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Autore: Athilik    23/11/2020    1 recensioni
Julie è una ragazza londinese di vent'anni uguale a tutte le altre ragazze londinesi di vent'anni, se non fosse per una piccola grande differenza: viaggia con un individuo che si fa chiamare "il Dottore" da pochi mesi... O magari sono già passati tanti mesi? Difficile dirlo quando ti muovi continuamente attraverso il tempo e lo spazio in una buffa e spettacolare cabina blu. Ma quello che veramente non sa, è che incontri inaspettati ed emozionanti si celano dietro l'angolo, molteplici facce della stessa persona che le faranno conoscere un po' di più questo suo amico dal passato misterioso e che li porteranno ad affrontare un nemico antico e molto potente, che aspetta solo il momento giusto, nascosto tra le ombre.
Quanti volti può avere la stessa persona? Quali e quanti segreti siamo disposti a portarci nella tomba? C'è qualcuno che potrà mai dare una risposta alla prima domanda posta nell'intero universo?
Allons-y!!!
Esce incrociata su wattpad, potete seguire la storia da dove volete ;D
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dalek, Doctor - 10, Doctor - 11, Doctor - Altro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"JJ... Rispondi a questa domanda: Quando una persona non è viva?"

Julie strabuzzò gli occhi, completamente confusa e stordita dalla situazione intorno a lei.

"Io... Io non saprei..." mormorò "Quando è morta? Perché se è morta allora non può essere viva, è palese."

"Ti sbagli invece."

"Sì, ovvio che mi sbaglio! Ti pare che la cosa fosse così semplice."

Il Dottore continuava a fissare il Maestro con sguardo gelido.

"Hai chiamato la nave 'Olandese Volante'. Quello era il primo segnale, vero?"

"Vedo che finalmente stai cominciando a collegare tutti i pezzi."

"Scusate... Ma di che state parlando?" li interruppe Anita.

"Non fingere di non sapere!" scattò il Dottore avvicinandosi a lei con fare minaccioso "Ho capito tutto, vi ho scoperti, è inutile che continui a fingere!"

"No Dottore, lei non lo sa." spiegò il Maestro.

Il Signore del tempo si girò a fissarlo.

"Che cosa hai detto?"

"Ho detto che lei non sa nulla. Quella ragazza è umana."

"Non capisco... Perché? Perché lei?"

Il Maestro fece spallucce.

"Oh, non so bene. Divertimento, credo. Noia. Lei voleva vedere l'universo, era palese quanto ci tenesse. Così ho pensato di usarla per i miei piani. Sapevo sareste arrivati e così ho fatto in modo che vi incontraste."

"Tu... Lo sapevi?" chiese Julie perplessa.

"Diciamo che sono stato informato della cosa."

"E chi te lo avrebbe detto?!" sbottò Julie.

"La stessa persona che ci ha mandati qui. La stessa persona che si sta divertendo a giocare con la mia linea temporale." concluse il Dottore.

Il Maestro rise ancora.

"Non c'è niente da ridere!" ringhiò l'altro Signore del tempo "Dimmi, chi è questa persona? Tu la conosci, non è così? Avanti, rivelami il suo nome!"

"Proprio tu vuoi parlare di nomi?" lo prese in giro il primo "Tu, che ti ostini così duramente a nascondere il tuo? Perché dovrei rivelati un nome così importante, quando tu per primo ne nascondi uno? Non hai il diritto di fare questo tipo di discorsi, Dottore."

"Non lo chiederò una terza volta: Chi ti ha detto che saremmo venuti qui?"

"Nessuno."

"Nessuno?"

"Si esatto. Nessuno. Nessuno di importante."

"Dottore lascia stare." Julie perse la pazienza "Parlare con lui non serve a nulla, stiamo solo sprecando il nostro tempo. Non ci dirà mai il suo nome."

"Tempo prezioso, aggiungerei." continuò a dire il Maestro "Tempo che non avrete perché non riuscirete ad uscire vivi da qui."

"Io continuo a non capire..." mormorò spaventata Anita.

"Quanti altri umani hai portato su questa nave?" chiese con voce roca un Signore del tempo all'altro.

"Solo lei. E il Conte e la Contessa, ovviamente."

"Ma se loro sono umani... Allora gli altri cosa sono?"

"Vuoi sapere quando una persona non è viva JJ? Quando, come hai detto anche tu, è morta. Oppure, quando non è mai esistita."

