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Autore: FalbaLove    08/11/2020    0 recensioni
Piccoli momenti della vita di Victoire Weasley e Teddy Lupin, per osservare (e spiare) il loro amore nascere e sbocciare accompagnato, ovviamente, da varie sfumature di capelli.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Opaco grigio
Victoire sospirò per l’ennesima volta lasciando che il suo respiro appannasse la grande finestra della Tana. I suoi occhi azzurri osservarono il paesaggio mentre urla e risate risuonavano dietro di lei: decisamente l’umore che incupiva la piccola Weasley era diverso da quello del resto dei cugini. Dominique e Lucy stavano animatamente giocando con delle barbie fino a quando un annoiato James e un dispettoso Fred avevano ben deciso di rubare i corredi di scarpe e vestiti delle bambole nascondendoli per tutta l’enorme dimora. Molly, la cugina più grande subito dopo di lei, stava leggendo una fiaba alle piccole Rose e Roxanne sotto gli occhi orgogliosi della nonna omonima. Infine, lo zio Ron si era appisolato tenendo tra le braccia il suo secondogenito appena nato e sulle sue ginocchia un pacifico Albus.
Victoire sospirò di nuovo scrutando con attenzione il cielo sempre più di un opaco grigio: si sporse ulteriormente dalla sedia su cui era appollaiata facendo combaciare la punta del suo naso alla francese con il vetro freddo della finestra. Inspirò con sdegno osservando la patina di umidità rendere ancora più opaca quella mattina di primo autunno.
Non era giusto.
Questa era l’unica frase che riusciva a formulare tra i suoi cupi pensieri.
-Vicky- una voca materna e gentile, niente a che vedere con quella che maman aveva avuto durante le ultime settimane causa gravidanza agli sgoccioli, la risvegliò dalla sua apatia.
-Stai bene?- continuò l’unica figlia femmina di Molly e Athur avvicinandosi alla nipote. I suoi occhi, sapientemente truccanti, osservarono amorevolmente quella bambina così bella: non era riuscita a non notare per tutto il pranzo l’alone di tristezza che aveva oscurato il volto della primogenita di suo fratello Bill. Victoire arricciò il naso evitando lo sguardo della zia adorata poi, alzando le spalle, si limitò a sollevare gli angoli della bocca.
-Certo, zia- disse cercando di risultare il più credibile possibile. Ginny scosse la testa divertita quasi sicura che l'umore della nipote fosse peggiorato ulteriormente quando Teddy e Harry era usciti per andare a Diagon Alley.
-Sei proprio sicura?- mormorò nuovamente senza calcare il tono. Victorie si prese alcuni secondi per rimuginare.
-Posso confidarti un segreto? Ma prometti di non dirlo a nessuno- sibilò ricercando lo sguardo della rossa. Ginny annuì vigorosamente cercando di reprimere un sorriso soddisfatto.
-Pensi che Teddy mi dimenticherà appena sarà ad Hogwarts?- il viso della Weasley si illuminò di fronte a quella domanda: la grande amicizia che legava i due era lampante a tutti e il profondo sentimento di affetto che vedeva brillare negli occhi della piccola Weasley-Delacour era ancora più chiaro per una che, come lei, ci era già passata. Ginny si era innamorata di Harry al primo sguardo, un amore innocente e giovanile che poi era sfociato in un sentimento puro e profondo che ancora li legava.
-Perché dici ciò?- le domandò mentre le guance di Victorie si fecero sempre più rosate.
-Perché sono sicura che a Hogwarts troverà altri amici e ben presto mi dimenticherà- mormorò perdendo tutta la sicurezza che, nonostante fosse ancora solo una bambina di nove anni, amava mostrare. Ginny sorrise dolcemente accarezzando i capelli dorati color grano della Delacour: era incredibile come quella bambina le ricordasse lei quando era piccola.
-Oh Vicky, ma non succederà- le disse, ma questa affermazione sembrò non soddisfare affatto Victoire che per tutta risposta corrucciò le sopracciglia.
-Come fai a saperlo? Prima che anche io possa frequentare quella scuola passeranno due anni e intanto Teddy si sarà già scordato di me. Non siete voi, tutti voi, che ripetete sempre come gli anni ad Hogwarts siano stati i vostri anni migliori? Ed è proprio lì che tu hai incontrato lo zio Harry e lo zio Ron si è innamorato della zia Hermione- concluse incrociando stizzita le braccia al petto di fronte alla sentenza blanda della zia.
-Teddy ti adora Vicky- provò a dire Ginny, ma oramai la nipote sembrava un fiume in piena.
-Per ora, ma cosa succederà quando incontrerà un’altra bambina molto più bella di me, molto più simpatica di me e...- ma non riuscì a concludere le frasi che Ginny scoppiò a ridere. Profondamente offesa Victoire la osservò cercare di nascondere le risate dietro la mano, ma oramai era troppo tardi: sdegno e risentimento affollavano il viso della piccola.
-Non ridere!- strillò perdendo la sua compostezza e serrando le labbra in una smorfia indignata.
