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Autore: Ace of Spades    02/12/2020    2 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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" I hope someday
We'll sit down together
And laugh with each other
About these days, these days
All our troubles, we'll lay to rest
And we'll wish we could come back to 
these days, these days. "









"Doflamingo, se fai girare quella foto da qualche parte o la mostri a qualcuno giuro che i tuoi subordinati non troveranno di te nemmeno un'unghia." Sibilò Mihawk chiudendo la chiamata e rimettendosi il cellulare in tasca.
"Quale foto?"
Il moro sgranò gli occhi voltandosi verso Shanks.
"Rosso, la devi smettere di apparire in questo modo o ti dovrò mettere una campanella al collo."
Il sorriso sghembo dell'altro gli fece alzare gli occhi al cielo.
"Più che altro cosa ci fai qui? Non avevi detto che dovevi sistemare una questione?" 
L'uomo si appoggiò al muro della cucina ed estrasse dalla tasca un mazzo di chiavi.
"Saluta il tuo nuovo vicino di casa"
Mihawk lo fissò senza muovere un muscolo.
"Tu hai già una casa"
"L'ho venduta"
"Io vivo in una villetta, non ho vicini"
"Ora sì. Non ti sei chiesto perché in questi mesi non sia stato molto presente? O perché vicino casa tua stessero costruendo un'altra villetta?"
"No" rispose con un verso quasi strozzato. "Non ci ho fatto caso"
"Pensa, ho pure chiesto di collegarle! Saremo vicini di casa e coinquilini! Non sei contento?"
Il moro rantolò una risposta mentre Zoro e Perona si erano alzati per andare incontro a Shanks, ormai eletto a parte integrante della loro strana e disfunzionale famiglia.
"Stai dicendo che costruiranno un muro attorno alla casa?"
"E nel giardino ci sarà pure la piscina e una mini-casa separata in legno in cui andare in estate con gli amici!"
"Mihawk dove vai?"
"Fuori"



.



Crocodile rise guardando la foto che gli aveva mandato Doflamingo: non si aspettava certo che si sarebbero fatti dei selfie, soprattutto con mollette e fasce per capelli in testa, ma quell'uomo era imprevedibile, ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Mentre stava per posarlo sulla scrivania cominciò a vibrare.
 
"Pronto?"
"Crocodile"
"Mihawk? Tutto bene? Non preoccuparti, quella foto non verrà condivisa da nessuna parte"
"Cosa me ne frega della foto, accompagniami a bere"
"A bere?"
"Ti va di ubriacarti? O hai ancora la stessa resistenza di quando eri un bambino?"
Crocodile sorrise.
"Ti accompagno volentieri, non c'è bisogno di provocare"
"Bene, tra mezz'ora, al Kamabakka"
 
E Crocodile si era preparato ed era uscito per andare a raccattare il suo vecchio amico, che aveva deciso di voler annegare chissà quale problema nell'alcool, sicuramente perché non poteva annegare la vera fonte dei suoi problemi.
 
Quindi, ancora prima di parcheggiare davanti al locale di Ivankov, sapeva già che Shanks aveva di nuovo combinato un casino.
 
"Capisci. Una casa. Di fianco alla mia. Saremo coinquilini e vicini! Senza nemmeno chiedere."
Mihawk ringhiò un altro insulto e fece sparire l'ennesimo shottino di tequila.
Crocodile lo guardava nascondendo un sorriso tra le dita della mano su cui aveva appoggiato il volto; era sempre divertente assistere a quei rari momenti in cui lo spadaccino migliore che conoscesse decideva di spogliarsi della sua aura intimidatoria per assumere le sembianze di una persona normale con problemi normali.
 
"E quei due mocciosi ovviamente pendono dalle sue labbra. Non avrò più pace. Io ho bisogno di pace, tu puoi capire." Sibilò puntandogli un dito in mezzo alla fronte.
"Ti devo ricordare che sto con Doflamingo?"
"Ah, adesso state insieme? Condoglianze"
"Reciproche"
"Io non ti ho mai detto di essere in una relazione romantica con Shanks" disse storcendo il naso.
 
Se riesce ancora a parlare in questo modo non è ancora abbastanza ubriaco.
 
"Veramente me lo hai appena confermato"
"Ah."
"Tieni, bevi"
"Come fai a stare in pace?"
 
