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Autore: Angelica Cicatrice    16/11/2020    0 recensioni
Tutti conoscete la storia del piccolo Gohan, quando fu portato su un'isola per imparare ad essere autonomo, e infine essere addestrato da Junior per diventare un vero guerriero. Eppure c'è un piccolo dettaglio mai raccontato, almeno fino ad ora. Una guaritrice entrerà nelle vite dei due protagonisti, portando disagio e affetto alla pari. Un trio irresistibile che vi accompagnerà in questo pezzo di saga che non potete perdere.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Nuovo personaggio, Piccolo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                  “Troppo piccolo per un fardello così grande

Questa storia è ambientata su un'isola sperduta, in mezzo al vasto oceano, dove la sabbia arida del deserto incontra il fresco fogliame della foresta. Era una notte fredda e umida. Una tempesta si stava scatenando, con tuoni che rimbombavano sulla terra e lampi che illuminavano il cielo.
Un bambino, vestito con una tuta arancione, era riuscito a catturare un grosso pesce nel fiume che scorreva in mezzo alla foresta. Dopo aver fatto scorta di mele e bacche selvatiche, procurandosi non pochi graffi, il piccoletto corse via col suo malloppo, in cerca di un rifugio sicuro.
Fino a quel momento non aveva badato a quanto fosse tardi, ma il suo stomaco gli fece notare che era ormai ora di cena. Per sua fortuna, trovò una caverna scavata nella roccia. Con il calore del fuoco accesso e il buon profumo della carpa appena cotta, perfino quel lugubre posto appariva accogliente, dopotutto.
Finalmente un momento di pace e di tranquillità, in fondo se lo meritava. Infatti, per un bimbo come lui, di soli 4 anni, ne aveva passate di cotte e di crude da quando era incominciata la sua avventura.
Tutto ebbe inizio quel giorno, quando fu portato sull'isola, con una notizia terribile che lo attendeva.

"Tuo padre non è più in questo mondo"

Quelle parole, così fredde e amare, gli risuonarono nella mente, e facevano ancora così male.

"Tuo padre ha sacrificato la sua vita. Ha agito da vero eroe"

Un dolore insopportabile gli stava lacerando il cuore, mentre rivedeva nei suoi pensieri il volto solare e allegro di suo padre. Quanto gli mancava!..
Ma poi, un altro viso prese forma, completamente diverso. Non era niente di umano, a dirla tutta.

"Non prendertela con me, ma con il tuo destino... così come ho fatto io..."

