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Autore: Red Saintia    15/11/2020    15 recensioni
Un nuovo inizio può spaventare e rendere insicuri. Doversi adattare ad una vita diversa è sempre un'incognita che accompagna desideri e possibili progetti.
Ciò che lasciamo indietro non sarà dimenticato, farà sempre parte di quello che siamo diventati. Uno sguardo verso il domani, carico di speranze e aspettative, perché l'unico futuro possibile è quello che ci permette di camminare al fianco della persona amata.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   (I crediti della fan art sono presenti nell'immagine e vanno all'artista Len Barboza)

 

Sono i momenti come questo che mi fanno maggiormente apprezzare il mio ritorno nell'epoca Sengoku.

La quiete, il silenzio e la tranquillità che si respira nelle sere dove la luna e le stelle illuminano a giorno tutto ciò che c'è nei dintorni. 
Nel mondo al quale appartenevo tutto ciò sarebbe stato impensabile. Da noi era una corsa continua e la frenesia quotidiana ti faceva pian piano dimenticare la vera essenza delle cose belle che ci circondavano.

Avevo scelto, ci avevo impiegato tre anni, ma alla fine avevo deciso che senza di lui niente aveva senso e che solo al suo fianco riuscivo a sentirmi completa. 
Non avevo rimpianti per quello che mi ero lasciata alle spalle. Avevo terminato i miei studi e mi ero presa le mie soddisfazioni. Mi ero data del tempo per capire appieno ciò che volevo. Quando finalmente mi resi conto che il mio cuore sarebbe tornato a battere solo accanto a lui... desiderai con tutta me stessa di tornare.

Ancora adesso ricordo e sento viva in me l'emozione di quando afferrai la sua mano. Lui... la strinse tra le sue e fummo occhi negli occhi. Mi sentii viva, e così mi sento ogni volta che mi guarda.

Capita di rado che mi conceda un momento per stare da sola, qui c'è sempre da fare, e mille sono le cose da imparare ogni giorno. Stasera però il richiamo di questo bosco così silente e meraviglioso mi ha attratto. Per questo mi sono spogliata delle mie nuove vesti da sacerdotessa concededomi un bagno e lasciandomi cullare dalla tranquillità di queste terme.

Che ricordi mi tornano alla mente... sembra sia accaduto tutto in un tempo lontano, eppure niente di ciò che ho vissuto con Inuyasha, Miroku, Sango e gli altri è andato perso. La memoria custodisce ogni cosa come un tesoro prezioso e inestimabile.

Immergo totalmente il mio corpo nel tepore di queste acque, lasciando che il tenue calore emanato avvolga il mio corpo. Mi sento in pace con me stessa, mi sento felice...

"Ah... allora eri qui!" una voce familiare ma inaspettata mi fa voltare di scatto. Tento di coprirmi come posso, prima di ricordarmi che adesso non c'è più bisogno che io lo faccia.

"Inuyasha che ci fai qui? Pensavo dormissi?"

"Ma figurati...dormire. Mi sono accorto che non eri più accanto a me e sono venuto a vedere dove ti eri cacciata." Dev'essersi spaventato. Ormai è talmente abituato a proteggermi e ad avermi sempre sotto il suo sguardo che il non sapere dove fossi lo ha messo in agitazione.

"Non volevo farti preoccupare mi dispiace, è solo che dormivi così tranquillo che mi dispiaceva svegliarti per dirti che venivo alle terme."

"Scema... dormivo tranquillo perché tu eri accanto a me. È quando non avverto la tua presenza che mi agito, dovresti saperlo." Non si smentisce mai, anche quando mi dice qualcosa di così dolce deve sempre farlo con quell'aria imbronciata.

"Senti un po', già che sei qui perché non entri anche tu e mi fai compagnia?" lo vidi sgranare gli occhi e diventare più rosso della sua veste.

"Chi...io?"

 

"Sì tu, chi altri se no?" che pazienza infinita che ci vuole con lui. Cominciò ad agitarsi e a muovere le orecchie. Era imbarazzato ma non lo avrebbe mai ammesso.

"Ma sei sicura?"

"Certo che lo sono. Avanti non fare tante storie, togliti la veste ed entra in acqua."

