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Autore: Il cactus infelice    29/11/2020    3 recensioni
Estate 2020. Il riscaldamento globale colpisce non solo il mondo Babbano, ma anche quello dei Maghi. La frenesia dei social, della tecnologia, sta travolgendo anche i maghi e le streghe. Bisogna tenersi al passo coi tempi.
Ma mentre queste questioni vengono lasciate ai Babbani - che se ne intendono di più - il Mondo Magico avrà un'altra gatta da pelare.
Harry Potter si ritroverà a dover risolvere un altro mistero, forse addirittura a combattere un'altra guerra e questa volta lo riguarda molto, molto da vicino.
Tutto inizia con un ritorno inaspettato una mattina del 10 Luglio 2020.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, I Malandrini, Nimphadora Tonks, Teddy Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, James/Lily, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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BABBO NATALE SEGRETO

(prima parte)

 

Il Natale in casa Weasley-Potter era sempre un evento di portata enorme, degno delle migliori festività della Famiglia Reale. E accadeva tutti gli anni. Non c’era stato un anno un cui si fossero risparmiati gli eccessi, il buon cibo, i regali, le decorazioni, le case affollate, le voci che cercano di parlarsi l’una sopra l’altra. 

Ma soprattutto, nessuno poteva mancare. Tutti i figli e nipoti erano richiesti al rapporto, e se qualcuno non tornava la Signora Weasley lo faceva pesare fino al Natale seguente. Quindi anche Charlie doveva tornare dal suo ritiro in Romania e sopportarsi le moine della madre, le chiacchiere del padre e i suoi fratelli e nipoti che gli facevano domande anche un po’ sciocche sui draghi e il suo lavoro. Quantomeno avevano rinunciato tutti a chiedergli quando avrebbe portato una ragazza a casa. Per Charlie quel capitolo era chiuso. 

E il fatto che quell’anno si fossero aggiunte persone in più rendeva la festa ancora più straordinaria. Soprattutto per la presenza di Fred che, anche se nessuno lo dichiarava esplicitamente, era chiaramente la fonte di gioia principale per la famiglia. 

La mattina di Natale in casa Potter quindi il risveglio fu tenero e dolce; Ginny scese in salotto trovando il marito nella sua maestosa forma di cervo con i loro tre figli che ridevano a crepapelle, James e Lily rannicchiati per terra e Albus steso sul divano, dopo che avevano appeso alcune lucine colorate sul palco di corna del padre, il quale muoveva la testa sembrano una palla stroboscopica da discoteca. Era una cosa che da bambini facevano sempre quando mettevano su l’albero, ma anche se ora erano cresciuti non avevano voluto lasciare indietro quella tradizione. 

In silenzio, la donna si appoggiò contro il muro e rimase a guardarli con un sorriso sulle labbra. Era felice di vedere ridere anche Albus, era un segnale che anche quel Natale sarebbe stato bello e pieno di gioia. Nessuno le avrebbe rubato quello. 

I quattro si accorsero della sua presenza dopo qualche minuto e Harry tornò nella sua forma umana, le lucine ora appese attorno al suo collo e alla testa.

“Ehi! Ben svegliata!” la salutò raggiante.

Ginny non trattenne le risate davanti a quella scena. 

“Ci sono i pancake in cucina”. 

“WoW! Allora vado subito a prenderne”.

 

Era tradizione - da un po’ - partecipare all’attività del Babbo Natale segreto. Venivano posti i nomi di ciascun membro della famiglia in una sacca e chi voleva partecipare, cioè praticamente tutti, pescava un nome a caso. Il nome pescato era la persona alla quale poi si doveva fare il regalo. Chi riceveva il regalo poi doveva indovinare chi glielo aveva fatto. Ii ragazzi lo trovavano divertente, soprattutto la parte dell’apertura, quando si doveva indovinare. Il gioco era più bello quando ci si ingegnava nel fare i regali più strani o assurdi, ma anche nel capire che cosa potesse piacere a quella persona: James qualcosa relativo al quidditch, Vicky la musica o la danza, Albus dei libri, Junior un album di disegni, Rose dei cosmetici e così via… 

Questo era il modo più facile perché tutti riuscissero ad avere un regalo almeno dato che la famiglia era numerosa, ma naturalmente si era libero di fare il regalo a chi si voleva. E così alla fine tutti finivano per avere più regali di quanti ne potessero tenere in mano. 

Inutile poi parlare di quanto la casa profumasse di dolci, cibo, spezie e Whiskey o burrobirra.