Crocodile lo guardò e sorrise ancora.
"Ti piacerebbe davvero tornare all'anno scorso, dentro una casa vuota e al buio, con pranzi e cene con il cibo che trovavi in frigorifero, quando ti ricordavi di mangiare?"
Mihawk rimase in silenzio.
"Io non ti sopporto. Perché devi essere sempre ragionevole?"
"Lo sei anche tu di solito, ma a volte capita a tutti di avere dei momenti di debolezza. E poi sono abituato ad essere la voce della ragione, tra noi tre sono sempre stato quello più stabile"
Mihawk scoppiò a ridere.
"Oddio, devo chiamare Doflamingo e dirgli la cavolata che hai appena detto"
"Scusami?"
 
Ivankov fissò i due uomini punzecchiarsi nel tavolo in fondo, con davanti una fila interminabile di bicchierini vuoti, che ridevano come i bambini che non erano mai riusciti ad essere.



-



"Non ho capito perché c'è lui" commentò Mihawk indicando un punto a sinistra di Doflamingo.
"Perché sei così ubriaco che non sai nemmeno indicare dove sono, in più hai coinvolto anche Croco-chan" gli rispose trascinandosi dietro l'altro uomo in questione, che sogghignava tra sé e sé.
"E ora vi porto a casa"
"No!" Sbottò lo spadaccino, "non voglio tornarci lì, forse domani"
E il biondo non sapeva davvero cosa fare se non ridere, tra Mihawk che non aveva più il senso della percezione spaziale e non riusciva a sedersi in auto, e Crocodile che diceva che il suo cappotto di piume era comodo e lo voleva per dormirci in mezzo.
"Voi due siete un pericolo pubblico" sussurrò una volta alla guida, mentre i due passeggeri dietro dormivano uno appoggiato all'altro.
 
Il giorno dopo Doflamingo preparò la colazione trovandosi davanti un Crocodile con un'espressione più cattiva del solito e un Mihawk che sarebbe riuscito a tagliare anche un albero con uno sguardo.
"Bella serata eh, ieri sera vi siete proprio divertiti" disse mentre versava il caffè in una tazza e la allungava a Crocodile.
I due lo fissarono in cagnesco e non risposero. Fece davvero una fatica immane a non scoppiare a ridere di fronte ai capelli spettinati del padrone di casa e alla maglietta enorme che lo spadaccino aveva addosso, ma in un qualche modo riuscì a controllarsi.
"Cos'è che abbiamo fatto ieri sera?" Sibilò Crocodile appoggiando la tazza davanti a sè mentre Mihawk lo guardava sconsolato.
E Doflamingo rise di gusto.
 
"Le regole sono semplici" iniziò il biondo posizionando davanti a loro 3 bicchieri da shot "chi ne beve di più vince, chi si sente male oppure perde i sensi ha perso"
"Facile" concluse Mihawk guardando le bottiglie. "Sappiate che in tutti questi anni non mi sono mai ubriacato e sono imbattuto"
Crocodile sollevò gli occhi al cielo.
"Allora vogliamo parlare tutta la notte o ci diamo una mossa?"
"Come siamo impazienti dolcezza~"
 
Era sempre la stessa storia.
 
"Aspetta. Croco-chan, ieri sera non hai messo le mani o altre parti del tuo corpo addosso a qualcun altro, vero?" Non potè controllare il tono di voce, che gli uscì più alto del solito al solo ricordo di come era finita quella bevuta a casa sua.
Crocodile lo fissò infastidito.
"No? Non me lo ricordo. Non credo."
 
Mihawk sorseggiò il tè alla pesca godendosi l'espressione allarmata del biondo.
"Tu te lo ricordi?" Gli chiese il moro e lui sospirò.
"Sì, l'unica cosa che hai fatto è stata consolarmi"
"Scusami?"  La voce del biondo si alzò ancora.
 
"Nel senso" continuò ridendo internamente "che mi hai abbracciato, ma a quanto pare non hai più la brutta abitudine di diventare un libertino quando bevi pesantemente"
Vide il corpo di Doflamingo rilassarsi e distendersi sulla sedia.
"Dai degli ottimi abbracci"
"Grazie?"
Crocodile era sempre più confuso, si ricordava poco o niente della sera precedente e, in quel momento, con un mal di testa da manuale, si ricordò di non avere più vent'anni.
"Vado a fumare in terrazza"
La nicotina avrebbe aiutato.
 
