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Autore: VigilanzaCostante    05/11/2020    1 recensioni
[Questa storia partecipa al contest “Voglia di tè (II edizione)” indetto da elli2998 e Inchiostro_nel_Sangue sul forum di EFP]
Alessia, quando studia, è circondata da fogli di tutte le dimensioni, da da mangiare agli uccellini nel chiostro dell'Università, scrive i suoi sogni in un quadernino per ricordarsene, ama il tè ma ha sviluppato una dipendenza da caffè a causa delle continue pause studio.
Icaro, invece, dopo la lezione di mezzogiorno va a bere un aperitivo lungo quattro ore.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia partecipante al contest "Voglia di tè (II edizione) indetto da elli2998 e Inchiostro_nel_sangue sul forum di EFP. Caffè espresso + "Voglio tornare a ridere"

Icaro

Se Alessia dovesse quantificare il caffè ingerito da quando si è iscritta all’Università, sarebbe un numero molto elevato di tazzine. Anche in quel momento ne stava bevendo uno nel bar davanti alla sede con le sue compagne di corso, per la solita routine prima di lezione. Era un toccasana, o forse semplicemente un’abitudine presa che si faceva fatica a perdere.

Di certo, comunque, meglio del vizio che sembravano avere quelli del tavolo vicino al loro, già al terzo giro di aperitivo. Mentre ascoltava distrattamente le sue amiche chiacchierare, buttò l’occhio verso quel gruppetto, e tra tutti catturò la sua attenzione un ciuffo di capelli ricci, indomabili. Pensò, tra sé e sé, che quel ragazzo fosse proprio grazioso, ma non diede voce ai suoi pensieri per evitare di essere colta in fragrante.

Quando era stata l’ultima volta che si era sentita attratta da qualcuno? Se si esclude, e lo escludiamo, Alessandro. Decise di non soffermare il flusso di pensieri sull’immagine del suo ex e riprese a parlare con le sue amiche, un sorriso stampato sul volto, il cappello alla francese che le pendeva leggermente a destra.

 

Non sapeva che quattro ore dopo l’avrebbe rivisto proprio seduto nello stesso bar, lei pronta a tornare a casa dopo una sessione di studio, lui pronto a tornare a casa dopo un pomeriggio a base di alcol.

Non sapeva che, prendendo la bici, con la sua solita schiettezza e il suo coraggio avrebbe azzardato un “Lungo questo aperitivo, eh?”. Ma soprattutto non sapeva che il ragazzo grazioso adocchiato al bar l’avrebbe accompagnata a casa dopo un’ora e mezza di chiacchiere.

 

 

Alessia, sfrontata come è sempre stata, era affascinata dalla piega che aveva preso quella situazione. C’era qualcosa di speciale nel modo in cui si erano conosciuti, nel modo in cui si erano camminati accanto pur essendo estranei: senza muri a dividerli, ma solo la sua bici a frapporsi tra di loro.

Il nome di quel ragazzo, Icaro, gli rimbombava nella testa e in ogni angolo cercava segni di lui.

Non era servito a niente cercarlo sui social, vedere l’orario delle sue lezioni, lei non voleva conoscerlo così. Voleva incontrarlo di nuovo in quel bar, e scusarsi per non avergli chiesto il numero prima. In modo sincero, spiazzante, spontaneo.

Icaro, nome che si portava dietro il suo mito, non si fece vedere per una settimana. Alessia se ne dispiacque, aveva davvero voglia di ridere ancora, ma non se ne fece un cruccio. Forse era stato solo un momento fugace destinato a rimanere incastrato lì.

 

Non sapeva però che l’avrebbe rivisto proprio il lunedì dopo, sempre lì, a fare un aperitivo (si spera non altrettanto lungo) con i suoi compagni di corso.

Non sapeva che, vedendolo entrare nel bar, si sarebbe buttata e l’avrebbe seguito a ruota.
“Volevo dirti che l’altra volta mi sono dimenticata di chiederti il numero. Ti ricordi come mi chiamo?”

“Certo, Alessia, anche io volevo chiederti il numero.”

Non sapeva che si sarebbero rivisti il giorno stesso, che avrebbero camminato di nuovo con una bicicletta di mezzo.

 

“E quindi cos’è che non ha funzionato?”

Matilde, la sua fedele compagna di studio, non riusciva ad accettare che la storia fosse finita così.

Come poteva spiegarglielo? Come poteva dirle che quando lei, senza remore o veli, aveva cercato di baciarlo lui, con fin troppa ritrosia, aveva deviato verso la sua guancia?

“Ma era la seconda volta che vi vedevate!”

“Non c’entra! Da un bacio si capiscono tante cose, e io ho capito che non è stato all’altezza dell’idea che mi ero fatta di lui.”

Come poteva spiegarle che lei aveva bisogno di qualcuno che, a primo impatto, la stravolgesse? Alessia voleva ridere, perché il sole nel suo animo ultimamente era troppo offuscato da nuvole grigie. Alessia voleva essere portata in posti che non conosceva, voleva avere nuovi input, scoprire nuove anime, farsi cambiare da tocchi fugaci e poesie pensate.

Aveva fatto domande provocatorie a uno sconosciuto dai capelli ricci e dal nome particolare, e quelle domande non erano state accolte, erano rimaste sospese a mezz’aria come il bacio che alla fine si erano scambiati prima di salutarsi.

Involontariamente continuava a ripensare a come in passato c’era stato qualcuno in grado di farla sentire così, qualcuno in grado di farla sentire come nuova ogni giorno. Se qualcuno avesse provato a psicanalizzarla, probabilmente le avrebbe detto che continuava a cercare quel qualcuno negli altri. Ma lei non voleva definirlo così: lei sapeva qual era il suo meglio, e non voleva accontentarsi di qualcosa che fosse di meno.

 

Non sapeva, però, che si sarebbero rivisti. Che la sua sfacciataggine e forza interiore avevano lasciato un segno in quel ragazzo un po’ impacciato ma no, non timido.

Non sapeva che, oltre ogni previsione, era pure un ottimo baciatore dalla lingua morbida.

Da un bacio si capivano tante cose, e lei (avventata come solo lei sa essere) era giunta a conclusioni affrettate. Voleva ridere ancora, alle sue condizioni, e forse ce l’avrebbe anche fatta.

Magari l’avrebbe invitato di nuovo in quel bar, stavolta però a bere un caffè.

 

Nota dell'autrice:



Questa storia partecipa a un contest in cui mi sono iscritta in modo azzardato, perchè faccio fatica ultimamente a scrivere storie originali, ma ho tentato basandomi su una cosa successa davvero a una mia compagna di corso e amica. Spero che vi piaccia, fatemi sapere!

   
 
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