LA GHIANDA
Si era rigirato quella piccola ghianda – quel sorriso – tra le mani per molti giorni, prima di decidersi a piantarla nel suo giardino. La accudì con cura, come se fosse il suo tesoro, e la osservò mettere radici, rami, foglie.
Ogni giorno sedeva sulla sua poltrona con un libro aperto in mano, e osservava fuori dalla finestra quella ghianda trasformarsi in un albero. Era felice, dopotutto. Aveva affrontato un’avventura, un drago e una perdita: era sopravvissuto a tutto.
Non gli era rimasto altro che scrivere il suo racconto e attendere il giorno in cui si sarebbe riunito di nuovo a lui.