Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    28/10/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chi vive o legge di avventure tanto entusiasmanti quanto dolorose e pericolose, attende sempre, in un modo o in un altro l’happy ending.

Questo è ciò in cui speravano fortemente i nobili di Arendelle, allo stesso modo Pitch Black, desideroso di chiudere la vicenda a suo vantaggio.

Il crollo di un castello, così antico, così speciale per chi lo abitava, custode di ricordi passati, è il simbolo di una guerra mai iniziata ma conclusasi nel peggiore dei modi. Di questo Kristoff è consapevole. La scena delle macerie, del fumo, della gente che urla di dolore, di paura, di rabbia, rimarrà impressa nella sua mente fino ai suoi ultimi giorni di vita, ne è sicuro. Ora come ora non desidererebbe altro se non trovarsi con i suoi cari, ovunque essi siano, piuttosto che continuare a vivere senza alcuna ragione.

In ginocchio di fronte a quel caos, con lo sguardo perso nel vuoto, non riesce a non pensare ad Anna, alle loro figlie, a Ingrid. Sente di aver perso un pezzo di cuore tra quelle macerie.

“Papà, guarda lì!” – esclama il piccolo Agnarr, scuotendo il genitore, indicandogli il punto preciso dove è visibile l’arrivo di qualcuno.

Bjorgman mette a fuoco, seppure sia difficile visto il fumo che ormai circonda l’intero regno.

“Kristoff, sono corsa appena ricevuto il messaggio” -  Elsa, raggiunge il cognato, mentre i nipoti le si avvinghiano con forza. Ha gli occhi colmi di lacrime di fronte alla realtà dei fatti.

“Guarda che disastro” – commenta il biondo.

“Sono usciti tutti? Bisogna controllare, potrebbe esserci qualcuno lì dentro” – sostiene, terrorizzata al solo pensiero.

“Maestà, mio fratello è uscito per ultimo, ha tardato la fuga per salvare la regina, però ha detto di non essere stato in grado di trovarla” – spiega una domestica, singhiozzando.

“Cosa? Mi state dicendo che Anna è dentro?” – Elsa è sconvolta, mentre guarda la sua servitù, afflitta.

“Dove vai? Aspetta” – la richiama Kristoff, mentre vede la cognata affrettare il passo per raggiungere ciò che resta del castello.

Bjorgman la afferra per un braccio, pregandola di ascoltare.

“Come fai ad essere tranquillo,eh? C’è Anna lì…Anna, capisci? Tua moglie!”
“Non è come pensi. La storia è complicata” – a quel punto il re di Arendelle racconta al quinto spirito le ultime novità, informandola anche della collaborazione dei suoi due cugini, i Black, nel piano di Pitch.

“Jack? Jack Black? Aspetta…sapresti descriverlo?” – domanda, sospettosa, Elsa.

“Non l’ho mai visto, nonostante alcuna gente qui sostiene di aver visto due tipi sospetti, una di questi vestita con abiti reali, e un tipo strano che la portava in braccio. Sicuramente sono loro” – racconta Kristoff.

“Non può essere lui” – pensa tra sé e sé la custode della Foresta Incantata. Poi sorvola e focalizza attenzione e forze su quanto accaduto.

“Bisogna trovare tutti, ci penso io” – decisa a salvare la situazione, Elsa chiude gli occhi e con un gesto di mano solleva in aria parte delle macerie, lasciando scorgere le poche vittime del crollo. Da quando è diventata uno spirito, ha acquisito poteri che mai avrebbe pensato di poter gestire.

Le figure che si riconoscono tra le vittime sono alcune domestiche e lo stalliere di corte, soccorsi immediatamente da amici e parenti.

“Dove sono i nostri?” – si chiede la donna, guardando ogni minimo angolo.

“Non è possibile che siano riusciti a fuggire senza che li vedessimo e se fossero rimasti nel castello, sarebbero qui, giusto?” – Olaf riflette e manifesta ad alta voce il pensiero dei compagni.

“Se fossero stati catturati da Pitch?” – ipotizza Kristoff.

“Gli specchi si sono tutti frantumati con questa sorta di terremoto, dubito che Black sia sopravvissuto a tale danno” – sostiene Elsa.

“Dannazione! Dove sono allora?” – la paura di Bjorgman viene trasmessa anche ai suoi gemelli.

“Mamma e le nostre sorelle devono essere da qualche parte” – afferma Agnarr.

In quel momento una lampadina si accende nella mente di Iduna che, prendendo per mano il fratello, si dirige verso il lato del palazzo più nascosto.

I piccoli notano subito un ammasso di detriti sul terreno e parte di massi,gli uni sugli altri, a creare una sorta di blocco d’uscita.

“Chiamiamo zia Elsa, forse sono fermi sotto questa montagna di pietre” – pensa la bambina, speranzosa.

Senza esitare corre dalla parente che non esita a seguirla.

