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Autore: il dolce bacio di Harry    22/11/2020    1 recensioni
'Un odio chiamato amore'.
Caroline Smith e Harry Styles.
Lei odia lui, lui odia lei; ma alla fine siamo sicuri che sia realmente così?
Possono paure, debolezze e fragilità ostacolare quello che in realtà sembra essere un vero amore?
Tanti dubbi, troppe domande ma un'unica certezza: entrambi non riescono a fare a meno dell'altro...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino lungo il corridoio attenta a non cadere per via dei tacchi.
Quanto vorrei indossare delle sneakers ma non posso.
Perché...
Stasera io e Luke abbiamo una cena di lavoro con tutti gli avvocati di Londra.

Quindi anche con Harry.

Ecco appunto di Harry...
Da quella sera al locale ho cercato di evitarlo il più possibile.
Ma poi mi son detta che è stato tutto per via dell'alcool e quindi la cosa dell'evitarlo mi è scemata.
Non ne abbiamo più parlato e forse è un bene.

Soprattutto per me.
E per la mia sanità mentale.

Salto non appena due mani mi afferrano per i fianchi.
Luke.
Sorrido mentre mi lascia un bacio sulla nuca scoperta.
< Sei stupenda Care >.
< Grazie, come te d'altronde > gli faccio un occhiolino girandomi.
Lo guardo.
È veramente bellissimo.
Camicia bianca leggermente aperta con sopra una giacca nera, pantaloni neri e scarpe nere.
Una visione.
Ha tirato i capelli leggermente indietro.
Veramente una visione.
Bellissimo.
Non scherzo.
< Tu sei più bella >.
< Se lo dici tu ci credo > gli dico ridacchiando.
Porta una mano tra i miei capelli per poi rubarmi un bacio o forse due.
< Mhh >.
< Che c'è? > domanda guardandomi.
Mi lecco le labbra < è che sai di buono >.
Luke ride per poi avvicinarsi e strofinare il suo naso col mio.
Ed io lo bacio.
Luke risponde ma non appena sento le sue mani tirarmi su il vestito lo fermo.
< Dai > la sua mano a percorrere le mie gambe.
< Fermati > gli dico.
< Perché? >.
< Perché > mi tiro giù il vestito < non possiamo o arriveremo in ritardo >.
< Non mi importa > mi lascia un bacio sul collo.
Rido.
< Dai Care >.
Scuoto la testa < no Luke no >.
Prende il mio viso confessando < Ti voglio così tanto >.
Abbasso lo sguardo.
< Seriamente... >.
< È che quella sera... è stato magnifico >.
Annuisco alludendo a quella sera famosa.
< Il tuo corpo, i tuoi movimenti... non riesco a smettere di pensarci >.
< Ma dovrai perché dobbiamo andare >.
Annuisce sbuffando.
< Vedrai ci divertiremo >.
Fa spallucce < speriamo >.
< Dai... > gli mollo un bacio a fior di labbra < vado in bagno così poi partiamo >.
< Ti aspetto fuori >.
Annuisco per poi dirigermi in bagno dove dopo aver fatto la pipì mi avvicino allo specchio.
Sbuffo.
Mi giro di lato tirando su il vestito.

No.

Non può essere.

E non sarà.

Ma ho...

Ho paura.

Seriamente.

Mi guardo allo specchio.
Deglutisco.

E se...

E se fossi incinta?

Scuoto la testa.
Impossibile.

No?

Sospiro.

Maledizione!

Ho una paura fottuta che di notte non dormo.
Guardo il ventre dubbiosa.
Doveva arrivarmi il ciclo due giorni fa... ma non è arrivato.
Ed io inizio ad avere paura.
A tremare.

Perché...

Perché se solo fossi incinta sarebbe un disastro.
Infatti sto evitando ogni contatto fisico con Luke.
A parte baci.

Perché...

Non riesco.
Ho troppi pensieri, troppi dubbi.

Troppo troppo tutto.

Faccio un giro su me stessa per capire se il mio corpo dà segni di cambiamento.
Ma non li vedo.
Mi rispecchio.
Questo vestito è bellissimo.
Me l'ha prestato Gemma e devo dire che mi sta benissimo.
È molto semplice a dire il vero.
Di un color rosso rubino che cade fino alle caviglie morbido.
Senza fronzoli o cose simili.
Al lato uno spacco per mettere in mostra la gamba destra.
L'unica particolarità se vogliamo chiamarla particolarità.
Faccio una smorfia.

Signore ti prego.

Fa’ che mi venga il ciclo.

Ti prego.

Ciclo.
Ciclo, ciclo.

Ormai a forza di chiamarlo dovrebbe arrivare e invece...

Niente ancora.

< Care? >.
Ecco, Luke.
Evidentemente ci sto mettendo più tempo del previsto ed è venuto a vedere come sto.
< Andiamo? >.
Sospiro.
Sì, devo andare.
Anche se ammetto che preferirei stare a casa, col plaid addosso e una barretta di cioccolato in mano.
Ma devo andare.
< Arrivo! > urlo a Luke prima di sciacquarmi le mani.
Devo andare.

Sì...

Anche se ho tremila ansie devo lasciarle a casa.
Ho una cena da affrontare.
E devo affrontarla nel migliore dei modi.

Ossia col sorriso.



 
———



 
< Prego >.
Guardo il cameriere ringraziandolo.
La cena sta andando bene.
Più o meno.
Perché al nostro tavolo ci sono anche Harry e Violet.
Per carità fino adesso Harry non ha fatto nulla per infastidirmi.

Però boh...

Sono inquieta.

Sarà anche che penso ad altro.

