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Autore: Liberty89    08/11/2020    1 recensioni
“Deku, sei un vero idiota, lo sai?” Commentò Katsuki, posandogli il dorso della mano sul viso. “Un completo e totale idiota.”
One-shot BakuDeku scritta per la 4shipschallenge indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Believe in your fucking self
Autore: Liberty89
Genere: Hurt/Comfort, Fluff
Rating: Giallo (colpa di Katsuki e della sua bocca sporca)
Personaggi: Katsuki Bakugou, Izuku Midoriya
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell’autore: Storia scritta per la 4shipschallenge indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction


Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


Believe in your fucking self


“Maledizione! Deku che cazzo fai?!”

Katsuki trattenne altri insulti e corse dal compagno che sembrava ben avviato sulla strada dell’autodistruzione. Lo stava cercando da più di un’ora in giro per tutto il campus e aveva iniziato a preoccuparsi quando non l’aveva trovato nelle solite sale di allenamento. Ovviamente l’idiota era andato a nascondersi in quella più lontana e poco ci era mancato che andasse a chiedere aiuto ai professori scatenando il panico.

Izuku stava tentando di alzarsi dopo che era caduto sul fianco, ma le braccia gli tremavano così tanto da non riuscire a reggere il suo peso, quindi ricadde sul pavimento con un gemito di dolore, il respiro pesante e gli occhi stretti. Sotto il sudore il suo viso era bianco come la carta, tranne per le guance che erano rosse di febbre.

“Deku, sei un vero idiota, lo sai?” Commentò Katsuki, posandogli il dorso della mano sul viso. “Un completo e totale idiota.”

Lo girò con gentilezza sulla schiena e gli fece passare un braccio dietro le spalle e uno sotto le ginocchia, poi si alzò in piedi, stupito di quanto peso avesse perso l’altro nell’ultima settimana. Borbottò qualcosa sul fatto che avrebbe dovuto farlo mangiare di più, al diavolo l’influenza, Bakugou Katsuki avrebbe trovato qualcosa di sostanzioso e abbastanza leggero che anche lo stomaco ribelle di Deku avrebbe trattenuto.

“Kacchan…?” La voce di Izuku era ridotta a un soffio appena udibile. Avrebbe riconosciuto ovunque l’odore del suo amico d’infanzia e si sentì più al sicuro che mai tra quelle braccia. “Dove…”

“Ti sto riportando ai dormitori, razza di idiota.” Brontolò Katsuki. “Cosa ti è saltato in mente di alzarti dal letto quando sei mezzo morto? Andare ad allenarti poi…”

Mezzo morto? Izuku sbatté le palpebre, confuso. Non ricordava granché, sapeva solo che doveva migliorare, doveva allenarsi di più. Non sarebbe mai stato abbastanza-

“Stai zitto, Deku di merda.”

Izuku sbatté di nuovo le palpebre, aveva detto tutto a voce alta?

“Dovresti credere un po’ di più in te stesso, cazzo. Lo dici sempre a tutti, sei sempre lì che incoraggi Faccia Tonda e Mezzo e Mezzo, poi tu sei il primo a bastonarti per ‘ste stronzate?” La voce di Katsuki era severa, ma Izuku sentì tutto il supporto che si celava al di sotto.

Prese un profondo respiro e si appoggiò maggiormente al petto dell’altro, posando l’orecchio proprio sul suo cuore. Nonostante i pensieri ridotti a un groviglio di fili indistricabile, Izuku si fidò delle parole del suo compagno.

Doveva essersi appisolato, perché quando riaprì gli occhi era di nuovo sdraiato nel suo letto.

“Ho capito! Smettila di rompere, Faccia Tonda! Ho detto che me occupo io!” Urlò Katsuki, sbattendo la porta in faccia a Uraraka con tutta la grazia di cui era capace.

“Kacchan…”

L’altro ragazzo fu subito al suo fianco, la mano di nuovo contro la guancia e un sospiro di sollievo che sfuggì al suo controllo nel sentire che la temperatura non era aumentata ancora. “Accidenti, non volevo svegliarti. Torna a dormire, ok?”

Izuku concordò con un mormorio, spostare la testa per annuire avrebbe richiesto troppa fatica. Cosa gli era saltato in mente di alzarsi e andare ad allenarsi?

“Te l’ho già detto che sei un idiota. E sì, hai pensato di nuovo a voce alta, senza il tuo solito borbottio, quindi forse c’è un miglioramento.” Lo prese in giro, guadagnandosi un’occhiata offesa e un broncio che si sarebbe aspettato da un bambino di cinque anni.

Si chinò a baciargli la fronte e gli concesse la vista di uno dei suoi rari sorrisi, uno di quelli veri, non il solito ghigno tutto denti che irradiava sicurezza e sbruffonaggine, ma un lieto distendersi di labbra che esprimeva gioia, sollievo e affetto.

“Resti con me?” Chiese Izuku ormai sulla soglia del sonno.

Una mano gentile si mosse tra i suoi capelli e Katsuki si sedette accanto a lui sul letto. “Non vado da nessuna parte.”

  
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