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Autore: Asia Dreamcatcher    30/11/2020    2 recensioni
Raccolta multiship. La pioggia scende sui protagonisti delle storie rendendo quei momenti unici e magici.
♦Questa storia partecipa alla challenge "Thing you said" indetta da Juriaka sul formu di EFP♦
1# Pioggia al profumo di tè | Tendo/Semi
2#Gocce di sale | Lev/Yaku
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eita Semi, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Gocce-di-sale

*Spoiler alert

Gocce di sale

La pioggia scendeva incessante e picchiettava dolcemente contro il vetro appannato della finestra; scie lucenti scivolavano ritmiche rendendo difficile guardarvi attraverso.
Lo sguardo nocciola di Yaku seguiva pigramente il percorso di quelle goccioline argentee; il corpo avvolto da un tepore stordente ma sereno. A fatica si districò dall'incrocio di gambe e mani che lo serravano stretto, timorose di perderlo.
Il libero si sollevò dall'enorme e moderno futon e si diresse verso le finestre appannate, all'esterno pareva fosse sera viste le scure nubi gonfie di pioggia, che non sembravano ancora paghe, l'acqua scendeva implacabile tagliando il panorama urbano sfumandone i contorni e rendendo tutto indefinito. Yaku trovava quel tempo di tardo autunno estremamente rilassante, offrendogli la migliore scusa per rifuggire il mondo esterno e godersi piacevolmente le proprie confortevoli mura casalinghe, di cui sentiva sempre più spesso la mancanza. Non era l'appartamento in sé a mancargli, malgrado il bilocale si trovasse in una posizione ottimale e fosse decorato in modo impeccabile – mixando sapientemente linearità moderna e essenziale con il calore del legno –, quanto colui con cui lo condivideva, e che in quel momento gli ammiccava da uno dei palazzoni che si intravedevano dalla finestra.
L'immagine ammiccante e tragicamente affascinante di Lev Haiba si stagliava su uno degli svariati cartelloni pubblicitari che tappezzavano Tokyo. Yaku sorrise sprezzante a quell'immagine, in quanto la figura slanciata e trascendente del modello riposava beatamente alle sue spalle, fra le lenzuola candide e pulite. Il suo sguardo scivolò dietro di lui, le labbra – prima piegate in una smorfia tronfia – si tinsero di una sfumatura dolce e appagata. Lev si stiracchiò, come una gatto alla ricerca di attenzioni, le nivee palpebre ancora abbassate, le fini sopracciglia, però, si corrucciarono leggermente mentre le braccia nude avvertivano la mancanza del suo corpo – prima stretto tra loro.
Il giocatore gli si avvicinò, decidendo di essere magnanimo, e premiarlo posandogli un tiepido bacio fra i setosi capelli argentei.
«Yaku-san» mormorò il modello con voce roca, mentre le grandi mani affusolate si mossero cercandolo affannosamente.
«Ssh! Riposa, abbiamo tempo», replicò Yaku posandogli la mano sulla guancia fredda come l'aria mattutina di novembre.
Lev sollevò le palpebre, le iridi smeraldine – acute e vibranti – lo osservarono con chiarezza. «Bugiardo».
Un'espressione sofferente comparve sul volto del libero, per poi lasciare immediatamente posto a una più seria e condiscendente.
«Lev» il suo nome parve quasi un bonario rimprovero «Lo so.», disse semplicemente. Non riusciva a dirgli altro e nemmeno farsi un mea culpa. I rispettivi lavori, li portavano spesso a passare anche lunghi periodi distanti l'uno dall'altro. Quell'appartamento era il loro posto. Il tempo smetteva di scorrere fra quelle mura.
Yaku fece poi un sorrisetto arrogante e a Lev parve quasi rivedere il liceale sicuro e autoritario, quello che gli aveva impresso un segno dentro, senza che lui se ne rendesse conto, se non molto tempo dopo.
«Le cose potrebbero andare diversamente stavolta, sai?» mormorò sulle sue labbra, mentre con lo sguardo lo pregava. Il modello sospirò pesantemente e le guance gli bruciarono; il suo corpo rispose naturalmente a quella supplica, tendendosi appena verso il suo volto e accogliendo la sua bocca sulla propria. Era fredda, come sempre, e tumida – gli ricordava la pioggia. Forse perché il loro primo bacio – scambiato d'improvviso e con l'avventatezza di chi vuole perdere ogni brandello di razionalità in quel gesto, era stato sotto la pioggia. Quelle gocce gelide si erano presto mischiate alle stille salate che si era inconsapevolmente ritrovato a versare, piangendo come se gli fosse stato fatto dono di qualcosa che non sapeva nemmeno lui di volere, ma che stava aspettando da molto tempo.
«Ma sentitelo, non ti starai sopravvalutando, Yaku?», lo prese in giro il russo e, per tutta risposta, Yaku lo morse dispettoso sulle labbra.
«Sono uno dei migliori liberi in circolazione! Perché non dovrebbero prendermi in Nazionale!?» ribatté sicuro, battendosi il pugno sul petto. Lev sorrise – c'era un che di felino nella sua espressione – orgoglioso di quella sicurezza e certo che quella volta la permanenza a Tokyo del suo giocatore preferito sarebbe stata sicuramente lunga.

_________________________________________________________________________Dreamcatcher's corner
Eccomi tornata! Siamo nel post time-skip e questa è la mia personale visione di come sono evolute le cose tra Lev e Yaku, io li adoro! 
Bene breve vaneggio a parte, sono aperte le scommesse per la prossima ship di questa raccolta. Grazie a chiunque di voi giungerà fino a qui e a chi lascerà una sua opinione ^^

   
 
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