"Mai esistita? Che significa?"

"Che non è mai stata viva, almeno non nel modo in cui intendete voi umani. Tutte le persone di questa nave non sono mai state vive, perché in verità sono androidi."

Anita sbarrò gli occhi.

"Ma non è possibile!" esclamò "Io ho parlato con loro! Le ho viste provare emozioni, parlarmi del loro passato!"

"Non era vero. Erano tutti ricordi impiantati, emozioni simulate. Le persone seguivano percorsi preprogrammati. Niente di tutto quello che hai visto era reale. Il passato che hai creduto di avere con loro è stato modificato. Creato artificialmente."

"Complimenti!" applaudì il Maestro "Anche questa volta sei riuscito a capire tutto! Peccato che sia troppo tardi."

E con quelle parole il Signore del tempo tirò fuori un piccolo telecomando dalla tasca e premette un pulsante.

"JJ! Porta Anita con te. Trova il Conte e la Contessa e porta tutti al Tardis!" ordinò subito dopo il Dottore.

"Ma..." provò a protestare Anita.

"Correte! Andatevene da qui!"

"E tu?" chiese Julie.

"Ho detto di andarvene!"

Le due ragazze corsero fuori dal grande ufficio, in cerca dei due Conti.

"Che cosa ha attivato quel telecomando?" chiese piano il Signore del tempo quando i due rimasero soli.

"Gli androidi." rispose l'altro "Ora tutti loro si concentreranno sulle forme di vita non robotiche. Tranne che su di me, ovviamente."

"Ma perché? Perché fare tutto questo?" chiese con fredda curiosità "Cosa speravi di ottenere?"

"Ho fatto un accordo." ghignò il Maestro "Un accordo con un altra persona e che avrebbe soddisfatto entrambi le parti. E che si sarebbe concluso con la tua morte."

"E tu cosa ne avresti ottenuto?"

"Che mi sarei divertito a guardarti morire! E una parte di universo. Credimi per ora sta funzionando. Ah, l'idea della serata di gala è stata mia! Che ne pensi? Carina, eh?"

"Con chi hai..."

In quel momento la porta dell'ufficio si aprì e nella stanza entrarono tre grossi uomini, anzi tre grossi androidi.

Da qualche parte, un allarme iniziò a suonare freneticamente.

"Oh!" il Maestro si finse sorpreso "Sembra proprio che ci sia un problema ai motori. Sarà meglio andarsene prima che questa nave si schianti!"

E con quelle parole, il Signore del tempo si affrettò verso la porta d'uscita. 
Il Dottore provò ad in seguirlo, ma venne fermato dai tre androidi che si pararono davanti a lui con fare decisamente minaccioso.

"Buongiorno signori. Possiamo forse parlarne in modo civile?" 
 

Nello stesso momento...

"Stupide scarpe!"

Julie interruppe la sua corsa per togliersi le fastidiose scarpe col tacco argentee e le prese tra le mani.

"Mi vuoi spiegare che diavolo sta succedendo qui?!" urlò esasperata Anita mentre le due ragazze riprendevano a correre per i corridoi.

"Adesso? Perché ora non mi sembra un buon momento!"

Anita si fermò di colpo.

"Sì. Adesso." ordinò "Voglio che mi spieghi tutto ciò che sta accadendo."

Julie sospirò rassegnata.

"La farò breve." cominciò a dire "Mi chiamo Julie, sono umana e vengo dal ventunesimo secolo. Viaggio attraverso il tempo e lo spazio in una cabina telefonica blu chiamata Tardis insieme al Dottore, una alieno proveniente dal pianeta Gallifrey. Quelli come lui vengono definiti 'Signori del tempo'. Anche il Maestro appartiene alla stessa razza. La differenza è che lui è estremamente pericoloso."

"Io..."

"Possiamo andare ora?"

"Io... Non ti credo..."

"Ovvio che non mi credi, questa è una storia dannatamente assurda, lo so, ma credi pure al fatto che se non escogitiamo un modo per fuggire da questa nave moriremo di sicuro, chiaro?"

Anita si ammutolì.

"Sì, chiaro." sussurrò poi.

"Ora proseguiamo, dobbiamo trovare il Conte e la Contessa!"

"Ma se il Maestro è davvero molto pericoloso come dici, allora non possiamo lasciare che il Dottore lo affronti da solo!"