Infatti non sto toccando cibo.
Non mi va.
Non ho fame.
Sposto la forchetta.
< Non ti piace? > domanda Violet.
< Non ho tanta fame >.
Lei annuisce ed io ritorno a fissare il piatto.
Perlomeno Luke è tranquillo.
Parla coi colleghi, scherza, beve, ride.
L'unica che sembra una morta che cammina sono io.

Io ed...

Harry.

Anche lui non sembra molto contento.

Chissà come mai.

< Balliamo? > domanda Luke non appena parte una musica.
A dire il vero perfect di Ed Sheeran.

No.

Poi con questa canzone...

Mi ricorda il matrimonio di Gemma e Niall.

Mi ricorda il ritorno di Harry.

No.

Meglio starmene buona, seduta a non far nulla.
Se non a crogiolarmi col pensiero, o meglio i pensieri.

Scuoto la testa < non mi va >.
Luke annuisce chiedendomi se vada tutto bene.
Sorrido di rimando.
Ma dentro non sorrido affatto.

E se diventassi madre?

Guardo Luke.

Boh.

Non so se sono pronta.
Non so se sia pronto lui.

Non so nulla a dire il vero.

< Sicura? >.
< Sicura Luke > porto una mano sulla sua gamba per rendere più vera la mia risposta.
Annuisce prima di prendere un sorso di vino.
< Luke, se vuoi ballo io con te > si intromette Violet indicando Harry < tanto lui non balla >.
Vedo Harry sospirare ma cerco di non farci troppo caso.
< Scusateci >.
Gli sorrido mentre li vedo parlottare tra di loro.
Beati loro che sono così felici.
La musica risuona per tutto il locale e gli avvocati e le loro consorti si apprestano a riempire la sala danzando.
Sospiro.
< Care tutto bene? >.
Guardo Harry.
< Sì >.
< Non ti piace questa cena eh? > sorride ed io annuisco.
< Anche a me > confessa.

Siamo uguali.

Incredibile.
Non so nemmeno come sia possibile sinceramente.
Ma siamo dannatamente simili.

< Se avessi potuto non ci sarei nemmeno venuto >.
Sorrido.
< Ma Violet mi ha costretto > fa una smorfia con le labbra ed io rido di gusto.
È così buffo a volte...
< Ti faccio ridere? >.
< A volte > ammetto per poi vederlo sorridere.
Lo vedo alzarsi per poi sedersi accanto a me.
< Care volevo scusarmi per quella sera al locale >.
Faccio un segno con la mano come a dire fa nulla.
< No seriamente... mi dispiace aver creato imbarazzo >.
< Nessun imbarazzo > ammetto per poi schiarirmi la voce < alla fine ti ho baciato anch'io >.
Mi guarda leccandosi le labbra.
< Comunque stai bene vestita così >.
< Oh grazie, il vestito in realtà è di tua sorella > spiego.
Lo guarda per poi annuire < sì in effetti adesso che lo guardo meglio lo riconosco >.
< Posso rubartelo? > si intromette Violet indicando Harry.
< Certamente > le sorrido.
Vedo Harry non tanto convinto ma gli sorrido spronandolo a ballare con la sua ragazza.
Mi guardo intorno.
Luke parla con degli avvocati dello studio di Harry.
Guardo fuori e capisco di aver bisogno di una boccata di aria fresca.
Può solo farmi che bene.

Sì.

Mi alzo dalla sedia per poi uscire fuori dove il freddo pungente mi fa rabbrividire.
Mi sporgo dalla terrazza ammirando il panorama.
È...
Veramente bellissimo.
Mi appoggio alla ringhiera per poi guardare dentro.
Vedo Violet appoggiare la testa sulla spalla di Harry e una tristezza immensa mi fa visita.

Una sorta di melanconia.

Non so nemmeno spiegarla, a dire il vero.

Faccio una smorfia.
Sono così belli che mi fa male vederli così.

La verità è che da quel bacio al locale non faccio altro che pensare ad Harry.

Ecco.

L'ho detto.
Ho trovato il coraggio.

Non so è più forte di me.

Ma risentire le sue labbra.
Il suo profumo.
Il suo sapore...


Mi ha riacceso.

Ha fatto rivivere in me dei ricordi indelebili.

Dei ricordi a cui non potrò mai rinunciare.

Ho cercato di non pensarci ma boh.

È più forte di me forse.

E vederli così mi fa male.

Vorrei abbracciarlo io in quel modo.

Ma non posso.
Ormai è finito tutto.
Ed è un bene per entrambi.

No?

Porto istintivamente una mano sulla mia pancia. 

 
Probabilmente sarò troppo emotiva per via dei miei pensieri.
Perché con Luke sto bene.
Non scherzo.
E voglio continuare a star bene con lui.

È solo che una parte recondita... mi fa pensare ad Harry che ogni notte stringe Violet e non me.

Sospiro.

Ok.
Devo farmela finita.
Ma non riesco.

I miei pensieri mi attanagliano.

Ho paura di essere incinta.
Ho paura perfino di me stessa.

Ho paura di star sbagliando tutto, di nuovo.

Che esasperazione.

Non ne posso più della mia razionalità.
Del mio pensare e ripensare.

Devo farmela finita.

< Ehi, ti stavo cercando > vedo arrivare Luke con un sorriso a trentadue denti.
< Eccomi qui >.
< Care, che hai? >.
< Niente >.
Ridacchia < ormai un pochino ti conosco >.
Annuisco.
È vero.
< Allora dimmi che hai >.
< Niente sul serio >.
< Se pensi che ce l'abbia con te non è assolutamente vero >.
Lo guardo non capendo.
< Per la storia di prima, a casa tua >.
Scuoto la testa.
< Ascoltami > si avvicina mettendo il braccio intorno alla mia vita < va tutto bene >.
Avrei da ridire ma non lo farò.
< Se dovrò aspettare per poter rifare l'amore con te, lo farò > porta una mia ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi mordo le labbra.
< Aspetterò anche una vita >.
Lo guardo.
Dice la verità.
E so che lo farebbe.

