il tuo abbraccio mi hai ricaricato.»
«Sono felice. Se ci sono troppi clienti posso sempre aiutarti» propose Mitchell.
«Assolutamente no!» rifiutò Eric «Ci proverebbero sicuramente, con quel viso tenero che ti ritrovi. È fuori discussione. Ora andiamo, sicuramente Bee starà pensando che ti ho rapito.»
I due aprirono la porta e trovarono Becky piegata in due con un pacchetto di pop-corn tra le mani.
«Ooops, mi avete scoperto» scoppiò a ridere la donna «Siete meglio di una telenovelas. Manca di azione, però!»
«Becky!!» la sgridò Timothy.
L'amica gli circondò le spalle con un braccio.
«Andiamo a bere, devo darti qualche consiglio per la prossima volta.»
«Se mai ci sarà una prossima volta, coprirò con del cemento il buco della serratura» le promise Eric, anche se Bee non poteva sentirlo.





NdA:
Buonasera a tutti,
aggiorno presto questa raccolta, perché ho avuto un'idea fulmiante (?) e niente, non so come sia il risultato, ho scritto di getto appena scelta la frase XD
Mi auguro che sia di vostro gradimento ^^
Prompt usato: 
23. "Non ti stavo ascoltando... dicevi?"

  
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