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Autore: Amelia_    11/11/2020    0 recensioni
[Puppy honey]
Prima storia su Pick e Rome, mi dispiace se sono un po' ooc.
Ho cercato di farli più realistici possibili 😅
La storia è subito dopo Our Sky
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Certe volte mi sono chiesta cosa ti piaccia di P'Pick sai? È quasi sempre scontroso, non vuole farsi toccare da te, non ti dà fastidio?"
Chiese Emma guardando il suo amico, era preoccupata..
Si Rome e P'Pick stavano insieme da più di tre anni, convivevano insieme, però era diffidente. 
Rome era il suo migliore amico, e la vedeva la faccia che faceva ogni volta che P'Pick toglieva la mano dalla sua...
" Ci dev'essere un motivo per amare qualcuno? " Rispose Rome sorridendo all'amica, difficilmente l'amico parlava dei suoi problemi.
Emma sospirò, però notò un altra persona arrivare, era lui.
Sorrise e quando fu abbastanza vicino fece un altra domanda " ma la vedo la tua faccia lo sai? Quando magari provi a prendere la sua mano... Rome sono preoccupata in realtà... Non voglio mettermi contro di voi, voglio solo sapere se il mio migliore amico stia veramente bene come dice. " Disse, sorrise vedendo che P'Pick si fosse fermato. 
"Bene, positivo, ti interessa almeno" pensò mentre il più grande invece aspettò la risposta del suo compagno...
"Io sono felice con P'Pick, vuoi la verità? Alcune volte mi dispiace si, so che in pubblico non possiamo fare determinate cose, è anche colpa mia... Ma tu vedi solo una parte di lui. Io vedo tutto, P'Pick mi ama e io amo lui, quindi si, sto bene, non hai bisogno di preoccuparti per me e smettila di dire queste cose su P'Pick." rispose un po'infastidito, non gli piaceva quando parlavano male di lui.
Vicino alla porta invece c'era un giovane uomo incapace di muoversi... Si sentiva scemo a sorridere per quella dichiarazione ma allo stesso tempo, si sentiva in colpa.
Non voleva ammetterlo ma aveva paura dei commenti della gente.
In quell'abito Rome era più forte di lui, in più si imbarazzava facilmente, si difendeva diventando scontroso... 
Non era abituato al contatto fisico in pubblico, nel privato c'era riuscito dopo un bel po'.
Solo con Rome si sentiva totalmente se stesso. 
Prese un bel respiro ed entrò la stanza, era comunque casa sua. 
"P'Pick Che ci fai qui?" Chiese subito Rome sorpreso, mentre la sua amica decise di invece andarsene, P'Porshe era già arrivato, salutò e se n'è andò velocemente.
Pick guardò Rome male, lui era tornato, prima dal lavoro e questo era quello che gli diceva? 
" Scusami dovrei andarmene? Non mi vuoi tra i piedi?" Chiese acido come sempre quando si sentiva nervoso...
Subito il più piccolo fece no e si avvicinò "non te l'ho chiesto per quello P'Pick. Di solito non torni mai così presto, non stai male vero?" Rispose poggiando poi una mano sulla sua fronte.
Sorpreso Pick si spostò subito, Rome questa volta non si preoccupó di non mostrare quanto ci fosse rimasto male e lo guardò mettendo un leggero broncio.
"Siamo da soli, puoi anche non fare così... " Borbottò guardandolo.
Il più grande lo trovò adorabile, sospirò e gli accarezzò la testa dolcemente "mi hai sorpreso tutto qua, sto bene, c'è stata un infestazione, quindi starò a casa per due giorni. " Rispose tranquillo, dovette trattenere tutto il suo autocontrollo quando il più piccolo lo abbracciò felice.
Ricambiò qualche secondo dopo stringendolo forte a sé...
"Allora P'Pick rimarrai tutti e due giorni con me vero? Nah nah nah nah" Chiese guardandolo speranzoso, sembrava un bambino viziato. In realtà lo era molte volte.
"Okokok si, ti porto da qualche parte, tieniti libero " rispose prendendolo poi in braccio.
"P'Pick che fai?!" Chiese a quel punto il più piccolo tenendosi a lui...
Pick ridacchiò e lo guardò "ritiro la tua quota del viaggio" rispose malizioso mentre Rome sorrise diventando rosso.
 