E ciò mi fa male al cuore.

Perché non lo merito.

< Dico sul serio Care, non devi sentirti obbligata >.
< Non sono obbligata >.
< Lo so però voglio che tu lo sappia >.
Mi sorride ed io mi avvicino per poi abbracciarlo.

Voglio solo che mi abbracci.
E basta.

Ho bisogno di questo.

E poi uno starnuto interrompe il momento idilliaco.
< Coraggio entriamo dentro prima che ti ammali >.
Annuisco per poi afferrare la sua mano ed entrare dentro al ristorante dove decido di andare in bagno.
Visto mai fosse arrivato il ciclo.

Visto mai eh...

< Aspettami qui, vado in bagno > dico a Luke per poi andare effettivamente in bagno dove dopo aver abbassato gli slip rimango delusa dal non trovare nemmeno una gocciolina di sangue.

Merda.
Ancora niente.

Che palle.

Sbuffo per poi tirarmi su ed uscire dal bagno dove mi lavo le mani.
Guardo la mia figura allo specchio e una lacrima bagna la mia guancia senza nemmeno avvertirmi.

Cazzo.

Non posso piangere.

E se fossi davvero incinta?
Non posso farcela.
Non me la sento.

< Care >.
Sobbalzo sentendo la voce di Harry alle mie spalle.
Anche lui in bagno.
< Ehi, che hai? >.
Ha notato I miei occhi pieni di lacrime.

Merda.
Merda, merda, merda.

< Niente >.
< Questo non è niente >.
Sospiro per poi lasciarmi andare ad un pianto disperato.
Le sue mani in un attimo mi afferrano per poi abbracciarmi come solo lui sa fare.
< Sh, sh ci sono io qui con te > mi sussurra tra i capelli.
Mi stringo addosso a lui respirando il suo odore a pieni polmoni.

Ho bisogno di sentire il suo odore.
Ne ho un disperato bisogno.

Io ho bisogno di lui adesso.

< Calma Care, calmati >.
Singhiozzi a scuotermi mentre Harry mi guarda in silenzio.
Senza dire nulla mi siedo sul pavimento del bagno vedendo poi Harry fare la stessa cosa.
Non è molto igienico.
Ma non mi frega sinceramente.

Ho bisogno di stare tranquilla, con lui.

< Che hai Care? >.
Lo guardo.
Non riesco nemmeno a parlare.
Figuriamoci a dirgli che forse sono incinta.
Di Luke.
Mi afferra la mano stringendola nella sua per poi dirmi < puoi parlarmene, lo sai >.
Annuisco < è che... >.
< Che? >.
Prendo un bel respiro.
< Cosa? >.
Lo guardo.
Aspetta una mia risposta in ansia.
< Ho paura di essere incinta Harry >.
I suoi occhi lampeggiano.
Non ci crede.

Come non ci credo nemmeno io.

< Hai sentito bene > gli dico tirando su col naso.
< E... e? >.
< E... come faccio se lo sono? >.
Sì porta una mano sulla tempia.
< Io non lo voglio un figlio Harry >.
< E Luke? >.
< Luke non lo sa >.
< Ma sei sicura? >.
< No... non ho fatto il test e niente >.
Annuisce < e allora perché temi di essere incinta? >.
< Perché doveva arrivarmi il ciclo due giorni fa >.
< E invece non ti è arrivato >.
Annuisco.
Rimango in silenzio.
< Vabbhe ma ci fa... ti ci ha fatto altre volte non ricordi? >.
Sì.
Però qui è complicato.
< Ti ricordi quando quella volta avevi paura fossi rimasta incinta perché non ti venivano? >.
Annuisco.
< Ed era solo stress alla fine >.
Mi sorride < anche adesso sarà solo stress, son sicuro >.

No.

Io no.

Perché qui è solo il risultato della mia stupidità.

Punto e basta.

< Qui è diverso Harry >.
Mi guarda e poi spalanca la bocca.
< Cosa? >.
< Non dirmi che non avete usato il preservativo >.

Bingo.

È proprio questo il fottuto problema.

Dannazione a me.

E a lui che ha accettato.

Se solo potessi tornare indietro...

Ma, non posso.

< Care >.
Lo guardo < lo so, sono una scema >.
< Sei così intelligente... possibile che tu sia stata così leggera da andarci a letto senza usare precauzioni? >.
Mi mordo le labbra.
E poi altri singhiozzi a scuotermi.

Cavolo.

< Non volevo >.
Sì avvicina < ti prego non piangere >.
Tiro su col naso.

La colpa è mia.
Solamente mia.

È solo che quella sera volevo solamente distrarmi che ho lasciato correre.

Ed ecco come mi ritrovo.
Forse ad essere incinta.
Di Luke.

Per giunta.

< Care > mi prende il viso tra le mani.
< Harry non voglio un bambino > deglutisco < non voglio un bambino con Luke >.
< Ascoltami >.
Annuisco mentre lascio che mi asciughi le lacrime.
< Fa passare una settimana e se non ti viene vai dal medico, d'accordo? >.
< Sì... >.
< È successo di recente? >.
< Sì > boccheggio < e per di più solo una volta >.
< Solo una? >.
Annuisco < sì... quella volta quando mi hai detto di non avermi mai amata >.
Impreca a denti stretti < sono un coglione >.
< La cogliona sono io Harry, non tu >.
< Sì ma sono io ad averti spinto da Luke >.
Guardo la mia mano < sì ma sono io ad essermi fatta prendere dal momento dimenticando la cosa più importante >.
Harry sospira < e se invece fossi incinta? >.
Lo guardo.

