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Autore: Potteriana_V    03/12/2020    3 recensioni
Sono passati quattro anni dalla fine della Seconda Guerra Magica, Hermione torna in Inghilterra dopo avere iniziato la sua vita in Francia. Tante cose sono cambiate ed è proprio il suo ritorno che le aprirà gli occhi su tanti aspetti della sua vita: nuove attrazioni, vecchie storie e tanto altro sono pronti a coinvolgere i nostri protagonisti. Gli anni di terrore sembrano ormai storia passata... ma se così non fosse?
Genere: Azione, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Draco Malfoy si svegliò solleticato da qualcosa. Spalancò gli occhi ma fu come non aprirli affatto, la camera in cui si trovava era avvolta dall’oscurità. Toccò il suo braccio sinistro, dove aveva sentito il prurito, e le sue dita incontrarono una ciocca di capelli. Con un incantesimo non verbale fece accendere una lampada ad olio che era sulla scrivania, in modo tale da non svegliare la ragazza che era con lui. Quando il piccolo lumino illuminò parzialmente la stanza, lasciandola comunque in una profonda penombra, gli occhi del biondo trovarono subito la figura di Hermione alla sua sinistra, che dormiva vicino a lui ma non abbastanza da toccarlo, con una mano sotto al volto e l’altra sull’addome di Draco che, ormai completamente sveglio, iniziò a sentire il peso leggero braccio della ragazza su di sè al di sotto del lenzuolo e dal piumino che aveva usato per coprirli appena si erano accoccolati per dormire.

Girò il volto verso il comodino alla sua destra e la sveglia segnava le 7 meno cinque. Potter aveva detto di vedersi alle 8 e mezzo, quindi avevano ancora un po’ di tempo e, mettendosi di lato verso la Granger, gli sembrò un peccato svegliarla. Sembrava quasi una bimba, così rilassata e calma. Sorrise pensando alla notte passata, alla fiamma che era stata lei, a come era stata timida e pretenziosa allo stesso tempo. Si ritenne fortunato ad averla incontrata di nuovo, con un altro punto di vista avendola così capita a pieno ed apprezzata al massimo. Chi lo avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe trovato non solo a fare questi pensieri su una donna e che quella donna sarebbe stata Hermione Granger?

Non era mai stato cinico come mostrava agli altri e questo Blaise lo sapeva bene, ma con la Granger veniva quasi difficile fingere. Era eccitante, non per il suo corpo e per la sua arte amatoria che la notte precedente aveva visto essere fenomenale, ma lo era in quanto l’unica capace di incuriosirlo e farlo innervosire di interesse invece che scaturirgli una sorta di apatia.

Hermione bofonchiò qualcosa nel sonno e lui non resistette a giocare con l’ennesima ciocca ribelle dei suoi capelli ghignando. Quel piccolo contatto dovette comunque darle fastidio perché si mosse ed iniziò a borbottare in protesta.

-Buongiorno Granger.- sussurrò per testare che lo fosse effettivamente, per accarezzarle leggermente la clavicola.

-Lasciami dormire.- fu la risposta impastata di lei che si girò a pancia in giù col volto in direzione opposta alla sua.

Il ragazzino egocentrico e viziato che era in lui si risvegliò e non riuscì ad accettare questa indifferenza. Iniziò a baciarle la nuca, ottenendo altri versi di protesta, per poi continuare a scendere. All’altezza delle fossette di Venere le proteste cessarono, quasi come se fosse in attesa della prossima mossa. Probabilmente Hermione era convinta, abituata a tutti gli amanti mediocri avuti fino a quel momento, che Draco si sarebbe rassegnato a non avere la sua attenzione, invece lui scese ulteriormente, facendo volare via il lenzuolo in un colpo e mordicchiandole le natiche.

Risalì il percorso appena effettuato in modo così sensuale che Hermione si rese conto della mano di lui sul suo corpo solo quando questa iniziò a stuzzicare la sua intimità, facendole aprire le gambe in riflesso.