 
"P'Pick certo che potevi farmi meno segni, questo come lo nascondo?" Rome si guardò allo specchio, era a petto nudo, si stava cambiando, oggi sarebbero partiti per un mini viaggio di due giorni. Era felicissimo...
"Anche io ne ho qua! Che vuoi fare?" Rispose una voce dietro di lui, Rome gli sorrise dallo specchio.
" Per me posso anche farli vedere, non ho problemi è la prova del nostro amore P'Pick"  rispose spavaldo, aspettandosi una risposta scontrosa od un colpo che però non arrivò.
"Ok, facciamoli vedere" disse invece il più grande, scoppiò a ridere vedendo la faccia del suo compagno diventare rossa... 
"P'Pick davvero stai bene?" Richiese confuso, l'altro annuì mettendosi comunque una sciarpa per coprire il segno, e la diede anche a Rome.
La giornata passò tranquilla, erano solo loro due, in macchina, al bar, nella foresta... 
Stavano benissimo, una cosa però Pick la notò, Rome si stava trattenendo.
Conosceva il suo ragazzo, quando era esaltato gli prendeva sempre la mano, o almeno cercava. 
Oggi invece non ci provò neppure, c'era poca gente e Pick voleva provare, aveva deciso di cambiare, però non poteva farlo lui. 
Aspettò per tutto il giorno, ma niente, Rome non lo fece neanche una volta.
Il secondo ed ultimo giorno decise che Rome gli avrebbe preso la mano a qualunque costo.
Per tutta la mattinata non fece altro che muovere le mani verso di lui, facendo finta di nulla, ogni tanto lo spingeva in modo che l'unica possibilità per non cadere era prendergli la mano, il più piccolo lo fece pure, solo che poi lo ringraziava e lasciava la mano.
A pranzo erano in una normale tavola calda, dovevano girare una piccola città turistica...
Rome notò come Pick fosse strano, lo guardava male... Forse era perché gli aveva preso la mano quando stava per cadere?
"P'Pick ho fatto qualcosa di male?" Chiese a quel punto e il più grande rispose che si, l'aveva fatto.
" E per la mano?" Chiese ancora e quando il più grande disse si, fu come un colpo al cuore... Sapeva che aveva fatto bene a non provarci...
"Mi dispiace di avertela presa, so che ti dà fastidio ma stavo cadendo. Però una volta potevi anche non arrabbiarti per questo! " Commentò alterandosi, perché si questa cosa lo faceva arrabbiare.
Pick lo guardò sorpreso, difficilmente Rome alzava la voce con lui, ma lo vedeva, più che arrabbiato era ferito. 
L'aveva fatto di nuovo. Non poteva continuare così...
"Non sono arrabbiato perché mi hai preso la mano quando stavi cadendo. Sono arrabbiato perché non l'hai presa neanche ieri!" Rispose incrociando le braccia al petto.
Il più piccolo lo guardò sorpreso... Aveva sentito bene? 
"P'Pick questo non mi piace come scherzo. Lo so che a te non piace, non lo faccio. Però non prendermi in giro che vuoi farlo. Perché mi ferisce." Commentò questa volta maledettamente serio, no... Non avrebbe sopportato una simile situazione.
Pick scosse la testa e si avvicinò "ti ho sentito con Emma. Volevo solo provare, ho pensato che siamo lontano da tutti e può essere una prova, ti ho detto tempo fa che ti amo, che avrei fatto qualunque cosa. Posso provare. Non pensare di poter fare tutto velocemente, ma ho preso la mia decisione. Prendere o lasciare" rispose scontroso, non gli piaceva parlare così, ma sapeva che come lui si sentiva bene con le rassicurazioni dell'altro, anche lui doveva farle... Certe volte.
Il più piccolo sorrise e allungò la mano quasi tremando, era felicissimo...
"Non ora, stiamo mangiando" commentò però distruggendogli i suoi sogni, il più piccolo sbuffò ma rise, ma non si offese, il suo P'Pick era fatto così. 
Stava cambiando per lui, perché lo amava.
Lo sapeva, ogni suo gesto lo dimostrava, dal portarlo in vacanza, poteva stare a letto ed invece l'aveva portato in una città turistica piena di gente, nonostante lui non amasse i posti affollati.
Dal suo provare a prendergli la mano, sapeva che ci sarebbe voluto un po', ma P'Pick lo voleva fare per lui. 
"Grazie P'Pick, ti amo" disse Rome guardandolo dolcemente mentre il più grande lo guardò e sorrise  annuendo scettico "ti conviene" rispose facendo ridere allegramente il più piccolo.
 
 
   
 
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