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Autore: Rebi_7_24    10/11/2020    0 recensioni
Se avesse saputo a cosa stava andando incontro, se qualcuno le avesse detto in anticipo cosa sarebbe venuto poi, se avesse potuto prevedere anche un singolo frammento di ciò che sarebbe diventata la sua vita....
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°°°°°°°°°Dal°°primo°°capitolo°°°°°°°°°°°°
「Quell'amore, si era promessa, avrebbe fatto in modo di guardarlo dritto in faccia almeno una volta. Voleva che lui sapesse. Doveva sapere che, tra l'infinità di gente che lo acclamava, che lo supportava e lo amava, c'era anche lei.」
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....avrebbe desiderato che accadesse molto prima.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Si lasciò andare, la ragazza, ad un pianto liberatorio, ancora inerme sul pavimento mentre tutti i suoi amici accorrevano a circondarla.
La regina non perse tempo ad usare la sua magia curativa su di lei, e non ci vollero che pochi secondi per guarirla completamente.
Frisk si tirò su lentamente, gli occhi incollati al suo stesso corpo di nuovo intatto. Non sentiva più dolore, non odorava più di bruciato, non emetteva più fumo nero. E respirava bene, non era più stanca, era… Era viva. Toriel la strinse tra le braccia, scossa dai singhiozzi, mentre il resto del gruppo si limitava a scambiarsi occhiate di sollievo.
Si guardò intorno, incredula. Com’era possibile che fossero tutti lì? Da dove arrivavano?
“Li ho chiamati io”, le disse Sans, come se l’avesse letta nel pensiero.
“C-Come? Quando?” Domandò lei, che non aveva ancora detto nulla. Era passato troppo poco tempo da quando si erano lasciati nella stanza dorata, come aveva fatto a…
“Conosco delle scorciatoie”, lo scheletro alzò le spalle, e le sorrise strizzandole l’occhio. Decise di risparmiarle il racconto della sua caccia agli amici, della quasi litigata con Undyne per convincerla a venire, le continue rassicurazioni dovute fare ad Alphys e Papyrus, e la sua sorpresa nello scoprire che la donna misteriosa era in realtà la regina scomparsa da anni.
“Io… Io non so che cosa dire.”
“Credo che dovremo rimandare”, fece Sans, indicando Asgore che si era appena rimesso in piedi, a pochi metri da loro. “Ora abbiamo un altro problema.”
“Toriel…” Mormorò, con lo sguardo incredulo fisso sulla moglie.
“TU!” Tuonò lei di colpo, fiondandosi verso l’uomo. “Carogna maledetta! Essere spregevole!!” Gli scagliò contrò una palla di fuoco, che lui schivò per un soffio.
“Tori..”
“NON CHIAMARMI COSI’!” Si avvicinò ancora, dandogli uno spintone. “Sei una canaglia! Avrei dovuto fare BEN ALTRO anziché andarmene, anni fa!”
Continuava ad insultarlo, a sputargli addosso il suo odio sotto gli sguardi un po’ perplessi, un po’ preoccupati, di tutti gli altri.
“Se avessi voluto davvero liberarci, avresti oltrepassato la barriera DA SOLO, con UNA SOLA anima umana! Avresti preso le altre sei, e poi saresti tornato! Ci hai fatti vivere nella disperazione per anni! Nella speranza che nessun altro cadesse qui per evitare le conseguenze delle tue scelte! Sei patetico!!” Un'altra spinta. “Mi fai ribrezzo!!!”
Dal canto suo, Asgore ritraeva il volto della mortificazione.
“Hai ragione… Sono un miserabile…”
Il re fece un passo avanti.
“Non chiederò il tuo perdono. E neanche il vostro”, disse al resto del gruppo. Poi si avvicinò a Frisk, la quale si ritrasse verso Sans, che le mise davanti un braccio, come a proteggerla. “Né tantomeno il tuo, piccola umana. Per quel che può valere, sono felice che mi abbiano fermato.”