I gemiti di lei ora erano di eccitazione e non di protesta, sentiva il suo bacino venire incontro alla sua mano quasi a suggerire un ritmo. Suggerimento che lui colse.

-Fermati.- disse Hermione con una voce così forte e seria che si fermò impaurito. E se quell’intimità le avesse dato fastidio? Ma la sera precedente non era stata così restia… e se si fosse pentita.

-Granger scusami, non volevo infastidirti.- iniziò a dire mentre la ragazza si girava verso di lui.

In un attimo per Hermione fu sopra di lui invece, a testimoniare che tutti i dubbi che aveva fossero infondati.

-Sssh.- disse lei facendo quasi le fusa come una gattina, mentre si posizionava meglio su di lui che decisamente non avrebbe fiatato. Sentiva l’erezione mattutina del ragazzo a contatto col suo sedere, mentre lei si abbassava su di lui per baciarlo ed aderire a lui facendo aderire il suo seno al petto di lui facendolo ulteriormente eccitare. Chinandosi su di lui in quel modo inevitabilmente faceva sfregare il suo sedere al suo pene e il ragazzo le mise le mani sui fianchi per cercare fermare quella dolce tortura.

Hermione, in un momento di maggiore sicurezza, gli afferrò i polsi per piantarli sul materasso, quasi come ordine a non toccarla, a farla comandare. Fece pressione per alzarsi e fare in modo che l’eccitazione del biondo potesse riempirla calandovisi. Sospirò nel sentire nuovamente quella sensazione di pienezza e, dopo un attimo in cui cercò di placare tutti i brividi, iniziò a muoversi su e giù lentamente.

Sapeva che quel ritmo lo stava facendo impazzire almeno 100 volte in più di quanto stava facendo con lei, che voleva sicuramente un ritmo più selvaggio, ma voleva rendergli per un po’ quello che aveva fatto la notte prima. Sorrise in modo sadico e vittorioso quando senti il ragazzo alzare i fianchi per venirle incontro e dirle che non era abbastanza e, dopo aver deciso che fosse abbastanza per entrambi quell’agonia, lasciò libere le mani del biondo ed aumentò il ritmo iniziando ad affannare.

I gemiti veri vennero quando il biondo le afferrò il braccio per aiutarla ad affondare maggiormente. Stavano mantenendo quel ritmo quando Draco portò una mano a torturarle il capezzolo destro e lì lei gemette in modo rumoroso e selvaggio, non riuscendo a trattenersi e, con un altro paio di spinte entrambi raggiunsero l’apice in contemporanea e lei si accasciò su di lui.

-Buongiorno Malfoy.- disse lei finalmente.

-Se non è buongiorno questo.- ironizzò lui facendola ridere.

 

Aveva lasciato Malfoy Manor smaterializzandosi di fronte a Grimmould Place. Draco le aveva detto di aspettarlo così da poterla accompagnare, ma lei aveva insistito che avrebbero fatto tardi così, dopo una veloce colazione eccola lì.

Entrò con la copia delle chiavi che le aveva lasciato Harry, senza nemmeno tentare di fare poco rumore, dopotutto sicuramente erano già svegli, ed infatti li trovò oltre l’uscio della porta spalancata della cucina intenti a fare colazione.

-Buongiorno.- la saluto raggiante Pansy che era intenta a spalmare della marmellata su una fetta di pane tostato.

-Buongiorno.- disse tranquilla lei poggiandosi allo stipite della porta, notando come la sua stessa voce fosse rilassata e calma… soddisfatta.

-Qualcuno è di buonumore stamattina.- scherzò Harry versandosi del caffè.

-Draco non delude mai.- gli diede corda Pansy.

-Le ha disteso i nervi.- continuò il suo amico di sempre.

-Dopotutto non potete essere gli unici a “distendere i nervi”- disse mimando le virgolette con le mani -oppure dovrei dire “scopare”?- terminò ghignando, sapendo che il modo migliore di rivoltare il discorso era l’attacco.

-Hermione!- esclamò Harry iniziando ad arrossire, mostrando quel suo lato ingenuo e candido che non era mai andato via veramente.