-Hai ragione Vicky, perdonami- le sussurrò Ginny cercando di riacquistare una espressione seria sul volto. La figlia di Bill e Fleur, intanto, non aveva ancora capito cosa ci fosse di così tanto divertente.
-Allora è di questo che si tratta?-
-Questo cosa?- ribatté offesa arricciando il naso.
-Hai paura che Teddy incontri una bambina a cui vorrà più bene che a te?- continuò Ginny accarezzando dolcemente la guancia della bambina.
-Vicky, posso raccontarti un segreto?- gli occhi azzurri come il cielo della Weasley si illuminarono e si limitò, buona e composta, a risedersi sulla piccola seggiolina. La moglie di Harry Potter si guardò in giro con attenzione, cercando di mantenere la faccia più seria possibile, come se si assicurasse che fossero lontane da orecchie indiscrete.
-Però un segreto che dovrà rimanere tra me e te- ci tenne ad aggiungere per dare più solennità alle sue parole. Victoire annuì con vigore.
-Anche io, quando avevo più o meno la tua età, ho avuto la tua stessa paura- il volto della primogenita di Bill venne riscaldato da un sorriso radioso mentre tutto il suo corpo pendeva dalle labbra pittate di rosso della zia.
-Anche io ho avuto timore che qualche altra bambina rapisse il cuore dello zio Harry ed una volta è anche successo- il labbro superiore di Victoire tremò di fronte a questa sua confessione: si sistemò ancora di più sul bordo della seggiola desiderosa di sapere di più.
-Davvero? E tu cosa hai fatto?- bisbigliò. Ginny sospirò al pensiero di Cho Chang, alle lacrime che non era riuscita a trattenere nel vederli passeggiare insieme per i corridoi e al dolore che aveva provato nel vedere le loro mani sfiorarsi. Erano ricordi così lontani che per un attimo Ginny si domandò se non fossero stati solo un sogno, ma gli occhi smaniosi di Victoire nel sapere di più la riportarono alla realtà.
-Niente- rispose sincera.
-Ho semplicemente aspettato che il suo cuore si liberasse restandogli vicina come amica: e poi, un giorno, l’ho visto guardarmi con occhi diversi come se finalmente si fosse reso conto che non ero solo la sorella del suo migliore amico. Quello che voglio dirti Victoire è che tu nel cuore di Teddy occupi già un posto speciale che nessuna, neanche la bambina più bella del mondo, riuscirà mai a conquistare. Lui ti vuole bene e te ne vorrà per sempre: sarà inevitabile che ad Hogwarts si faccia altri amici e altre amiche, ma tu, tra due anni, lo raggiungerai. Gli starai vicino e lui farà lo stesso con te. Poi, un giorno, lui ti guarderà negli occhi e capirà quanto sei speciale, molto più di quanto lui ora pensa che tu lo sia, e nascerà una bellissima favola-
-Come quella tra un Principe e una Principessa?- la interruppe Victoire i cui occhi oramai erano sognanti. Ginny, divertita, annuì con vigore.
-Grazie, zia- mormorò sincera sfoderando un enorme sorriso radioso.
-Che ne dici, ora che finalmente sorridi, se tornassimo dai tuoi cuginetti per giocare?- le domandò Ginny alzandosi in piedi. Victorie annuì con vigore e afferrò la mano della zia che le sorrise dolcemente.
-Zia?- sibilò dopo aver percorso alcuni passi mentre una espressione dubbiosa nuovamente andò ad intaccare il bel viso della figlia di Bill e Fleur. Si morse debolmente le labbra e si lisciò i capelli come se le fosse ancora rimasto un dubbio di cui proprio non riusciva a liberarsi.
-Ma tutti i maschi sono lenti a capire come lo zio Harry e Teddy?- Ginny si lasciò sfuggire un enorme sorriso divertito stringendo dolcemente la mano della bambina.
-Diciamo che i Potter ci mettono decisamente di più- concluse.


Il giorno dopo gli occhi lucidi di Victoire fissarono con tristezza il suo Teddy.
-Mi dimenticherai?-
-Mai- rispose il bambino il cui naso, a causa del freddo, era leggermente arrossato. Victoire serrò le labbra stringendo con ancora più forza la manina del suo amico da tutta una vita.
-Saremo ancora amici?- ribatté mentre un fischio forte segnò che oramai il treno per Hogwarts stava per partire. Teddy, conscio della grande serietà che Victoire stava mettendo nelle sue parole, sfonderò un enorme sorriso.
-Per sempre- concluse soddisfatto lasciando che i suoi capelli si colorassero di un opaco grigio, che si mischiò con il fumo emesso dalla locomotiva.
E pochi secondi dopo Victoire si era ritrovata a correre per di fiato dietro al treno di Hogwarts: i suoi occhi, azzurri e contornati da lacrime, seguirono la chioma di un opaco grigio anche quando i suoi piedi si fermarono.
-Per sempre- bisbigliò alzando la mano e salutando vigorosamente fino a quando il treno non sparì dietro l’angolo.
   
 
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