Doflamingo ingoiò un'altra fetta biscottata.
" 'Sei diventato un bell'uomo, ma io sono già impegnato, però sono sicuro che si risolverà tutto' ha detto. Interessante, vero? Da ubriaco gli si scioglie ancora la lingua" commentò Mihawk sogghignando davanti alle guance rosse dell'uomo seduto di fronte a lui.
"E voi due continuate a farmi venir voglia di vomitare con tutto questo sentimentalismo"
"A proprosito di sentimenti!" Sbottò il biondo uscendo dalla trance. "Cos'è successo con Shanks? Ieri sera continuavi a dire che era tutta colpa sua mentre cercavo di metterti a letto"
E fu il turno di Mihawk di arrossire per l'imbarazzo; dopo aver tratto un bel respiro, decise di raccontare tutta la faccenda anche a lui.
 
"Che carino! È stata un'idea geniale!"
"No. Non lo è stata"
 
Mihawk lo guardò disgustato, rendendosi conto solo in quel momento di quanto il fenicottero e il rosso si assomigliassero sotto certi aspetti.
"Croco-chan, potrei-"
"No."
L'uomo si imbronciò mentre Crocodile rientrava e gli lanciava un'occhiataccia.
"In ogni caso" continuò lo spadaccino "non mi ha consultato, ha agito senza chiedere niente e soprattutto mi ha negato un posto in cui stare in silenzio a leggere o per conto mio."
"Ogni relazione si basa sulla comunicazione, è il caso che tu glielo faccia notare, così potete trovare una soluzione insieme." Crocodile gli rispose mentre svuotava la moka per metterne un'altra sul fuoco.
"Come sei ragionevole"
"Quello più stabile dei tre, ti ricordo"
 
E i due scoppiarono a ridere, il tutto davanti a Doflamingo, che scosse la testa e sorrise.
"Quello più stabile sono ovviamente io" aggiunse e gli altri due uomini risero ancora più forte.



.



Shanks si era assicurato che i ragazzi avessero tutto per il loro pigiama party a casa di Rufy, poi, una volta solo, aveva pulito tutta la casa e aveva stirato le ultime magliette.
Quando Mihawk rientrò in casa, lo trovò davanti ai fornelli con un grembiule, mentre canticchiava e ondeggiava.
"Perché non mi hai detto della casa?"
Il Rosso si voltò sorridendo.
"Perché mi avresti risposto di no, ma pensavo che avere più spazio per te ti sarebbe piaciuto"
Il moro lo fissò stralunato.
"Più spazio per me?"
Prima di rispondere si asciugò le mani sul grembiule.
"Cosa credevi, che avrei costruito una casa attaccata alla tua per farci festini ogni notte e invitare persone sconosciute? Perché mai dovrei volere altra gente in casa a farmi compagnia quando l'unica compagnia che voglio è la tua?"
Mihawk continuò a guardarlo ma sapeva che il suo sguardo si era addolcito.
"Ah, ti ho lasciato una fetta di torta, è nel frig-"
Shanks non finì mai la frase, e, si disse, se Mihawk lo baciava in quel modo ogni volta che dichiarava il suo amore per lui, avrebbe continuato a farlo per il resto dei suoi giorni.




.



Quando Mihawk se ne fu andato, Crocodile lasciò che fosse Doflamingo a mettere in ordine in cucina, preferendo sdraiarsi sul letto in una quasi oscurità.
Si svegliò dopo quelli che sembravano cinque minuti solo perché qualcuno gli stava accarezzando i capelli.
Mugugnò, anche se quello che uscì fu più un grugnito, e Doflamingo rise.
"Come sei ridotto male, dovrò prendermi cura di te per tutto il resto del giorno"
"Un sogno che si avvera" rispose sarcastico.
"Eh sì"
Crocodile si girò a guardarlo sentendo il tono serio.
"Beh" continuò il biondo sdraiato di fianco a lui "quando mai potresti permettermi di occuparmi di te? A parte nel sesso, ovviamente, adoro servirti e farti venire in ogni modo a me conosciuto"
Il moro socchiuse le palpebre alzando le sopracciglia.
Doflamingo si mise dietro di lui, abbracciandolo, facendo combaciare il suo petto alla schiena dell'altro.
Con le mani cominciò a massaggiare prima le spalle e il collo, poi i fianchi. Il corpo del moro si rilassò e lui ne approfittò per baciargli la mandibola.
Quando le sue dita sparirono nei boxer, oltrepassando l'elastico, Crocodile si arcuò come se fosse stato mosso da fili invisibili. 
Con il respiro accelerato, si sentì come una di quelle marionette negli spettacoli per bambini, il fenicottero sapeva quali punti toccare per farlo uscire di senno; nonostante fossero passati anni, ci aveva messo poco a prendere di nuovo familiarità con il suo corpo.
Parlavano di fare sesso ma alcune volte non era sesso quello che facevano, e lo sapevano entrambi. Non si erano ancora esposti tanto da rivelare i loro sentimenti ma Crocodile sapeva che non ce n'era bisogno, che le parole erano utili ma tra loro funzionavano più le azioni.
Col tempo, sarebbero arrivate anche quelle.
 