-Vado a prepararmi.- disse facendo per salire.

-Rimani qui stanotte?- domandò Pansy prima che prendesse la sua strada verso la camera.

-Non lo so mamma, in caso voglio rimanere fuori chiederò prima a te e papà- scherzò indicando Harry col mento -Non preoccuparti.- e salì.

Arrivò in camera poggiando la borsa a terra e notando che il letto della sua compagna di stanza fosse intatto con uno sguardo malizioso; dopotutto la sua assenza non doveva essere pesata troppo!

Quando voltò lo sguardo sul suo letto rimane confusa, poiché un pacco regalo era adagiato sulle coperte. Era una scatola di medio/grandi dimensioni blu scuro lasciata chiusa da un nastro che terminava in un grande fiocco argentato.

-Te lo ha mandato Draco ieri nella tarda mattinata.- disse Pansy che l’aveva raggiunta per prendere la sua borsa -Penso non avesse valutato che avreste passato la notte insieme- continuò maliziosa -Ti aspettiamo di sotto.- terminò uscendo dalla stanza.

Hermione avanzò verso il letto e, senza pensarsi un attimo sciolse il fiocco ed aprì la scatola. Qualsiasi cosa ci fosse all’interno era avvolto da strati di carta velina grigia, però di sopra vi era adagiato un bigliettino.

“Non posso avvalermi del diritto di dire di conoscerti come le mie tasche, ma se ricordo ancora qualcosa di te da quel che ho potuto osservare ad Hogwarts penso che una parte del regalo ti piacerà sicuramente, la seconda è un azzardo per farti capire che una Serpe non ha paura di osare.

Buon Compleanno

-Draco”

Sorrise sola come una scema, consapevole che chiunque l’avesse vista così, con un bigliettino premuto al petto ed un sorriso ebete stampato in viso, avrebbe sicuramente pensato che avesse preso un forte colpo in testa o che avesse fatto uso di qualche sostanza stupefacente. Con un colpo di bacchetta fece andare il biglietto in una tasca del suo portafogli, pensava che non se ne sarebbe separata facilmente.

Iniziò a scartare la carta velina come una bimba la mattina di Natale e quando vide la prima parte di regalo si portò la mano destra a coprire la bocca stupita, mentre con la sinistra afferrava il dono per accettarsi che quello che aveva immaginato fosse rispecchiasse effettivamente la realtà.

Prima che le cedesse il polso usò anche l’altra mano, ed ora si trovava con entrambe le mani a reggere una prima edizione originale di “Storia di Hogwarts” in condizioni così buone da sembrare una stampa dei loro anni, mentre invece anche sul dorso in cuoio veniva specificato che fosse stato stampato secoli prima.

Come faceva a sapere quanto tenesse a quel libro? Che ricordasse le varie volte in cui lo avesse citato magari anche irritandolo? Che avesse letto nei vari articoli sulla Guerra Magica che se lo fosse portata dietro anche durante la ricerca degli Horcrux perché si sarebbe sentita persa senza? Lo avrebbe riempito di domande al momento opportuno.

Scavò nella scatola alla ricerca del secondo regalo e trovò un cofanetto in velluto verde scuro. Aprì e rimase scioccata nel vedere una collana in oro bianco elegante che terminava in una ramificazione che conteneva un grande diamante a goccia. Lo sfiorò con l’indice e sentì subito il potere della forgiatura dei folletti. Quasi rise pensando a come Draco Malfoy non potesse fare un regalo “semplice” come una prima copia di un tomo da centinaia di sterline, aggiungendo un regalo altrettanto caro in pieno stile Malfoy.

Si sentì leggermente in difetto con quei regali così costosi, nonostante fosse fatti col cuore, perciò si ripromise di farsi valere a Natale e/o al compleanno del biondo che ricordava essere a giugno. Si sentì scema, erano stati insieme per la prima notte e già garantiva che durassero non solo fino a Natale, ma anche fino a giugno dell’anno seguente!

Guardò l’orologio, doveva sbrigarsi, perciò posò i regali sulla scrivania ed andò in bagno per farsi una doccia con quel sorriso ebete ancora stampato in volto.

