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Autore: LadyPalma    07/12/2020    9 recensioni
Prima classificata al contest “Di prompt stilistici e figure retoriche” indetto da fefe.7/Futeki sul forum di EFP.
Godric è il primo, e la seconda è Corinna.
Sorridono, complici fondatori della neonata scuola, e per un istante sembrano non esserci un terzo e un quarto.

Godric/Corinna
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corvonero, Cosetta Corvonero, Godric Grifondoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Godric è il primo, e la seconda è Corinna








Godric è il primo, e la seconda è Corinna.
Sorridono, complici fondatori della neonata scuola, e per un istante sembrano non esserci un terzo e un quarto.


 


 
 
La spada di Godric è sicura, volubile è la mente di Corinna.

"Ho impiegato mezz'ora per raggiungervi, dannata donna".
Godric riprende fiato, Corinna ridacchia nel suo calice.
"Vi avevo avvertito: alle scale piace cambiare, non la credete una trovata interessante?"
Godric avanza nella stanza puntando verso il vino, che scola con la solita brusca malagrazia.
"Siete proprio una donna di spirito, mia signora" dichiara, guardandola finalmente.
Dovrebbe essere ironia, invece in quello sguardo c'è sempre e solo desiderio.
"Ho anche altre qualità" ribatte lei, alzandosi.
I suoi occhi chiari sono ghiaccio, ma la sua bocca è fuoco quando reclama impulsiva – con lui, solo con lui – un famigliare bacio.


 


 
 
La spada di Godric è debole, affilata è la lingua di Corinna.

"Salazar sta oltrepassando il segno e non vedo come la vostra proposta di dialogo potrebbe risolvere la questione".
Godric le accarezza i capelli corvini mentre la stringe al petto, ma è così distratto da non accorgersi nemmeno che la sua voce è troppo alta per la loro imposta segretezza.
"Intanto propongo qualcosa. Se cercavate solo vuoto conforto, potevate andare da Tosca". Corinna non ha bisogno di gridare; anche in un sussurro sa essere feroce, provocatoria e tagliente.
Godric le afferra un polso e digrigna i denti.
"Non è un gioco, Corinna, fremo di infilzargli la mia spada nel petto. E voi, solo voi, potete forse trovare un modo per risolvere le cose in modo... meno fatale".
"Credete forse che la mia lingua non sappia essere affilata quanto la vostra spada?"
Godric la fissa a lungo, quasi sorpreso, poi traccia lentamente con un dito i contorni della smorfia disegnata sulle labbra di lei.
Non lo è, vorrebbe dirle, non con me.
 
 


 
La spada di Godric è dura, fragile è il corpo di Corinna.

Il diadema, la forza, la figlia: tutte perdite che hanno finito per piegare lo spirito una volta indomito di Madama Corvonero. E, per una, sta soffrendo anche Lord Grifondoro.
"Lo ammazzerò" grida furioso, sguainando la spada e menandola invano contro l'aria.
"È morto anche il Barone, Godric" mormora Corinna, tra le lacrime stanche. "Ma l'ho mandato io da Helena, è stata colpa mia. Forse avrei dovuto lasciarla fuggire, forse dovresti uccidere me. Ti prego".
Godric solleva la spada soltanto per lasciarla cadere con più fragore a terra, lontana. Dove prima stringeva l'elsa, ora stringe il corpo della donna che per orgoglio non si è mai voluta far chiamare moglie.
E tra i suoi boccoli neri, mormora un tacito segreto destinato a restare sepolto con loro.
"La nostra bambina, Corinna, la nostra splendida bambina".


 


 
 
Godric e Corinna sono ancora, eterno presente nelle pergamene imperiture, echi lontani – deformati.
Sono due frammenti di una storia rimaneggiata troppe volte, che cadono vicini solamente nell'aridità di un elenco.
Godric è il primo, e la seconda è Corinna.
(Tosca è la terza, e l'ultimo è Salazar).

















 
NDA:

Prompt stilistico: La narrazione deve essere la tempo presente.
Figura retorica: chiasmo.


È la primissima volta che scrivo sui Fondatori e ci tengo a dire che non avevo mai pensato a Godric e Corinna in coppia, anzi ho sempre visto bene Corinna con Salazar. Tuttavia, le splendide storie Salazar/Tosca di Maqry e Gaia Bessie mi hanno spinta per riflesso a considerare quest'altra accoppiata. L'idea di Helena figlia di Godric è naturalmente una mia invenzione, dal momento che non sappiamo nulla della sua paternità ho deciso di utilizzarla in questo modo nell'ottica di un rapporto duraturo ma segreto tra i due.
Per quanto riguarda il titolo: ho scelto di riprendere la prima frase della storia, perché è così che spesso si usa(va) fare nelle poesie e nelle canzoni medievaleggianti. Inoltre il chiasmo inziiale e finale ha questa struttura, diversa dagli altri chiasmi presenti (la virgola e la e), perché vuole essere un richiamo al noto chiasmo di Dante: Ovidio è 'l terzoe l'ultimo Lucano.
Infine, in merito alla narrazione al presente, ancora una volta mi è sembrata la più indicata per rendere l'idea delle canzoni medievali e soprattutto quell'immagine di "cristallizzazione eterna" di una storia che è destinata a restare imperitura.
   
 
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