"Vieni a vivere con me"
Il moro si morse un labbro.
"Me lo chiedi quando hai le mani attorno ai miei genitali per convenienza?" Commentò per poi sospirare più profondamente.
La risata rauca di Doflamingo nelle orecchie gli fece venire i brividi.
"Te lo chiederò ogni giorno da qui in avanti se è per questo"
"Puoi sempre venire tu qui quando vuoi"
Il biondo gli morse il collo ottenendo un ringhio in risposta.
"Non è pratico in effetti, almeno per adesso. Allora sposami"
Crocodile spalancò gli occhi e si piegò in avanti.
"Non ti azzard-"
"Ti farò la proposta prima o poi, non potremo vivere insieme per un po', lo so, ma sappi che ho tutta l'intenzione di portarti all'altare"
Crocodile rise soffocando un gemito.
"È una minaccia o una proposta?"
"Sì" gli rispose Doflamingo prima di prendergli il mento con due dita e girargli il volto verso di lui, facendo combaciare le loro labbra senza preoccuparsi di nascondere la sua foga.
Ho sigillato un patto col Diavolo con un bacio.
 
E a Crocodile stava bene così, lui in Paradiso non ci era mai voluto andare.




.




Law portò Kidd in casa Donquixote quando sapeva che il capo della famiglia era altrove solo per vedere come avrebbe reagito il suo ormai-ragazzo al suo studio pieno di parti del corpo.
"Sapevo che eri deviato, grazie per la conferma" gli disse, senza battere ciglio.
Nel caso avesse avuto dei dubbi a riguardo, quella sera ebbe la conferma che era quello giusto.
 
"Sai cosa stavo pensando?" Sbottò di colpo mentre Kidd stava pulendo il cofano di un'auto.
Quel giorno aveva deciso di accompagnarlo anche se non si aspettava di trovare nell'officina anche Penguin, ovviamente seduto nella posizione migliore per poter guardare lavorare Killer.
"Cosa?" Gli grugnì in risposta un Eustass ricoperto di olio e dal trucco sfatto.
"Che alla fine non abbiamo mai portato a termine la promessa che mi hai fatto la prima volta che ci siamo incontrati"
L'altro smise di pulire l'auto e parve quasi riflettere, per poi ghignare senza ritegno.
"Vuoi davvero che ti scopi in un obitorio?"
 
"Scusate? Che schifo?" Commentò Killer indignato poco distante, "non voglio nemmeno ricordarmi di quando vi siete conosciuti, il destino doveva essersi fatto con droghe pesanti per far succedere una cosa del genere"
 
Penguin annuì per poi prendere la parola.
"Però, se ci pensi, se non si fossero mai incontrati non si sarebbe mai sistemata la questione tra i loro boss, e, probabilmente, nessuno avrebbe più riallacciato i rapporti, continuando a vivere un'esistenza grigia e cupa fino alla fine dei loro giorni."
 
I tre ragazzi si fissarono a guardarlo.
 
"Wow Penguin, il solito ottimista" gli rispose Law giocherellando con una chiave inglese. "Anche se questa volta mi tocca darti ragione. Romeo e Giulietta è finito bene solo perché abbiamo mischiato Manzoni, il Re Leone e Mario Kart."
 
Killer storse il naso da sotto la maschera.
"Eh sì, d'altronde è un filo sottile che lega l'ossitocina con la CIA passando per il Mossad, gli illuminati con i Savi di Sion e i bonobi di Vamos a la playa"
I quattro ragazzi scoppiarono a ridere.
 
