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Autore: Renegade_Outcast    06/12/2020    1 recensioni
Il Malvagio drago viola Malefor è stato sconfitto, l'esercito oscuro si ritira. Non è più tempo di guerra: è tempo di pace. O almeno, così ci si aspetterebbe. Dopo la battaglia più dura della sua vita, Spyro è convinto che nulla possa più andare storto, che finalmente potrà trascorrere giornate tranquille con i suoi cari. Un finale da fiaba, della serie "e vissero tutti felici e contenti". A quanto pare, il destino ha ancora qualcosa in serbo per i due draghi che hanno sconfitto il grande male. Scheletri nell'armadio finalmente disvelati, vecchie ferite vengono riaperte, e sanguinano ancora. Solo il tempo mostrerà la storia, la vera storia, di come tutto questo è iniziato. Qualcosa che Spyro e Cinerea forse non sono pronti a sapere, e che potrebbe cambiare la loro concezione della guerra, e delle loro intere vite...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Non sentiva dolore, come avrebbe creduto. Non sentiva rumore, era tutto silenzioso. In effetti, non sentiva assolutamente nulla, nemmeno il proprio corpo. Non vedeva niente, né riusciva a capire se avesse gli occhi aperti. Però lo ricordava, ricordava tutto quello che avrebbe dovuto esserci al posto di quel nulla. Ricordava il dolore, il sangue caldo che gli scorreva fuori dal corpo e gli macchiava di rosso le squame. Ricordava i suoi lamenti dolorosi, mentre lottava per alzarsi in piedi e affrontare il suo nemico. Ricordava il lampo di luce viola con cui il loro avversario era svanito, trascinato dagli spiriti nel cristallo che era il cuore del mondo, e il suo grido agonizzante, per certi versi quasi pietoso. Aveva visto il pianeta intero disgregarsi attorno a lui, e aveva deciso di impedirlo. Si era concentrato, aveva iniziato a fluttuare a mezz'aria. Teneva gli occhi chiusi, e sentiva il suo potere, il VERO potere di un drago viola scorrere nelle sue vene, in ogni singola fibra del suo corpo. Aveva rilasciato un'ondata di energia impareggiabile, che nessun drago avrebbe mai eguagliato. Aveva letteralmente attirato verso di sé i vari frammenti del mondo che il Distruttore aveva cercato di annientare, e poi... l'ultima cosa che aveva visto era stato un forte lampo bianco e viola. Aveva anche sentito una voce, un sussurro dolce all'orecchio, ma non era sicuro di cosa avesse detto. O forse non ci credeva. Ma adesso non aveva più alcuna importanza, giusto? Era morto, era finita. O forse... o forse poteva ancora vivere. Sentiva qualcosa, in effetti. Una sorta di formicolio in tutto il corpo, come una leggerissima scossa elettrica. “Questa cosa non mi è nuova” si disse, mentre cercava almeno di aprire gli occhi. Anche se li avesse aperti, cosa di cui continuava a non essere sicuro, continuava a non vedere niente di niente. Però era vero, questa cosa gli era familiare, in qualche modo. Era successa una cosa molto simile circa tre anni prima, quando aveva usato il suo potere di controllo del tempo per salvare la vita a sé stesso e i suoi compagni, mentre venivano seppelliti sotto il pozzo delle anime. Aveva sentito uno strano formicolio in tutto il corpo, e poi si era ritrovato chiuso in una bolla di energia impenetrabile. Dopo qualche secondo, essa era diventata un grande cristallo ambrato. E poi si era risvegliato, tre anni dopo, e come sempre aveva dovuto combattere per salvarsi la coda. Ora era lo stesso. La stessa stranissima scossa d'energia. Eppure, stavolta sarebbe dovuto morire. Nessun drago avrebbe potuto rilasciare una così grande quantità di energia in un solo momento e sopravvivere, per quanto potente o allenato. Lo avrebbe dilaniato, o al meglio prosciugato di qualsiasi forza. O se per qualche motivo fosse riuscito a sopravvivere a quello, sarebbe dovuto morire per la perdita di sangue. Aveva subito parecchie ferite durante lo scontro, una più grave e profonda dell'altra. A quell'ora sarebbe dovuto essere praticamente privo di sangue per tutti i tagli che aveva. E se per qualche miracolo fosse sopravvissuto anche alle ferite, sarebbe dovuto morire schiacciato sotto miliardi di tonnellate di pietra, la pietra che lui aveva rimesso insieme con i suoi poteri. Sarebbe dovuto rimanere sepolto al centro del mondo per l'eternità. E se non per quello... insomma, c'erano almeno una decina di motivi diversi per cui sarebbe dovuto essere morto da un pezzo. Eppure, se era morto, come poteva sentire quella specie di scarica elettrostatica in tutto il corpo? Non aveva senso, ma in qualche modo era vivo; doveva solo riuscire a muoversi, andare via da... dovunque fosse. Cercò di allungare le sue zampe anteriori in avanti, artigliando il terreno e strisciando su di esso. O almeno, era quello che credeva di star facendo, visto che ancora non riusciva a vedere. E poi, senza alcun preavviso, sentì qualcosa sfiorargli per un istante la punta degli artigli sulla zampa destra. Il contatto fu così breve e delicato che si domandò se non lo avesse immaginato. Lentamente però, quella strana sensazione si diffuse in tutto il suo corpo, pezzo per pezzo, sfiorandolo gentilmente. Era difficile da spiegare a parole: in pratica, era come se qualcuno soffiasse delicatamente sulle sue squame, come si fa con un cucciolo che si è fatto male. Iniziò dalle zampe anteriori, muovendosi lentamente lungo le zampe e poi sul viso. Passò lungo tutto il suo muso, diventando ancora più delicato quando si avvicinò ai suoi occhi, così leggero che a malapena si accorse del contatto. Ovunque venisse toccato da quella sorta di soffio, riacquistava la sua sensibilità, poteva nuovamente sentire il suo corpo. La piacevole brezza si fermò per un secondo, come un pittore che ammira la sua opera prima di continuare a dipingere. Poi riprese, lungo le spalle e la schiena, e contemporaneamente il petto e la pancia del drago, ogni singola squama riceveva lo stesso trattamento in egual misura. Scese fino alle zampe posteriori, facendogli leggermente il solletico, e si fermò sulla punta della sua coda. Quando finalmente riuscì a percepire di nuovo tutto il suo corpo, si accorse che la brezza non era terminata. Al contrario, ora ne poteva sentire un'altra: questa era molto più forte e per certi versi aggressiva, quasi come se gli stesse sbattendo contro. In effetti, ora che ci faceva caso, sembrava più che altro che fosse LUI a sbattere contro quella specie di vento. Come se stesse precipitando... “e ti pareva” pensò, quasi comicamente, mentre sentiva i suoi occhi aprirsi dopo l'ennesimo tentativo. Aprirsi su un mondo incredibilmente bello per essere appena stato distrutto. Le colline verdi e i prati fioriti di Avalar, le montagne innevate in lontananza, il sole alto nel cielo che scaldava la terra con i suoi raggi dorati. E in tutto questo, un piccolo drago viola, che non poté fare altro che sussultare, in un misto di sorpresa e terrore, mentre precipitava senza peso nel vuoto.