 

Lei, Harry e Pansy arrivarono al Quartiere Generale alle 8.30 spaccate, infatti trovarono già tutti nella sala riunioni seduti ad attenderli.

-Buongiorno.- disse subito Harry, mentre Pansy ed Hermione prendevano posto tra Dean ed Alexis dove erano rimaste due sedie libere. Appena seduta alzò lo sguardo e incontrò subito quello di Draco che le fece l’occhiolino.

-Cominciamo la nostra riunione.- continuò Harry -Hermione cosa hai trovato riguardo il pugnale?- domandò lui curioso.

-Allora- disse alzandosi e prendendo i fogli che aveva scritto il giorno precedente -dopo aver fatto tanti buchi nell’acqua finalmente ho trovato qualche informazione in un tomo chiamato “Folletti e forgiatura bellica”- spiegò guardando la sua “platea” – oltre a descriverlo e a darne le informazioni che già conoscevamo c’era un’illustrazione decisamente più accurata dello schizzo che avevamo- disse proiettando con la bacchetta l’immagine del libro -Poi in più sappiamo che questo pugnale è unico, non esistono altre copie, fu forgiato dai folletti per un Re Medievale che, ossessionato dal fatto che qualcuno volesse ucciderlo, aveva deciso di difendersi in tutti i modi possibili… compreso il pugnale. Questo pugnale ha la particolarità di funzionare solo se riconosce in chi lo utilizza il proprio padrone, altrimenti è inutile e non apporta alcun tipo di ferita. Il proprietario viene riconosciuto attraverso il dono, quindi il proprietario principale ha donato il pezzo a qualcuno e così via fino ai giorni nostri.- continuò.

-Perciò chiunque abbia ucciso Antoine è il proprietario effettivo del pugnale?- domandò Pansy confusa.

-Proprio così.- confermò Hermione.

-Esiste un modo per capire il percorso che ha fatto nei secoli?- domando Alexis incuriosita come tutti gli altri da questa peculiarità.

-Non propriamente, però il libro teneva traccia degli scambi nell’albero genealogico del Re, per un bel po’ di secoli il pugnale è rimasto alla sua famiglia fino al 1700 dove un suo discendente che prende il nome di “Jeremia Watson” senza alcun tipo di progenie lo ha lasciato alla moglie che si chiamava “Martine Burke”- disse Hermione leggendo i nomi dai suoi appunti.

-Burke come Herbert Burke?- domandò Pansy a Draco.

-Chi è?- domandò Harry facendo scorrere lo sguardo tra i due.

-E’ morto anni e anni prima che noi nascessimo, però è la sua famiglia era proprietaria di Burgin&Burke.- rispose il biondo

-Il negozio di Nocturn Alley?- domandò Harry ricordando quando andò a finire proprio in quel posto al secondo anno per colpa della metropolvere.

-Esatto, è la moglie era Belvina Black… una lontana parente di mia madre.- disse atono.

-Quindi per provare a capire chi sia l’attuale proprietario dobbiamo studiare gli alberi genealogici della famiglia Herbert.- concluse Dean.

-Esatto.- rispose Hermione.

-Dove possiamo trovare l’albero genealogico dei Burke?- chiese Alexis, dando voce ai dubbi di tutti.

-Chi è l’ultimo elemento della famiglia che voi conoscete?- domandò Harry ai due Purosangue al tavolo.

-Quando noi eravamo ad Hogwarts c’era il figlio Herbert Burke Jr a gestire il negozio, ma dovrebbe essere morto ai tempi della Guerra.- disse Pansy.

-Però tutti gli oggetti nel negozio dovrebbe averli il Ministero in qualche archivio.- constatò il biondo -Ricordo che mio padre diceva sempre che Herbert essendo solo praticamente viveva nel negozio, quindi può essere che il suo Libro di Famiglia fosse lì.-

-Libro di Famiglia?- chiese Hermione.