Spero di no.

Non voglio un figlio.
Non voglio un figlio da Luke.
Non lo voglio.

Sarò cattiva ma non lo voglio.

E non voglio nemmeno giustificarmi per quello che penso.
< Lo so che non vuoi pensarci... però se dovesse essere? >.
< Non lo so Harry >.
< Cazzo >.

Eh.

Esatto.
Cazzo.

Lo guardo.
< Stai tranquilla però >.
< Cerco perlomeno >.
< Vedrai che non lo sei >.
< Speriamo Harry >.
Annuisce < noi eravamo così attenti >.
Mi volto per guardarlo meglio.
Ha ragione.
Noi eravamo così attenti che tutto andava a meraviglia.
< Scusa >.
< Di cosa? >.
< Non voglio farti ricordare cose vecchie >.
< Cose belle Harry > ammetto ricordando la nostra intimità.
Eravamo così passionali, così innamorati, così vogliosi di amarci che a pensarci fa male.
< Sì hai ragione... cose belle >.
Guarda a terra.
< Mi manca fare l'amore con te >.

'Care'.

Ma sono scema?
Sì.

Non si spiega altrimenti.

< Scusami Harry > mi scuso maledicendomi mentalmente.
Sì volta e mi sorride < non scusarti >.
< Dico cose assurde >.
< No... >.
< No? > domando.
Harry si volta avvicinandosi un po' < anche a me manca fare l'amore con te Caroline >.

Un pugno al cuore.

Ci guardiamo in silenzio.
< Mi manca non toccare il tuo corpo, mi manca non sentirmi amato come invece mi facevi sentire tu >.
< Oh Harry... non dire così >.
Mi guarda e poi mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Ed io istintivamente chiudo gli occhi.

Il suo tocco...

Una manna dal cielo.

Apro gli occhi e gli accarezzo il viso.
< Mi manchi anche tu Harry >.
Il suo viso si avvicina e sento un calore pervadermi.
Pervadermi nell'anima.
Boccheggio nel momento in cui il suo naso sfiora il mio.

Stiamo per baciarci.

E non è giusto.
Per nessuno di noi due.
Lui sta con Violet... ed io con Luke.

No.

Mi schiarisco la voce allontanandomi.
< Scusami > si scusa Harry imbarazzato < parlare di cose belle mi ha fatto dimenticare del presente >.
Faccio spallucce.
< Anche perché... >
< Stai con Violet > continuo io cercando di riportare la conversazione al presente.
Sta con Violet.
Ed io con Luke, o credo...
Annuisce < e tu forse stai per diventare madre >.
Brividi.
Il sol pensiero mi fa stare male.
E non scherzo mica.

Io?
Io madre?
Io?

Madre? 

 
Spero di no.

< Sì, pensa te che affare >.
Harry sta per dire qualcosa ma la porta del bagno si apre rivelandone un Matt decisamente alticcio che ci guarda non capendo.
< Non mi sono sentita bene > spiego cercando di non mostrarmi troppo impacciata.
Matt è amico di Luke e vederci così non aiuta.
Ma fortunatamente è ubriaco quindi nemmeno si rende conto della vicinanza dei nostri corpi.
< Dai ti tiro su, ora stai meglio >.
Guardo Harry.
Annuisco.
Sì.
Meglio tornare di là.
Dai nostri rispettivi congiunti.
< Stai meglio Care? >.
Annuisco a Matt.
< Sì, torno di là da Luke >.
< Ti sta cercando dappertutto > ridacchia < quel ragazzo è cotto di te >.
Ridacchio anch'io per smorzare la tensione.
< A dopo >.
Lo saluto aprendo la porta del bagno.
Le mani di Harry si posano sui miei fianchi mentre esco ed io devo mantenere un autocontrollo ferreo che non so di possedere.
Le mani poteva evitare di metterle.
Ma ok.
Sorvoliamo.
Mi volto verso Harry < andiamo, la tua fidanzata ti starà cercando >.
Non so nemmeno perché lo stia stuzzicando.
Ma ormai non so più nulla a dire il vero.
Mi sorride facendo un occhiolino < anche il tuo fidanzato >.
Mi mordo le labbra per poi scoppiare a ridere entrambi, tornando alla vita reale, tornando da coloro che ormai fanno parte delle nostre vite.





 
———



 
Sono contenta.

Da morire.
Sono passati esattamente quatto giorni dalla cena tra avvocati e sto bene.
Mi è arrivato il ciclo.
Ieri a dire la verità.

Ma...

Mi è arrivato il ciclo.

Grazie!
Grazie Signore, grazie.

Non appena ieri sono andata in bagno e ho trovato delle macchioline di sangue ho urlato dalla gioia.
Che bello.
Mi sono tolta un peso.
E non scherzo mica.
Fisicamente sto una merda.
Ho crampi addominali, mal di schiena, mal di testa etc... ma psicologicamente sto una favola.

Sto da Dio.

Non sono incinta.
Ed è un sollievo.

