Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Ethan_smile    17/11/2020    0 recensioni
Una Donna che vive di rendita, con una splendida famiglia, scoprirà che in realtà tutto quello che la circonda non coincide all’idea che lei si è fatta. Neanche l’idea che ha di se stessa. Tra scenette comiche, riflessioni profonde e lacrime capirà che la vita non è altro che un Caleidoscopio: una miriade di riflessi di se stessa e degli altri.
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~Cambiamenti~ Era stata una giornata pesante quella di Victoria, qualsiasi cosa la irritava. Non aveva voglia di fare altre scoperte su se stessa o su quello che la circondava, non aveva più voglia di altri sconvolgimenti. Voleva la solitudine. Così fece. Il cellulare era pieno di chiamate perse: 25 chiamate di Oliver e 88 da Maggie. In quel momento voleva ritrovare la pace stando da sola. Si recò in un pub fuori città, voleva bere qualcosa e magari ascoltare buona musica. Entrò un po’ incerta in questo pub che aveva trovato per caso vagando in macchina. C’era musica dal vivo e una nube di fumo; si sedette ad uno sgabello davanti al bancone. - salve signora beve qualcosa ? Le disse la banconista con una voce molto strana. - Si grazie, qualcosa di forte.- appena si bagnò le lebbra con quel liquido azzurro senti come un fuoco che scendeva lungo la trachea facendo un buco alla bocca dello stomaco. “ che diavolo è questa roba? “ pensò tra se e se. Victoria d’altronde non aveva mai provato alcolici in vita sua. Si accinse a bere un altro sorso. - E tu cosa ci fai qui ? - una voce da dietro le fece andare quel liquido infernale di traverso. Iniziò a tossire. - Hai deciso di affogare le tue sofferenze nell’alcol?- disse ancora quella voce. Angelica si volta ma aveva già capito di chi si trattasse. - Mike! Ti pare il modo ?!- disse lei cercando di riprendersi. - Considerando la tua visita di stamattina direi di sì. - disse lui stizzito ma ironico. - No sul serio che ci fai qui ?- disse poi con aria divertita. - Non lo so Mike. Forse sto impazzendo. Volevo solo distrarmi un po’ ma forse ho sbagliato a venire qui. Me ne vado - fece per alzarsi. - Dai su vieni con me al tavolo con i miei amici, ti farà bene - Victoria lo guardò un attimo e poi decise di restare. Mike le fece strada per raggiungere il tavolo dei suoi amici. Arrivarono davanti questa tavolava rotonda, dove c’erano gli amici di Mike. - Hey Mike che ci fa tua nonna qui ?- disse una di quelle persone. Inutile dire che Victoria la guardò in cagnesco. - La nonna è venuta a prendere lo spazzolone del water che hai messo in testa per uscire- rispose lei prontamente generando una risata generale. - Vieni siediti vicino a me disse un ragazzo di colore alla sua destra. - Grazie. - si sedette accanto a quel ragazzo e Mike alla sua sinistra. Iniziarono le varie presentazioni. Victoria aveva una strana sensazione: Più guardava quelle persone più le veniva in mente la figlia. - Mike non mi presenti queste belle ragazze ?! - ognuno disse il loro nome: Lolita, Miss capezzolo, Dark lady, Godiva. Victoria era visibilmente scossa e stranita da tutti questi nomi strani e queste voci così profonde per essere femminili. - Sono Drag queen- intervenne Mike a chiarire. - scusa drag cosa ? - - Mike la signora è scesa dritta dal Medioevo, cosa vuoi che sappia- era la stessa che l’aveva stuzzicata prima, Miss capezzolo. Per l’appunto. - Senta Miss tettona fantastica...- - Capezzolo- - Ma certo, capezzolo.- disse fortemente imbarazzata Victoria. - Forse ha ragione lei. Forse rinchiusa all’interno della mia vita perfetta, offuscata dalle mie convinzioni sono rimasta indietro- disse amareggiata tra i rumori dei bicchieri e la musica alta. Il ragazzo di colore accanto lei le passo un braccio sulla spalla. - Signora ci sono diverse realtà al mondo, non c’è una giusta o una sbagliata. Vanno accettate tutte. Solo allora saremo veramente liberi dai pregiudizi e al sicuro dalla discriminazione- Victoria lo fissava dritto negli occhi, non riusciva a proferire parola. Tutto quello che quel ragazzo aveva detto forse descriveva perfettamente quello che era stata la sua vita fin’ora. Una grossa bugia ? Una visione limitante ? Una grande schifezza rassicurante ? Forse tutte e tre le opzioni messe insieme ? Tutto quello, e i troppi bicchieri di vino, le fecero venire un gran mal di testa e la voglia di dormire. Una cosa era chiara: da quella sera niente sarebbe stato più lo stesso. La sua vita aveva bisogno di cambiamenti, aveva bisogno di presa di coscienza. Il giorno dopo Victoria di prima mattina si reca dal suo parrucchiere di fiducia, ha dormito in uno dei suoi hotel della città. - buongiorno signora Moore- - Buongiorno Ivan- - - - Il solito ?