Cercai di non fissarlo troppo, sapevo bene che in determinate circostanze si imbarazzava, eppure... io lo trovavo estremamente dolce. Lo sentii entrare in acqua così mi voltai lentamente, si teneva a debita distanza, forse ancora impaurito da tutte le volte in cui l'avevo messo a cuccia per la sua invadenza. Così fui io ad avvicinarmi.

"Non posso crederci, il temibile mezzo demone Inuyasha intimidito da un'apprendista sacerdotessa." lo canzonai scherzosamente.

"Ma... ma che dici, io sono perfettamente a mio agio, non vedi?" mentiva, lo sapeva fin troppo bene, ma i suoi occhi e il suo sguardo ambrato mi erano mancati così tanto che non volevo più privarmene neanche per un istante.

Mi sollevai senza alcun imbarazzo, chissà perché con lui non ne avevo mai avuto. Volevo che mi guardasse e mi vedesse con occhi diversi stavolta. Lui si bloccò notando che solo alcune ciocche di capelli bagnati coprivano il mio seno.

Non volevo più barriere tra noi, non volevo più fraintendimenti né ombre che ricordassero il passato. Avevo ingoiato in silenzio troppe lacrime per privarmi del desiderio di stringerlo tra le braccia. E così feci. Lasciai che il mio corpo aderisse al suo. Che la mia fragilità si perdesse nella sua tempra di guerriero, volevo che sentisse quanto mi era mancato, volevo che udisse il mio cuore battere solo per lui.

Pochi istanti intercorsero prima che anche le sue braccia mi circondassero completamente, prima che il calore del suo corpo mi proteggesse come aveva sempre fatto.

"Mi sei mancata...Kagome." Lo disse quasi sussurrando, perché solo io dovevo essere la custode di quelle parole. Il suo viso affondò nei miei capelli, il mio assaporò il contatto con il suo petto scolpito e ruvido di cicatrici. Piansi... lacrime che mi vennero dal cuore, lacrime di gioia, perché era questo lui per me, la roccia contro la quale si infrangevano le mie insicurezze.

"Anche tu mi sei mancato, non sai quanto..." credo invece che lo sapesse, e se ancora nutriva dubbi quell'abbraccio li avrebbe dissipati.

"Persino il calore delle tue lacrime mi è mancato. Ma più di ogni altra cosa mi è mancato il tuo odore che mi ricordava quanto fossi unica e speciale."

Sollevai il viso e mi soffermai a guardarlo, dovevo avere la certezza di quelle parole attraverso i suoi occhi. Forse lui percepì questo mio bisogno e agì d'istinto, com'era sua abitudine fare. Non era il nostro primo bacio quello, eppure... ebbe un sapore diverso. Fu come se il tocco delle sue labbra attivasse tutti i miei sensi. Chiusi gli occhi e lo strinsi forte, volevo che lui fosse lì, volevo tutto ciò che stava accadendo, e adesso ero certa che anche lui desiderasse la stessa cosa.

La tenerezza iniziale di quel bacio risvegliò istinti e desideri nascosti. Sentivo che lentamente le sue mani cercavano di farsi strada lungo il mio corpo soffermandosi sinuosamente su ogni curva. Mi sfiorò i capelli spostandoli lungo la schiena in modo da potermi osservare nella mia interezza. Sentivo i suoi occhi su di me, sapevo che da quell'abbraccio ci saremmo sciolti solo una volta appagato il reciproco desiderio. Mi sollevò lentamente adagiandomi con cura sulle sponde meno frastagliate. La sua figura mi sovrastava e lo scintillio dei suoi occhi illuminati dalla luna avevano su di me un effetto ipnotico.

"Kagome..." pronunciò il mio nome come per richiamare la mia attenzione. Quante volte in quei tre anni avevo sognato e immaginato la sua voce roca e calda pronunciarlo. "...ho bisogno di te". Era una richiesta, forse un'esigenza, di sicuro un desiderio. Forse voleva che anch'io ne fossi convinta, di certo non si sarebbe spinto oltre senza il mio consenso.

"Anch'io ho bisogno di te Inuyasha." fu quella la mia risposta, e non servì che aggiungessi altro. Il suo corpo fremeva ad ogni mio tocco, il mio vibrava ad ogni bacio che lasciava sulla mia pelle.

