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Autore: Akiko Swift    19/11/2020    0 recensioni
Haiku: forma poetica della letteratura giapponese, di sole 17 sillabe sullo schema 5-7-5.
Semplici sillabe che racchiudono un forte potere. Semplici parole che racchiudono una storia.
Ed eccomi qui, umile narratrice, mi metterò al servizio di queste poesie e cercherò di narrarvi le varie sfaccettature contenute come un tesoro all'interno di questi Haiku.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La campana del tempio tace,
Ma il suono continua
Ad uscire dai fiori.
 
 
Il silenzio è così rumoroso in questo momento. Sempre abituata a sentire il dolce suono del tempio, mentre adesso è tutto perduto.
Ho fallito, come Miko e come amica. Ho lasciato che la rabbia e la gelosia guidassero i miei movimenti, venendo meno ai miei doveri.
Dal tempio, sposto lo sguardo sulle mie mani, candide come la neve, come avrebbe detto il maestro, ma ciò che vedo io è il colore del sangue: rosso scarlatto.
Lentamente avanzo fino ai tre scalini che anticipano l'accesso all'edificio, ponendo su di essi il mio arco e la mia faretra, contenente le frecce che con fatica avevo costruito negli anni. Poi ne prendo una, quella con le penne più rovinate e un piccolo nastro legato attorno al bastone, vicino alla punta acuminata.
So perfettamente come espiare le mie colpe, ponendo fine a ciò che il mio debole comportamento ha dato inizio.
In questo luogo non si potrà mai più udire il suono della campana suonata dal sacerdote o dai fedeli.
Eliminerò la maledizione che io stessa ho scagliato su di esso, permettendo di tornare qui senza il pericolo di temere per le proprie vite, ma sarà solo un luogo ove si potrà avere un po' di pace per il proprio spirito.
Stringo la mano attorno alla freccia, avvicinandomi al piccolo campo dietro il tempio, fermandomi solamente di fronte al ciliegio e osservando la teca dove riposa il guerriero nato per difendere tutti dai demoni.
Le lacrime tornano a scorrere sul mio volto, chiedendo perdono a lui per tutto quello che ho fatto.
Sapevo qual era la sua missione e qual era la mia; eppure, ho voluto andare contro i Kami, guidata da una paura di perderlo più potente rispetto alla mia fedeltà nella missione.
Con delicatezza poso una mano sul vetro, lasciando cadere qualche lacrima su di esso. Poi mi volto verso il ciliegio, conscia di essere giunta alla fine di questo viaggio.
Chiudo gli occhi e lascio che la mia mano si muova veloce e aggraziata come sempre, ponendo fine alla maledizione e ringraziando i Kami per avermi, comunque, donato questa opportunità di stare con lui un'ultima volta.
Cado in ginocchio, rimanendo appesa alla teca con un braccio, come se lo stessi abbracciando nel mio ultimo gesto d'amore. Subito dopo sento chiaramente i passi degli altri sacerdoti raggiungerci, ma il mio viso è solcato da un timido e sincero sorriso, mentre il mio spirito lascia il mio corpo e torna nel ciliegio, accompagnato da un dolce suono proveniente dai fiori che ci circondano.
   
 
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