A quel punto un grosso nodo gli strinse la gola, quasi sul punto di soffocare. Sentiva il bisogno di piangere, di nuovo.
- Il mio papà è sempre stato così buono, mentre lui...perché sei così cattivo con me...? -
Non aveva ancora terminato quella frase che qualcosa lo fece mettere all'erta. Un fruscio, un suono di passi. Qualcuno lo stava osservando nell'oscurità.
Un lampo illuminò lo spazio circostante e una sagoma scura si materializzò all'entrata della caverna.
" Junior! " disse fra sé il bambino, mentre un brivido freddo gli corse lungo la schiena.
- Bene, bene. Abbiamo un ospite inatteso -.
La voce nel buio, lieve e pacata, aveva preso alla sprovvista il piccolo, poiché era molto diversa da come se la ricordava. Rimanendo immobile, il suo stupore divenne maggiore quando finalmente il nuovo arrivato si fece avanti. Si trattava di una fanciulla, alta, snella e graziosa. Avvicinandosi di qualche passo, la luce delle fiamme plasmò la sua figura: il corpo armonioso era fasciato da una veste chiara, aperta davanti e legata con un nastro rosso sotto al seno. Intanto, il bimbo era rimasto così sorpreso che se ne stava lì, immobile, incerto sul da farsi. Non era assolutamente la persona che si era aspettato di vedere.
- Che ci fai nella mia caverna, piccolino? - chiese la nuova arrivata. Doveva sembrare un rimprovero, ma era impossibile, con tutta la dolcezza che sapeva emanare quella voce. Il bambino la guardò con occhi spalancati.
- Cosa? La tua caverna? - fece lui, alquanto confuso. Era comprensibile. Per tutto quel tempo, da quando aveva messo piede sull'isola, aveva sempre creduto che non ci fosse nessun altro a parte lui.
Quella sì, che era una bella scoperta.
- Esatto, io vivo qui dentro. O meglio, tutta l'isola è casa mia - spiegò la fanciulla - Ma non preoccuparti, sei il benvenuto. Piuttosto, come ti chiami?-.
La ragazza si era accucciata sulle ginocchia, a poca distanza dal bambino. In quel modo, il fuoco accesso le illuminava il viso e ogni dettaglio era ben visibile.
La pelle aveva un tono sul rosa, molto più marcato di quello di un essere umano. Ricordava il colore vivace delle caramelle alla fragola. Gli occhi, grandi e contornati da folte ciglia, erano di un verde brillante, con le pupille strette, come quelle dei serpenti. I lunghi capelli, di un color magenta che andava a sfumare verso il viola/lilla,
erano raccolti in una spessa treccia che circondava il capo, come una corona.
Il piccolo, ammirandola cosi da vicino, rimase conquistato.
" E' così bella. Sembra una fata uscita da uno dei miei libri di narrativa" pensò lui, e arrossì da capo a piedi.
La fanciulla, senza un motivo apparente, sorrise dolcemente, ma questo fece mettere ancor più in soggezione il bimbo. Allora, lei chinò il capo di lato e disse:
- Se ti dirò per prima il mio nome, poi mi dirai il tuo? -.
Quella proposta suonò così amichevole che al bambino gli venne spontaneo annuire.
- Mi chiamo Pacti - si presentò lei.
- Io sono Gohan - disse lui, mentre si tormentava il lacci della cintura, ancora un po’ intimidito.
- Gohan? Che nome carino! - esclamò Pacti, regalando un sorriso che avrebbe fatto sciogliere anche il più duro dei cuori. Gohan arrossì nuovamente.
- Oh, cielo! Guarda quanti graffi hai sul viso! - esclamò Pacti con una nota di dispiacere nella voce. Il bimbo aveva del tutto dimenticato quel dettaglio, e senza pensarci si passò le dita sulla faccia. I graffi bruciavano terribilmente.
- Fermo, così ti farai male. Ci penso io - lo ammonì la ragazza, e con un semplice gesto delle dita, accarezzò lievemente il viso di Gohan. In pochi secondi il senso di dolore era scomparso.
- Non mi fa più male! - disse il piccolo, entusiasta - Come hai fatto? Sei forse una maga? -
Pacti rise divertita dalla dolce ingenuità di Gohan, e ammiccando rispose:
- Quasi. Ma in realtà sono solo una guaritrice -.
Se all'inizio Gohan aveva avuto qualche sospetto, in quel momento ne ebbe la certezza: quella strana ragazza non doveva essere del tutto umana. Non sapeva come decifrarla, ma sicuramente era una persona molto speciale. Ma cosa importava? Era così buona e gentile, e per lui bastava quello.
- Dimmi, Gohan, sei solo? - gli chiese a un certo punto Pacti, spezzando il filo dei suoi pensieri - Dov'è la tua mamma? E il tuo papà?-.
Con quelle domande, il piccolo Gohan si incupì e abbassò lo sguardo. Il dolore che aveva cercato di nascondere tornò a galla. Le lacrime e il nodo alla gola si fecero sentire più forti che mai. Strinse i pugni e cercò di mantenere la voce calma, richiamando tutta la sua forza di volontà.
- La mamma è a casa, lontana da qui - cominciò, mantenendo lo sguardo basso per evitare di guardare Pacti - e il mio papà...il mio papà... -
" Non c'è più..."
Gohan non riuscì a pronunciare quelle ultime parole. Perfino sussurrarle nel pensiero gli era così difficile e massacrante. Ma lui non poteva sapere che quella confessione segreta era arrivata comunque forte e chiara "alle orecchie" di Pachi. Era un dono che le era stato concesso fin dalla nascita.
"Oh, povero piccolo..." pensò addolorata, sentendosi subito in colpa per essere stata così invadente. Allungando una mano, la ragazza sfiorò i capelli corvini del bimbo,che era rimasto fermo in quella posa, incapace di muovere un solo muscolo. Stava combattendo contro se stesso, contro quel dolore che lo stava divorando dentro.
- Gohan...- lo richiamò Pacti, in un lieve sussurro, come una carezza. A quel punto, Gohan non riuscì più a trattenersi. Con il volto colmo di lacrime, si gettò tra le braccia di Pacti, dando sfogo a tutte le sue emozioni negative.
- Papà...papà...- diceva il piccolo, tra un singhiozzo e l'altro. Pacti fu colta da una forte sensazione di amarezza. Strinse al suo petto il bimbo disperato e cullandolo gli sussurrava all'orecchio:
- Non piangere, piccolo Gohan. Va tutto bene -.
Quel calore, quelle parole, lo stesso profumo di Pacti, per Gohan fu un toccasana. Con i giorni interi in piena solitudine aveva quasi dimenticato come fossero gli abbracci. Dopo che anche le ultime lacrime si esaurirono, il bimbo riuscì a raccontare alla sua nuova amica tutta la storia; da quando era stato rapito da Radish, il fratello malvagio di suo padre, fino al suo arrivo sull’isola.
-Sono qui perché devo imparare a sopravvivere e a cavarmela da solo – aggiunse Gohan – poi mi dovrò allenare per diventare un guerriero e combattere contro i cattivi che arriveranno sulla Terra. O almeno così mi è stato detto -.
Pacti, che era rimasta ad ascoltarlo, provava una vera compassione e tenerezza per quel povero bambino.
-E chi è stato a dirti questo, Gohan? Chi ti ha portato qui lasciandoti da solo? – chiese lei con fermezza.
Pacti non riusciva a credere che un bambino così piccolo e innocente, senza alcuna esperienza, fosse costretto a una responsabilità troppo grande. Anche se non erano affari suoi, voleva scoprire come stavano esattamente le cose. Ma per qualche motivo Gohan era rimasto chiuso nel suo mutismo. Non accennava neanche a un minimo indizio. La fanciulla era sul punto di arrendersi e di non insistere, ma all’improvviso, un nuovo pensiero arrivò nella sua mente. Proveniva dai ricordi del piccolo Gohan:

“ Smettila di piangere!...Tu devi imparare a sopportare la sofferenza”

Quelle parole non appartenevano a Gohan. La voce era profonda e matura. Suonava molto severa, autoritaria, come quella di un maestro che esigeva impegno e disciplina. Era certa che doveva trattarsi della persona che aveva condotto con la forza Gohan sull’isola. Avrebbe voluto porre altre domande, ma Pacti cambiò subito idea.  Appena ne fu convinta, sospirò, e alzandosi in piedi si rivolse al piccolo.
-Gohan, ora devo andare – gli comunicò – ti lascio la mia caverna. Puoi usarla come rifugio ogni volta che vorrai. Io ho l’intera isola a disposizione, quindi per me non ci sono problemi -.
Decidere di lasciarlo lì le era costato un gran sacrificio. Se avesse seguito il suo cuore sarebbe rimasta con lui per tutto il tempo necessario, per proteggerlo e accudirlo nell’impresa. Ma Pacti aveva anche compreso quanto fosse importante la prova che Gohan doveva superare, e se lei fosse rimasta, sarebbe diventata solo una distrazione. Non voleva abbandonarlo, ma doveva, per il suo bene.
-Eh?Come, te ne vai? – fece Gohan, con la sua vocina gracchiante. Sembrava proprio che non l’avesse presa bene. Pacti annuì e cercando di mascherare le sue emozioni, disse con voce ferma:
-Anche io ho dei compiti da portare a termine. Inoltre, sono certa che te la caverai benissimo-.
La fanciulla aveva da poco girato i tacchi con la promessa di non voltarsi indietro, quando un'altra frase la fulminò nei meandri della mente:

“Oh no!Peccato…ero sicuro di aver trovato un’amica…”.

