Perdonatemi, è la prima che scrivo in questo fandom e spero non sia troppo oscena.
Ho guardato tutta la prima ed unica stagione in un fiato e l’ho trovata molto ben fatta e mi spiace che non abbiano proseguito.
Spero vada bene, buona lettura
 
 
Freddo, buio, i ricordi che avanzano a tutta velocità nella mente, il respiro che manca ed infine il nulla.
Dura pochi secondi, forse un istante, ma gli basta per sentirsi un gran vuoto dentro.
Era quello che provava ogni volta che moriva.
Era orribile doversi risvegliare nel bel mezzo delle acque dell’East River, completamente nudo.
Rinascere ogni volta, sentire i polmoni che tornano a respirare e che bruciano per almeno una decina di respiri.
Ormai poteva definirsi abituato a tutto quello, aveva duecento anni dopo tutto.
Le prime volte era stato terribile e credeva di essere impazzito, ma alla fine l’aveva preso come un modo per capire i segni ed i sintomi dei veleni e di qualunque cosa potesse uccidere una persona.
Aveva provato pistole, lame e coltelli di ogni genere, incidenti stradali e non.
Avrebbe potuto scrivere un libro su tutto quello, ma solo Abe lo avrebbe letto; il resto del mondo lo avrebbe rinchiuso in qualche sanatorio e poi dimenticato.
Durante la notte ci pensava spesso e tante volte si domandava: perché lui? Come mai non moriva?
Ma, soprattutto, quando sarebbe morto?
Non lo sapeva e non lo avrebbe mai saputo fino a che non sarebbe stato il momento.
Ed era per questo che, dentro di se, avvertiva un grande senso di vuoto, che cercava di riempire lavorando ogni giorno instancabilmente.
Avrebbe continuato a studiare i metodi di morte per saperne gli effetti, ma senza smettere di studiare un metodo per la sua.
Il giorno che, finalmente, sarebbe toccato a lui avrebbe accolto la morte come una vecchia amica e sarebbe andato con lei, potendo ammirare il finalmente il suo volto, sorriderle e lasciarsi finalmente andare.