“Siete dei geni, piccoli miei! Come ho fatto a non pensare al tunnel segreto di Ingrid” – afferma la custode della Foresta Incantata.

Muovendo le mani nello stesso modo di minuti prima, solleva le ultime macerie.

“Sento un rumore” – dice Kristoff, scansando quei pochi massi rimasti a terra.

La scena che ha davanti tocca il suo cuore profondamente.

“Mamma” – esclama commosso, riconoscendo la Bjorgman, ferita e sporca di polvere, intenta a tossire con forza.

La solleva lentamente, cedendola alle cure di alcune domestiche.

“Anna, Ineke, Aurora…” – le chiama ripetutamente.
“Letizia, Jack…” – aggiunge poi Olaf.

“Kris” – la voce è inconfondibile ed è la musica che Kristoff attendeva di ascoltare da troppo tempo.

“Anna!!” – la chiama con forza.

Ed eccola, pronta per essere stretta alle sue braccia.

“Amore mio” – piange lui, baciandola con dolcezza.

“Mi sei mancato” – singhiozza lei – “Adesso pensa alle nostre figlie”

Nel frattempo Jack e Letizia Frost erano stati soccorsi da alcuni uomini di corte.

“Tutto è bene quel che finisce bene” – sussurra il maschio alla sorellina, stringendola a se.

“Aurora e Ineke sono qui, maestà” – comunica un garzone, attirando l’attenzione del re.

Bjorgman riconosce le sue figlie maggiori e piange di gioia vedendole di nuovo nella sua vita.

“Che gioia potervi riabbracciare tutti” – confessa, piangendo, all’intera famiglia.

Peccato che quella felicità ha breve durata e, in questo caso, è imminente un dolore acuto e incomparabile a nessuno già vissuto. Una sofferenza che scava dentro e dilata il cuore.

“Maestà, bisogna allertare il medico” – sostiene un soccorritore.

“Certo, vanno visitati per precauzione” – afferma Kristoff, senza essersi accorto che le due non hanno ripreso conoscenza.

“Mio signore, ecco…non so come dirglielo…”  - il tipo è visibilmente in difficoltà.

“Forza, sbrigiamoci” – lo invita Kristoff, prendendo in braccio Ineke, la quale sembra muovere una mano al contatto con il corpo paterno.

“Il mio tesoro” – dice l’ex montanaro, baciando la fronte della primogenita.

Ma l’aria turbata e triste del garzone inizia ad allarmarlo.

“Mi dici che succede? Ti vedo strano, Samuel” – gli dice Bjorgman.

“Riguarda la sua secondogenita, sire” – risponde il tipo.

“Aurora? Cosa dici? Avrà perso conoscenza. Ma appena il medico le farà un controllo, scongiurerà ogni danno. Ne sono certo” – Kristoff è positivo. O meglio, si mostra tale. Effettivamente il garzone, sembra tutt’altro che tranquillo.

E non appena vede l’uomo togliersi il capello in segno di rispetto ed abbassare lo sguardo, intuisce il peggio.

Cede la primogenita ai soccorritori, e si fionda sul corpo dell’altra, ancora a terra. La accoglie al suo petto, scuotendola come può.

“Non sembra respirare più” – confessa Samuel, amareggiato.

“Apri gli occhi, tesoro ti prego” – lo ignora, non accettando questa ipotesi tragica.

Anna, poco distante, dopo essere stata coccolata da parenti e popolo, lentamente si avvicina al marito, preoccupata del suo stato.

“Che succede? Non si sveglia?” – domanda, spaventata.

Kris continua a chiamare e  muovere il corpo di Aurora. È diventato una macchina, ha spento ogni tipo di emozione. Vuole soltanto rivedere gli occhi e il sorriso di quella figlia con cui ha condiviso attimi di vita unici e irripetibili.

Il suo gioiello, il suo orgoglio…il cucciolo che, da padre, avrebbe dovuto tutelare.

“No..no…non ditemi che…” – chiede Anna al garzone.

“Mi dispiace, maestà!”

Segue un urlo lacerante, un graffio all’animo dei presenti, una lama conficcatale nel cuore…

Il suo sfogo in un pianto lungo e incontrollabile, commuove tutta Arendelle.

Elsa, furiosa con il mondo, con Pitch Black, perfino con quel Jack Black, suo presunto amico, si piega a terra, consumando quante più lacrime possibili.

“Ineke, tua sorella non ce l’ha fatta” – comunica Ingrid, alquanto scossa, alla nipote.

Da quel momento in poi il buio avvolgerà tutta la famiglia reale.

Ecco il dolore che Pitch Black ha causato, ottenendo la vendetta sui nemici. Seppure la sua sconfitta è evidente, la morte di una giovane fanciulla innocente basta a soddisfare il lavoro svolto in quegli anni, lavoro di manipolazione e piani malefici.

Ma come metabolizzare la perdita di una figlia? Come può una coppia appena ritrovatasi, accettare un fatto tanto grave?

   
 
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