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Autore: Iron_Captain    06/11/2020    3 recensioni
[Tratto dal testo]
“Fuori dal mio territorio, bandita.” disse con tono minaccioso l’arciere.
“Non sono una bandita!” replicò rapidamente Ruby. “Sono una cacciatrice.”
“Dimostramelo.”
Nel momento in cui il ragazzo disse ciò, scoccò un’altra freccia. Dopo aver parato anche quella, Ruby effettuò uno scatto in avanti, aiutandosi con lo sparo della propria arma, per cercare di colpire il proprio aggressore.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ruby Rose
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il cacciatore solitario

Dopo aver sconfitto i tirapiedi di Salem, qualche settimana fa, ad Haven, il gruppetto di cacciatori, composto da Ozpin, Qrow, il team RWBY, Jaune Arc, Lie Ren e Nora Valkyrie, erano rimasti ancora nei pressi della città per eliminare gli ultimi grimm rimasti nei dintorni.
Ruby Rose, la cosiddetta cacciatrice scarlatta, aveva deciso di addentrarsi più in profondità nella foresta, nonostante Ozpin glielo avesse proibito: non solo significava allontanarsi dai confini della città, ma anche perché, probabilmente, poteva esserci un covo di grimm. Sarebbe dovuta andare insieme a qualcuno. Tuttavia la giovane leader del team RWBY aveva deciso soltanto di perlustrare la zona, e non di andare a trovare la caverna in cui si erano ammassate quelle creature oscure. Per di più aveva la semblance di poter andare superveloce, e non avrebbe avuto problemi a scappare via se si fosse trovata in una situazione davvero critica.
La cacciatrice continuò a camminare decisa tra gli alberi che la circondavano, tenendo gli occhi aperti nel caso avesse notato un grimm pronto a tenderle un agguato. Improvvisamente la propria aura la avvertì di un pericolo. Dopo essersi fermata, Ruby prese la Crescent Rose, in modalità fucile trasportabile, e cominciò a guardarsi intorno. Non vide nulla. Ad un tratto la propria attenzione fu catturata da un ramoscello che fuoriusciva dal terreno e formava un arco con le due estremità sepolte. La ragazza sorrise. Dopo essersi messa a distanza di sicurezza e aver trasformato il proprio fucile in falce, mise l'estremità opposta del manico e fece scattare la trappola. Dopo aver visto la rete sollevarsi in alto, finendo appesa su uno dei rami del grande albero a fianco a lei, Ruby effettuò un ulteriore balzo all’indietro per evitare di venire ferita o di impigliarsi a uno degli intrecci della rete. Squadrò attentamente la trappola: la corda era spessa e di ottima qualità, e i nodi attorno al tronco dell'albero erano fatti talmente bene da permettere di sorreggere qualsiasi tipo di peso senza sciogliersi. Chiunque l’avesse preparata, doveva essere un professionista…ed erano poche le persone brave in grado di fare un lavoro simile. Improvvisamente la propria aura ricominciò ad avvertirla di un altro pericolo imminente, distogliendola dai ragionamenti che stava facendo in quel momento; Ruby si voltò a destra, e con la propria falce bloccò una freccia, che atterrò a qualche metro di distanza. Davanti a lei vide un ragazzo che impugnava un arco: aveva i capelli biondi, e indossava una specie di armatura marrone di cuoio con delle spalliere, dei pantaloni verdi scuri di un tessuto rigido, una cintura nera con una gran quantità di piccoli borselli disposti intorno alla vita, dei para avambracci dello stesso materiale e colore dell’armatura, e una faretra dalla quale si potevano intravedere le frecce che spuntavano dietro la sua spalla destra. Impugnava un arco di colore scuro con la mano destra, mentre teneva tesa con le dita della mano sinistra l'estremità della prossima freccia che era pronto a scoccare.
“Fuori dal mio territorio, bandita.” disse con tono minaccioso l’arciere.
“Non sono una bandita!” replicò rapidamente Ruby. “Sono una cacciatrice.”
“Dimostramelo.”
