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Autore: jarmione    30/11/2020    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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FINE! Stop, nisba, nada, ultimo capitolo (con la promessa che farò un seguito...non so quando però)

Buona lettura.

Evelyn80 sappi che ti voglio bene, non uccidermi

 

 

 

 

Giunti all'ospedale, Kostner avvertiva una morsa allo stomaco mescolata con la testa che girava.

Era tutto così confuso.

Mentre attendeva che Amy venisse visitata, se ne stava davanti all'ingresso e cercava di respirare a pieni polmoni l'aria.

“Non temere” lo confortava Chris “Amy ha la pelle dura, starà bene”

“Ha ragione” confermò Sean

“Confermo anche io...più o meno” affermò Loki.

Kostner era grato a tutti e tre.

Nel frattempo, nella sua mente frullavano mille pensieri e mille domande.

Da quando era giunta in quella città, Amy era riuscita ad avere dei seguaci senza nemmeno accorgersene.

Se così tante persone erano intenzionate ad aiutarla, forse era tutto vero.

Era vero che il sindaco aveva lanciato una maledizione, era vero che i loro ricordi erano falsi e, automaticamente, anche che lui era il padre di Amy.

Ma perchè non se lo ricordava? E perchè al solo pensiero sentiva il cuore accelerare?

“Ehi! Voi!” il dottore, seguito da Aaron, arrivò di corsa vicino al gruppo.

“Alla buon ora” commentò Loki “Che fine avevate fatto?”

“Ho le prove che mi avevi chiesto” disse il dottore, mentre Aaron porgeva il suo cellulare a Kostner “E' stato umiliante”

“Disse colui che si è quasi levato i pantaloni” rise Aaron

Kostner non li ascoltò e guardò le uniche due foto che erano state fatte.

Il dottore si era sottoposto ad una TC e, per non inficiare sul materiale ospedaliero, avevano semplicemente scattato delle foto.

Si vedeva perfettamente il dettaglio che volevano: due cuori.

“Al momento pare che uno di loro stia dormendo e quindi farà parecchio male quando si riprenderà” il dottore rabbrividì al solo pensiero.

Vennero interrotti da un'infermiera, che era uscita apposta per avvisare Kostner che Amy stava bene e poteva entrare.

“Scusatemi” Kostner entrò, seguito da Loki e da Sean.

Chris e gli altri rimasero fuori “E' questo che si prova quando un figlio sta male?” mormorò, senza accorgersi che l'aveva sentito.

Aaron gli mise una mano sulla spalla e stessa cosa fece il dottore.

“Non sarò un dottore...o meglio, lo sono ma non nel vero senso della parola” aggiunse facendolo sorridere “Non sono nemmeno uno strizza cervelli, senza offesa Aaron, ma credimi se ti dico che quello che provi è il sentimento più vero e più puro che un essere umano possa provare” sorrise amichevolmente.

“Vedrai che andrà tutto bene” confermò Aaron.

“Mina...” Chris deglutì “Dannazione l'abbiamo lasciata chiusa in casa”

Aaron frugò nelle tasche e tirò fuori le chiavi di casa “Forza, corri”

Chris obbedì e corse via.

Aaron sorrise e poi sospirò “Che giornata, sembra non finire mai”

“A chi lo dici” disse il Dottore, incrociando le braccia al petto “E adesso? Che si fa?”

“Dobbiamo solo attendere” rispose Aaron “Ho la sensazione che stia per succedere qualcosa.

 

*****

 

Kostner stava sulla soglia della porta e faticava ad entrare.

Amy era sdraiata, dormiva e parlava nel sonno.

“Papà...” chiamava “Mamma...KITT...”

Era le febbre? Delirava? O stava nominando persone reali?

La terza opzione era quella vera e adesso lo sapeva.

Si avvicinò alla ragazza lentamente.

Perchè faceva fatica? Che gli stava succedendo?

Quando le fu accanto, le prese la mano fra le sue e sorrise appena.

“Amelia...Amy...” non sapeva come dirlo, non era facile “Dio, che sto facendo?”

Si sentiva un idiota; meno male che era da solo in quella stanza e nessuno lo sentiva se diceva cose assurde.

Alla fine dovette prendere tutto il coraggio che aveva per poter dire quelle maledettissime tre parole che, di sicuro, gli avrebbero cambiato la vita per sempre.

“Io ti credo”

Dopo un attimo di esitazione, si chinò e diede un bacio sulla fronte ad Amy.

Tutto ciò che sentì fu un'onda di energia, che balzò fuori dal suo petto e si diradò ovunque.

 

*****

 

Jareth aveva raggiunto il centro esatto della foresta.

In un piccolo spiazzo, si ergeva un pozzo. Era vecchio e sembrava sul punto di crollare al minimo soffio di vento.

Jareth aprì la scatola e tirò fuori una boccetta color viola scuro e prese anche un medaglione con le punte rivolte verso il basso.

Quel medaglione gli aveva procurato non pochi problemi, ma grazie ad esso avrebbe ottenuto quello che gli serviva per vivere in pace.

La magia.

E Sally, lei doveva essere presente; voleva dimostrarle che stava facendo tutto per lei ancora una volta.

“Che cosa è?” chiese Sally alle sue spalle.

“Questa è...” Jareth si bloccò all'improvviso.