"Lo so! E sono d'accordo con te! Ma il Dottore è la persona più intelligente che conosca, lui riesce sempre a togliersi dai guai. Ora noi dobbiamo fare come ci ha detto e proseguire, forza!"

"Ma se ti stessi sbagliando? Se il Dottore fosse in pericolo? O se fosse ferito?"

"Anita fidati di me! Lui se la sa cavare, starà bene! Andiamo avanti!"

Ma la ragazza fu irremovibile.

In quel momento, un allarme cominciò a suonare imperterrito per tutti i corridoi.

"Prosegui tu." affermò con tono grave lei "Io tornerò indietro e poi ci ricongiungeremo tutti quanti."

E senza aspettare una risposta da Julie, Anita si voltò e cominciò a correre nella direzione opposta, da dove le due erano arrivate.

"No Anita! Aspetta!"

Ma la ragazza continuò ad ignorarla.

"Ahhhgg, maledizione!!!" imprecò Julie.

Senza perdere altro tempo, riprese a correre lungo il corridoio, quando due membri dello staff le sbarrarono la strada.

"Arrenditi. Non ti muovere." ordinò uno dei due.

"Arrenditi." fede eco l'altro.

"Mai!" ribatté Julie lanciando con forza le scarpe argentee su uno dei due androidi, prendendolo alla sprovvista. 
La ragazza ne approfittò per lanciarsi in pieno sull'altro e riuscì così ad aprirsi una breccia.

"Prendete questo!" esclamò felice mentre ricomincia a correre in cerca dei suoi due obiettivi.

Guardò ovunque nei corridoi, nella sala da ballo e nella sala da pranzo. Stava per salire le scale e dirigersi verso i piani delle cabine quando sentì delle urla poco lontano.

"Louise!" stava urlando una voce maschile.

"Jenn! Leo!" gridò poi un'altra voce, femminile questa volta "Siamo amici! Ma che cosa state facendo?!"

Julie corse in direzione delle urla.

Svoltò un angolo verso destra solo per trovare due androidi, uno dalle sembianze maschili e uno dalle sembianze femminili, intenti nell'aggredire proprio il Conte e la Contessa. 
Le due macchine stavano dando le spalle alla ragazza e quindi non si accorsero della sua presenza. Tutta la loro attenzione era concentrata sui loro obiettivi e si stavano avvicinando lentamente ai due.
Il Conte puntava loro una pistola e dietro di lui si trovava Louise, completamente scioccata e spaventata dalla situazione.

"Andrew, faccia fuoco!" ordinò Julie senza pensarci troppo "Avanti, spari!"

Tutta l'attenzione ora era cambiata, si trovava su di lei.

Gli androidi si girarono e iniziarono a camminare nella sua direzione.

"Faccia come le ho detto, Andrew!"

"Non posso! Loro sono miei amici!"

"No! Non lo sono! Non sono nemmeno persone reali! Ora spari, avanti!"

Gli androidi continuavano ad avvicinarsi.

"Andrew!" 


 

Nello stesso momento, in un altra zona della nave... 

 

Anita continuò a correre fino a che non si trovò ancora una volta di fronte alla porta dell'ufficio in cui erano tutti prima.

Quando entrò nella grande stanza fu lieta di trovarci dentro ancora il Dottore, solo per poi rendersi conto che non era da solo.

Tre uomini androidi con la divisa dello staff lo stavano attaccando. Due di loro lo stavano tenendo fermo per le braccia, mentre un terzo si stava avvicinando con un grosso taser elettrico in mano.

"Aspettate, aspettate!" stava dicendo il Dottore "Sono sicuro che ne possiamo parlare in modo civile!"

Anita si lanciò verso l'androide armato e lo colpì alla schiena con tutto il suo peso, facendolo sbilanciare e facendogli cadere di mano l'arma.

Velocissima, la ragazza raccolse il taser e lo usò sulla macchina ancora a terra, che si contorse in preda alle convulsioni per pochi secondi mentre deboli scintille sprizzavano da tutto il suo corpo. Poi si disattivò, gli occhi spalancati a fissare il nulla.

Improvvisamente, gli altri due androidi lasciarono andare il Signore del tempo e si diressero verso di lei con fare molto aggressivo.

"Dottore!" urlò lei lanciando il taser verso l'uomo "Prendi!"

Dietro di loro, agile e veloce come un gatto, il Signore del tempo afferrò l'arma e la usò velocemente su entrambe le due macchine, creando nei loro corpi un corto circuito e facendoli cadere a terra, completamente disattivati.