 

Mise cautamente il muso fuori dalla sua tana improvvisata – un buco nel terreno scavato di fretta con gli artigli, la terra solidificata grazie al fuoco – e iniziò a sbirciare attorno a sé. Era tutto tornato normale: niente crepe nel terreno, niente fasci di energia che si levavano tutt'intorno al suo corpo e lo facevano sollevare verso l'alto, per poi tirarlo a terra e sbatterlo con la faccia nel fogliame. Scosse la testa, incredulo. Era andata bene in fondo, non si era nemmeno fatto male. Si arrampicò lentamente fuori dalla piccola fossa, ogni passo leggero e calcolato come se stesse camminando su una sottile lastra di vetro. “Bene” si disse il drago rosso, scuotendosi di dosso la polvere e le foglie che gli si erano depositate sopra. “Credo sia il caso di andare a far visita ai guardiani. Voglio proprio conoscere questo grande drago viola”

 

 

ANFOLO SGOFO (?): 'Cause we could be immortals, immortals. Just, not for long, for long... oh, salve lettori, stavo ascoltando un po' di musica, piacere di vedervi! Io sono Renegade, o Ren per amici e nemici. Come dite? Si, proprio come l'unico personaggio valido della nuova saga di Star Wars.. coff coff...

Comunque, battute a parte. So che questo capitolo è un pochino corto (molto), ma sono piuttosto stanco a quest'ora e avevo bisogno di caricarlo o impazzivo. Non temete, i prossimi capitoli saranno MOLTO più lunghi. In ogni caso, prima di salutarci (se volete saperne di più su di me leggete nella mia pagina, io sono troppo stanco per presentarmi ora ;), sono estremamente convinto di dover fare alcune piccole precisazioni, soprattutto perché non ho intenzione di doverle fare durante la storia. Lo so, metto le mani avanti, ma così è. Allora:

Primo: Io non possiedo né Spyro né i personaggi ad esso legati, in quanto sono proprietà di Krome Studios e Sierra Entrateinment (L'ho scritto bene? Mi sa di no)

Secondo: Dato che, come detto, non possiedo Spyro o il mondo ad esso legato, questa storia non è da considerarsi una continuazione ufficiale della saga (per quanto lo vorrei). Questa è – dato che siete su questo sito immagino lo sappiate – una Fanfiction. Per i meno avvezzi, piccolo corso d'aggiornamento: una Fanfiction è una storia scritta da un Fan, appunto, di una determinata opera, di qualsiasi genere, prendendo i personaggi e il contesto della stessa e muovendoli secondo le proprie preferenze. Ecco, quindi...

Terzo: Ricollegandosi al secondo punto, dato che questa è una Fanfiction, seguirà le due regole base delle suddette. Uno, essere una MIA INTERPRETAZIONE PERSONALE della storia, quindi non ufficiale. Secondo, essere quasi del tutto priva di senso, perché credetemi, ho ideato più o meno due terzi della trama solo ieri sera (da stanco e mezzo rinc*glionito, e ormai ho praticamente il 90% della trama), li ho praticamente già pronti in testa e credetemi, alcune delle cose che vedrete qui potrebbero essere davvero deliranti. ESEMPIO: due personaggi, che nella storia originale non hanno alcun legame di parentela, invece qui lo hanno. Ecco, intendo dire questo, per intenderci con interpretazione personale. Probabilmente ad alcuni daranno fastidio alcuni dei “cambiamenti” che apporterò, ma tantè, chi legge Fanfiction lo fa a proprio rischio e pericolo.

Detto questo nulla, io vi auguro buona serata (e credo per la maggior parte buonanotte) e al prossimo capitolo!

 

Cya cya!

 

   
 
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