-E’ il libro che contiene tutte le informazioni sulla stirpe, compreso l’albero genealogico.- spiegò Draco -Quindi se questa Martine ha qualche legame di parentela con Herbert dovremmo trovarla.-

-Bene.- disse Harry -Allora Alexis e Dean setacciate gli archivi di confisca del Ministero e vedete se riuscite a trovare qualcosa.- e i due annuirono -Ora cambiamo argomento. Neville ieri sera mi ha fatto arrivare a casa le analisi sulle foglie misteriose ed è uscito che appartengono ad un fiore particolare, molto simile alla lavanda, che si trova anch’esso in Francia, però in Normandia, Bretagna e valle della Loira.-

-Nord della Francia quindi.- completò Hermione.

-Idee di come un fiore francese si trovi in una scena del crimine con un soggetto che abita da mesi in Portogallo e che soggiorna in Inghilterra?- domandò con amara ironia il rampollo di casa Malfoy a tutte le persone nella stanza.

-O la persona che ha incontrato è francese- incalzò Alexis.

-Oppure la persona è stata in Francia poche ora prima del delitto.- proseguì Dean.

-Beh combacerebbe con la teoria che il signor Stuart sia nel nostro quadro.- disse Pansy alzando le spalle.

-Sì, ma non è abbastanza per chiedere alcun tipo di mandato, né di perquisizione né di arresto. Dopotutto un botto di gente oltrepassa la Manica ogni giorno e non possiamo basarci solo su coincidenze.- constatò dispiaciuto Harry.

-Quindi noi altri che facciamo?- domandò Pansy sfregandosi le mani con tanta voglia di fare.

-Tu ed Hermione avete una passaporta per il Portogallo tra un quarto d’ora, troverete già il primo Ministro ad aspettarvi ed indirizzarvi. Voglio che proviate a vedere se c’è sfuggito qualcosa, se qualche suo amico o collega sapesse qualcosa di più di questa faccenda.- rispose serio per poi continuare dopo avere avuto un cenno di conferma da entrambe le ragazze. -Io e Draco invece ci divideremo tra le conferenze stampa dei vari giornali e vedere se possiamo trovare un modo per incontrare questo Stuart, dopotutto la vita mondana del mondo magico non si è fermata.- constatò alzando le sopracciglia.

 

 

Le conferenze stampa non gli erano mai piaciute, perché non solo quasi sempre trattassero attacchi, scomparse e morti, ma anche perché alcuni giornalisti tendevano a sviare per fare domande personali a chiunque tenesse la conferenza e, sapendolo, Harry faceva fare quasi sempre a lui il lavoro sporco, mentre lui stava un paio di passi indietro in silenzio e con le mani conserte… vigliacco!

-Avete un nome di qualche possibile sospettato?- domandò una ragazza minuta che, da come le tremava la mano che reggeva il microfono, doveva essere al primo ingaggio serio oppure doveva avere una cotta per lui… possibili entrambe.

-Non ci è consentito rivelare questo tipo di informazioni, ma stiamo cercando di fare qualsiasi cosa per garantirvi di vivere in un mondo meno sicuro e con meno malviventi in giro.- rispose conciso e sicuro di sé. Altro motivo per cui Potter lo metteva sempre su quel pulpito era anche perché lui, sarà per la sicurezza in se stesso o per la sua educazione Purosangue, sapeva gestire la platea, convincerla e non farsi scalfire da nessuna domanda, neanche di quelle di tipo personale. Ogni volta che gli si chiedeva dell’ennesima tresca lui rispondeva sicuro di sé, non come il moro che all’ultima conferenza divenne rosso come un pomodoro quando gli fu chiesto della separazione con Ginny.

-Si dice che sia possibile che i colpevoli siano ex Mangiamorte in cerca di riscatto e vendetta… è vero?- domandò un signore paffuto che aveva già visto in diverse conferenze.

-Teniamo aperta ogni possibile strada d’indagine, non vogliamo dare niente per scontato ma non vogliamo neanche farci annebbiare dall’ipotesi più facile.- disse, ottenendo come risposta dal suo pubblico un vociferare di assenso e vari cenni col capo.

