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Autore: Omegasr    14/11/2020    0 recensioni
Ink ed Error sono soli.
Entrambi destinati a vivere un’eternità di nulla, all’interno dell’Anti-Void.
Sono opposti, ma, in un certo senso, due facce della stessa medaglia;
Ma qualcosa, da quando Ink ha perso le sue emozioni, è cambiato.
(Storia ambientata dopo gli avvenimenti di Underverse.
Sono presenti all’interno della storia:
Error!Sans, Ink!Sans, Underswap!Sans, Underswap!Papyrus, Nightmare!Sans, Dream!Sans, Underlust!Sans, Horror!Sans.
Ovviamente Errorink).
Spero che possiate apprezzarla!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Papyrus, Sans
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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<< Nessuno dovrà saperlo >>.

Lui non mi ascoltava.

Mi dava le spalle, carezzando con dolcezza ogni indumento dal ritrovato colore acceso.

Legò la felpa azzurra alla sua vita con affezionata cura;

Sistemò i colori, pronti per essere utilizzati in battaglia, sulla sua cinta, sospirando lieto.

Avvolse la lunga sciarpa attorno al suo collo, assaporando ogni centimetro di stoffa che si adagiava sulle sue ossa candide.

Infine, raggiunse il suo pennello.

“Broomie”, sussurrò, e lo afferrò come lo stesse abbracciando.

<< Ink >>, richiamai la sua attenzione.

<< Mh? >>.

<< Nessuno dovrà sapere cosa è successo qui >>.

Si voltò verso di me, sorridente.

Un quadrato fra il rosso ed il fucsia al centro di un occhio ed una piccola stella gialla nell’altro gli donavano un aspetto radioso.

<< Pensi che io voglia farlo sapere? >>, si avvicinò e posò un braccio sulla mia spalla.

<< Ho una reputazione da difendere! >>.

Lo disse ridendo, con l’aria di chi sprizza gioia da tutti i pori.

La sua mano scivolò sulla mia spalla e raggiunse la mia.

<< Sai, solo perché ora hai il permesso di toccarmi, non significa che tu debba farlo ogni volta che ne hai l’occasione >>.

Arrossì appena e mi rivolse uno sguardo furbo.

<< Ho ascoltato ciò che hai detto e ne terrò assolutamente conto >>, disse, ma non smise affatto di tenermi la mano.

Alzai gli occhi al cielo, fingendomi esasperato.

<< Andiamo prima che Dream venga a cercare di ucciderti >>.

 

Risalimmo il sentiero ghiaioso e raggiungemmo la foresta.

Lì, Nightmare se ne stava in disparte, in silenzio, mentre Dream chiacchierava allegramente con una terza figura dalla voce squillante.

<< Blue? >>, dissi una volta messa a fuoco quella presenza. << Che ci fai qui? >>.

<< Ero preoccupato per voi! >>.

I suoi occhi indugiarono sulla figura di Ink, nuovamente carica di eccentriche sfumature di colore.

Due piccole stelle azzurre invasero il suo sguardo, mentre correva verso Ink e lo abbracciava energicamente.

<< Oh, sono così felice che tu sia di nuovo tu! Mi sei mancato COSÌ TANTO! >>.

Il guardiano lo strinse con affetto.

<< Anche tu mi sei mancato, Blue >>.

Dunque era così che si risponde ad un abbraccio.

Lo annottai mentalmente.

Una volta sciolto quel contatto, Ink si avvicinò a passi cauti alla figura di Dream.

Si fermò di fronte a lui e lo guardò con aria severa per qualche secondo.

Infine, gli rivolse un enorme sorriso e posò una mano sulla sua spalla.

<< Ben fatto! >>, esclamò.

<< Cos— “ben fatto”? >>, mi intromisi.

<< Un attimo fa era una “viscida, insulsa creatura”, un “manipolatore”, ed ora gli dici “ben fatto”?! >>.

Lui si strinse nelle spalle.

<< Ha fatto la scelta giusta. Ha salvato il Multiverso! >>.

<< Ci ha mentito! Ha mentito a me, a te, a tutti quanti! >>.

<< Mai sentita l’espressione “il fine giustifica i mezzi?” >>.

Lo osservai genuinamente confuso.

<< Non cercare di capirli, credimi, non ci riusciresti >>, parlò Nightmare alle mie spalle.

<< Dunque... che mi sono perso? >>, chiese Ink.

Dream, con un ritrovato rispetto nei confronti della figura del creatore, gli parlò come si parla ad un vecchio socio in affari.