"Anita! Ti avevo detto di andare con JJ!" la rimproverò subito dopo il Dottore.

"Mi dispiace, ma non potevo lasciarti da solo! E a quanto ho visto, ho fatto bene a tornare."

"Non avresti dovuto farlo comunque! Ma ti ringrazio per avermi aiutato."

"Di niente, figurati!" arrossì improvvisamente lei.

"E JJ?"

"È andata a cercare il Conte e la Contessa."

"Ottimo. Ci ritroveremo tutti al Tardis allora. Adesso devo assolutamente trovare il Maestro e fermarlo prima che ci faccia uccidere tutti. Non è andato via molto tempo fa, forse possiamo, ancora raggiungerlo."

"Possiamo?"

"Vieni con me?" sorrise il Dottore alzando le sopracciglia in modo giocoso.

"Contaci!"

"Forza allora!"

I due uscirono dall'ufficio e iniziarono a correre tra i corridoi di velluto rosso.

"È vero quello che dice Julie su di te?" chiese Anita urlando per sovrastare il fastidioso allarme che continuava a suonare imperterrito.

"E cosa dice su di me?" urlò lui di rimando.

"Che sei un viaggiatore! Che attraversi tutto lo spazio e il tempo!"

"Sì, è vero!"

"E dimmi, è sempre così nello spazio?"

"Solo il martedì e il venerdì. Gli altri giorni è anche peggio!"

Anita rise di gusto.

"Allora lo spazio è davvero fico come me lo immaginavo!"

Improvvisamente, una violenta scossa colpì tutta la nave.

"Che cos'era quello?" chiese la ragazza con improvvisa preoccupazione.

"Il tempo scorre." riflettè il Dottore "Muoviamoci!"

"Secondo te Julie sta bene?"

"Sì starà alla grande, non preoccuparti."

"Come lo sai?"

"Perché dobbiamo avere fiducia in lei."

"E ti basta questo?"

"Anita, ferma!" ordinò il Dottore prendendole improvvisamente la mano "Nascondiamoci!"

Fecero appena in tempo a nascondersi dietro l'angolo di un corridoio quando due androidi passarono loro vicino nel corridoio adiacente.

"Appena in tempo!" sussurrò Anita quando gli androidi furono lontani. 
Poi notò che il Dottore la stava ancora tenendo per mano e diventò rossa in faccia come un pomodoro.

"Da che parte ora?" chiese la ragazza sciogliendo la stretta.

"Da questa parte, seguimi." fece cenno il Signore de tempo aprendo la strada.

"Come sai dove è andato il Maestro?"

Nessuna risposta.

"Stai andando a caso, vero?"

Il Dottore si fermò.

"Chi, io?" chiese fingendosi offeso "Assolutamente no!"

Anita roteò gli occhi.

Riuscendo ad evitare un altro paio di androidi i due finirono per ritrovarsi davanti alle grandi vetrate della nave.

E proprio lì, a guardare la bellissima nebulosa mentre tutto intorno cadeva a pezzi, ci trovarono anche il Maestro.

"Lo sai..." cominciò a dire freddamente il Signore del tempo mentre il Dottore si avvicinava lentamente a lui "All'inizio volevo semplicemente andarmene. Volevo vederti bruciare da lontano insieme a questa nave e ai tuoi preziosi umani e poi volare via nel mio Tardis."

"E cosa ti ha fatto cambiare idea?" chiese il Dottore cautamente "O non mi diresti tutto questo."

"Il fatto che voglio essere io quello che ti distruggerà. Io e nessun altro."

"Allora dimmi di più! Dimmi chi è la mente dietro tutta questa storia!"

Il Maestro si girò a guardare il Dottore dritto negli occhi e poi sorrise malvagiamente.

"Credi forse che io sia stupido? Non ti dirò nulla. Non è mia intenzione. Ma tu vedi di uscirne vincitore, così che poi possa essere io quello che ti distruggerà in modo definitivo. Ascolta attentamente le mie parole: Per scoprire la verità, devi guardare il passato. Il tuo passato, Dottore. Il nostro passato. Preparati, perché domande a cui solo una persona in tutto l'universo può dare risposta verranno poste. E quella persona sei tu."

"In che modo tutto questo dovrebbe essermi di aiuto?" sbottò seccato l'altro Signore del tempo.