-Bene se non ci sono altre domande dichiaro finita questa conferenza. Appena avremo informazioni utili e se avremo bisogno dell’aiuto della popolazione ci faremo sentire subito. Buona giornata.- sorrise in modo garbato e scese dal pulpito.

-Complimenti.- gli disse Harry dandogli una pacca sulle spalle mentre uscivano dalla Sala.

-Sempre pronto a salvarti il culo Potter.- ghignò lui.

In pochi minuti furono nell’ufficio di Harry e, non erano seduti neanche da un paio di minuti discutendo i dettagli del caso, che sentirono bussare. Dopo la conferma ad entrare di Harry entrò con l’eco dei tacchi sul pavimento la segretaria, con due caffè fumanti in mano.

-Pensavo vi servisse un po’ di ricarica.- disse consegnando i caffè ai rispettivi ragazzi ed il biondo rimase stupito dal vedere un espresso nel suo bicchiere.

-Grazie Heidi.- cercò di congedarla Harry ed iniziandò a bere il suo caffè.

-Signor Malfoy- disse la ragazza cercando le attenzioni del biondo -Volevo dirle solo che nel caso si senta troppo carico e volesse scaricarsi io sarò in pausa per i prossimo quindici minuti.- continuò con voce sensuale mentre Harry si strozzava con il caffè.

-Sto bene così, grazie.- disse il biondo liquidandola con sguardo freddo e la ragazza non poteva fare altro che uscire.

-Che palla al piede.- disse il biondo alzando lo sguardo al cielo -è tanto che non mi mette un filtro d’amore nel caffè.- e, prendendo coscienza con l’idea, annusò il liquido scuro per accertarsi l’assenza di qualsiasi sostanza estranea.

-Sai cosa potresti fare per liberarti di tutte queste situazioni?- gli chiese Harry.

-Sentiamo Potter.- disse lui poggiandosi allo schienale della poltrona.

-Uscire allo scoperto con Hermione.-

-Da quanto qualcuno si ferma davanti ad un uomo impegnato?- domandò ironico lui.

-Da quando il tuo impegno si chiama Hermione Jane Granger. Chi si metterebbe mai contro l’eroina del Mondo Magico?- scherzò Harry, consapevole del fondo di verità che vi fosse dietro le sue parole scherzose.

-Non posso darti torto in questo- disse Draco soppesando l’ipotesi -comunque sta anche alla tua amica eh.-

-Certo, se sapesse che le ragazze ti propongono sesso anche davanti al loro capo sicuramente non ci penserebbe un attimo scherzò.- e dopo una sana risata entrambi si misero a lavoro.

Avevano una pila di elenchi da studiare. Harry si era fatto mandare dall’ufficio ricevimenti e festa l’elenco di tutte le feste, aste ed eventi simili da quel giorno a 14 giorni a venire. Avrebbero studiato le liste di invitati e avrebbero fatto in modo di farsi inserire. Dopotutto l’uomo non poteva sapere che stessero indagando su di lui, anche perché Gabrielle nel momento in cui era uscita dalla sala interrogatori stava sotto un incantesimo che rivelava se avesse mai parlato a riguardo con qualcuno, perciò potevano avvicinarlo e cercare di carpire informazioni con il presupposto di una chiacchierata ad una festa.

Erano passate ore, compreso un pasto d’asporto consumato alla scrivania mentre erano circondati da nomi di eventi più o meno prestigiosi.

-Trovato!- esclamò Harry -Peter Stuart invitato ad una festa del consolato francese qui a Londra, una raccolta fondi per i Maghi con problemi psichici dopo la Grande Guerra.- disse leggendo il nome dell’evento.

-Perfetto, quand’è?- domandò il biondo curioso.

-Stasera alle 21.- disse Harry.

-Beh non dovrebbe essere un problema ricevere gli inviti, sempre se non ce li hanno già spediti.- constatò il biondo, dopotutto tutti i componenti della task-force di questo caso ricevevano ogni settimana inviti del genere, erano molto richiesti.