Quell’anno avevano deciso di riunirsi alla Tana - l’anno prima erano stati da Harry e Ginny e quello prima ancora a Villa Conchiglia - e la signora Weasley, insieme a Fleur, Andromeda e un Fred un po’ riluttante, avevano iniziato a cucinare già da quella mattina presto. Dopo si era unito anche Ron che diverse volte aveva dato una mano per il pranzo di Natale quando aveva scoperto che cucinare non gli dispiaceva poi così tanto e che gli riusciva anche bene.

Naturalmente il pranzo non era mai pronto in tempo prima che gli ospiti arrivassero e quindi tutti avevano sempre il piacere di assistere a una Signora Weasley indomita che dava ordini e alla paura di sbagliare che si poteva leggere negli occhi di chi la stava aiutando. Con Fleur poi era sempre divertente, la nuora francese aveva sempre da ridire su qualcosa, perché lei le cose le faceva in maniera diversa e non era pronta a farsi dare ordini. E finivano sempre per battibeccare sul fatto che la panna doveva essere mescolata in una certa maniera o che l’arrosto non doveva stare in forno più di un certo tempo perché l’esterno doveva mantenersi croccante, ma se ci mettevi dell’olio sopra allora le cose cambiavano… Insomma, le due erano una barzelletta vivente e gli ospiti dovevano resistere alla tentazione di prendere i pop corn e mettersi in un angolo a guardarle.
Per non parlare di quante cose diverse dovevano preparare per venire incontro alle esigenze di tutti: dolci senza zucchero per James Sirius, piatti vegetariani per Roxanne, piatti senza lattosio per Lucy… La questione si faceva sempre più difficile, ma Molly Weasley lo faceva senza lamentarsi. E non certamente perso la voglia né la pazienza di realizzare i suoi maglioni di lana, insieme a berretti, sciarpe, guanti, calzini e chi più ne ha più ne metta. E quindi anche questo Natale giovani, bambini e adulti sfilavano in casa esibendo i loro maglioni colorati con le iniziali dei loro nomi sul petto. Si era persino data da fare per venire incontro a tutti cercando di fare dei maglioni che accontentassero i gusti e gli stili dei suoi nipoti, e quindi Vicky e Dominique avevano dei maglioncini più attillati, che lasciava la panca un po’ scoperta perché - anche se la Signora Weasley non appoggiava tanto quel tipo di abbigliamento - sapeva che alle nipoti piaceva e non voleva certo deluderle. Rosso per James Sirius, verde per Albus, azzurro per Teddy che, in occasione della festa, aveva deciso di abbandonare il suo biondo paglia e si era fatto i capelli blu elettrico, come gli piaceva tenerli da ragazzo.
Tutto ciò avvenne davanti allo sguardo perplesso di Regulus che si trovò spaesato e un po’ sopraffatto da quel marasma di risate, voci, persone, colori e profumi caotici. Tutto il contrario di un Natale tipico in casa Black, austero, severo, ordinato e senza alcuna briciola di affetto ma solo tante persone che vengono per mostrare di essere parte della famiglia ed esibire l’appartenenza all’alta società.
“Ti abituerai”, gli disse Sirius sottovoce passandogli accanto. Il fratello non si era nemmeno accorto che l’altro gli si era avvicinato. Alzò lo sguardo e vide Sirius che gli sorrideva con una strana espressione complice. 

“Ehi, Pads!” lo chiamò una voce dall’altra parte.

Sirius si voltò immediatamente e sorrise in direzione di un giovane uomo con gli occhiali tondi. “James!” Abbandonando il fratello, andò incontro all’amico che reggeva in mano un bicchiere di birra. 

 

C’erano tante tradizioni per il Natale della famiglia Weasley-Potter-Granger; o meglio, più che tradizioni, erano delle piccole attività che facevano tutti gli anni, non cose messe per iscritto né concordate, ma un tacito accordo tra membri che volevano solo passare una giornata insieme in allegria. 

Tra queste, non poteva certo mancare la musica e con due musicisti in casa era impossibile non suonare qualcosa.
Con un incantesimo di Disillusione e Riapparizione, Teddy era riuscito a trasportare il pianoforte dalla casa di Harry alla Tana e lui e Vicky si erano messi a intrattenere tutti con le loro canzoni e i jingle natalizi.
Purtroppo per quella volta avevano perso la tradizione della neve; nonostante le temperature basse e il freddo che congelava le ossa, il cielo aveva deciso di offrire un sole piuttosto accecante e risparmiare i fiocchi bianchi che avevano caratterizzato gli inverni e i Natali fino a quell’anno. Ma nessuno era troppo dispiaciuto in ogni caso, anzi, c’era chi era decisamente contrario alla neve.