- angelica si fissava allo specchio. Aveva un taglio lungo sulle spalle, un taglio da donna anziana, secondo lei. - No Ivan ! Voglio che tu mi faccia i capelli più lunghi e più chiari, voglio che tu mi ringiovanisca oggi Ivan- il ragazzo la guardava stranito, sicuramente non era da lei. - È successo qualcosa signora Moore- - - - - - - - Si Ivan, mi sono svegliata- disse lei guardandolo con orgoglio. In fondo Victoria era una bella donna, solo che si atteggiava ad una adulta signora che aspetta soltanto la fine delle vita. Quando il parrucchiere fini Victoria aveva dei capelli lunghi fino a metà schiena con delle onde morbide, grazie all’utilizzo di extension, e delle bellissime schiariture che davano sul biondino che la rendevano davvero più fresca. Approfittò anche del servizio trucco: delicato ma che la facevano sembrare 10 anni più giovane ed accentuava la sua bellezza. Per la prima volta angelica penso all'apparire, e sempre per la prima volta si vide sotto una luce diversa. Mancava ancora qualcosa. Si recò nella sua boutique di fiducia dove comprò degli abiti di classe ma più giovanili e sopratutto più succinti. Meno da donna anziana sicuramente. Li stesso si preparò per la sua rivalsa: mise una gonna a tubino stretta lunga fino al ginocchio a vita alta, una camicetta sblusata bianca con una giacca da tailleur nera. Per finire un paio di décolleté nero lucido tacco dodici. Si esatto tacco dodici. Le voleva alte come sono sempre piaciute a lei, come le indossava quando "era" giovane, o meglio quando si sentiva giovane. Entrò in banca - ciao Tyler - disse lei piena di se. Il giovane la guardò un attimo e poi sgranò gli occhi. - signora Moore ? - disse incredulo. - perché tanto sorpreso Tyler? - disse lei con un mezzo sorriso. - La trovo diversa - lei rise di gusto - beh si ho fatto qualche cambiamento. Vado nel mio ufficio- si avviò verso l’ufficio. - Signore Moore - la chiamò Tyler mentre lei era già distante. - Si ?- - Comunque sono Tom, se cerca Tyler lo trova di pomeriggio- Victoria si bloccò interdetta. - Ma certo Tom, si ecco grazie- proseguì cercando di rimanere più composta possibile. “ accidenti!” Pensò tra se e se. Arrivata davanti il suo ufficio, quell’ufficio che non usava da anni ormai perché pensava a tutto il marito, eppure a lei piaceva il suo lavoro ma lui la voleva a casa. Aprì la porta e trovo due uomini intenti a pomiciare sulla scrivania. - Oh cielo, scusate. Ho sbagliato stanza- richiuse la porta incredula di quello che aveva visto. Con la mano ferma sulla porta si bloccò un secondo a riflettere. “ aspetta un attimo, erano Mike e Oliver” per un attimo tutto i soldi spesi a trucco e parrucca le sembrarono buttati al vento perché sentì la sua faccia tramutarsi a n quella di un asino. Riaprì la porta violentemente - Ma che diamine succede qua dentro- disse furiosa. I due erano adesso impalati uno accanto all’altro incapaci di proferire parola. - Che schifo, sto per vomitare. Oliver, ti scopi il segretario- - Assistente tutto fare- intervenne lui timidamente. - Sta zitto! - tuono lei mentre lui indietreggiò per paura. - Amore non è come credi- prese parola il marito. - Benissimo. Allora spiegami come stanno le cose perché te lo giuro che sto per mettermi ad urlare e distruggere anche le finestre- - amore ascolta io stavo spiegando a Mike come si bacia perché ecco.... lui non lo ha mai fatto- - Cosa ?- tuonò lei. - Cosa ? - intervenne Mike stupito. Victoria gli lanciò uno sguardo che lo trafisse e lui indietreggio nuovamente. - Oliver per tutti questi anni ho dipeso da te perché ti amo quando in realtà tu dipendi da me. Tutto questo è mio. Io non ci posso credere. - - Amore aspetta- - Non usare quella parola, ingrato. Non la deturpare con la tua bocca sporca di bugie- disse lei tagliente ma apparentemente serena. - ne possiamo discutere tranquillamente in intimità - disse lui facendo cenno verso Mike. Victoria rise in modo sarcastico. - In intimità Oliver ? Eppure prima mi sembravi molto intimo anche con lui- - Non essere sciocca- - Non essere ru sciocco e ora vattene ! - - Victoria si ragionevole- lei si avvicinò sicura di se alla scrivani allo stesso tempo Mike indietreggiava. - Oliver apri bene le orecchie, non mi ripeterò : adesso io esco, prima di vomitare sulla scrivàni, questo pomeriggio, al mio ritorno, qua dentro non dovrà esserci neanche il tuo profumo. Stasera quando torno a casa voglio te e tutta la tua roba schifosa fuori da casa mia- - Victoria non puoi fare questo- - È finito il tempo dove mi dici cosa posso o non posso fare- girò le spalle ai due e uscì come un missile sbattendo la porta. Indosso gli occhiali da sole e attraversò la banca sotto gli occhi di tutti i dipendenti che cercavano di capire se fosse davvero lei. Molti non la riconobbero neanche. Un gran chiacchiericcio si instaurò. Si chiedevano che le fosse successo per un tale cambiamento e chi fosse davvero. Mentre Victoria camminava verso l’uscita vedeva tutte queste persone e carpiva i loro dubbi. In quel momento però neanche lei aveva risposte a quelle domande.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Ethan_smile