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Autore: _FallingToPieces_    12/11/2020    1 recensioni
La storia di due ragazze ossessionate dalla vendetta e dal potere, i cui destini si intrecceranno con quelli del folle Sirius Black e del tormentato professor Lupin.
La fuga da Azkaban di Black riporta alla luce tutto ciò che è accaduto nella vita di Olivia e Gwen a partire dal primo giorno del novembre 1981.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Fenrir Greyback, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 1

Il colore dei suoi occhi



 

A chiunque le avesse chiesto perché amava tanto Difesa contro le Arti Oscure, avrebbe detto che voleva semplicemente imparare tutti gli incantesimi esistenti per contrastare il Male, quello che tra le altre cose aveva spazzato via la sua famiglia

Ma non era vero, ed era anche una motivazione banale.

Chi gliel
avrebbe chiesto, poi? Nessuno a scuola le rivolgeva la parola. Eppure si preparava, forse per un qualcosa che non sarebbe mai accaduto, impacchettando una spiegazione che avrebbe scansato ogni dubbio, perché era certa che qualcuno in aula si fosse accorto di quanto fissava il nuovo professore.

La sua amica Elizabeth bisbigliava sempre di nascondere gli occhi
a cuoricino, ridacchiando per l’espressione stampata sul suo viso arrossato.

La verità: a Olivia piacevano il professore e le arti oscure, era irrimediabilmente affascinata da entrambi. Di Remus Lupin sapeva ben poco. Intanto, il nome. E l’età; questa solo perché Elizabeth glielo aveva domandato, visto che lei non avrebbe mai avuto il coraggio di essere così sfacciata. Ai due elementi sopraccitati, poteva aggiungere il colore degli occhi (ma non ne era troppo sicura, di rado l’aveva guardato da vicino), dei capelli e forse indovinare l’altezza.

Era un mago purosangue o mezzosangue? Cosa gli piaceva fare nel tempo libero? Aveva mai ucciso qualcuno? Come controllava la creatura che dimorava dentro di lui?

Olivia si poneva sempre molte domande sul professor Lupin, e la maggioranza di queste non trovava risposta.

Durante la lezione incentrata sulle paure e come sconfiggerle, si era chiesta ininterrottamente che cosa temesse Remus Lupin, quali sembianze avrebbe preso il molliccio dinanzi a lui, e lì forse la sua curiosità era stata placata un poco.

Era accaduto proprio nel suo turno di affrontare il molliccio, due martedì addietro. Davanti a tutta la classe, Olivia non aveva retto la pressione, non era riuscita a nascondere la sua grande paura a tutti quegli spettatori indiscreti. Un grosso lupo dal manto grigio si era materializzato nella stanza e subito aveva preso a ringhiare.

Lupin, in quel momento, le aveva lanciato un’occhiata allarmata e sconcertata. Aveva anche perso un pizzico del suo abituale controllo, mentre cautamente la affiancava per intervenire.
Olivia si era apprestata a liberarsi da sola del lupo pronunciando la formula, Riddikulus!, e frattanto che questo si trasformava in qualcosa di buffo o iniziasse a cantare con una voce da soprano, il professore aveva agitato la bacchetta e fatto scomparire il molliccio. La lezione introduttiva era terminata di lì a breve, e l’uomo aveva congedato tutti con qualche sorriso distratto.

Per diciassette giorni aveva evitato di incrociare lo sguardo di Olivia. In aula parlava rivolgendosi a tutti, ma su di lei non si tratteneva mai più di mezzo secondo, quanto bastava per farlo appena deglutire e voltare verso la lavagna.

Olivia capì che l’avrebbe trattata in quel modo fino alla fine del trimestre, e quello era un periodo bello lungo. Erano a scuola e lui era il suo insegnante; poteva soltanto rassegnarsi a quella mancanza di attenzione e, in qualche modo, comprenderne la ragione.

Girò la pagina del grosso libro, soffermandosi sull’incantesimo per creare una barriera protettiva. Forse a Olivia la parte che piaceva di quella materia era l’analisi delle arti oscure, alla mera difesa era poco interessata.

«I più studiosi di voi, o i più pratici, sapranno senz’altro come neutralizzare...»

Lupin s’interruppe. Olivia aveva sollevato il mento e lo fissava, in attesa del continuo della frase.

«... come neutralizzare un troll di montagna.»

«Professor Lupin, signore, scusi» intervenne Elizabeth, sventolando la mano in aria così vigorosamente che la coda di Olivia si mosse. «Detesto fare la maestrina, ma i troll di montagna fanno parte del programma del primo anno.»

«Secondo» borbottò Olivia, appena udibile.

«Secondo!» si corresse. «Insomma, quando eravamo dei pivellini. Ora siamo adulti, signore.»

Lupin guardò entrambe, quasi interdetto, poi annuì, si sciolse in un sorriso teso rivolto a tutta la classe e disse: «La vostra compagna ha ragione. Mio errore. Elizabeth, vuoi dirci tu di cosa… Anzi, no, Olivia, di’ alla classe l’argomento di oggi.»

Olivia non amava parlare davanti alla gente e il professore in quelle settimane doveva essersene accorto. Cercava di metterla a disagio?

