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Autore: Beeble    02/12/2020    3 recensioni
(riprende dal finale della stagione 5A)
Dio in persona sceso sulla terra stupisce tutti con la sua misericordia.
Ma è quando tutto sembra perfetto che le crepe si insinuano nell'esistenza.
Le crepe non sono colpa di nessuno, nemmeno di Dio.
La normalità viene stravolta dall'arrivo di una pandemia globale, quella causata dal coronavirus.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Chloe Decker, Lucifer Morningstar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Cosa desideri veramente, Samael?

 

Lucifer con il volto illuminato fissa il padre, Dio, e pronuncia la parola



 

Il tempo immobile, i tre angeli con le ali spiegate, il fiato corto, Mazekin a terra, incosciente.

“Papà” era stato Lucifer il primo a parlare.

“Figlioli… io non voglio che litighiate”

Trascorsero alcuni secondi e nessuno fu in grado di fare alcunché.

Poi Amenadiel si inginocchiò. In fondo la sua fedeltà era sempre andata al paradiso e al Padre, era rientrato nelle sue grazie anche se aveva scelto di restare sulla terra, fra gli umani, con suo figlio.

Lo stesso fece Michael: compiacere il Padre era quello che gli era sempre riuscito meglio. Anche se Dio sapeva tutto, aveva sempre trovato qualche trucchetto per distrarlo dallo scoprire i piani di vendetta che stava portando avanti.

 

Lucifer no, aveva portato avanti la ribellione a testa alta.

Quando era stato scoperto non si era nascosto, aveva detto di essere l’ideatore e il capo della rivolta.

Quando lo avevano punito per ciò che aveva osato fare, quando anche alcuni dei suoi stessi fratelli lo avevano umiliato, lui aveva affrontato ogni cosa a testa alta.

Senza battere ciglio.

Quando suo padre aveva deciso di bandirlo dal paradiso per mandarlo a governare gli inferi aveva solo fissato negli occhi suo Padre e gli aveva detto la stessa parola che aveva appena pronunciato. La stessa parola che aveva pronunciato l’ultima volta che si erano visti.

L’ultima volta suo Padre si era voltato e se ne era andato lasciando ad altri il compito di portarlo all’inferno.

Stavolta stava guardando proprio lui.

Non guardava Amenadiel, non guardava il suo fratello gemello.

Fissava lui, il suo figlio prediletto, con gli occhi lucidi.


 

“Samael” disse “Lucifer...” aggiunse.


 

Michael mosse impercettibilmente la testa. Era infastidito da tanta cortesia nei confronti del figlio.

Del figliol prodigo.

Come aveva potuto non pensarci.

Era quello che suo fratello era diventato. Il figliol prodigo che torna alla casa del Padre dopo aver sbagliato e dopo aver deluso il Padre centinaia di volte.

Ma Lucifer non voleva tornare a casa, suo Padre si sarebbe infuriato e avrebbe condannato Lucifer ad altre migliaia di eoni da tra cenere e fuoco.


 

“Non avevo un piano, ero arrabbiato quando ti bandii. Nulla di questo era un mio piano. Eccetto il piccolo dono dato alla donna che ami. Il dono di vederti come sei.”

Dio sorrise appena nella direzione di Amenadiel.

“Per la prima volta dalla ribellione hai a cuore la vita di altre persone e non per interesse personale, per via di un favore, per qualche ragione egoistica. Quindi dimmi Samael, cosa desideri veramente?”

Quella di suo Padre era una semplice domanda, ovviamente avrebbe potuto tirargli fuori qualsiasi verità volesse, ma glielo chiese semplicemente.

Nella mente di Lucifer tutto si fece chiaro e cristallino.

Sapeva bene cosa stava per dire alla detective qualche minuto prima, aveva capito cosa contava davvero.

“Invecchiare con Chloe”

“Sia” rispose il Padre. “Ti lascerò le tue ali e il tuo potere. Con quelli e con la tua esistenza mortale dovrai dimostrare di essere degno del paradiso se vorrai trascorrere l’eternità con lei.”

Ogni peso sembrò scrollarsi dalle spalle di Lucifer. Iniziare una nuova vita senza il peso, ma con tutto ciò che aveva imparato dalla precedente, sarebbe stato più facile. O forse più difficile, ma avrebbe fatto in modo di riuscire in ciò in cui non aveva mai smesso di credere.

 

“Amenadiel, alzati” il fratello più grande si alzò. Dio parlò con lui sottovoce e non davanti a tutti come aveva fatto con Lucifer.

Anche l’uomo chiese di invecchiare con Linda e di poter continuare a svolgere anche il suo servizio di angelo, quando ce ne fosse stato bisogno. Gli chiese anche di benedire la sua famiglia e proteggerla. Dio sorrise “Sai che lo faccio da sempre con tutti... io non ho mani, ho le vostre mani*”.

 

“Michael, alzati” disse infine al terzo fratello, ancora inginocchiato.

“So tutto - disse mettendogli la mano sulla spalla - le manipolazioni, gli inganni, i tentativi di nascondermi tutto”.
Le labbra dell’uomo si aprirono solo per chiudersi di nuovo senza riuscire a pronunciare nulla.

“Ti perdono figliolo, ma devi tornare a casa con me ed imparare di nuovo a distinguere fra il bene e il male… però... mi hai aperto gli occhi su qualcosa che credevo non avrei mai visto...”

Il suo sguardo si posò sulla donna stesa a terra priva di sensi, una guerriera.

“Padre, no!!” Lucifer si mosse velocissimo e si frappose fra il padre e Mazekin.

Dio sorrise di nuovo al figlio.

“Lo avevo capito che tenevi anche a lei… Non la toccherò cancellando la sua esistenza dalla faccia della terra, solo ti chiedo di ridarle l’anello, ha poteri inimmaginabili, forse un giorno, potrebbe riuscire ad avere ciò che desidera ardentemente...”

Lucifer era sconvolto.

Il padre non voleva annientare il demone, anzi, aveva visto qualcosa in lei...

Così Lucifer si sfilò l’anello e lo mise nella mano semichiusa dell’amica.

“Perdonami” le sussurrò solo con le labbra socchiuse.

 

E così, dopo aver fissato Amenadiel e Lucifer un’ultima volta sfiorò il braccio del terzo e in un lampo di luce, come era arrivato se ne andò con il gemello di Lucifer, restituendo al tempo il suo flusso e riportando ogni cosa al suo posto.

 

Lucifer con gli occhi lucidi della detective fissi sui suoi.

Amenadiel camminava all’interno della centrale. Rallentò il passo per realizzare cosa era accaduto.

Maze all’ingresso della centrale, intenta a fissare l’anello che aveva fra le mani e a realizzare che il diavolo in persona le aveva chiesto scusa. Che Dio non l’aveva sfiorata cancellandola dall’esistenza.

 



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*da una poesia preghiera Raoul Follereau

Note dell'autrice

Una sera avevo bisogno di esorcizzare in qualche modo questa pandemia portandola dai nostri eroi.
In qualche modo, se l'affrontano loro, la affrontiamo anche noi, di nuovo.
Poi ho provato a darle una forma seria e sensata.
Questo è il primo capitolo, fatemi sapere che ve ne pare.

 

  
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