-Effettivamente tu sei invitato.- notò Harry raggiante di non dovere pregare nessuno per avere degli inviti ad una festa -Puoi portare una persona con te.- constatò leggendo le direttive dell’elenco.

-Bene, allora rispondo all’invito dicendo che ci sei anche tu.-

-No, non io. Verrà Hermione con te.- e, prima che potesse essere interrotto, continuò -A Peter piace la vita mondana, quindi è probabile che gli piacciano anche le belle donne e sicuramente si intratterrebbe di più a parlare con Hermione che con te… poi così vi do l’occasione per uscire allo scoperto.- ghignò malefico -e lo scoop potrebbe anche evitare che qualcuno pensi che lei sia compresa nelle indagini e spiegherebbe come mai non sia ancora in Francia.- terminò.

-Sai che potrebbe ucciderti lei sì?- gli chiese Draco ormai divertito da tutta la situazione.

-Sì, ma non è detto che debba sapere questo secondo motivo.-

 

La mattinata in Portogallo era volata. Erano state accolte dal Primo Ministro, una donna sulla 40ina dai tratti mediterranei che aveva risposto alle loro domande e le aveva indirizzate anche al luogo dove avrebbero interrogato nuovamente i contatti di Antoine. Non avevano scoperto niente di nuovo, i soggetti si erano pure sottoposti al Veritaserum di loro spontanea volontà sperando di essere utili per il caso.

-Chiunque abbia ucciso Antoine non è tra queste persone.- disse Pansy sgranchendosi le ossa appena finito con l’ultimo individuo della lista.

-Lo penso anche io.- constatò Hermione guardando gli appunti che aveva preso, anche se non contenevano niente che già non sapessero.

-Beh, potremmo chiedere alla signora Santos di farci visionare i fascicoli di e su Antoine.- propose Pansy -Anche perché abbiamo finito prima con gli interrogatori, perciò abbiamo del tempo.-

-Sì hai ragione.- acconsentì Hermione -Però che ne dici se prima pranzassimo? Sto morendo di fame.- disse guardando l’orologio e constatando che fosse orario di pranzo.

-Sì, se ricordo qualcosa dell’ultima volta che sono stata qui a Lisbona dovrebbe esserci una via simil-Diagon Alley qui, penso troveremo qualche posto carino lì.-

 

 Pansy ricordava bene, avevano trovato un bel bistrot dove pranzare e, sazie, si erano dirette nuovamente verso il Ministero. Quando entrarono nell’ufficio la signora Santos le accolse con un sorriso.

-Ragazze mi ha contattato il signore Potter e mi ha detto che per le quattro dovrete tornare in Inghilterra.- disse mentre sorseggiava un liquido ambrato da un bicchiere.

-Le ha detto per caso il motivo?- domandò Hermione dopo essersi scambiata uno sguardo dubbioso e confuso con l’amica.

-No, penso riguardi le vostre indagini.- rispose lei alzando le spalle.

-Va bene, ma visto che abbiamo ancora un’ora e mezzo potremmo per caso visionare tutto ciò che avete su Antoine?- chiese Pansy dopo aver lanciato uno sguardo al grande orologio da parete che la donna aveva in ufficio.

-Certo, prego.- disse dopo che, con uno schiocco di dita, fece comparire sulla scrivania qualche paio di fascicoli.

Si misero subito a studiarli, facendo all’occorrenza qualche domanda alla donna che fu molto cooperativa ed a pochi minuti dalle quattro si diressero verso il Quartier generale Auror con la metropolvere.
 

Appena arrivate ebbero giusto il tempo di togliersi qualche residuo di polvere che subito comparve Harry.

-Siete arrivate.- disse raggiante guardandole -Ci vediamo nel mio ufficio.- e, dopo aver stampato un bacio sulla guancia a Pansy, scomparì dietro la porta.

-Un bacio sulla guancia?- domandò quasi schifata lei -Com’è schifosamente Grifondoro.- disse esasperata accompagnata da una risata di Hermione.

Appena entrate nell’ufficio di Harry trovarono Draco poggiato alla vetrata che guardava in loro direzione.