Sorrido mentre cammino.
Oggi è una bellissima giornata.
Ma forse sarò io a vedere tutto bello.
Sono ancora a Londra e ciò mi rende felice.
Ho deciso di rimanere qui visto che Gemma potrebbe partorire da un momento all'altro.
Ed io voglio esserci quando il mio nipotino o nipotina nascerà.
Per forza.
Brighton può aspettare, decisamente.
Anche perché anche Luke è a Londra visto che deve sbrigare delle faccende burocratiche.
Quindi per il momento mi godo la mia amata Londra.
La mia amata città.
E la mia amata vita di sempre.
Attraverso la strada attenta a non farmi mettere sotto.
Dovrei andare a vedere qualcosa per Gemma e per il piccoletto.
Ancora non ho comprato nemmeno un regalo e direi che è ora scossa.
Meglio farlo adesso piuttosto che aspettare l'ultimo momento o dimenticarmi direttamente.
Perché mi conosco.
E so che sono sbadata.
E dimenticona.
Quindi meglio comprare i regali, così da non dovermene preoccupare più.
Solo che non so cosa regalare.
Non ne ho la più pallida idea.
Per il piccolino pensavo una bella coperta di quelle che rimangono nei ricordi fin quando si è grandi.
Per Gemma invece non saprei.
Ho provato a chiedere a Niall ma ovviamente il risultato sperato è stato vano.
Non ha la benché minima idea.
Che palle.
Ma non devo perdermi d'animo... sicuramente troverò il regalo perfetto.
Supero delle persone che sono di fronte a delle vetrine e imbocco una viuzza per poi prenderne un'altra.
E mentre cammino mi sento chiamare.
Continuo a camminare ma poi mi fermo.

Sto sognando o effettivamente c'è qualcuno che mi chiama?

Mi volto dietro ma non vedo nessuno.
Ancora sento chiamarmi.

Chi sarà?

Mi volto non capendo chi mi stia chiamando.
Poi vedo delle braccia sbracciare e capisco.

Harry.

Sorrido.
Saluto Harry dall'altra parte della strada.
Attraverso velocemente.
Appunto di Harry.
Voglio dirgli la bella notizia.
D'altronde quella sera della cena è stato una benedizione.

Mi ha aiutata da morire.
Mi ha ascoltato.
Mi ha consolata.


Quindi voglio condividere con lui la mia gioia.

Mi avvicino a lui con un sorriso bello evidente.
< Ehi >.
< Ciao Care >.
Mi sorride.
< Solo? >.
Harry si volta per poi indicare Violet che parla con una ragazza in un negozio.
< Mi ha trascinato in giro per negozi >.
Sbuffa ed io ridacchio.
So che per i ragazzi il giro dei negozi è un peso.
Infatti io non me lo sono mai portato appresso apposta.
Perché già sapevo che si sarebbe annoiato a morte.
< Che palle > sbotta per poi ridere.
< Comunque... >.
< Sì? >.
Mi schiarisco la voce < ti volevo dire che mi è arrivato il ciclo >.
< Oh, visto? >.
Annuisco.
< Te l'avevo detto > si avvicina per poi darmi un abbraccio veloce.
Dopo esserci staccati lo ringrazio.
< Non ho fatto nulla >.
Rido.
< È vero >.
< No e lo sai > porto una mano nel cappotto < sei stato con me, mi hai tranquillizzata >.
< Mi sembrava il minimo che potessi fare >.
< No sul serio grazie >.
Fa un cenno con la mano < adesso sei più tranquilla? >.
Annuisco.
< L'importante è questo >.
< Sì... non sai che peso che mi son tolta >.
< Non ti ci vedevi proprio ad essere madre eh? >.
Scuoto la testa.
< Nemmeno io ti avrei vista madre >.
Gli tiro un buffetto sulla spalla.
< Perlomeno non con Luke >.
Lo guardo < ah no? >.
< No... >.
Annuisco < non mi ci vedi proprio madre eh? >.
< No ti ci vedo invece... >.
< Ma non con Luke >.
Annuisce < ti ci vedrei, con me >.
Sorrido.

So che sta scherzando.

Ma sorrido lo stesso.

< Che scemo >.
< È vero > si avvicina < sai, penso che potremmo essere dei bravi genitori >.
Abbasso lo sguardo < non fare lo scemo >.
< Dai... >.
Mi dà una spallata.
< Dai cosa? No >.
Mi prende un braccio < sto scherzando, non impanicarti >.
Annuisco < lo so, ti conosco >.
< Mh mh >.
< Mi provochi >.
< Può darsi > fa spallucce.
< Sì te lo dico io > ridacchio facendolo ridere.
< Dove vai di bello? >.
< Sto andando a vedere dei regali per Gemma e il piccolino >.
< Mamma mia, non sei emozionata? >.
Annuisco.
< Anche io >.
Sì porta una mano tra i capelli.
< Diventeremo zii Caroline >.
< Proprio così Harry >.
< Non vedo l'ora >.
Sto per rispondere ma Violet si affaccia iniziando a chiamare Harry a gran voce.
< Ciao Care >.
La saluto con la mano.
Bella come sempre.
Impeccabile come sempre direi.
< Harry >.
Vedo Harry sbuffare.
< Vai... >.
< Non mi va >.
All'ennesima chiamata di Violet si volta per poi dirle di aspettare.
< Dai ti lascio allo shopping >.
< Sì... >.
Porto una mano sul suo braccio < dai... >.
< Non ne ho la benché minima voglia > si gratta la mano < poi lo shopping per la casa mi innervosisce >.

Per la casa?
Cosa?
Perché dovrebbe fare shopping per la casa?

A meno che...

Oddio.

Vanno...
Vanno a convivere?

< Per la casa? >.
Annuisce scocciato.
< Vi... >.

Non riesco nemmeno a dirlo.

< Andate a convivere? >.
< Non lo so >.
Annuisco.
< Dai, ti lascio >.
Mi sorride.
Faccio un passo ma Harry mi blocca.
< Dimmi >.
< Mh... ti va di vederci? >
< Mh? >.
< Magari per un aperitivo > mi sorride.
Lo guardo.

Perché dovremmo vederci?

< Mhh... Harry non lo so >.
< Perché no? >.
Faccio spallucce.

È sbagliato.

Sbagliato, dannatamente sbagliato.