"Kidd ma quindi Doflamingo non ha più tentato di ucciderti?" Chiese Penguin, parecchio incuriosito dalle dinamiche strane che si erano create.
"Oh no, ci prova, solo che tenta di farlo passare per un incidente. Una volta ha provato a farmi lo sgambetto per farmi cadere giù dalle scale, la volta dopo ha finto di provare una cerbottana ma stranamente ha mirato alla mia testa, per non parlare di quando ci sono le riunioni di famiglia e tenta di avvelenarmi a tavola!" 
Law sorrise. "Te lo avevo detto che gli saresti piaciuto"
"Se questo è piacere a Doflamingo non immagino nemmeno com'è quando qualcuno non gli piace" commentò Killer facendo spallucce.
"Quando qualcuno non gli piace non prova ad uccidere, semplicemente uccide." Rispose tranquillamente il dottore, per poi sorridere. "E quando gli piaci molto sei Crocodile. Se solo sapesse che Doflamingo sta già organizzando la luna di miele…"
 
"Stai organizzando che cosa?"
La voce profonda li fece girare tutti verso l'ingresso dell'officina.
"Non fingerti sorpreso, mi conosci"
"Sono abbastanza certo che tu ci stia pensando da quella volta in cucina"
"Cavolo, mi conosci davvero bene!"
 
"Ehm, Boss?"
Crocodile si voltò verso Killer.
"Cosa ci fa qui? Con lui??"
"Siamo venuti a prendere quei due, stasera andiamo a cena e sicuramente si sarebbero inventati una scusa per non venire"
Law guardò l'orologio. "Sono le tre di pomeriggio"
Crocodile gli riservò un sorrisetto poco rassicurante.
"E questo vuol dire che non potete andare da nessuna parte, che peccato. E ora muoversi, in macchina e dritti a farvi una doccia, che siete in condizioni pietose"
Law e Kidd sbuffarono e si diressero sconsolati all'esterno, salutando Penguin e Killer con un cenno.
"E dire che pensano tutti che sia io quello sadico" commentò Doflamingo ridendo prima di seguire gli altri tre.
 
"Penguin?"
"Sì?"
"Ti ricordi quando hai detto che nell'agire del Destino c'è sempre qualcosa di terribilmente rassicurante, perché sai che comunque, anche se sei solo, qualcuno là fuori è fatto per te, e che un giorno, quando meno te lo aspetti, finirai per incontrare persone che ti sembrerà di conoscere da sempre?"
"Sì certo, perchè?"
"Perché tu lo hai descritto come se fosse la cosa più romantica del mondo."
"E non lo è? La speranza è sempre l'ultima a morire."
"Non so te, ma io la vedo più come una condanna a morte." concluse Killer, guardando da lontano Kidd che cercava di spaccare un arto a Doflamingo con una chiave inglese, mentre Law rideva e Crocodile scuoteva la testa.








 
Fine







 

 
Angolo dell'Autrice:
 
E questo è quanto, con un ricordo della prima ubriacatura, la conclusione definitiva di tutte le storylines e con un pizzico di sarcasmo verso il signor Fato, vi ringrazio nuovamente per aver seguito questa storia durante gli anni. 
 La canzone che fa da titolo è These Days, di Rudimental, con Jess glynne Macklemore & Dan caplen; quando cominciai a scrivere questa storia ancora non era uscita, altrimenti le avrei dato il suo titolo. Il ritornello descrive davvero bene il sentimento dolceamaro che ti lascia un ricordo felice, che, a distanza di anni, riesce ancora a farti sorridere e a farti desiderare di riviverlo con chi lo hai vissuto.
Un po' come il nostro Golden Trio.
 
Non pensavo questa storia sarebbe durata così a lungo e non pensavo sarei riuscita a gettare nella mischia così tanti personaggi.
Ormai lo so che ho un debole per le coincidenze e finisco per far intrecciare le vite di gente che non dovrebbe mai incontrarsi.
Questo fa di me il Fato?
 C'è un motivo se oltre One Piece la mia opera preferita è Baccano.
Se mi verranno nuove idee continuerò la mia raccolta di oneshot, che è da tanto che non la aggiorno.
Altrimenti potrete sempre ritrovarmi tra le righe delle mie storie.
 
As always, a presto,
Ace of Spades.
 
...e ricordate di stare attenti, perché non si può mai sapere cosa potrebbe succedere in un giorno qualunque, potreste alzarvi una mattina e finire in un obitorio a flirtare con uno sconosciuto nascosto in mezzo alle piante.
 
  
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