"Credevo che mi sarei divertito, ma alla fine tutto questo si è rivelato più noioso del previsto."

Con quelle parole, il Maestro tirò fuori dalla tasca il telecomando con cui aveva attivato gli androidi e lo lanciò al Dottore, che lo prese tra le mani al volo. Ma quando lo guardò, vide che l'apparecchio era distrutto e ormai inutilizzabile.

"La nave ha iniziato a seguire la rotta verso la nebulosa." continuò a dire il Maestro "Tra non più di dieci minuti esploderà."

"Ma se la nave esplode all'interno della nebulosa, essa si deformerà! Non puoi distruggere una delle meraviglie più rare dell'universo!"

"Tu dici?" rise il Maestro, poi sospirò "Bene, pensò che per me sia giunto il momento di andarsene da qui." infine, si rivolseai due "Ma non preoccupatevi! Vi lascio in buona compagnia." 

Altri tre androidi, due dalle sembianze femminili e uno dalle sembianze maschili, spuntarono alle spalle del Maestro. Tutte e tre erano armati con delle pistole.

"Addio!" urlò scomparendo alle spalle delle macchine.

"Siamo nei guai di nuovo!" esclamò Anita preoccupata.

"Il telecomando è rotto, la nave non si può fermare." analizzò il Dottore "E noi abbiamo meno di dieci minuti per andarcene da qui." la voce del Signore del tempo si fece improvvisamente triste e colpevole "Mi dispiace Anita. Mi dispiace davvero."

Gli androidi alzarono le armi su i due amici.

"Ti... Ti dispiace per cosa?" chiese la ragazza.

"Mi dispiace, perché non so cosa fare. Questa volta, abbiamo perso." 



 

Poco tempo prima... 
 

Due forti spari riecheggiano per i corridoi e poco dopo due corpi caddero a terra con un tonfo sordo.

"Andrew, Louise, state bene?!" chiese Julie con preoccupazione.

"Sì." rispose il Conte abbassando la pistola e tenendo lo sguardo fisso sui due androidi ormai inattivi.

"Non capisco... Erano nostri amici... Li conoscevo da tempo." mormorò la Contessa.

"No, ti hanno fatto credere di conoscerli da tempo. Vi hanno modificato i ricordi a vostra insaputa." spiegò la ragazza.

"Ma è... Terribile. Perché qualcuno dovrebbe fare tutto questo?"

"Perché sapevano che il Dottore sarebbe arrivato e avrebbe provato a risolvere la situazione. È quello che lui fa sempre."

All'improvviso, una forte scossa colpì la nave facendoli quasi cadere a terra tutti e tre.

"E quello che cos'era?" chiese Andrew.

"Non lo so, ma sicuramente nulla di buono. Dobbiamo trovare il Tardis, forza!" rispose Julie.

"Il Tardis? Cos'è il Tardis?"

"Ve lo spiego più tardi, ora andiamo!!!"

I tre cominciarono a correre in mezzo ai corridoi, con Louise che dava indicazioni per arrivare più velocemente a dove Julie ricordava essere la macchina spazio-temporale e Andrew che abbatteva tutti gli androidi che si trovava davanti.

Ad un certo punto, poco distante da lei, Julie sentì il comune suono metallico che solo un Tardis sapeva fare e il suo cuore si fermò.

Il Dottore era andato via?

Senza di lei?

L'aveva davvero abbandonata e lasciata a morire qui?

Senza badare ad altro corse in direzione del rumore, solo per vedere una grossa ombra che spariva nel nulla.

"No..." mormorò sconvolta "Non può avermi lasciata qui..."

Julie sentì le lacrime salire e chiuse gli occhi.

Poi fece un respiro profondo.

"Anita, attenta!"

Gli occhi della ragazza si aprirono di scatto.

La voce del Dottore.

"Da questa parte!" ordinò la ragazza ai Conti, che la seguirono senza fare domande.

Il trio arrivò davanti alle grande vetrate, dove il Dottore e Anita stavano cercando di sopravvivere a tre androidi armati.

"Dobbiamo aiutarli!" esclamò la Contessa.

"Ci penso io." disse il Conte. Poi si rivolse agli altri due "Ragazzi state giù!"

Anita e il Dottore si voltarono verso la voce e poi obbedirono. 
Con tre colpi precisi, il Conte stese le tre macchine.

"Wow..." mormorò con ammirazione il Signore del tempo "Che mira!"