< Ti prego, ti rubo poco tempo... >.
Mi mordo le labbra < non saprei >.
< Eddai, per caso hai paura che ti mangi? >.
Si avvicina.
< No... >.
Ridacchia.
< O hai paura che ci provi? >.
Mi strizza un occhiolino fugace.
Gli do una spintarella.
< Potrebbe succedere >.
< Harry! >.
< Però ti prometto che non succederà > mi sorride < un aperitivo >.
Guardo dietro di lui Violet che parla con la ragazza del negozio.
È fidanzato.
Ed io pure.
E non possiamo vederci.
Senza un motivo.

Un aperitivo?

Cioè...

Per fare cosa?

< Dai ci penso >.
Mi sorride < pensaci bene >.
Annuisco per poi salutarlo ed incamminarmi per la mia strada.
Ultimamente tra me ed Harry le cose vanno bene.
Ma è strano.
Ci si fa battutine.
E poi ci sono gli sguardi.
Molte volte ci ritroviamo a guardarci senza nemmeno sapere perché.

E forse non va bene.

Siamo amici adesso?
Si può definire così?
Ci possiamo definire amici? 

 
Non lo so sinceramente.

Siamo ex.

E non ho mai creduto nell'amicizia tra ex.

Però boh...

Magari tra di noi è diverso.
E potremmo veramente essere amici.

Ma poi ripenso ai suoi sguardi.

Non so se potremmo mai essere amici per davvero.

Ma come sempre... lo scopriremo solo vivendo.

Per ora direi di concentrarmi solo su Gemma e sull'imminente nascita.
Che è la cosa più importante.

No?

Sorrido.
Sì, tra poco sarò zia.
Ed è la cosa più importante.
Ed io devo concentrarmi solo su questo.
Al fatto che a breve sarò zia.

Finalmente...

Zia Caroline.




 
———


 

Mi fermo davanti casa di Harry.
La guardo.
È da parecchio che non ci entro.
Ma ora dovrò farlo.
Harry sta male.
Mi ha chiamata una mezz'oretta fa chiedendomi di comprargli delle medicine per far abbassare la febbre.
Ed io da brava crocerossina quale sono l'ho fatto.
Sono andata in farmacia ed ho comprato diverse cosette che possono aiutarlo a rimettersi in sesto prima del tempo.
Afferro le chiavi che ho in mano per poi aprire la porta e sorridere.

L'odore...

Non è cambiato di una virgola.

Ho sempre avuto paura che fosse cambiato, ma sono contenta che non sia accaduto.

Perché... mi avrebbe fatto male.

Sarebbe stato strano, più che altro.

Chiudo la porta alle mie spalle cercando di capire dove si trovi Harry.
Ma sicuramente sarà su di sopra.
Appendo il mio cappotto all'appendiabiti e appoggio la borsa sul mobiletto vicino la porta.
Mi guardo intorno.
Sorrido.
Tante scene, troppe scene si susseguono nella mia testa.

Le nostre risate.
Le nostre litigate.

Tutto.

Con passo lento mi avvicino in sala pensando di poter trovare Harry ma ovviamente non c'è.
Senza pensarci ulteriormente mi affretto a prendere la bustina coi medicinali e salgo le scale per poi trovarmi di fronte... camera mia.
La nostra camera.
Harry dorme beato, con la bocca leggermente aperta.
Mi guardo intorno.
Per un attimo mi sembra di vivere la quotidianità a cui ero abituata ma poi mi ricordo che non è così.

È cambiato tutto.

Sussulto quando la voce di Harry mi chiama.
< Ben svegliato >.
Mi sorride.
Ha gli occhi lucidi.
< Tieni, le tue medicine >.
Gliele porgo mentre Harry su sistema sul letto sedendosi.
< Come stai? >.
Ridacchia prima di tossire < direi una meraviglia >.
< Direi anch'io >.
< Grazie Care >.
Faccio un segno con la mano come a dire 'per così poco'.
< No sul serio >.
Annuisco < mi ripagherai in qualche modo >.
< Quando vuoi >.
Prende le compresse bevendo un goccio d'acqua e poi mi fa segno di avvicinarmi.
< Non vorrei disturbare >.
Sorride, scuote la testa < non mi disturbi mai >.
Tossisce < avvicinati, non ti mangio >.
Sorrido prima di avvicinarmi e sedermi vicino a lui.
< Come stai? > mi domanda.
< Bene >.
Annuisce.
< Piuttosto > punto un indice contro il suo petto < vedi di rimetterti... tra pochi giorni Gemma dovrebbe partorire >.
Harry sospira così io chiedo cosa c'è che non va.
< Ci pensi? >.
< A cosa? >.
< Bhe al fatto che Niall e Gemma diventeranno genitori >.
Sorrido.
Sono così emozionata per loro.
< E noi due zii >.
< Già, zia Caroline e zio Harry > afferma lui sorridendo.
< Hai paura? >.
< No... >.
< Io sì > ammetto.
Mi guarda < di cosa hai paura? >.
< Di non essere una buona zia >.
Harry prende la mia mano < lo sarai >.
Faccio una smorfia.
< E poi ci sono io con te >.
Lo guardo.
Le sue dita accarezzano la mia mano provocandomi dei brividi lungo la schiena.
Ma io lo lascio fare.

Vorrei tanto accarezzargli il volto ma non lo farò.

Ho...

Ho paura.
Ho paura di scottarmi, di farmi male.

Questa vicinanza con lui... non so se è un bene o un male.

A volte penso che si stava meglio prima, quando non ci calcolavamo, quando ci ignoravamo.

Perché...

Perché adesso è tutto complicato.

Tutto troppo incerto.

Tutto troppo... vero, forse.

Ed ho paura.

Che possiamo rovinarci con le nostre stesse mani...

Così decido di mettere fine a questo momento intimo.