Pacti arrestò i suoi passi, colta da una nuova sensazione. Il cuore si riempì di un calore, tenue e dolce, mai provato prima. Senza rendersene conto, si era voltata indietro e i suoi occhi, che brillavano nel buio come lanterne, si posarono sul piccolo dispiaciuto. Adesso sì, che non ho il coraggio di lasciarlo, disse fra se.
La fanciulla si prese qualche secondo per riflettere, infine, curvando un sorriso, si avvicinò di nuovo al bimbo.
-Gohan – lo richiamò con dolcezza – ho una cosa per te. Un regalo -.
Detto ciò, frugò all’interno dello scollo della veste, e ne tirò fuori un ciondolo. Era una pietra rossa.
-Una pietra rossa? – fece Gohan, mentre lei gli metteva al collo il ciondolo -Che bello,questo è un vero rubino!-.
-Non è un semplice rubino – gli spiegò Pacti, quasi canticchiando –è una pietra magica. Ovunque andrai ti porterà fortuna. Se avrai coraggio e forza, supererai tutte le prove che troverai sul tuo cammino -.
Sul viso di Gohan si allargò un sorriso raggiante, e tutto felice scrutò la gemma rossa che luccicava alla luce delle fiamme. Sembrava che il piano di Pacti aveva funzionato. Ma c’era un’ultima cosa prima di andare. –Ricordati, Gohan, tu sei un bambino speciale. Diventerai un guerriero forte e coraggioso. E ogni volta che ti sentirai solo, guarda questa pietra e saprai che la tua amica Pacti ti resta vicina, anche se non mi vedrai -.
Gli occhi del piccolo si colmarono di lacrime, ma senza lagnarsi ebbe la forza di sorridere e annuire con la testa.
-Bravo, il mio piccolo guerriero – disse soddisfatta lei, e gli donò un bacio sulla fronte.
Subito dopo, Pacti si voltò e si affrettò per uscire dalla caverna. Doveva allontanarsi da lì in fretta, prima che le sue emozioni la stravolsero nuovamente. Per fortuna almeno il piccolo non la inseguì, e questo fu un vantaggio in più per allontanarsi senza imprevisti. Appena fu sicura di aver lasciato parecchi metri dalla caverna, spiccò il volo e volteggiò nel cielo coperto di nubi. La pioggia aveva smesso di cadere e l’aria profumava di fresco. La fanciulla si lasciò cullare dalla brezza del vento e si rilassò. Ma i suoi pensieri correvano ancora verso quel piccolo bambino, così puro e innocente. Si chiedeva se avesse davvero fatto la scelta giusta. Insomma, anche se con amarezza, lo aveva lasciato solo a fronteggiare un destino così arduo. Non si era comportata poi così diversamente da colui che…già, il maestro di Gohan. Era stato lui a iniziare tutto. Chissà chi era?
Mentre volava verso le fronde di una giungla, Pacti si concentrò, ripensando a tutti i pensieri che aveva letto nella mente del suo piccolo amico. Tra le tante frasi e parole, ne spiccavano alcune interessanti. Ma qual’era stata la prima di tutte?

“perché sei così cattivo con me…?” ---- “Junior!” 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti, eccomi tornata con una nuova storia ma questa volta molto diversa. Era qualcosa che mi frullava in mente già da parecchi anni, quando avevo cominciato a seguire Dragon Ball tramite il manga e poi l’anime. E così, di recente mi è tornato in mente, e allora ho preso la decisione di mettere nero su bianco. Come avrete capito lo scenario è quello del periodo di addestramento del piccolo Gohan, saga dei Sayan, Dragon Ball z ( il mio preferito <3) e ho aggiunto un personaggio nuovo: Pacti. Per il momento cosa ne pensate? Ci vediamo al prossimo capitolo.

Note: Il nome Pacti, proprio come tutti quelli della serie, ha un significato ma per il mio pg ha un collegamento sensato. Significa “cerotto”. Penso che avrete già compreso perché proprio questo nome ^^  

 

    

   
 
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