Consultò per un attimo il manuale alla pagina giusta, con un’occhiata rapida, e lesse il nome di uno spiritello malvagio.

«Licantropi?» azzardò, e posò nuovamente lo sguardo su quello di lui.

No, naturalmente non era quello l’argomento. La licantropia l’avevano studiata sul finire del terzo o quarto anno ed erano al settimo.

Remus Lupin deglutì ancora e si fece più pallido, ma se ne resero conto in pochi.

Elizabeth accorse subito a precisare quale fosse il tema del giorno e quel silenzio si diradò, seguito dal commento entusiasta di un loro compagno, che giurò di aver incontrato lo spirito dei boschi nel nord della Scozia.

La spiegazione fu interessante solo a tratti, e Olivia per qualche istante si dispiacque di averlo posto così in difficoltà da distrarlo sul lavoro.

Al cambio dell’ora, poco prima della cena, Lupin raccolse la sua valigetta sgualcita e si affrettò a lasciare l’aula.

«Che succede con Lupin?» Elizabeth scoccò una lunga occhiata all’amica. «Si è pietrificato!» bisbigliò. «La tua risposta l’ha…»

Olivia percepì una fitta alla testa. Erano cinque notti che non chiudeva occhio. «È un problema suo» si limitò a rispondere. Ma quando il dolore passò, rifletté. «Pensi che qualcuno abbia notato che c’era qualcosa di strano?»

«Più strano di sentirti parlare per la prima volta? Credo che non abbiano notato gli sguardi che vi lanciate, no.»

Olivia sorvolò su quel commento. Si conoscevano da sei anni, sapeva com’era fatta. «Perché mi guarda così, secondo te?» le chiese, mentre si dirigevano nella Sala Comune dei Serpeverde. «Come lo interpreti?»

«Aspetta» la fermò Elizabeth, con un cenno del palmo. La parola segreta per accedere fu pronunciata dal prefetto e tutti si aggregarono alla fila che confluiva nella sala. Solamente quando furono sole nella camera da letto, Elizabeth riprese: «Ho la sensazione che qui non sia il suo comportamento a dover essere interpretato, ma il tuo.»

Olivia si tolse la giacca e si abbandonò sul letto, per ammirare il soffitto alto. «Cioè? Cos’ho fatto?»

«Lo provochi, Liv. Ti ho visto mentre gli sorridevi. E lo fissi sempre. Non è che sei innamorata di lui?»

Olivia immediatamente si mise a sedere. «Non dire mai più una cosa del genere» disse. Notando che l’altra stava per rabbuiarsi dinanzi a quel cambio di umore, sbuffò sonoramente e scosse il capo. «Certo che no. È vecchio! So che quelli anziani piacciono a te, te lo lascio volentieri.»

Elizabeth allora sorrise. «Lupin non mi interessa. Per niente. Sai chi trovo terribilmente attraente?»

Le tre compagne di stanza entrarono, deposero i libri e uscirono chiacchierando fitte.

«Sirius Black!» sussurrò Elizabeth, gli occhi illuminati.



Angolo Autrice
Buonasera!
E' davvero strano postare qualcosa su EFP dopo anni, quasi ho dimenticato come funziona l'editor.
Questa ff è frutto della noia e del grande vuoto provocati dal terribile periodo in cui stiamo vivendo, ma è qualcosa che ho tenuto chiuso nella mia mente per non so quanto tempo; c'era sempre, in me, il desiderio di scrivere di Sirius e Remus, ma niente di ciò che la mia penna tracciava risultava soddisfacente. Anche questa storia potrebbe non esserlo, ma mi sono convinta a condividirla ^-^
E' solo il primo capitolo, e si apre con Olivia. Il prossimo sarà invece incentrato su Gwen, l'altra protagonista. Ho deciso che i capitoli si susseguiranno in questo modo e, spero, saranno tutti piuttosto brevi.
Qualche piccola precisazione:
- tra le note ho inserito anche FemSlash ma non sono sicura che sia definitivo, perché riguarda un'idea che non è completamente sviluppata e che probabilmente non sfocerà in una coppia vera e propria.
- confesso che i libri li ho riletti un po' di tempo fa e non sono certa di ricordare tutto, di non fare scivoloni o scrivere cose assurde. In caso di inesattezze, perdonatemi. Cercherò di "prendere appunti" su eventuali scene o dinamiche utili magari guardando la maratona di HP che comincia da stasera.
- so che il molliccio non sarebbe da programma del settimo anno, ma per esigenze di trama ho preferito scrivere che la lezione sulle più grandi paure degli studenti fosse una sorta di lezione introduttiva che Lupin fa con tutte le classi (oppure è già così e non si pone il problema?).
Per concludere, devo dirvi che ho pronti soltanto altri due capitoli oltre a questo; l'ispirazione va e viene, la testa è da un'altra parte e molto spesso ho solo voglia di cancellare questa fanfiction. Però mi impegnerò il più possibile per portarla avanti.
Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio di cuore per aver letto. Non confido troppo di ricevere recensioni, ma nel caso mi sbagliassi: grazie, grazie, grazie ^^
Alla prossima,
_FallingToPieces_

  
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