Avvertì una strana energia trapassargli il petto e, probabilmente, anche Sally l'aveva avvertita.

Rimase zitto un istante, senza capire cosa fosse successo.

Ottenne risposta solo quando Sally indietreggiò di un passo, mentre lo guardava ad occhi spalancati.

“Tu...” disse sentendo il respiro mancarle “Tu...io...che diavolo ci faccio qui?”

Jareth ci mise un po' a realizzare, alla fine si rese conto che qualcuno aveva spezzato la maledizione.

Qualcuno aveva usato il vero amore e la maledizione era stata spezzata.

Quanti altri tipi di amore esistevano? Perché Jareth non ne era a conoscenza?

Forse perché non sapeva davvero cosa fosse l'amore e quello che aveva provato e provava ancora per Sarah era la sua “prima volta”.

“Sarah...”

“Jareth” lei tentò di apparire minacciosa, ma era spaventata e non capiva come mai fosse lì “Che cosa hai fatto?”

Lui cambiò subito tono ed espressione “Nulla di cui tu debba preoccuparti, cara la mia Sarah Williams” disse cercando di apparire tranquillo “Voglio solo che tu osservi quello che farò molto attentamente e che ti resti bene impresso nella mente che lo sto facendo solo per te, mia preziosa”

Sarah non capì e si avvicinò al pozzo.

Quando vide Jareth prendere la boccetta e aprirla, avvertì una morsa allo stomaco “Jareth...non farlo”

“Devo farlo, mia cara” disse lui “Questo è il solo modo per ottenere ciò che voglio e per vivere in pace” versò il contenuto della boccetta nel pozzo e, nel giro di poco, un enorme nube violacea si levò nel cielo.

La stessa nube che Sarah aveva visto arrivare tempo prima.

“Che cosa è?” domandò, temendo il peggio.

“Te l'ho detto, mia preziosa, è il mio biglietto per la tranquillità” rispose lui e, vedendo che Sarah non era convinta, aggiunse “Magia”

 

*****

 

Aaron gridò e si accasciò a terra con le mani sulla testa.

“No, no!” il Dottore lo soccorse “Dannazione, Aaron”

“Aaaargh” gridò ancora “Charles!” esclamò “Charles Xavier!”

In lontananza si udì un altro grido “Chaaaaaarles!”

Charles riconobbe quella voce “Erik!”

*****

 

Loki osservò il caos dell'ospedale e si accorse che quell'onda aveva fatto un bel putiferio.

Tutti iniziavano a dare e dire nomi diversi da quelli che fino a poco prima avevano dato e detto.

“Ci è voluto parecchio” commentò, lieto di sentirsi meno solo in quel posto di matti “Tutto bene, tu?” domandò rivolto a Sean.

Quest'ultimo stava fissando il vuoto.

All'inizio sorrideva appena, alla fine il suo sorriso si tramutò in una risata “Holmes!” esclamò “Il mio nome è Sherlock Holmes!”

Loki non fu l'unico ad udire quel nome.

Dietro di loro, apparve il dottor Gale “Sherlock...”

Sherlock si voltò, senza smettere di sorridere “Ben ritrovato...Watson”

 

*****

 

Chris si fermò a metà strada e lo fece con una tale inchiodata da inciampare e finire steso a terra.

“Ma cosa...?” scosse la testa.

Lucky Luke...si ricordava, ricordava ogni cosa.

Chiuse gli occhi, la sua testa sembrava scoppiare.

Lucky Luke, i Dalton...Evelyn.

“Evelyn!” ricordò anche cosa stava facendo e si alzò, riprendendo a correre.

 

*****

 

Giunta al suo garage, Penny parcheggiò il suo pick up e scese.

Ma fece pochi passi, prima di rimanere immobile con la testa che scoppiava.

“Oddio...” fu l'unica parola che uscì dalle sue labbra.

Si guardò attorno smarrita, nonostante quel luogo lo conoscesse bene.

In lontananza, qualcuno si stava avvicinando.

Per lei fu quasi uno shock “Devon...”

Anche a lui era capitato lo stesso e la guardò come mai aveva guardato qualcuno prima “Bonnie...”

 

*****

 

Un piccolo grido sfuggì dalle sue labbra, mentre le sue mani si premevano contro la testa con l'intenzione di far sparire il caos che si era appena creato.

“Ma che diamine...?” la ragazza si guardò attorno “Dove...? Simon...Simon!”

dal retro apparve il signor Gold, che guardò Maddy ad occhi sgranati.

“Marceline...”

 

*****

 

“Jareth!” Sarah tentò di fermarlo, ma inutilmente.

La nube stava pian piano scendendo.

“Non temere, Sarah” la rassicurò Jareth “Nessuno si farà male, te lo prometto”

Sarah tentò di coprirsi il volto con le braccia.

Nel giro di pochi minuti, la nube sorvolò l'intera città di Storybrooke e ricoprì ogni cosa, senza dare il tempo agli abitanti di difendersi o realizzare quanto accaduto poco prima.

Qualcuno indicava la nube, altri si misero direttamente a terra e si coprirono il volto.

Tentavano tutti di ripararsi da qualcosa che, ricordarono, solo una volta avevano visto in tutta la loro vita.

Storybrooke venne sommersa e, per un attimo, l'intera città smise di respirare

 

FINE

  
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