Nel momento in cui il ragazzo disse ciò, scoccò un’altra freccia. Dopo aver parato anche quella, Ruby effettuò uno scatto in avanti, aiutandosi con lo sparo della propria arma, per cercare di colpire il proprio aggressore. L'arciere evitò con una capriola laterale il suo fendente, dopodiché prese rapidamente un'altra freccia e, dopo aver mirato alle gambe la scoccò, finendo per conficcarsi sul terreno. Inizialmente Ruby pensò che aveva mancato il bersaglio, ma non appena sentì un freddo molto forte ai piedi, volse lo sguardo a terra, notando il ghiaccio che si era formato sul terreno per immobilizzarla. Con un colpo rapido e secco dell'estremità della propria arma, la cacciatrice ruppe il ghiaccio da cui era stata intrappolata; ma non appena si fu liberata venne assalita frontalmente da quell'arciere, il quale utilizzò il suo arco, trasformato in una specie di bastone con le estremità appuntite, per sferrare una raffica di fendenti rapidi e altrettanto forti. Il combattimento tra i due guerrieri si svolse con un continuo scambio di fendenti fulminei, che finivano spesso per incrociare e scontrare le loro armi, e alle volte riuscivano a sfiorare l'avversario. Mentre lottavano, i due ragazzi ne approfittarono per studiarsi a vicenda.
“Sei un cacciatore?” chiese Ruby parando uno dei suoi innumerevoli attacchi.
“Mi pare ovvio!...” fu la risposta dell'arciere, che dopo aver parato un suo fendente con una delle estremità del bastone, effettuò una piroetta per avvicinarsi di più alla propria avversaria. Non appena sferrò il fendente, fermò l'altra estremità del bastone a pochi millimetri dalla sua guancia sinistra. Dal modo in cui aveva combattuto, riuscì a capire che non era una bandita, e che aveva ricevuto un addestramento; tuttavia non smisero di duellare. A quel punto Ruby si allontanò dal giovane cacciatore e iniziò a sparare con la falce-fucile. L'arciere roteò a gran velocità il bastone, bloccando i proiettili in arrivo, dopodiché lo trasformò di nuovo in arco e scoccò una freccia, che invece di colpire la ragazza andò a conficcarsi sull'albero alle sue spalle.
“Sei bravo…” iniziò a complimentarsi Ruby, che smise bruscamente di parlare non appena sentì il rumore di un'esplosione alle proprie spalle. Quando si voltò vide cadere l'enorme albero di fronte a sé. Per evitare di venire schiacciata, si buttò di lato. Era sorpresa, e allo stesso tempo affascinata dalle straordinarie abilità di quel cacciatore. Quando rivolse lo sguardo verso di lui, che aveva anch'egli evitato di essere schiacciato dall'albero, non poté fare a meno di rimproverarlo.
“Hai rischiato di uccidermi!”
“Un vero cacciatore non viene ucciso con tanta facilità: e tu mi hai appena dimostrato di essere come me.” si giustificò il ragazzo.
“Hai frequentato l’accademia di Haven?” chiese incuriosita Ruby trasformando la propria falce in fucile, che poi rimise sulla cintura.
“Si, ma per poco tempo: al preside non stavo per niente simpatico, così avevo lasciato l'accademia. Mio padre mi aveva insegnato il resto.” replicò il ragazzo, il quale si voltò immediatamente puntando l'arco, con la freccia caricata, davanti a sé.
Anche Ruby prese di nuovo il fucile. I cespugli si mossero; e nell'aria non tirava un filo di vento. All’improvviso comparve un branco di grimm sabyr che corsero verso i due ragazzi, che attesero il momento giusto per attaccare. Quando furono abbastanza vicini, l'arciere scoccò la freccia, rendendo la punta arancione, sul terreno, facendo emergere così una specie di muro fatto completamente di fuoco. I grimm iniziarono a disperdersi e ad emettere fastidiosi versi. Ruby decise di gettarsi nella mischia, e dopo aver acquisito velocità grazie allo sparo della propria arma, usò la propria semblance per andare più veloce, e non appena roteò su se stessa, riuscì a superare la barriera infuocata, che grazie al vento che aveva emanato la ragazza aprì un varco al suo passaggio, che si richiuse subito dopo. A quel punto sferrò due fendenti secchi per eliminare i due sabyr ai fianchi. Quando si girò a destra, vide un altro grimm che tentò di assalirla dall'alto, ma venne fermato da una freccia che lo fece esplodere. Non appena si guardò intorno, vide che non c'erano altre creature oscure…eppure le sentiva. Quando guardò in alto, vide due di quei Sabyr erano stati intrappolati in due reti sospese tra gli alberi.