"Ero il miglior tiratore della mia squadra mentre facevo il militare." spiegò Andrew mettendo via l'arma.

"Dottore! Credevo te ne fossi andato senza di me!" esclamò Julie, felice di vedere l'amico "Ho sentito il rumore di un Tardis."

"Con molta probabilità era quello del Maestro." rispose lui "È scappato via." poi notò i piedi di Julie "JJ che fine hanno fatto le tue scarpe?"

"Le ho tirate addosso a due androidi."

"Hai fatto cosa?"

"Dovevo pur rallentarli in qualche modo!"

"È molto bello vedere che stai bene Julie ma... ora noi che facciamo?" chiese Anita.

"La nave esploderà in meno di cinque minuti e io non so come fermarla." rispose con frustrazione il Signore del tempo.

"Ma tu trovi sempre una soluzione!"

"No, invece."

"Da quando hai perso fiducia in te stesso in questo modo?! Ti conosco, ti ho visto all'opera! Abbiamo poco tempo, ma sono sicura che-"

"Non questa volta JJ!"

Julie si zittì.

"Questa volta ha vinto chiunque stia dietro a tutta questa storia. Non so come salvare questa nave, io non so come..."

"Cosa sta succedendo alla nave? Sta per esplodere?" lo interruppe il Conte Wilson "Come ce ne andremo da qui?"

"Non salvare la nave allora." disse Julie seria.

"Come?"

"Torniamo tutti al Tardis e andiamocene da qui. Se per la nave non si può fare più nulla, allora così sia. Non ci sono altri esseri umani oltre a noi e tutti gli androidi qui presenti cercando di ucciderci. Lascia pure che la nave si distrugga."

La faccia del Signore del tempo si rabbuiò.

"La nave si sta dirigendo verso il centro della nebulosa." spiegò con voce grave "Se ci esplode dentro potrebbe modificarne la sua composizione, io... Lascerei che una delle bellezze più incredibili dell'universo si deformi nello spazio."

"Dottore non abbiamo più tempo! Dobbiamo andarcene!" esclamò Anita.

"Dottore, anche se la nave esplode, nessuno morirebbe. Nessuno si farebbe male. Torniamo al Tardis, forza."

Il Signore del tempo annuì.

"Faccio strada io, seguitemi." mormorò sconfitto lui.

I cinque ripresero a correre nei corridoi rossi fino a quando arrivarono davanti alla cabina della polizia blu.

"E quello che cos'è?" chiese Andrew.

"È la nostra via di fuga." rispose il Dottore.

"Una piccola cabina blu sarebbe la nostra scialuppa di salvataggio?"

"Sì. Ora entriamo, forza!"

Il Dottore entrò per primo nel Tardis, seguito a ruota da Anita, Julie ed infine dai Conti.

"Wow..." mormorò la ragazza dello staff, affascinata.

"Ma è più grande all'interno!" esclamò Louise.

"Mai vista una cosa simile in tutta la mia vita!" fece eco Andrew.

"JJ dobbiamo muoverci, abbiamo meno di un minuto." spiegò il Dottore mentre cominciava a premere tasti nella console e ci correva tutto intorno con i capelli biondi svolazzanti che seguivano ogni suo movimento.

"Dimmi cosa devo fare e io lo farò." disse la ragazza.

"Non devi fare niente di particolare, solo... Resta al mio fianco, ti prego."

Julie camminò velocemente fino alla console esagonale e si posizionò alla destra del Signore del tempo.

"Non mi muoverò da qui."

"Tutti voi, venite qui." ordinò poi il Dottore agli altri tre passeggeri "Aggrappatevi forte, perché balleremo un po' probabilmente."

Il Signore del tempo tirò una leva ed la macchina spazio-temporale si attivò gracchiando. 
Dopo pochi secondi però, venne colpita da una forte scossa che fece perdere l'equilibrio a tutti i suoi passeggeri.

"Questa era l'onda d'urto dell'esplosione!" spiegò il Dottore rialzandosi "Ma non preoccupatevi, ora dovremmo essere al sicuro."

"Siamo... Salvi?" balbettò Andrew.

"Dottore, che cos'è questo posto?" chiese Anita curiosa.

"Questo è il mio Tardis, la mia nave spaziale e sì, siamo salvi. Anzi, Conte e Contessa se mi date le coordinate vi riporto a casa, nel vostro tempo.

Louise annuì.