L'imbarazzo di poco prima sembrava svanito, ma non la dolcezza che riservava ad ogni più intima carezza. L'inesperienza di entrambi non ci impedì di assaporare ogni attimo, ogni singola sensazione. Non eravamo solo due corpi che si univano per creare qualcosa di meraviglioso, eravamo due anime affini che si fondevano insieme per diventare qualcosa di unico e perfetto.

Quando i respiri di entrambi arrivarono al limite sopportabile capimmo che il tempo degli indugi era finito. Ormai ero la sua donna, la sua compagna per la vita, avevo deciso di restare al suo fianco e gli avrei donato tutta me stessa.

 

Cosa sono tutte queste sensazioni che mi invadono il petto? Il mio cuore sembra voler esplodere ogni volta che provo a sfiorarla. La mia parte umana è come in tumulto, presa, rapita e completamente vinta dallo spirito di Kagome.

Vorrei che i pensieri prendessero forma attraverso le parole e i gesti, ma non ne sono capace. Non sono mai stato bravo ad esternare ciò che provo. L'unica certezza che ho... è che la desidero più di ogni altra cosa.

È sempre stata lei quella più forte tra noi. Io usavo la mia irruenza, lei ci metteva il cuore. Mi è servito tempo per capirlo e ho sbagliato tante volte. Molte delle sue lacrime sono state versate a causa mia. Eppure adesso che la vedo così arrendevole e insicura tra le mie braccia capisco ancora una volta che ciò di cui ha bisogno è sentirsi amata.

Lei... la mia Kagome.

 

Non c'è forza né possesso nei suoi gesti, il demone che c'è in lui ha lasciato il posto al ragazzo che chiedeva solo di essere compreso e accettato.

Finalmente la nostra unione è completa, ed io non posso che invogliarlo a continuare ciò che ha cominciato in modo così naturale. Mi tiene per i fianchi aumentando la stretta attorno al suo bacino, attento e delicato nel baciare i miei seni temendo di potermi far male. Il suo respiro caldo si infrange sulla mia pelle, mentre affondo le mani tra i suoi capelli argentati e ribelli. Avverto le sue spinte sempre più veloci ed io mi lascio guidare in quella danza piacevole e sconosciuta.

"Dimmi che sarà per sempre." mi chiede, ed io sarei potuta anche morire in quello stesso istante, persa nel languore dei suoi occhi.

"Per sempre Inuyasha, anche oltre la vita stessa."

Il mio corpo vibrò, e il suo fece lo stesso poco dopo. Lo strinsi a me lasciando che poggiasse il suo viso sul mio seno. I nostri corpi appagati si lasciarono cullare da quelle acque regolarizzando all'unisono il respiro.

Avrei voluto che il tempo fermasse per sempre quell'attimo nella mia mente. Chiusi gli occhi e rimasi ad ascoltare il silenzio di quel bosco notturno, perché da quella sera la ragazzina che ero stata cedette il posto alla donna che sarei diventata. Dando inizio finalmente alla nostra nuova vita insieme.






Si dice che le immagini, che siano esse quadri, fan art, schizzi o rappresentazioni di qualsiasi tipo di arte, siano una sorta d'ispirazione. Ebbene... per me è stato così, forse perché la storia e il percorso di questi due personaggi mi ha talmente colpito e mi è così visceralmente entrato nel cuore che per me ogni loro immagine è una piccola storia da raccontare. E le sfaccettature che potrei tirare fuori da loro sono davvero infinite, forse come i famigerati frammenti della sfera.
Questa è una storia romantica condita con una velata sfumatura di erotismo, d'altronde Inuyasha è pur sempre un demone, quindi tanto buono buono non possiamo farlo restare. Kagome è come sempre dolce, ma con una punta di sensualità data ormai dal legame con il suo uomo che finalmente sente consolidato. Insomma... io spero di non risultare banale o ripetitiva, l'intento è quello di proporvi sempre qualcosa di personale ma piacevole e scritto decentemente. 
Un abbraccio di cuore a tutti voi, e mi raccomando... scrivete, leggete, recensite, fate ciò che vi rende felici, ma fatelo restando a casa! Ok? A presto
Piccola nota finale
Le parole che fanno da titolo alla storia sono tratte dalla mini serie Bly Manor, poichè credo che il loro significato racchiuda perfettamante l'unione tra Inuyasha e Kagome, un sentimento che trascende tempo ed epoche.

 

 

                                                                 
   
 
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