“Come ti chiami?”
La ragazza si voltò verso il ragazzo, che l’aveva raggiunta non appena il fuoco si era estinto.
“Ruby.”
“Io mi chiamo Oliver.” replicò il ragazzo biondo sorridendo.
Dopo aver eliminato le due creature oscure intrappolate, l'arciere, aiutato dalla cacciatrice, risistemò sul terreno le reti.
“Grazie per l'aiuto, Ruby.”
“Prego…grazie per il duello.” replicò imbarazzata la ragazza, che era rimasta davvero impressionata dalle abilità di Oliver.
“Prego…posso offrirti una tazza di tè molto speciale?” le chiese educatamente l'arciere.
“Potrei accettare…ma pretendo prima le tue scuse per avermi detto che sono una criminale.” fu la risposta di Ruby, che si sentiva offesa dal giudizio affrettato del giovane cacciatore.
“Vi chiedo scusa per la mia mancanza di rispetto nei vostri confronti…e per avervi provocata a duellare con me. Accettate di perdonarmi, mia signora?” disse educatamente e inchinandosi Oliver, al quale era stato insegnato ad avere il massimo rispetto per le persone.
Le scuse e l'inchino fecero arrossire Ruby, che non si aspetto di ricevere delle scuse da perfetto gentiluomo. Non appena si riprese, la ragazza decise di accettare il suo invito e di perdonare la sua avventatezza.

Dopo un paio d'ore di cammino, i due ragazzi uscirono finalmente dalla foresta. Davanti a loro c'erano estese vallate con numerosi campi non coltivati, dove cresceva l'erba selvatica…e una capanna di legno; a sinistra di essa c'era un piccolo orto, mentre a destra dei bersagli fissi fatti di paglia.
Oliver condusse verso la propria dimora la sua ospite, invitandola in seguito ad entrare e ad accomodarsi; dopodiché andò a posare le loro armi nell’apposito angolo. Nel frattempo Ruby iniziò ad ammirare l'umile capanna dei Queen, come era scritto sull'insegna di ferro placcata a fianco dell'ingresso: non era grande, ma aveva l'essenziale per soddisfare i bisogni primari di una persona; era interamente fatta di legno di cedro, ed aveva tre stanze, ad esclusione del bagno: il soggiorno, che aveva anche la funzione di sala da pranzo e ingresso per accogliere gli ospiti, la cucina e la camera da letto. Era tutto sommato accogliente e nel legno non c'erano segni di umidità.
Non appena la cacciatrice sentì un invitante profumo alla menta, decise di avviarsi in cucina. Oliver era là, e stava preparando il tè.
“Puoi sederti, non avere paura.”
“Grazie…hai una bella casa.” disse Ruby esprimendo con gentilezza il proprio commento sulla piccola dimora.
Dopo aver fatto bollire l’acqua che aveva versato nelle tazze e immerso le bustine, Oliver guardò l'ora sull’orologio. Una volta calcolato il tempo di cui aveva bisogno l'acqua per assumere il colore e il sapore della menta, andò ad accomodarsi anche lui sul piccolo tavolo di legno in cui c'era Ruby, dopodiché iniziarono a parlare: oltre a raccontarsi di come erano finiti per diventare cacciatori, ognuno confidò all'altro la propria storia. Dopo cinque minuti di ascolto, l'arciere andò a togliere le bustine dall’acqua bollente e dolcificò il tè con il miele, poi diede una delle tazze alla propria ospite, mentre continuò ad ascoltare la sua storia. Alla fine del lungo racconto, Oliver iniziò a commentare.
“L'avevo sospettato che quel preside non era così bravo come voleva apparire.”