"Sì grazie, Dottore. Questo viaggio spaziale è durato anche fin troppo per i miei gusti."

Dopo aver riferito le giuste coordinate, il Signore del tempo riportò i passeggeri alla loro casa.

"Ecco, vi basta solo uscire dalla porta." istruì quando la cabina blu atterrò.

Andrew annuì riconoscente.

"Grazie Dottore, ti dobbiamo la vita. Tutti noi."

Il Signore del tempo sorrise rassicurante.

"Mio marito ha ragione. Grazie per averci salvato la vita. E grazie anche a te, Julie."

"Non ci dovete niente." rispose lei sorridendo "Dico davvero."

I Conti s'inchinarono educatamente e salutarono ancora una volta, poi uscirono dalla cabina blu.

"Ora tocca a te, Anita." affermò il Dottore mettendosi le mani nella tasche dei pantaloni.

"Vivete spesso questo tipo di avventure?" chiese lei "Provate sempre questo tipo di adrenalina, queste emozioni? Là fuori, lo spazio, è sempre così?"

Il Dottore annuì.

"Allora fammi venire con te, ti prego. Ho sempre sognato di vedere l'universo. Di diventare una viaggiatrice."

Il corpo di Julie si tese improvvisamente. Il sorriso sparì dalle sue labbra.

"No, mi dispiace, non puoi." disse frettolosamente la ragazza "Non c'è posto per una terza persona."

"JJ, questo non è vero!" ribatté il Signore del tempo, seccato "E poi sono io che decido chi può stare a bordo e chi no."

"Ma-"

"Niente ma. Decido io."

Le due ragazze si guardarono negli occhi per un breve momento. Lo sguardo gelido di Julie tagliava l'aria.

"JJ perché non vai a cambiarti intanto che io parlo con Anita?"

Julie non si mosse, il suo sguardo che scrutava ancora la ragazza.

"JJ!"

"E va bene! Vado, vado!"

Sbuffando, la ragazza se ne andò.

"Non mi vuole a bordo, eh?"

"In verità ti stavo per dire che se vuoi puoi unirti a noi."

Anita sorrise caldamente.

"Vedere lo spazio... " sospirò "Che cosa magnifica. Con te poi, sarebbe ancora tutto più interessante." Anita ridacchió "Ma no. Ho capito che non posso venire con voi."

"Come ho detto prima, sono io che decido. Non di certo JJ."

"Lo so, ma renderei lei estremamente triste. Dottore, non vedi? Sei il suo tesoro più prezioso. Non vuole condividerti con altri. E la capisco. Nemmeno io vorrei."

"Che vuoi dire? Io non sono un oggetto."

"Lo so, lo so! Quello che intendo dire è... Sono arrivata troppo tardi. Tu hai già qualcuno con cui vivere le tue avventure. Va bene così. Non è questo il mio momento. Ma prima o poi arriverà. Magari non è con te il mio posto, ma prima o poi lo troverò, ne sono sicura."

Il Dottore annuì.

"Sei in gamba, Anita. Davvero una ragazza brillante. Sono sicuro che in futuro riuscirai a fare tutto ciò che vorrai."

"Ti ringrazio." arrossì lei "E ti ringrazio anche per questa avventura. Sarà sicuramente qualcosa che non dimenticherò." la ragazza si diresse verso l'uscita "Addio Dottore. Grazie di tutto."

Il Signore del tempo guardò le porte della macchina spazio-temporale chiudersi alle sue spalle, poi sospirò pensieroso.

"Eccomi, sono tornata." disse con tono piatto Julie, apparendo di nuovo nella sua felpa gialla, i leggins neri e le scarpe da ginnastica bianche.

"Vuoi vedere la Terra nel quarantasettesimo secolo? Non è la Terra che conosci tu, gli umani hanno colonizzato un nuovo pianeta Terra, ma se vuoi vederlo questo è il momento giusto.

"No grazie. Per me possiamo ripartire." poi la ragazza si guardò attorno "Ma dov'è Anita?"

"È tornata a casa." il Dottore si diresse di nuovo alla console.

"Penso che si fosse presa una piccola cotta per te. Sei riuscito a fare colpo!"

"È per questo che ti sei comportata da gelosa in quel modo? Sai, non c'era bisogno di essere così cattiva con lei."

Julie abbassò lo sguardo.

"Scusa. Non volevo. È solo che..."

"Solo che cosa?"