“I found a love for me / Oh darling, just dive right in and follow my lead / Well, I found a girl, beautiful and sweet / Oh, I never knew you were the someone waiting for me / 'Cause we were just kids when we fell in love / Not knowing what it was”, cantava la voce chiara di Teddy, alla quale si alternava perfettamente quella di Victoire. “Well I found a man, / stronger than anyone I know / He shares my dreams, I hope that someday we'll share a home / I found a love, to carry more than just my secrets / To carry love, to carry children of our own”.
I due erano sempre perfettamente in sincronia e in sintonia, scambiandosi sguardi complici ogni volta che cantavano una canzone d’amore.
I più giovani stavano loro attorno per godersi la musica. Naturalmente anche quell’anno non poteva mancare Bohemian Rhapsody che tutti cantavano in coro, stonando parecchio ma divertendosi ancora di più. 

“Questa la metto su Instagram!” esclamò James Sirius che aveva ripreso col telefono la loro performance. 

“Basta che non mi tagghi nelle tue orribili storie!” lo avvertì Rose. 

“Non hai nemmeno cantato”. 

“Certo che no! Siete troppo stonati”. 

Dominique si alzò dal divano e fece per andare in cucina, notando con la coda dell’occhio Regulus fermo in piedi vicino alla porta, come se fosse indeciso se entrare o uscire. Il ragazzo ci mise un po’ ad accorgersi di quel paio di occhi che lo fissavano, e quando il suo sguardo si spostò su Dominique inarcò le sopracciglia in un’espressione perplessa. La ragazza si riscosse e continuò per la sua strada.
Regulus era sicuramente stato un acquisto un po’ strano per tutti quanti, perlopiù perché la maggioranza non lo conosceva. E anche per le storie che avevano sentito raccontare, storie controverse e un po’ affascinanti, un po’ come se fossero delle leggende di storia. Quindi, a parte i saluti di cordialità iniziali, si erano limitati a lasciarlo in pace. 

 

“Non è giusto! Perché tu non hai il maglione natalizio?” si lamentò Ron ad alta voce quando vide Harry entrare in cucina; quest’ultimo indossava infatti una camicia rossa su un paio di jeans neri e al polso un orologio in argento della sua collezione. 

Harry ridacchiò di fronte all’amico che sfoggiava un maglione marrone piuttosto pacchiano che faceva a pugni con la sua zazzera tuttora rosso fuoco. 

“Era a lavare”, disse Harry in tono vago. 

“Caro, Hermione non è ancora arrivata?” chiese la signora Weasley rivolgendosi al figlio, tenendo un mestolo in mano.

“No, ha detto che passava in ufficio per una cosa sulle elezioni. Dovrebbe arrivare in tempo per il pranzo”. 

“Ma è Natale. Oggi non si lavora”. 

“Ci sono le elezioni tra poco. Sai com’è, l’ansia degli ultimi momenti”, ribatté il figlio con un tono che pareva stare sulla difensiva.

“Certo, ma dico… E’ Natale, tutto il resto può tranquillamente aspettare domani”, continuò la signora Weasley, ma si dimenticò ben presto la discussione quando dovette tirare fuori l'arrosto dal forno. Andromeda si mise ad aiutarla con gli ultimi ritocchi alla torta.

Quasi tutti si erano radunati tra la cucina e la sala da pranzo, chi offrendosi di aiutare e chi cercando di capire entro quanto sarebbe stato pronto il pranzo. 

Vicky e Teddy si servirono del té caldo. 

Tutto ad un tratto la casa venne nuovamente pervasa dal suono dolce del pianoforte, una musica più classica questa volta, rispetto a quella più pop di Teddy e Vicky. 

James alzò gli occhi su Teddy che stava parlando con la fidanzata e non si era accorto di nulla. Anche qualcun altro ci mise un po’ a fare due più due, ma poi si guardarono perplessi. 

“Se voi siete qua, e nessun altro sa suonare il pianoforte in questa casa, chi è che lo sta suonando?” 

Teddy sbatté le palpebre un paio di volte e abbandonò la cucina per il salotto; altri lo seguirono incuriositi da quel piccolo mistero. 

Seduto al pianoforte c’era Regulus che fissava la tastiera e muoveva le dita con leggerezza e senza sbagliare nota, come un vero pianista. La musica era dolce e aveva in sé una malinconia palpabile. 

L’unica altra persona presente in salotto era Rose, ma si faceva beatamente i fatti suoi sul divano guardando il telefono.

Quando la musica terminò, Regulus alzò lo sguardo e vide tutti gli altri che lo fissavano dall’uscio. 

“E’ successo qualcosa?”

“No, nulla. Mi ero semplicemente scordato sapessi suonare il pianoforte”, rispose Sirius prima che qualcun altro avesse il tempo di dire qualcosa. 