-Ciao Granger.- disse lui ghignando andandole in contro per baciarla non in modo inopportuno per un ambiente lavorativo ma pur sempre con un quella passione che Hermione ormai aveva intuito fosse nella natura del biondo e di nessun altro che avesse mai baciato.

-Vedi, lui è un Serpeverde.- le bisbigliò Pansy quando presero posto nelle poltrone e Draco tornò alla sua posizione iniziale.

-Smettila.- disse Hermione cercando di non ridere -Allora perché siamo qui in anticipo?- domandò ricomponendosi mentre Harry prendeva posto dietro la scrivania.

-Allora, per prima cosa Alexis e Dean ne avranno ancora per un po’ quindi il prossimo meeting sarà domani pomeriggio.- spiegò – e poi abbiamo trovato un ricevimento a cui parteciperà Peter Stuart, ed è stasera.- iniziò Harry.

-Fantastico!- esclamò Pansy che appena sentiva odore di festa diventava tutta euforica -Dov’è? A Che ora? Che tipo di ricevimento?- domandò a mitraglietta.

-Allora- sorrise -E’ una raccolta fondi all’ambasciata francese. Si terrà stasera alle 21.-

-Perfetto, so già che mettere.- disse trillando.

-Pa mi dispiace ma stasera non andrai a nessuna festa.- disse sorridendo Draco, intenerito dall’atteggiamento dell’amica che negli anni non era cambiato di una virgola.

-Ha ragione Draco.- disse Harry fermandola prima che potesse far partire un battibecco -Draco ha già ricevuto un invito e la sua compagna sarà Hermione.-

-Come?- domandò la riccia presa in causa -e come giustificheremmo che siamo IO- si indicò -e LUI- ed indicò il biondo -insieme ad un ricevimento? E’ stata una tua idea?- domandò infine al biondo.

-No.- disse lui un poco più freddo per la reazione di lei.

-E’ stata una mia idea.- ammise Harry -Il signor Stuart è amante della vita mondana e delle belle donne, quindi se dovesse avvicinarsi lei con Draco magari sarebbe più confidente rispetto ad avere me e Draco. Anche tu sei una bella donna Pansy.- anticipò prima che lei potesse commentare -Ma la presenza di Hermione con Draco e fare uscire allo scoperto la loro relazione giustificherebbe come mai lei è ancora qui e non in Francia.-

-Va bene, facciamolo.- disse Hermione -devi aiutarmi a prepararmi- disse all’amica -tu sai sicuramente meglio di me come è meglio presentarmi ad una raccolta fondi in un’ambasciata.-

-Sì non preoccuparti.- rispose Pansy accarezzandole il braccio.

-Granger se hai vergogna possiamo cambiare, non sentirti obbligata a farlo.- disse Draco serio.

-Draco Malfoy.- disse alzandosi -Non ho vergogna e soprattutto non di te e di ciò che stiamo costruendo.- continuò alzando il tono di voce -semplicemente è inaspettato.- concluse facendo rilassare il profilo del biondo che annuì.

-Quindi ci stai?- domandò Harry.

-Certo.-

 

 

Angolo Autrice:

Eccoci con un altro capitolo, per la prima volta dopo TANTO puntuale!! Ahahahhahahahahahaha

La nostra coppia preferita inizia ad ingranare ed ormai la scintilla sta diventando fuoco! Ci terrei ad avere delle vostre opinioni sulle scene più spinte, sapere se per voi sono consone ed ok oppure troppo per un rating arancione, perché ovviamente non vorrei deludervi!

Per quanto riguarda le indagini invece, che ne pensate? Potrebbe sembrare un po’ confuso il tutto ma tra poco i tasselli inizieranno a combaciare!

La coppia uscirà quindi allo scoperto, come reagirà il mondo magico?

Ringrazio sempre tutti voi che seguite, preferite, ricordate e recensite la mia storia, sono felice che nonostante i miei ritardi la storia vi stia piacendo e sono curiosa di sentire le vostre opinioni! Un abbraccio <3

  
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