"Che mi piace così, okay? Io e te contro l'universo intero. A salvare pianeti e sconfiggere Dalek. Non... Volevo una terza persona a bordo, avrebbe rovinato il nostro equilibrio. Tutto qui."

"Io le ho detto che poteva venire con noi." ribatté serio il Dottore.

La testa di Julie si alzò di scatto.

"E cosa le ha fatto cambiare idea?"

"Ha pensato a come ti saresti sentita tu. A differenza tua, non è stata egoista. Sei riuscita a farla sentire di troppo, complimenti."

"Mi dispiace."

"Sai, non ti credo molto al momento."

Julie non rispose.

Non le dispiaceva affatto che Anita avesse rifiutato di unirsi a loro.

"Se vuoi rimanere a bordo dovrai stare alle mie regole." continuò il Dottore con tono serio e tagliente "E anche alle mie decisioni, che ti piacciano oppure no. Tutto chiaro?"

"Sì. Tutto chiarissimo."

"Bene." poi il Signore del tempo cambiò discorso "Ora vediamo di trovare chi ha causato questo enorme casino. Chiunque sia, è sicuramente una persona senza scrupoli. Era disposto a sacrificare la vita di persone innocenti completamente a caso. Aveva allestito uno spettacolo intero apposta per me ed è riuscito anche a coinvolgere il Maestro. E io non ho potuto fermarlo. Ho lasciato che distruggesse una delle nebulose più belle e antiche dell'universo."

Il Dottore strinse i pugni sulla console e sospirò tristemente.

Julie non sapeva come consolarlo, le faceva male vedere il suo più caro amico triste così.

E poi, senza saperne il motivo, una frase riecheggiò nella sua mente.

"La guerra arriverà e nessuno ne uscirà vincitore!"

"È vero. Hai perso una battaglia." disse poi la ragazza "Ma non hai perso la guerra. Questo è stato solo il primo, ma ci saranno altri scontri con questa misteriosa persona in futuro, nel tuo futuro, io li ho visti. Io li ho vissuti. Le scosse hanno già colpito altre volte. E tu ne sei sempre uscito vincitore, te lo posso assicurare."

Il Dottore fissò la ragazza negli occhi.

"Perché parli di guerra? Non mi piacciono le guerre. Perché qualcuno dovrebbe volere una guerra con me?"

"Non lo so." rispose lei "Ma sicuramente è qualcuno che prova tanto rancore verso di te."

"Per questo credevo fosse il Maestro. Ma a quanto pare, mi sbagliavo. Io non riesco proprio a capire. Chi potrebbe essere e che cosa potrò mai avergli fatto? Non mi viene in mente nessuno!"

"Non ci resta che continuare ad indagare allora."

Il Signore del tempo annuì e iniziò a premere tasti alla console. 
Stavano per ripartire, quando furono nuovamente colpiti da una forte scossa che fece perdere loro l'equilibrio.

"Oh no! Eccole di nuovo!" urlò Julie.

"Ti sbagli! Questa volta è diverso!" disse il Dottore guardando il piccolo schermo della macchina spazio-temporale.

"In che senso?"

"Stanno costringendo il Tardis a viaggiare!"

"Chi? Chi lo sta costringendo?"

"Fermi, vi prego!" implorò il Dottore "Inseme a me c'è anche un'umana! È mia amica! Lasciate almeno che la riporti sulla Terra!"

"Non voglio tornare sulla Terra!"

"JJ questo non è il momento per discutere!"

Un'altra forte scossa lì colpì.

"Dottore cosa sta succedendo? Dove stiamo andando?"

"So benissimo chi ci ha afferrato questa volta. Ascoltami, è molto importante: Dovrai fare tutto quello che ti dico io e stare sempre vicino a me, chiaro?"

"Va bene, ma... Ti prego, spiegami, cosa sta succedendo?"

"Il consiglio dei Signori del tempo ci ha trovati e ora ci stanno richiamando sul mio pianeta. Stiamo andando a Gallifrey!" 




 

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L'angolo dell'autore

Ciao a tutti!

Un capitolo un po' più lungo del solito questa volta haha

In ogni caso, dal prossimo capitolo comincerà il tanto atteso arco finale! Tutti i misteri verranno finalmente svelati!

Oh! E ovviamente, a chi manca il decimo Dottore? ;D

Restate sintonizzati! La storia continua!

*Doctor who outro starts to play*

 

   
 
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