< Che ne dici ti preparo una minestra calda? >.
Mi tiro su dal letto.
< Cos'hanno appena sentito le mie orecchie? >.
Rido.
< Tu Caroline Smith che cucina una minestra? >.
Annuisco.
< Hai imparato a cucinare? >.
< No, ma qualcosa ho imparato a fare >.
Harry annuisce per poi confessare < allora dovrei proprio sposarti >.

Sposare.

Un verbo, mille ricordi.

Distolgo lo sguardo.
< Scusami Care >.
Guardo Harry per poi scuotere la testa animatamente.
< No sul serio >.
< Tranquillo > mi avvicino < hai ragione, dovresti proprio sposarmi >.
Harry ride ed io lo stesso.

Meglio ridere.
Meglio non prendersi sul serio.

Meglio così.

No?

< Adesso riposati >.
Mi avvicino per poi sistemare meglio le coperte.
< Sei un angelo >.
Faccio spallucce per poi scendere le scale e mentre mi dirigo in cucina il campanello di casa suona.

Chi sarà?

< Arrivo! > urlo per poi aprire la porta trovandomi di fronte... Violet.

Violet?
Che ci fa qui?
Che ci fa qui Violet?

< Ciao Care >.
< Ciao Violet... >.
Mi guarda e guarda dietro di me come se cercasse qualcosa o qualcuno.
La guardo.
Che stupida.

Certo!
Sarà qui per Harry.

Come ho fatto a non pensarci?

È la sua ragazza d'altronde.
Vorrà vedere come sta il ragazzo.

< Harry è di sopra, vuoi salire? >.
Scuote la testa.

È strana.
Triste.
Boh.

Non vuole salire a vedere come sta il suo ragazzo?

Strano anche questo.
Visto il loro affiatamento.

< No, in realtà volevo parlarti >.
Annuisco.

Di cosa?
Non è che pensa che voglia provarci col ragazzo?

Oddio potrebbe.
Mi trova qui a casa del ragazzo...

Chissà che cosa penserà a questo punto.

< Ti va di fare due passi? >.
Annuisco, di nuovo.
Afferro le chiavi per poi infilarmi il cappotto chiudendomi la porta alle spalle.

Ok, ho una strana agitazione addosso.

E non so perché.

< Tutto ok Violet? >.
< Più o meno >.
Ecco.
Sarà sicuramente arrabbiata.

Ce l'avrà con me?

Eppure tra me ed Harry non è successo nulla.
Quindi non ne vedo il motivo.

Sì ok.
È vero, ci siamo avvicinati.

Sì è vero.
Ci siamo baciati alla festa.

Ma è tutto risolto.

E lo so sia io che Harry.

Anche perché da quello che ho capito devono andare a convivere.
Quindi perché tutta questa tristezza?

Mi indica una panchina in un parchetto vicino casa < ci sediamo? >.

Okey.

Che... che ansia.

< Come vuoi >.
Ci sediamo, restando in silenzio per alcuni interminabili minuti.

È...
Una situazione strana, surreale.
Assurda.

Ha qualcosa che non va.
Ma non so che cosa.

< Violet, tutto ok? > le domando voltandomi.
< Io e Harry ci siamo lasciati > sbotta.
La guardo.

È impossibile.

No.
Non è possibile.

No?

< No, non è possibile > confesso quasi sussurrando.
< O meglio... > mi guarda < Harry mi ha lasciata >.

È triste.
Ed ora capisco perché.

Porca merda.

< Mi dispiace Violet, sul serio >.
Mi sorride < volevo parlarti proprio di questo >.
< Di cosa? >.
< Beh del fatto che Harry ti ama >.
Distolgo lo sguardo.

Harry mi...

Mi ama?

No.

Non è possibile.

No.
No, assolutamente no.

Harry non mi ama.

< È la verità Care >.
Riporto lo sguardo su di lei aspettando di sentire altro.
< Mi ha lasciata per te >.
Brividi lungo la mia schiena.

E non so nemmeno a cosa siano dovuti.

O forse sì.
Non lo so nemmeno io.
A dire la verità.

< Co... come? > balbetto.
< La verità Care è che Harry ha amato, ama e amerà sempre e solo te >.
Boccheggio.
< Ma magari ti sbagli... >.
Ride.
< Come fai a sapere che ti ha lasciata per me? >.

Non ci credo.
Mi dispiace ma non ci riesco.

Fa spallucce.
< Non ci credo >.
Mi guarda mordendosi le labbra < davvero non l'hai capito? >.
< No, cosa dovrei capire? >.
< Beh, che è follemente innamorato di te >.
Ridacchio.

Una risata nervosa, a dire il vero.

< E credimi quando ti dico che si vede da lontano >.
< Io non vedo proprio nulla Violet >.
< Tu davvero vuoi farmi credere che non ti sei accorta di come ti guarda? >.
< Come mi guarda perché? >.
< Ti guarda come uno che è follemente innamorato di te >.

Cazzate.

Harry non mi guarda da innamorato.

No?
No.

No, che non mi guarda così.

< Basta guardarti intorno per capire che Harry non ha mai voluto voltare pagina >.
< Ossia? >.
Ride < quando torni a casa da Harry guardarti un po' intorno >.
Mi mordo le labbra.

Ok. 
E cosa dovrei trovare?

Mah.

A me sembra tutto assurdo.

La guardo < come posso crederti solo basandomi su questo? >.
Annuisce.
< Magari ti ha lasciata perché vuole stare da solo >.
Violet scuote la testa.
< Magari gli serve un momento e tornerà >.
< Non tornerà >.
La guardo.

È seria.
Dannatamente seria.

Una ruga d'espressione a comparirle sul volto perfetto.
< Ok, stammi a sentire >.
Annuisco.
< Come prenderesti se il tipo con cui stai invece di urlare il tuo nome urla il nome della ex? >.
Strabuzzo gli occhi.

