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Autore: Sonrisa_    28/10/2020    0 recensioni
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La prima volta accade all’inizio di settembre: Lara ha diciott’anni e saltella sul posto per scaricare la tensione; ha già preso il treno qualche altra volta, ma le piace considerare quel viaggio che si appresta a fare come ‘primo’, perché quella partenza segna l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta accade all’inizio di settembre: Lara ha diciott’anni e saltella sul posto per scaricare la tensione; ha già preso il treno qualche altra volta, ma le piace considerare quel viaggio che si appresta a fare come ‘primo’, perché quella partenza segna l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita.

Nei suoi occhi scuri c’è il luccichio tipico di chi sta per approcciarsi ad una novità, desiderata e un po’ temuta, ed è contenta di scorgere nello sguardo delle sue compagne lo stesso turbinio di emozioni.

Sta accadendo davvero pensa, senza riuscire a trattenere un sorriso che viene immediatamente ricambiato anche da chi, in breve, diventerà quasi una sorella.

Attorno c’è tanta gente, i loro genitori e viaggiatori sconosciuti, ma loro non se ne curano, anche perché tutta l’attenzione viene catturata dalla voce che annuncia l’arrivo del loro treno.

«…allontanarsi dalla linea gialla.»

È il momento dei saluti, con baci e abbracci che stringono forte, delle raccomandazioni – fate attenzione e avvisateci appena arrivate! – e della ricerca della carrozza giusta, ché il treno non aspetta nessuno.

La valigia pesa, lo zaino sulle spalle è ingombrante, ma Lara, giovane matricola, si sente leggera.
 
 

 
I mesi si susseguono e viaggiare col treno diventa familiare.
Lara si infastidisce per i ritardi, rotea gli occhi ad ogni ‘ci scusiamo per il disagio’ e
anticipa l’annuncio di ogni fermata in base alla vista fuori dal finestrino;
si abitua presto a condividere ore di viaggio con vicini di posto chiacchieroni, bimbi che urlano,
turisti curiosi, fuorisede come lei, sconosciuti che la osservano mentre ricopia gli appunti,
comitive chiassose e anziani gentili che condividono racconti di vita.
Scambiare due chiacchiere con sconosciuti che non rivedrà più diventa normale.
 

 
L’ultima volta accade ad inizio marzo, ma Lara, ventuno anni, non può saperlo.

Ha incastrato lo zaino e la borsa del computer al trolley, così da avere le mani libere per leggere il libro che ha comprato alla libreria della stazione, e sposta il peso del corpo da un piede all’altro mentre attende che sul tabellone degli arrivi e partenze venga annunciato il binario al quale recarsi.

In treno si trova di fronte ad una tipologia di compagno di viaggio inedito: due ragazze, sue coetanee crede, con la mascherina. Vengono scambiate poche parole, giusto un saluto stentato, ma gli occhi scoperti rivelano una leggera diffidenza reciproca, accompagnata dalla confusione di non comprendere fino in fondo cosa stia succedendo.

Lara decide di dedicarsi di nuovo alla lettura del libro appena comprato, estraniandosi da una realtà che inizia a cambiare lasciandole una strana sensazione addosso; continua, però, a fare il verso alla voce che annuncia ogni fermata, in attesa che la sua destinazione venga annunciata.

Le successive quattro ore trascorrono nel silenzio e poter finalmente mettere piede fuori le sembra una grande liberazione. Il binario è quasi deserto, Lara ha l’impressione di poter respirare meglio e sorride quando vede volti conosciuti attenderla a poca distanza.

Non ci sono né baci né abbracci questa volta.

Non so se sia il caso dicono gli occhi di Laura, mentre la ragazza si stringe nelle spalle a ripensa all’esame sostenuto appena ventiquattro ore prima, con altri studenti, in un’università ancora impreparata, come un po’ tutti, a novità inaspettate.
 

 
I mesi si susseguono e viaggiare col treno diventa utopia.
Lara non può più infastidirsi per i ritardi, né anticipare l’annuncio di ogni fermata in base alla vista fuori dal finestrino;
non si ricorda più com’è condividere ore di viaggio con vicini di posto chiacchieroni, bimbi che urlano, turisti curiosi,
fuorisede come lei, sconosciuti che la osservano mentre ricopia gli appunti,
comitive chiassose e anziani gentili che condividono racconti di vita.
Scambiare due chiacchiere con sconosciuti che non rivedrà più diventa anormale.
 


 
  
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