“Si ma…dopo ciò che avevo visto insieme ai miei amici, ho capito subito che non aveva avuto scelta.” ribatté Ruby ripensando alla notte in cui Salem era apparsa ed aveva manifestato solo una minima parte dei suoi poteri: Ozpin le aveva detto di non dire a nessuno che sarebbero andati a fermarla una volta per tutte, poiché la loro missione doveva essere oltremodo segreta, ed evitare che le notizie venissero trapelate in qualsiasi modo.
Oliver si limitò a bere un altro sorso di tè.
“Piuttosto…hai detto che tuo padre ti ha in parte insegnato ad essere un cacciatore. Dov'è lui adesso?” chiese d'un tratto la ragazza.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, poi sospirò.
“È morto due settimane fa. Era un bravo arciere anche lui, e si chiamava Robert Queen.” disse Oliver rivolgendole lo sguardo. “Stavamo cacciando i grimm…e per salvarmi la vita si era sacrificato per me. Era stato ucciso da un beringel.”
Mentre Oliver raccontò ciò, Ruby vide alcune lacrime rigare il viso del ragazzo.
“Mi dispiace…So cosa vuol dire perdere qualcuno a noi caro.”
L'arciere squadrò il viso della cacciatrice, notando che racchiudeva lo sguardo di chi aveva perso anche lei delle persone a cui teneva tanto, e che poteva quindi capire la sofferenza che stava provando in quel momento.
“Quel giorno usai la mia semblance al massimo potenziale: trasformai la mia freccia normale in una freccia esplosiva infuocata, e quando la scoccai e andò a conficcarsi nel suo petto, il grimm prese fuoco, dopodiché esplose…in seguito tornai a casa e seppellii mio padre.”
Dopo aver detto ciò, i due cacciatori sorseggiarono il loro tè in silenzio per più di un’ora, poiché avevano bisogno di riprendersi.
“Così la tua semblance sarebbe quella di rendere infuocate ed esplosive le tue frecce?” chiese Ruby incuriosita dopo qualche ora.
“Si, ma non solo: le posso rendere infuocate, esplosive, congelanti ed elettrificate. Ma posso renderle di un tipo solo alla volta.” disse Oliver, che a parte quella volta in cui aveva perduto il padre, non era stato in grado di dare alle frecce più di un attributo.
“Figo…io sono superveloce.” replicò sorridendo la ragazza.
“L’avevo notato.”
A quel punto i due cacciatori risero.
Dopo aver finito di bere il tè, Oliver andò a prendere i materiali necessari per risistemare le trappole; dopodiché tornò insieme a Ruby nella foresta.
“Ti andrebbe di unirti a me e il resto del gruppo per andare a fermare i grimm in tutta Remnant?” gli chiese Ruby, poiché aveva avuto modo di constatare che un cacciatore come lui sarebbe risultato essere molto utile contro la stessa Salem.
Non appena sentì quella proposta, il ragazzo si fermò improvvisamente.
“Mi piacerebbe, ma non posso accettare.” fu la risposta di Oliver con tono dispiaciuto.
“Perché?”
“Perché con la caduta dell'accademia, Haven è al momento indifesa e sotto assedio: ed è per questo motivo che devo rimanere qui e proteggere la mia terra natia.”
Ruby, che comprese benissimo la sua risposta, decise di domandargli se avrebbe mai pensato di aprire e dirigere l’accademia per cacciatori.
“Mi impegnerei al massimo ad addestrare nuovi cacciatori, ma non come insegnante di un’accademia, ma come cacciatore indipendente e basta: non ho la mentalità o il modo di insegnare di un professore.”
“Io penso che saresti un bravo insegnante…e magari un bravo preside.” disse la cacciatrice incoraggiandolo a pensarci su…e non soltanto perché lo riteneva un bravo combattente.
“Semmai…ci penserò su, Ruby.” disse infine Oliver.
Dopo aver aiutato il suo nuovo amico a rimettere sul terreno le reti-trappola e messo ulteriori frammenti infiammabili nel punto in cui l'arciere aveva innalzato quel muro di fiamme per fermare quei sabyr, la cacciatrice scarlatta si apprestò a tornare ad Haven, mentre Oliver era pronto a ricominciare a pattugliare e proteggere la foresta e i confini della città.
“Addio, Oliver. È stato un vero onore incontrarti.” disse Ruby prima di andare via, dal momento che non sapeva quando e se sarebbe tornata ad Haven, e porgendogli la mano.