<< Ecco, io e Blue pensavamo... tenendo conto dei recenti avvenimenti... che forse sarebbe il caso di formare un’alleanza >>.

<< Un’alleanza? >>.

<< Un’alleanza! >>, si intromise Blue.

<< Così che se qualcuno di noi dovesse perdere la via, per qualunque motivo, gli altri due sarebbero uniti nel difendere gli universi e nel salvare chi si è perso! >>.

Ink lo guardò lieto. L’idea sembrava piacergli.

<< Oh! >>.

<< Potremmo chiamarci gli “Star Sanses”! Che ne pensi? >>, chiese Dream.

<< Mi piace! >>.

 

<< Sto per vomitare >>, commentai, mentre il Sans accanto a me scoppiava in una fragorosa risata.

<< Sai, tu mi piaci, Error >>.

Lo guardai confuso. Quelle non erano certo parole che mi venivano rivolte spesso.

<< Da me non hai saputo niente, ma se dovesse interessarti... c’è una piccola comunità, beh, più un gruppo, direi... si chiama “MOB”. Se ti va puoi fare un salto. Si fa un po’ di casino, si uccide qualche innocente... pensaci. Ci incontriamo da Blight, di solito >>.

Così dicendo mi strizzò un occhio e scomparve nel nulla.

Rimasi immobile, attonito per un momento.

IO ero stato invitato a far parte di qualcosa?

C’è una prima volta per tutto, mi dissi.

Ma la quantità di prime volte che stavo vivendo quel giorno era quasi incredibile.

 

Mi avvicinai ai tre scheletri che da quel momento in poi sarebbero stati noti come “Star Sanses”.

<< Io e Blue stavamo pensando di andare a prendere una tazza di tè, ti unisci a noi? >>.

Mi fermai accanto ad Ink, che mi guardò negli occhi e sorrise, prima di rivolgere la sua attenzione a Dream.

<< No, io... io temo di avere troppo da fare. Sai, universi da creare... eccetera >>.

Dream spostò ripetutamente il suo sguardo da Ink a me, per poi sorridere furbamente.

<< Oh, ma certo. Sarete sommersi di lavoro! Posso solo immaginare. Vieni Blue, andiamo noi a prendere il tè >>.

<< Error, tu non vuoi venire con noi? >>, chiese Blue.

<< Oooh, ecco, io— >>.

<< No, non vuole Blue >>.

<< Ma non mi ha risposto! >>.

Dream afferrò Blue per un braccio e fece per trascinarselo dietro.

<< Fatemi un favore, cercate di non farvi vedere da Blue. Ne sarebbe terribilmente scioccato >>, sussurrò.

<< Scioccato da cosa? Dream, Ink, voi mi state nascondendo qualcosa! Error, vuoi spiegarmi— >>.

In quel momento, Dream ci dedicò un occhiolino complice e svanì portando con Blue con sé.

 

Io ed Ink ci guardammo.

Ritrovai un paio di occhi che per tanto tempo avevo detestato e che avevano lasciato un vuoto incolmabile quando li avevo perduti.

Nessuno dei due disse una parola per dei lunghi secondi.

Io non avevo idea di cosa sarebbe stato giusto dire o fare, in quel momento, e penso che Ink lo sapesse bene.

Mi sorrise dolcemente e prese di nuovo la mia mano, avanzando di qualche passo e tirandomi verso di lui.

<< Andiamo? >>, disse soltanto.

<< E dove? >>.

Mi guardò nuovamente ed i suoi occhi si colorarono di un azzurro chiaro.

<< A casa >>.

 

E così facemmo.

L’Anti-Void ed un’eternità intera ci aspettavano.

Avevamo molto lavoro da fare, ma il tempo non ci sarebbe mancato.

Le lunghe giornate vuote passate in un angolo della Doodle Sphere sarebbero diventate un lontano ricordo per Ink.

Non avrei mai più dovuto guardare Undernovela senza avere qualcuno con cui commentare i ridicoli avvenimenti di quel buffo mondo.

Non avremmo mai smesso di combattere, per puro diletto, ma alla fine della giornata ci saremmo sempre potuti trovare lì, a ridere su quel divano blu come se nient’altro esistesse.

Oltre il dovere, oltre la creazione e la distruzione.

Oltre la noia è la solitudine.

Io ed Ink, in quell’anticamera del vuoto, lì dov’eravamo nati e destinati a rimanere, saremmo stati per sempre Oltre il Silenzio.

   
 
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