Il viso della ragazza era contratto in una strana, indecifrabile espressione. Fissava Asgore in silenzio, mentre questo le dava le spalle per allontanarsi, sotto lo sguardo corrucciato di tutti.
“…Ehi”, lo richiamò, d’un tratto. Lui non si voltò.
“So che non avresti voluto farlo”, gli disse, spostandosi lentamente nella sua direzione. Parlava piano, cauta, attenta. “L’ho capito nel momento in cui ti ho incontrato, era così chiaro..”
Adesso era dietro di lui, ad un paio di metri di distanza. Nessuno a parte lei osava fare un fiato.
“Non dev’essere stata una scelta facile, anche se dovuta alla rabbia. Posso solo immaginare il peso che ti porti dentro. Il rimorso, il senso di colpa… Tu ti odi per questo, vero?”
Il re non rispose, non si mosse, non fece nulla. Ma la sua schiena era scossa da lievi tremiti. Loro non potevano vederlo, ma aveva gli occhi lucidi e il respiro spezzato. Nessuno prima aveva mai pensato al suo, di dolore.
“Tu…” Continuò l’umana. “Mi sembri una persona tanto triste”, disse, per poi aggiungere: “…E anche una persona tanto buona.”
Non provava rancore verso di lui. Non provava più rancore in generale. La rabbia e la frustrazione se n’erano andate nel momento in cui i suoi amici erano giunti in suo soccorso, perché si era resa conto che, nonostante tutto, c’era qualcuno che le voleva davvero bene. E se aveva dato una seconda chance a Sans, ad Alphys, a Mettaton e ad Undyne, allora poteva farlo anche con Asgore.
“Io ti perdono”, gli disse, spostandosi di fronte a lui che adesso piangeva. “Cerca di perdonarti anche tu”, concluse, rivolgendogli un sorriso gentile.
E a quel punto il re non riuscì più a resistere. Scoppiò in lacrime, davanti a tutti, e si lasciò cadere sulle ginocchia coprendosi il volto con una mano, mentre con l’altra arrivava a prendere quella della ragazza, stavolta con immensa delicatezza. Quel contatto gli diede la certezza che era viva, che era lì, che ciò che stava accadendo era reale… Che non era uno dei tanti sogni che la notte lo tormentavano.
Frisk ricambiò la stretta, e si chinò a consolarlo. Un essere così imponente che veniva rassicurato da una creatura tanto piccola.
Fu Sans a farsi avanti per primo, raggiungendoli.
“tu ti fidi di lui, ragazzina?”
Frisk lo guardò. “Tutti meritano fiducia, almeno una volta”, rispose, sottolineando l’ultima parte.
Lo scheletro sospirò. “tu giochi con le parole”, le disse, e alla fine sorrise, suscitando in lei la stessa reazione.
“ehi, gente”, richiamò il resto del gruppo. “venite a dare il cinque a questa disgraziata.”
E allora tutti si fiondarono da loro, Undyne compresa, per salutare come si deve la loro amica, ora che era in grado di rispondere. L’unica a restare indietro fu Toriel, che si fece avanti per ultima facendo calare di nuovo il silenzio.
“Bambina mia… Sei sicura di ciò che fai?” Domandò, riferendosi al marito.
Frisk non esitò ad annuire. “Sì.”
La donna inspirò lentamente, poi buttò fuori l’aria tutta insieme.
“Allora suppongo di doverti ascoltare”, quindi guardò Asgore. “Tu, alzati.”
L’uomo non se lo fece ripetere. “Toriel… Io-“
“Avrai tempo per farti perdonare, adesso il problema è un altro.”
Come se avesse già parlato, tutti si voltarono verso le sei anime. Dovevano trovare un modo per utilizzarle insieme a quella di Frisk, ora che il suo piano si era rivelato inconseguibile.
 
   
 
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