“Anche per me, Ruby; e ti auguro di trovare e sconfiggere presto quei grimm e di liberare Remnant. Ho fiducia in te e nei tuoi amici.” rispose l'arciere stringendole la mano.
“Grazie…” fu larisposta di Ruby, che avrebbe desiderato dirgli la verità e...avere un aiuto in più per affrontare la cosiddetta "padrona dei grimm".
In quel preciso momento i due cacciatori si voltarono improvvisamente e presero rapidamente le loro armi. Davanti a loro c’erano due beowulf.
“Per caso c'è un covo di grimm nelle vicinanze?” chiese Ruby non appena le vennero in mente le parole di Ozpin.
“C'era fino a due settimane fa: lo avevamo distrutto io e mio padre. Questi grimm che vedi…sono soltanto di passaggio.” la tranquillizzò Oliver scoccando una freccia contro uno dei beowulf, il quale venne folgorato dalla scarica elettrica che emise non appena si conficcò sul petto.
La ragazza effettuò uno scatto in avanti. Nel momento in cui l'altro beowulf tentò di colpirla con gli artigli, la cacciatrice roteò rapidamente la propria Crescent Rose, finendo per tagliare con un rapido fendente la sua zampa sinistra; dopodiché mise la lama della falce sul collo della creatura sofferente, e aiutandosi con lo sparo, gliela staccò di netto. A quel punto sferrò altri fendenti sul petto del grimm, che morì tranciato in vari pezzi.
Dopo averlo folgorato, Oliver scoccò altre due frecce: con la prima congelò il nemico, dopo che quest'ultimo si era alzato da terra, mentre con la seconda lo fece saltare in aria, frantumandolo in minuscoli frammenti di ghiaccio.
Dopo aver eliminato i due beowulf ed essersi accertati che non c’erano altri nemici nei paraggi, i due ragazzi risposero le loro.
“Grazie ancora per l’aiuto, Ruby.” disse l'arciere avvicinandosi a lei.
“Non c'è bisogno che mi ringrazi: è il dovere di ogni cacciatore aiutare il prossimo…e aiutarsi a vicenda.” fu la risposta della ragazza, la quale credeva fermamente nella causa dei cacciatori e negli ideali che li caratterizzavano.
Quando sentì quelle parole, il ragazzo sorrise e la squadrò negli occhi.
“Ogni cacciatore dovrebbe essere come te, Ruby.”
“Forse non tutti lo dimostrano come me, ma so per certo che ogni cacciatore combatte per gli ideali in cui crede e per sconfiggere le tenebre.” fu la risposta della ragazza vestita di rosso che voleva trasmettere speranza.
“Tuttavia siamo comunque umani; e come tali commettiamo anche noi i nostri sbagli e abbiamo i momenti in cui vacilliamo anche noi.” disse l'arciere riflettendo.
“L’importante, Oliver, è rimettersi in piedi per continuare a lottare, e porre rimedio a i nostri errori.” replicò con saggezza Ruby, che dopo aver dato una pacca sulla spalla del suo nuovo amico, cominciò a incamminarsi verso Haven.
“Vedi di stare attenta durante la vostra missione di salvare Remnant.” le disse Oliver prima che si allontanasse troppo.
Non appena sentì quelle parole, la ragazza si fermò e si voltò per guardare il giovane arciere, al quale gli sorrise.
“Anche tu, Oliver.”
Dopo aver detto ciò, Ruby tornò ad Haven, mentre Oliver Queen rimase a pattugliare la foresta.
Ed entrambi sperarono di avere la possibilità di incontrarsi ancora, in futuro.

Angolo Autore
Ciao a tutti! Dopo una lunga e interminabile assenza da questo fandom, ecco che ritorno con questa one-shot (e devo ringraziare aladidragocchiodiluce per questo ritorno). Avevo pensato da tempo di fare una fanfiction con elemento crossover Oliver Queen, alias Green Arrow, in stile RWBY, ma inizialmente avevo pensato di fare una long, e per di più la trama sarebbe stata diversa. A mio parere va comunque bene così…e spero piaccia anche a voi.
A presto.

   
 
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