19/11/2020
3 recensioniUn Luogo, un Segreto
Se Sasha avesse potuto descrivere il posto in cui si trovava la maggior parte del tempo avrebbe detto un antro accogliente, una piccola grotta senza umidità e oscurità. Avrebbe anche detto che la luce del Sole filtrava dalla grande bocca facendo risplendere i piccoli minerali incastonati qua e là su tutta la superficie, illuminando così anche l’interno più oscuro di quella cavità naturale. Era il suo posto, il posto dove Johanna poteva esistere e poteva amarla, poteva prendere le sue mani nelle sue e baciarle, mentre la faceva arrossire. Appoggiate sulle rocce così morbide, si sarebbero lasciate andare, creando qualcosa di sempre più reale.
Un luogo che sarebbe rimasto soltanto suo e in cui rifugiarsi ogni volta che non era osservata.
Prima era cominciato come qualcosa di intimo e personale, difficile da spiegare quanto lo sentisse vivo quel segreto che si portava dentro da più di cinquantacinque anni, quando ancora i suoi ricci erano castani e molto più folti, quando la pelle non aveva ancora quei segni del tempo così evidenti. Ma poi era venuto il progresso tecnologico a farlo rivivere, questa volta per davvero e. così, invece di perdersi nei suoi pensieri, aveva potuto perdersi in un luogo fisico e reale, scientificamente una Bolla temporale, un evento chiuso e fine a se stesso, la storia di una persona: popolarmente lo avevano associato ad un Ricordo, per Sasha era un Segreto. In quel luogo la sua Johanna era ancora con lei, la baciava poco candidamente sulle spalle, la faceva mille volte sua. La sua grotta era lì, ogni volta che chiudeva gli occhi poteva accedere a quel suo passato; appena varcata la porta della Bolla, il suo io del presente e il suo io passato si fondevano in un’unica entità, per pochissimi istanti e lei poteva risentire l’ebrezza di quei sentimenti. Poi, bruscamente la verità di quello che sarebbe accaduto di lì a poco la faceva tornare alla realtà. Suo fratello minore, il piccolo Tim la guardava sempre più preoccupato mentre si assentava sempre più spesso dalla sua via.
«Povero fratello mio»...
Sasha avrebbe voluto abbracciarlo per tranquillizzarlo, ma il Segreto la frenava, la fissava con la sua bellezza, le chiedeva di non rovinarsi quegl'istanti e allora si ritraeva e lasciava che le preoccupazioni facessero invecchiare precocemente il suo fratellino.
No, non poteva fargli vedere quello che aveva visto anche lei quasi sessant’anni prima, non poteva fargli vedere il suo peccato, il momento dopo l’addio con la sua Johanna, dopo quei baci e quell’intimità, il momento in cui aveva cominciato a mentire anche a se stessa su cosa fosse accaduto pochi istanti dopo: grazie alla tecnologia copriva quel crimine come la terra aveva coperto il corpo della donna che forse non aveva amato abbastanza solo per tornare ad essere una figlia e una sorella perfetta. Le parole che la sua Johanna avrebbe detto avrebbe distrutto quel velo di falsità.
E ora Sasha avrebbe voluto soltanto lasciare questo mondo e rifugiarsi in quel Segreto, per dimenticare, per amare.
NOTE: Ciao a tutti lettori che capitate su questa storia che non so bene come definire. Non era stata programmata così, doveva avere tutt'altro sviluppo ma sapete come vanno queste cose, no? I personaggi si impuntano e fanno come vogliono loro. La storia nasce per il creativo e originale contest di Earth dove si deve scegliere un Dove o un Quando in cui ambientare la storia. Io ho scelto il Dove "Un Segreto" e spero di non aver fatto pasticci, in effetti la storia non è ambientata proprio là, ma mi ha colpito in questo modo il pacchetto e ciao. Ci vediamo all'ultimo posto, ragazzi XD
a presto
milla4