Ma che...

< Sul serio? >.
< Sì, ha urlato il tuo nome mentre lo stavamo facendo >.
Faccio un gesto < magari si è sbagliato dai... >.
< Tu credi? >.

No.

Però non oso dirlo.

< Avrei capito se mi fossi chiamata Carrie ma il mio nome non ci si avvicina nemmeno >.
< Mi dispiace >.
< Lì ho avuto proprio la conferma... Care >.
Annuisco.
< Harry ti ama >.
Sospiro.
Mi prende la mano così io mi volto.
Una lacrima scende a bagnarle il viso pulito.
< Non sai quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto Care, io in primis... essere amate da Harry, un ragazzo così speciale >.
Sto per parlare ma Violet continua a parlare così sto zitta < ascoltami bene >.
Annuisco.
< Se lo ami ed io sono convinta di sì... riprovateci >.
Sospiro.

Come?
Ci siamo fatti talmente del male che sarebbe impossibile ricominciare da capo.

No.
Non si può fare.

Per il nostro bene.

< Io e non ci crederai mai... tifo per voi >.
Le sorrido.
< Vi appartenete e anche se mi fa male ammetterlo dovete stare insieme, per sempre >.
< Io non lo so Violet >.
< Cosa? >.
< Ci siamo fatti del male... >.
< Care > prende fiato < metti da parte l'orgoglio e chiediti cos'è Harry per te >.
Abbasso lo sguardo.
< Tu lo ami che vuoi ammetterlo o meno... ed io non voglio che soffriate per via del vostro orgoglio >.
< Sei troppo carina Violet >.
< No, sono realista... e quindi ti dico che devi riprendertelo così da avere finalmente il vostro lieto fine >.
< Grazie veramente >.
< Sul serio non fare l'errore di non provarci perché hai paura... la paura lasciala da parte >.
Sto per rispondere ma il suo cellulare inizia a squillare e dopo una breve conversazione con quella che dovrebbe essere il suo capo Violet mi dice che deve tornare di fretta a lavoro.
Annuisco, alzandomi.
< Vado... >.
Annuisco.
< Grazie Violet, veramente >.
< Avevi bisogno di un parere esterno che ti facesse aprire gli occhi >.
Mi strizza un occhiolino prima di salutarmi e scappare.
Mi guardo intorno.

Harry...

Harry mi ama.

Porto una mano sul cuore.

Harry mi ama.

Ancora.
Nonostante tutto.
E tutti.

Nonostante il male che ci siamo fatti mi ama.

Deglutisco prima di incamminarmi verso casa.

Mille immagini.
Le frasi di Violet che mi rimbombano nella testa.

Mi stringo addosso il cappotto per poi trovarmi di fronte casa... mia.

Che ricordi.
Belli e brutti.
Ma ricordi che rimarranno impressi nel mio cuore e nella mia mente.

Per sempre.

Apro la porta di casa trovandomi avvolta nell'oscurità dell'ingresso.
Sospiro.
Lo stesso odore di sempre.
Mi guardo intorno decidendo di prendermi un bicchiere d'acqua, così mi dirigo in cucina dove per poco non svengo.

Ci sono...
Ci sono le nostre foto appese.

Nessuna esclusa.

Boccheggio per poi bere un bicchiere d'acqua, tutto d'un fiato.
Mi appoggio al bancone respirando a fatica.
Ha ragione Violet.

Bastava guardarmi intorno per capire...

Per capirlo.

Vado in sala dove trovo altre foto messe sopra il camino e sorrido.

Non ha buttato via niente.

Le ha tenute, conservate.

Una lacrima scende a bagnarmi la guancia.

Oddio.

Harry...

Mi ama.

Ed ha sempre amato solo me.


< Care? >.
Per poco non salto quando mi sento chiamare.

Ok.

Ha sentito che sono rientrata.
Mi asciugo la lacrima per poi dirigermi di per le scale e sorridere trovando Harry mezzo addormentato con le coperte fin sotto il mento.
Mi avvicino, vedendolo aprire gli occhi.

Quegli occhi tanto belli che mi mancano alla follia.

Come lui.
Come tutto d'altronde.

< Dove sei stata? >.

Oddio.
Non posso dirgli che ho parlato con Violet così invento una scusa.

< Luke mi ha portato una cosa di lavoro >.
Annuisce.
< E la minestra? >.

Oddio.

La minestra, cavoli!

< Non l'ho ancora preparata >.
Ridacchia, tossendo.
< Vado a prepararla >.
La sua mano mi blocca < no, ti prego >.
Lo guardo.
< Resta qui >.
Annuisco, guardandomi intorno.
Lo vedo portare la testa sotto le coperte.

Il mio cuore a mille.

E poi senza dire altro mi avvicino all'armadio dove afferro una maglietta e un pantalone puliti per poi infilarli.
Mi guardo intorno e zitta mi infilo nel letto avvicinandomi ad Harry che sussulta non appena si rende conto della mia vicinanza.

Nessuno fiata.
Nessuno osa dire nulla.

C'è solo il silenzio intorno a noi... e forse, va bene così.

Harry si gira ed io mi avvicino di più al suo corpo, per poi annusare il suo collo chiudendo gli occhi.
< Se sapevo che bastava star male per farti infilare nel mio letto, lo avrei fatto molto prima > scherza facendomi ridere.
< Harry >.
Annuisce.
< Sta' zitto e riposati >.
Lo sento sospirare.
< Ci sono io adesso > dico prima di chiudere gli occhi cercando di capire cosa stia succedendo nella mia vita.

Ma forse...


Già lo so. 

 
   
   
   
   
  
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