“Ti va di suonare una cosa a quattro mani?” gli propose allora Teddy.

“Che melodia sai suonare?”
“Che ne dici de La danza della Fata Confetto?” 

“D’accordo”. 

Regulus si spostò per fare posto a Teddy sullo sgabello e i due iniziarono, uno da un lato e uno dall’altro e la musica si propagò nuovamente nella casa, questa volta più forte perché mischiava toni alti e toni bassi, ma l’insieme finale era piacevole. Teddy si confuse un paio di volte, ma Regulus rallentò o tornò indietro un paio di volte per aspettarlo e accordarsi perfettamente con lui, così nessuno notò l’errore. Non un orecchio poco esperto quantomeno.
Quando finirono, Regulus si trovò a sorridere tra sé e sé. Gli era sempre piaciuto suonare il pianoforte, fare musica, era qualcosa che riusciva a rilassarlo e a fargli dimenticare per un po’ la sua vita, quello che gli passava per la testa. Ma percepì subito un’aria strana, quasi tesa.
Spostò lo sguardo accanto a sé e si accorse che Teddy stava fissando qualcosa vicino alla sua gamba. Preso dalla passione della musica, Regulus non si era accorto che la manica della sua camicia si era sollevata e parte del Marchio Nero era ben visibile. Il ragazzo si affrettò ad abbassarla, sentendo improvvisamente un caldo che fino a poco fa non c’era. Aveva l’impressione che gli occhi di tutti coloro che erano rimasti ad ascoltare ora lo stessero fissando e giudicando in silenzio.
Non voleva che quella cosa diventasse un disagio, non aveva certo voluto rovinare una bella giornata per tutte quelle persone che nemmeno conosceva, ma dopotutto nemmeno loro conoscevano lui… Vedeva Dominique osservarlo dalla parte opposto del salotto con un’intensità che non riusciva a decifrare ed era già la seconda o terza volta quel giorno. 

“Il pranzo è pronto!” si levò la voce di Andromeda dalla cucina e tra esclamazioni di giubilo e i vari “Finalmente!” tutti si diressero verso la sala da pranzo, come se nulla fosse successo. 

Regulus ebbe per qualche istante la sensazione di aver solo sognato per qualche secondo. 

Teddy si alzò con calma e, lisciandosi i pantaloni, precedette Regulus borbottando un “Andiamo” quasi sotto voce. 

 

La tavola era piena delle più speciali prelibatezze. Gli ospiti presero posto e nessuno tentennò nel servirsi. Per fortuna persino Hermione riuscì ad arrivare in tempo, lamentandosi come al solito della mole di lavoro che aveva.

In pochi istanti dalla tavolata colorata si sollevò un rumoroso chiacchiericcio di voci concitate e allegre, tra tintinni di forchette contro i piatti e drink che si rovesciavano nei bicchieri. 

“Louis, lo vuoi un po’ di purè?” 

“Charlie, mi passi l’insalata?”
“Dov’è il pepe?”
“E’ qua, papà”. 

“James, fatti un po’ più in là che non ci sto”. 

“Uff, Al, devi sempre rompere”. 

“Ma Junior, pensavo ci portassi quella ragazza per Natale… Come si chiamava?” 

“Elisabeth. E no, perché devi sempre rompermi con questa storia, nonna? A Roxanne non chiedete mai nulla”. 

“Ehi! Lasciami in pace. Lo sai che i ragazzi non fanno per me”. 

“Avete visto le nuove decorazioni a Diagon Alley?”
“Sono bellissime”. 

“Le mettiamo anche in casa nostra?”
“Vedremo, Hugo, vedremo”.

 

*** 

Buonsalve a tutti, come state? 

Spero stiate avendo una buona giornata. Come potete notare dal titolo, questa è solo la prima parte di questo capitolo. Non volevo renderlo eccessivamente lungo. 

Ho pensato - visto che ci siamo anche noi quasi - che un bel capitolo natalizio, pieno di gioia e soprattutto di persone da abbracciare potesse giovare un po’ a tutti quanti in questo periodo così difficile. Insomma, con molta probabilità non avremo il solito Natale.
Ma fatemi sapere voi cosa ne pensate. 


Le canzoni presenti nel capitolo sono rispettivamente Perfect Duet di Ed Sheeran e Beyoncé, e La Danza della Fata Confetto di Tchaikovsky (musica de Lo Schiaccianoci). Quella che suona Regulus da solo non è specificata, ma stavo pensando a River Flows in You di Yiruma mentre scrivevo.


Vi piace l’idea del Babbo Natale segreto? Ne avete mai fatti? 


A presto,

C.

 

   
 
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