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Autore: _Fenice    20/11/2020    0 recensioni
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Sono tempi bui
per chi vorrebbe un amico
e trova soltanto serpenti
che di veleno ne hanno da vendere
e di fame anche troppa.
Sento le spire stritolarmi.
[...]
Flusso di coscienza durante una giornata no.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sognare





Sono tempi duri
per chi è vero
mai costruito
sempre trasparente.

Sono tempi bui
per chi vorrebbe un amico
e trova soltanto serpenti
che di veleno ne hanno da vendere
e di fame anche troppa.
Sento le spire stritolarmi.

Intorno a me vedo solo sorrisi finti,
serate condivise soltanto per avere compagnia
ma quando una nuova arriva
e conviene di più a ciò che serve
si butta via la vecchia.
Non c’è niente di vero
tutto contorto
tutto sporco, marcio.

Forse sono troppo vera
o forse sono gli altri ad essere
troppo finti
falsi
schiavi delle maschere
e di venti ballerini.
Si lasciano trasportare
come aquiloni
prendendo posizioni
solo nei cieli cui loro conviene.

Sono arrabbiata
le labbra si serrano
gli occhi si socchiudono
e lo schifo mi si dipinge in viso
perché niente di quello che vedo
soddisfa le mie aspettative.

Ho troppe alte speranze
per questo mondo corrotto
dove persino la luce che vedi
spesso è solo un riflesso
creato apposta perché tu possa illuderti
di essere vicina alla fine del tunnel.

Non ho più voglia
di credere
di provare
di tentare
di sentire
di vivere.
E ho solo vent’anni.

Forse sono troppo me stessa
per reggere tutto questo.
Forse dovrei indossare una maschera
anch’io
fingere che niente più mi tocchi
fare amicizia con l’apatia
tornare nella mia bolla d’invenzione
dove niente può entrare.

Il problema
è che non so se qualcosa possa uscire.

Il problema
è che non so fingere.

Forse, è questo il motivo
per cui non riesco ad adattarmi
alle compagnie in cui di tanto in tanto mi trovo
perché fra simili ci si trova
e si resta insieme
si fa gruppo, si fa branco.

Ma di simile a me
chi c’è?

Ho persino provato
a ricominciare da zero
prima in una nuova città
poi in una nuova nazione
ma resta sempre tutto uguale.

Ecco perché
forse il problema sono io.
Di simile a me non c’è nessuno.

Forse
potrò trovarlo soltanto nei miei
sogni
più belli
quelli in cui c’è gente intorno a me
che vede in me ciò che c’è davvero
e lo apprezza
e lo elogia
lo stima
lo sostiene.


Forse
mi resta solo sognare.







 
  
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