Jennifer spalancò gli occhi. Non era possibile. Non poteva essere vero. Avrebbe dovuto sopportare un’altra volta che qualcun altro la rendesse felice.
«Ah...» mormorò abbassando lo sguardo. Lo rialzò con un sorriso sempre più falso. «E chi è il fortunato?»

Vide Lana mordersi il labbro inferiore, abbassò lo sguardo arrossendo.

«Non è un uomo...»

Jen impallidì, gli occhi spalancati. Non poteva dire sul serio.
«Cosa...?»
Non fece in tempo a chiederle altro. Ginnifer, Josh e Colin entrarono nel reparto costumi chiacchierando allegramente tra di loro. Salutarono Lana con affetto, e fecero lo stesso con lei. Jennifer rispose distrattamente, concentrata ancora su Lana.

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Rimase in silenzio osservando il suo viso scioccato. Era disgusto? Le voci degli altri le fecero interrompere la conversazione, li salutò con un cenno della mano e attese finché non se ne andarono.
«Lo so, è una pazzia vero?» sorrise tristemente, una volta che furono sole di nuovo. «La cosa che fa più male e che lei non mi amerà mai» disse prima di oltrepassarla per andare via.

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Jennifer rimase immobile per un istante cercando di razionalizzare le sue parole. Lana amava una donna. Da sei anni. Il che escludeva colei che era stata la sua prima opzione: Bex. Jennifer non aveva mai avuto dubbi al riguardo: se Lana si fosse mai innamorata di una donna nella vita, quella sarebbe stata Rebecca. Erano praticamente anime gemelle, compatibili al 100%. Eppure la donna l’aveva appena smentita. Non era Bex, non poteva essere lei. Allora chi?
La seguì fuori.
«Lana aspetta!» esclamò a voce alta per farsi sentire da lei, già abbastanza distante.

Lana si fermò dandole le spalle.
«Non avrei dovuto dirtelo. Non so perché l'ho fatto... forse perché stai andando via e volevo che lo sapessi, anche se sono stata egoista a farlo.»

Jennifer la raggiunse e le si parò davanti, posandole una mano sul braccio sinistro.

«Perché nascondermelo? Che c'è di male?» le chiese, e subito il suo stomaco si contrasse. Ipocrita, si disse da sola, odiandosi.

«Sai quanto è difficile lavorare ogni giorno con una persona di cui sei innamorata e rimanere nell’ombra? Fare finta che i sentimenti non esistano? Piangere ogni sera perché vorresti averla accanto e invece lei è con un altro?»

Jennifer dovette distogliere lo sguardo. Dio se lo sapeva.
«Avresti comunque potuto dirmelo. Sai bene che non lo avrei detto a nessuno se me lo avessi chiesto. Sono brava a mantenere i segreti» aggiunse tristemente.

«Non ero pronta. Non lo sono neanche adesso, credimi. Sono anni che reprimo questi maledetti sentimenti... Per questo ho sposato Fred, sapevo di non poterla avere, ma volevo essere sua amica, almeno. Ma credo di aver fallito anche in quello.»

Jennifer la guardò come se fosse matta.
«Ma ci hai almeno mai provato a dirglielo?» le chiese. Odiava doverlo fare, ma che fosse felice era più importante. Di chiunque si trattasse, dubitava che Lana non avesse la minima possibilità con lei. Insomma, bastava guardarla: anche ora, devastata com’era, era bellissima.

Lana scosse la testa, sempre dandole le spalle.
«Non ha più importanza, con il matrimonio ho messo fine a qualsiasi cosa... Lei di certo adesso non mi vorrà più.»

Jennifer la prese per le spalle.
«Lana Maria Parrilla, tu sei un’imbecille!» sbottò. «Sei la donna più bella che io abbia mai visto, quindi vai da questa persona di cui sei innamorata e diglielo, cazzo! So che hai le palle per farlo!» esclamò, arrossendo mentre lo faceva. Non glielo aveva mai detto. Non ce ne era bisogno, si ripeteva ogni giorno, tutti le dicevano che era bella. Ormai probabilmente non ce la faceva neanche più a sentirselo dire. Perché metterla in imbarazzo? Perché mettersi in imbarazzo quando, tanto, sapeva bene che la considerava a malapena un’amica?

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Lana arrossì violentemente alle sue parole. Le aveva detto che era la donna più bella che avesse mai visto? L’aveva fatto veramente? No... non poteva aver sentito bene. Ma era li davanti a lei. Così bella, perfetta, con quegli occhi verdi, azzurri e grigi che la scrutavano... Si alzò sulla punta dei piedi e poggiò le labbra sulle sue.

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Jennifer spalancò gli occhi. Era vero? Era anche solo possibile? Se lo stava immaginando, non c’era alternativa. Eppure sentiva le labbra di Lana sulle sue. Dio, erano così morbide, calde... chiuse gli occhi. Posò istintivamente le mani sui suoi fianchi, sostenendola. Era così magra e forte allo stesso tempo, poteva sentire i muscoli sotto le dita. Dava l’impressione di pesare un grammo e poterti frantumare le ossa allo stesso tempo. Era un mistero, lo era sempre stata. Ed era bellissima. E la stava baciando, ora, lì, nel mezzo del parcheggio di Burnaby Central Park, davanti a tutto lo staff. Per un attimo si irrigidì al pensiero. Voci, pettegolezzi, fan... poi un enorme “vaffanculo” si delineò nella sua mente. Fanculo i fan, fanculo il gossip, fanculo tutto. Lana la stava baciando. Era tutto ciò che le serviva sapere.